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Immagine del Crocifisso
Si tratta di una situazione emozionalmente negativa, di sofferenza e dolore, il quale viene inscritto nel volto. Normalmente di Gesù viene rappresentato la parte sinistra del volto. Qui troviamo la stessa prospettiva, vediamo il volto di Gesù nella parte sinistra.
Al contrario la rappresentazione figurativa del BUDDAH è una rappresentazione che si concentra sulla parte destra o sulla parte centrale del volto, ovvero una visione frontale (emozione neutra).
La resurrezione di Gesù è vista come una cosa positiva, e per questo il suo volto viene rappresentato centralmente.
Quando le persone vogliono risultare immuni dalle emozioni e far vedere aspetti più intellettuali del sé, o magari vogliono far apparire una fermezza, preferiscono farsi fotografare dal lato destro.
Difficilmente si sfugge a queste leggi, che hanno conseguenze anche sui volti. La proporzione aurea è una scoperta della classicità.
In base alla quale la bellezza non è fondata su una perfetta simmetria, ma su una simmetria parziale. Nell'immagine in mezzo vediamo la parte di sinistra moltiplicata per due, mentre nell'ultima immagine vediamo la parte destra moltiplicata per due. Da questo esperimento emerge che da un punto di vista emotigeno e di bellezza, la moltiplicazione del volto sinistro sia molto più bella.
Noi oggi nella comunicazione pubblica possiamo avvalerci di molti strumenti sulla base della condizione emisferica del cervello:
Abbiamo 3 fattori di cui tener conto:
- La formattazione neuronale: noi abbiamo qualche diversità che spingono verso destra o verso sinistra a seconda delle nostre condizioni.
- Ragioni ereditarie: per filogenesi alcune funzioni stanno a destra e alcune a sinistra, e questo perché le abbiamo ereditate.
- Il contesto culturale: se sono un pittore è chiaro che la mia attivazione sarà di tipo destro, se invece sono un filosofo del
linguaggio allora utilizzerò di più l'emisfero sinistro.
La narratologia
Essa è una disciplina che si occupa di chiarire e storicizzare gli elementi fondamentali del racconto (film, fiaba, racconto di quello che si fa durante la giornata).
Essa opera delle distinzioni importanti.
Uno sguardo generale sulla narratologia:
STORIA/DISCORSO:
- Storia: Io racconto la mia storia, quindi la mia narrazione ha un contenuto e al tempo stesso quella storia ha qualcuno che la racconta, abbiamo quindi un atto di enunciazione che è il discorso e un enunciato che è la storia di quel discorso. Non c'è nessuna parentela naturale tra la storia e il discorso.
- C'è una distinzione tra questi due elementi che però non sempre viene compresa.
- ES: il romanzo di Flaubert "Madame Bovary" del 1856, viene accusato di immoralità e di apologia dell'adulterio. Per noi è una cosa assurda, ma a quell'epoca si confondevano
“storia” e “discorso”.
EVENTI/ESISTENTI:
- Eventi : in una narrazione abbiamo delle cose che accadono.
- Esistenti : le persone che fanno accadere gli eventi.
AZIONI/AVVENIMENTI (si tratta di una distinzione filosofica, molto importante nel linguaggio pubblico e soprattutto quello persuasivo):
- Azioni: un qualcosa che io decido di fare. Si tratta di un’azione attiva in cui io sono il protagonista, mi assumo le responsabilità e alla fine riuscirò oppure no a fare quello che voglio.
- Avvenimenti o evento: è un qualcosa che qualcuno ha deciso di fare per me o è qualcosa che nessuno ha deciso di far accadere, ma accade a me. Un evento è un qualcosa di passivo, che mi accade, ma che io non ho cercato e quindi un qualcosa di cui non sono responsabile.
ES. se partecipo alla formula uno, sono il pilota ed evidentemente voglio fare quel mestiere e mi assumo la responsabilità di un eventuale rischio. Se io ho un
incidente (anche se può essere qualcun altro ad averlo provocato) mi assumo quindi la responsabilità. Se invece io sto guidando la macchina, sono fermo al rosso, una macchina mi tampona, si tratta di un evento, cioè qualcosa che mi accade ma in maniera passiva.
FRAME/SCRIPT (particelle elementari di qualsiasi forma letteraria e vengono messi a punti negli anni '70 dai primi studiosi di informatica). Si tratta di nozioni che si servono di profilature della psicologia clinica dell'epoca e dell'informatica. Negli anni '90 vengono migliorate attraverso le neuroscienze.
Frame (cornice): costituiscono la procedura fondamentale astratta/semantica che il nostro cervello applica per classificare le situazioni nelle nostre esperienze.
ES. "cena al ristorante"
ES. "corteggiamento"
ES. "lezione universitaria"
Un frame è un selettore (se apro il frame riguardante il corteggiamento, eliminerò tutto ciò
che concerne il frame duello). Questa capacità è situata in un'area del cervello e appartiene soprattutto all'emisfero destro, dove si elabora una visione olistica dell'esperienza. Se questa capacità viene incrinata nascono vari problemi (battere la testa, coma, ecc.). Li acquisiamo a partire dalla nascita insieme agli script e si tratta di un'accumulazione incrociata.
Script (microsceneggiatura): sono delle sequenze crono causali di azioni che possiamo compiere all'interno di un frame (all'interno di un frame c'è un numero maggiore o minore di script). Questa capacità viene ospitata nell'emisfero sinistro ed è molto meccanica.
