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Machiavelli, la natura umana è essenzialmente negativa

Machiavelli, la natura umana è essenzialmente negativa, naturalmente, intrinsecamente malvagia o quantomeno incline a esserlo. Morgenthau riprende una famosa espressione latina "Animus dominandi" (animo = spirito, attitudine, inclinazione; dominandi = a dominare), per cui gli esseri umani di natura vogliono dominare sugli altri. L'attitudine a comandare sugli altri è una caratteristica essenziale degli uomini o quantomeno della natura umana. Anche in politica internazionale, in cui non ci sono nemmeno i vincoli per punire chi violi le regole, questo Animus dominandi sarà ancora più scatenato. (L'idealismo pensa il contrario, ovvero che la natura umana sia fondamentalmente buona e su questa base sia possibile poi arrivare a una politica internazionale armoniosa, eliminando la guerra, perché esistono interessi di fondo comuni.) Il realismo strutturale è stato fondato negli anni 70, il suo maggiore esponente e fondatore è Kenneth Waltz.

americano che è morto poco tempo fa, è stato veramente uno dei più grandi studiosi delle relazioni internazionali. Il suo assoluto capolavoro è "Teoria della politica internazionale", pubblicato nel 1979 e anche tradotto in italiano, che non è banale perché in Italia solo negli ultimi anni le relazioni internazionali come disciplina stanno cominciando a diventare ampie, importanti. L'idea fondamentale del pensiero di Waltz è che il realismo classico alla Morgenthau sia ancora un realismo troppo intriso di storia e di filosofia. Secondo Waltz bisogna costruire una nuova scienza delle relazioni internazionali, su basi del tutto distinte dalla storia e dalla filosofia, guardando come spunto di riferimento all'economia. Questa riflessione all'epoca è stata rivoluzionaria, ancora oggi rimanendo nell'ambito del realismo è un cambio totale di prospettiva. Ad esempio gli studiosi prima di Waltz perspiegare l'esplosione della Seconda Guerra Mondiale nel 1939 hanno risposto guardando alla figura dei leader, delle loro scelte politiche, quindi prendono in considerazione la presenza di Hitler, alleato di Mussolini. Dall'altra parte c'erano dei liberaldemocratici deboli in Francia e in Gran Bretagna. Questa riflessione è legata molto alla storia non soddisfa Waltz, questo è il primo livello di analisi del ruolo dei singoli individui. Per Waltz non è nemmeno importante studiare il secondo livello di analisi, ovvero quello delle società. Nel 1939 c'erano il nazismo, il fascismo, sia la Gran Bretagna che la Francia erano delle democrazie fragili. Per Waltz bisogna concentrarsi sulle caratteristiche della struttura dell'intero sistema internazionale, non tanto su quelle dei singoli individui o dei singoli stati, delle loro società e dei loro regimi politici. Nel '39 la struttura a livello internazionale era instabile, perché una.

Potenza già egemone stava declinando (la Gran Bretagna) e una nuova potenza voleva essere egemone, la Germania, nonostante la battuta d'arresto della Prima Guerra Mondiale, voleva sfidare il sistema che era stato imposto dall'impero britannico. Secondo Waltz occorre pensare al sistema internazionale con gli occhi dell'economia, come se fosse una specie di mercato. Per attualizzare questa prospettiva se si pensa all'evoluzione del mercato degli smartphone, secondo Waltz non avrebbe senso guardare quello che fanno i singoli leader delle aziende, di Apple, di Huawei, di Samsung, a volte non sappiamo nemmeno chi siano. Non bisogna partire da lì, ma nemmeno da come si organizzano le singole aziende principali, il tipo di organizzazione, il tipo di cultura organizzativa, il tipo di gerarchia. Un economista probabilmente guarderebbe innanzitutto alle caratteristiche del mercato non dei singoli leader, imprenditori, non delle singole aziende. Innanzitutto gli

economisti cercherebbero di capire se il mercato sia monopolistico, oligopolistico o di concorrenza perfetta (o quasi perfetta), ovvero se ci sia un grande polo di aziende, ce ne sono poche grandi o molte. Nel caso degli smartphone siamo vicini al caso dell'oligopolio, ci sono poche grandi aziende, 4 o 5. Esempio di monopolio è stata l'azienda SIP per quanto riguarda le telecomunicazioni. Si va invece verso la competizione perfetta quando ci sono molte aziende, ad esempio che producono libri. Questo è l'aspetto fondamentale per capire il mercato, i prezzi, l'evoluzione, la diffusione. Bisogna analizzare in primo luogo la struttura del mercato, usando quest'analogia per le relazioni internazionali per Waltz bisogna analizzare la struttura del sistema internazionale. Analizzare i singoli leader o le società all'interno degli Stati è poco funzionale. L'attenzione deve essere sulla struttura del sistema, quanti poli e

La polarità si riferisce alla concentrazione di potere all'interno di un sistema internazionale. Un polo indica una concentrazione di potere in uno stato o in una coalizione di stati, con particolare riferimento al potere militare, mentre si intende per polarità la concentrazione del potere economico, culturale e intellettuale come egemonia. Possiamo distinguere sistemi unipolari, con un solo polo e un solo stato potente, sistemi bipolari, con due grandi potenze, e sistemi multipolari, con più di due grandi potenze. Secondo molti studiosi, nel sistema post-guerra fredda c'è un'unica superpotenza, gli Stati Uniti, che aggrega gran parte del potere, quindi ci troviamo in un sistema unipolare. L'esempio più classico e storico di bipolarismo è quello della Guerra fredda, con due grandi blocchi, uno capitanato dagli Stati Uniti e l'altro dall'Unione Sovietica. Non solo erano due blocchi rivali fra di loro, ma avevano anche interessi diversi.

