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La formazione delle poleis

La formazione delle poleis sembra potersi ricondurre all'VIII secolo a.C. quando dovettero verificarsi processi di coesione o segmentazione sociale che portarono alla definizione di territori di diversa ampiezza ma ben delimitati rispetto agli altri. L'identità dovette derivare dall'affermarsi di un rapporto forte e organico, nonché di reciproco riconoscimento, tra il centro e la periferia, tra la città (l'asty) di alta valenza politica e religiosa e la "sua" campagna, anch'essa ricca di realtà organizzate sia dal punto di vista politico che religioso, le quali tuttavia si strutturarono conformemente al centro e in distinzione rispetto all'esterno. La manifestazione di tale volontà di identificazione in un' unica forma e realtà sociale e politica nacque anzitutto dall'emergere di un articolato sistema di valori centrati sulla nozione di "cosa comune", di "comunità".

La polis, intesa al singolare, si presenta come un'astrazione. Con questo termine noi intendiamo l'insieme delle caratteristiche comuni che presentarono i nuovi insediamenti in Grecia con l'inizio dell'età arcaica, pur nelle loro diverse caratterizzazioni reciproche. Tali analogie compongono la realtà della polis, astrazione che assomma in sé gli aspetti convergenti delle diverse realizzazioni politiche.

Caratteristiche comuni:

  • aristocrazia allargata nell'oplitismo, che è espressione di una realtà militare, ma anche politica e sociale;
  • diversificazione nella stratificazione sociale, con presenza di un confronto con una classe, che appare in ascesa, diversa da quella aristocratica;
  • tentativo di regolamentazione dei rapporti sociali; gruppi di coesione sociale in senso verticale;
  • rapporto tra società politica e spazio in cui vive: tripartizione dello spazio urbano (pubblico, sacro, privato), che ha

nomeanch'essa polis (vd. Greco); agora: spazio per eccellenza dellademocrazia; koine estia; acropoli: spazio abitativo solo per itiranni, altrimenti spazio sacro; templi della divinità poliade;ruolo delle mura;

visibilità, udibilità, popolosità;

la libertà e l'autonomia appaiono caratteri distintivi della polis a partire soprattutto dal IV secolo;

ruolo della religione come fattore aggregante.

Da un punto di vista politico, la polis è una comunità fatta di cittadini (politai), che si governano da soli. Da un punto di vista antropologico e sociologico, è una comunità antropica fatta di uomini e donne di tutte le età, anche se i cittadini sono solo i maschi adulti o una loro frazione. Essa può essere definita come un corpo politico fondato sull'idea di cittadinanza (politeia), all'interno del quale nessuno è giuridicamente superiore. Da un punto di vista economico la

proprietà è privata, ma condistribuzione della ricchezza diversificata. Qualche dato può rendere bene l'idea della complessità del fenomeno che si racchiude nell'apparente semplicità del termine polis:

  • più di 1000 dovevano essere le poleis (di cui 300 nelle aree di espansione coloniale) su un arco temporale lunghissimo dall'VIII secolo a.C. all'epoca romana;
  • vi erano poleis con grandi territori (Sparta 8.500 Kmq; Atene 2.400 Kmq; Argo 1.400 Kmq; Tebe 1.000 Kmq; Corinto 880 Kmq), ma la maggior parte (75%) aveva estensioni inferiori ai 100 Kmq;
  • conseguentemente anche dal punto di vista della popolazione complessiva poleis come Atene, Sparta e Siracusa, le quali avevano centinaia di migliaia di abitanti (si tratta di abitanti in senso generico e non cittadini di pieno o parziale diritto), costituivano vistose eccezioni.

Da queste differenze demografiche, e non solo da queste, discendono anche note differenze in grado all'urbanizzazione.

La definizione di un centro urbano rispetto alla periferia, alla presenza di altri centri abitati oltre al vero e proprio centro urbano, alla caratterizzazione architettonica del centro stesso quale sede di edifici monumentali;

il termine polis ha generato i derivati polites (cittadino) e politeia (diritto di cittadinanza, comunità dei cittadini, ma anche costituzione, forma di governo: l'insieme insomma dei valori, delle regole, delle procedure che improntano, identificano e organizzano la polis e i suoi cittadini). La polis, definita territorialmente, è anzitutto la comunità dei politai, dei cittadini aventi i pieni diritti civici e politici, anzitutto maschi e adulti. I diversi rapporti, numerici e sociali, tra i politai e il resto della popolazione determinano differenze anche notevoli in ordine alla partecipazione e alle forme di autogoverno della comunità: la nascita, la proprietà terriera, la partecipazione all'esercito, la paideia (l'educazione,

La formazione socio-culturale, il censo sono alcuni dei criteri adottati per individuare il corpo civico, il demos, ovvero i cittadini di pieno diritto;

la società della polis appare scandita in suddivisioni che si sovrappongono secondo una complessa stratificazione storica in una quasi totale assenza di un ordine gerarchico. Per evidenziarne alcune, significativa è l'osservazione delle seguenti scansioni nelle quali troviamo organizzate, sia pure in modi e misure diverse, le varie poleis: le tribù, le unità più ampie di suddivisione dell'intero corpo civico su base ereditaria o, per lo più, territoriale; le fratrie, raggruppamenti su base ereditaria di un certo numero di individui e gruppi familiari; i demi, unità demografico-territoriali; il ghenos

Dettagli
A.A. 2012-2013
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/02 Storia greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeriadeltreste di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Culasso Enrica.