ES All'interno del frame meditazione religiosa abbiamo abbastanza script come entrare fare il segno della croce, avvicinarmi all'altare e poi pregare e tornare indietro.
Inizialmente a sinistra, man mano che noi mettiamo in archivio i frame, si crea la memoria semantica.
mentre nell'emisfero destro si crea la memoria episodica. Quando nasciamo queste due memorie sono una tabula rasa e il compito dei nostri care givers è proprio quello di farci acquisire dei frame e degli script. Ad esempio, un bambino all'età di due anni portato in una chiesa non avrà un atteggiamento conforme al luogo. Interverrà la figura di riferimento che metterà nei nostri archivi dei frame e degli script (es. mamma: "no amore, non si fanno cadere le candele in chiesa"). Ai giorni nostri, da un punto di vista legale, si acquisisce il numero corretto di frame e script all'età di 18 anni. Dunque, raggiunta questa età si dovrebbe avere la capacità di leggere delle situazioni. Ad esempio, un malato di Alzheimer molto spesso perde la capacità semantica, cioè la capacità di leggere le situazioni (è a casa in pensione, ma pensa di essere al lavoro). Nella vita reale ognuno di noi ha un numero diverso e pocorilevante di frame e script. L'unico luogo in cui si può accumulare un numero rilevante di frame e script è il mondo delle finzioni, il mondo della comunicazione dislocata (film, serie tv, romanzi, racconti, graphic novel o anche racconti di qualcuno che ci racconta quello che gli è successo nella vita reale). Quindi se ci si espone molto al mondo delle finzioni si avrà più capacità di leggere i frame e gli script rispetto a chi non si espone a questo mondo. All'inizio del nuovo millennio, a Londra, un gruppo di creativi deve produrre dei serial televisivi per un'utenza che sta tra i 2 e i 5 anni. Per farlo hanno coinvolto ovviamente una equipe di professionisti, come neuroscienziati e psicologi, proprio perché i bambini sono molto diversi da noi. Hanno dunque creato un format che deve divertire, ma che è anche didatticamente efficace, si tratta cioè di un consolidatore dei frame e degli script. ES. Frame: natale (moltosemplice)/ Script: azioni scriptiche del natale (scrivere la lettera di natale, fare l'albero, giocare con la neve, ecc.) Ogni puntata tenta di alfabetizzare un frame mostrando i suoi script. I personaggi assumono una configurazione paragonabile ai disegni dei bambini (2d). Qui abbiamo appena analizzato un frame molto semplice, ma ve ne sono anche alcuni molto complicati come per esempio quello del corteggiamento (in questo caso è più facile apprendere attraverso il mondo delle finzioni, come per esempio attraverso il film "tre metri sopra il cielo" e si tratta di un frame con un numero illimitato di script). La stessa cosa succede per gli script. Ne distinguiamo 3: 1. Script situazionali: riguardano le azioni che possiamo svolgere nei contesti quotidiani (es. andare al ristorante e al cinema). Essi sono spesso dei meta script, che tengono al loro interno gli altri due tipi di script. 2. Script personali: riguardano i ruoli che noi più o meno volontariamente assumiamo (Borseggiatore,Quale frame e script utilizziamo dipende dalla situazione e dal contesto in cui ci troviamo. Ad esempio, se stiamo parlando di un film romantico, potremmo utilizzare un frame personale per descrivere le emozioni dei personaggi e gli script personali per mostrare le azioni che compiono per esprimere il loro amore. D'altra parte, se stiamo parlando di un manuale di istruzioni per un elettrodomestico, potremmo utilizzare un frame strumentale per descrivere le funzioni dell'apparecchio e gli script strumentali per spiegare come utilizzarlo correttamente. In base alla nostra esperienza e alla nostra prospettiva, percepiamo la realtà in modi diversi. Siamo influenzati dalle nostre convinzioni, esperienze passate e aspettative. Questo significa che ciò che vediamo e interpretiamo come realtà può essere soggettivo. Ad esempio, se siamo appassionati di cucina, potremmo notare dettagli culinari in un film che altri potrebbero non notare. Siamo anche influenzati dal contesto in cui ci troviamo e dalle informazioni che ci vengono fornite. Quindi, la nostra esperienza personale gioca un ruolo importante nella nostra percezione della realtà. In conclusione, l'utilizzo di frame e script dipende dalla situazione e dal contesto in cui ci troviamo. La nostra esperienza personale e la nostra prospettiva influenzano la nostra percezione della realtà.Attiviamo quando guardiamo questa immagine? Quali sono gli script possibili e conformi che noi immaginiamo in relazione al frame? Per rispondere dobbiamo prima riflettere su dei quesiti di questo tipo: Dove sono i personaggi?, Cosa hanno fatto? Che cosa faranno?, ecc.. la domanda di tipo scriptico qui è: che cosa hanno fatto i personaggi ieri sera prima di addormentarsi?
Si tratta del gioco del mind reading e della comprensione degli altri.
ANALISI DEL TESTO MEDIALE (lettura semiotica – figurativa):
- codice cromatico: ambiente molto bianco (i fiori, i cuscini, il vaso e anche i personaggi, ecc..). Questo codice ci comunica qualcosa di appena nato e di puro (anche se il bianco indica qualcosa di non effimero, ma qualcosa di consolidato).
- codice eidetico: è un codice molto antropomorfo, dominano figure arrotondate. Convessità, tranquillità e felicità, non c'è tragedia.
- codice topologico: attraversa la