anche dei valori diversi, ideologie completamente diverse. Questi due blocchi comprendevano diversi Stati, l'Italia faceva parte del blocco occidentale, mentre la Cecoslovacchia o la Romania erano incluse nel blocco orientale, influenzato dall'Unione Sovietica. La ragione almeno formalmente fondamentale della costituzione di questi blocchi era di carattere ideologico, da una parte c'era negli Stati Uniti la visione del capitalismo, del liberalismo, della democrazia, dell'individualismo e dall'altra parte c'era una visione opposta di ispirazione marxista leninista con un sistema monopartitico comunista senza competizione. L'esempio classico di sistema multipolare a livello internazionale è quello che si trova nell'Europa moderna. In base al secolo ci sono sicuramente più di due potenze che primeggiano sulle altre, tipicamente sono la Francia, l'Inghilterra, l'Impero asburgico, la Prussia, la Russia, la Spagna. La domanda

“quanti poliesistano oggi nel sistema internazionale?” è oggetto di dibattito, al momento non ha trovato unarisposta univoca. Degli studiosi sosetngono che in realtà la super potenza sia ancora una, gli Stati Uniti;negli anni 90 questa era la prospettiva prevalente, la Cina non era ancora esplosa, l’Unione Sovieticaera già caduta. Gli anni novanta sono stati considerati dalla gran parte di studiosi come un periodo disistema unipolare. Oggi, a qualche anno di distanza ormai dalla fine della guerra fredda, con la ripresa ela forte ascesa di grandi potenze come la Cina ci si chiede se siamo ancora in un sistema unipolare.Alcuni parlano di bipolarismo, altri di multipolarismo. Per quanto riguarda il bipolarismo si fariferimento ai G2 pensando alla Cina e agli Stati Uniti come le due grandi potenze mondiali. G sta perGruppo, ma anche per Great. In teoria c'è una diversa visione ideologica, perché la Cina è formalmenteuna

repubblica comunista, con un unico partito, il Partito comunista cinese, però allo stesso modo è molto attiva nell'economia capitalistica. Qualche anno fa si parlava un po' di più di multipolarismo perché c'era un periodo in cui oltre alla Cina, la Russia, l'India, il Brasile sembravano grandi potenze in grado appunto di sfidare gli Stati Uniti, soprattutto dal punto di vista economico, essendo grandi paesi con un grande territorio, la Russia o con grandi popolazioni come l'India. Si parlava dei BRIC (Brasile, Russia, India, Cina), a volte veniva inserito anche il Sudafrica e si parlava di BRICS. L'Africa è un continente in cui non ci sia un paese particolarmente influente, potente. Nel continente sudamericano c'è il Brasile, un enorme stato, in Asia c'è la Cina, in Europa ci sono le grandi potenze europee, in Africa non c'è una grande gerarchia, però tra gli stati africani

sicuramente il Sudafrica appare con tutti i suoi problemi il più probabile candidato a diventare una grande potenza. Anche se di questi eventualmente 5 stati BRICS, il Sudafrica è il più debole, un paese molto grande in termini di popolazione, ma non molto influente a livello internazionale come può esserlo la Russia o la Cina. Il Sudafrica però ha tutto l'interesse a promuovere questa narrativa, per cui è visto come uno dei possibili sfidanti degli Stati Uniti. C'è stato anche un periodo, nel 2010 quando i mondiali di calcio si svolsero in Sudafrica, quindi questo Paese in forte via di sviluppo era molto visibile. Per i realisti la prima dimensione da esaminare è quella della sicurezza fisica. Gli Stati Uniti detengono maggiore potere militare rispetto agli altri Stati. La potenza militare è un concetto astratto, per misurarlo si utilizzano degli indicatori empirici; il più semplice di tutti è guardarealla spesa militare. In questo l'Arabia Saudita è un buon esempio da tenere in considerazione, perché è un paese sicuramente molto ricco, perché sostanzialmente ha molto petrolio, però è un paese geograficamente non particolarmente ampio, è un paese con una popolazione piuttosto ridotta. Gran parte dell'Arabia Saudita è desertica, però ha deciso di puntare molto sulle spese militari, anche con l'obiettivo di cercare di essere la potenza egemone, dentro la sua regione del Medio Oriente. Attualmente c'è una sfida fra Arabia Saudita e la Repubblica islamica dell'Iran per cercare di ottenere il controllo, la posizione dominante nella regione mediorientale. Il Medio Oriente è la regione più instabile del mondo, secondo alcuni studiosi questo è dato dal fatto che abbia molti Paesi con livelli di potere simili e nessuno di questi paesi sia riuscito a imporre una propria egemonia, unasua stabilità a favore dell'intera regione. Quindi, l'Arabia Saudita oggi è molto impegnata nelle spese militari e anche impegnata nelle operazioni militari a sostegno di una delle due parti che combattono la guerra civile in Yemen. Lo Yemen è lo stato più povero del Medio Oriente, che si
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A.A. 2019-2020
45 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher defendente di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi della politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Valle d'Aosta o del prof Marone Francesco.