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CICLO DI SVILUPPO

1- Semina

La semina avviene a Feb-Mar (fine inverno), a Settembre producono seme. Le specie che seminate producono seme nello stesso anno di semina, sono dette "Alternative". Nel corso dell'inverno, le leguminose assumono una formazione a rosetta (stasi invernale o adattamento invernale).

2- Germinazione

La germinazione è difficoltosa a causa delle piccole dimensioni dei semi, che richiedono un interramento superficiale con terreno molto fine. Successivamente si utilizzano Erpici e Rulli per creare contatto col terreno.

3- Sviluppo

La radice forma un fittone, mentre la ramificazione è a corona, più essa è larga e più l'età è maggiore. Successivamente avviene l'accrescimento degli steli (rami), dei bottoni fiorali con relativa fioritura con la formazione dei legumi con all'interno i semi e la loro successiva maturazione. Per le leguminose foraggere il ciclo di sviluppo arriva massimo alla fioritura.

Poi si sfalcia. FilizzolaTesina Esame di Produzioni erbacee in ambiente montano - - Scienze Forestali e Ambient.

Medicago sativa

ERBA MEDICA

L'Erba medica, detta anche alfa-alfa (dall'arabo al-fal-fa "padre di tutti i cibi"), è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Leguminose (o Fabacee).

Il nome "erba medica" (già in latino medica e in greco medikè) non ha nulla che a vedere con la medicina, ma deriva dalla Media (Persia), da cui era considerata originaria: "erba medica" = "erba della Media".

Originaria dell'Asia sud-occidentale, è diffusa in Italia prevalentemente in Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Veneto.

- Caratteri botanici

L'erba medica è una pianta perenne che in genere vive 3-4 anni, con apparato radicale fittonante che può arrivare anche a una lunghezza di 3-5 m;

Il seme è piccolo (1000 semi pesano 2 g), reniforme, di colore giallo verdognolo; Dal seme spunta

Unaradice fittonante che penetra rapidamente nel terreno e giunge di solito a superare di molto il metro. È un vegetale azotofissatore (per la presenza del batterio Rhizobium meliloti) e quindi la sua coltivazione produce anche il risultato di arricchire nuovamente il suolo di azoto, in modo naturale, dopo l'impoverimento dato da precedenti coltivazioni di altre famiglie di vegetali.

I residui dei suoi apparati radicali inoltre migliorano la permeabilità del suolo.

La pianta di erba medica presenta una corona basale da cui si originano numerosi steli eretti alti 0,80-1 m, che si sviluppano dal cespo dopo la raccolta degli steli precedenti. Questa del rapido ributto che rigenera la vegetazione dopo ogni taglio è una delle più importanti e apprezzate caratteristiche di questa foraggera.

Le foglie sono trifogliate; le foglioline sono allungate ed enticolate nel terzo superiore del loro margine; le foglioline costituiscono circa il 45% del peso dell'intera pianta.

Sono le parti più nutrienti. I fiori dell'erba medica comune si formano in numero di 10-20 supiccoli racemi ascellari e sono di colore azzurro-violaceo. Il suo fiore è nettarifero, tenta che in presenza di coltivazioni abbastanza estese si riesce a produrre facilmente miele monofloreale. Il frutto è un legume a spirale, che di solito contiene da 2 a 8 semi. La Medicago sativa è pianta moderatamente resistente al freddo, in quanto manifesta la tendenza a continuare a vegetare anche durante l'autunno, così rimanendo esposta al danno delle successive basse temperature. È invece molto resistente al caldo e al secco. Filizzola Tesina Esame di Produzioni erbacee in ambiente montano - - Scienze Forestali e Ambient.- Esigenze ambientali Negli ambienti caldi e aridi del bacino del Mediterraneo le popolazioni coltivate di erba medica sono riferibili a Medicago sativa pura; nelle zone dell'Italia centro-settentrionale e, soprattutto,

nell'Europa centrale, dove ai fini della resistenza al freddo, le erbe mediche coltivate sono del tipo "variegato". L'erba medica è una forte consumatrice d'acqua: ne consuma 700-800 litri per formare un chilogrammo di sostanza secca; nonostante ciò è la foraggera più resistente alla siccità grazie al suo apparato radicale capace di scendere a grande profondità e di accedere a riserve d'acqua profonde, purché non trovi ostacoli. L'erba medica teme moltissimo l'eccesso di umidità nel terreno, per la persistenza del medicaio è fondamentale la buona sistemazione idraulica dei terreni. Il terreno più confacente alla medica è quello di medio impasto e quello argilloso di buona struttura, profondo, in modo da non ostacolare l'approfondimento delle radici. Nei confronti del pH l'erba medica non tollera l'acidità. - Avvicendamento Attualmente nel medicaio la norma

è di utilizzare il prato per 3-4 anni, inserendolo in rotazione. Essendo una grande miglioratrice del terreno, di norma segue e precede il frumento. L’unica incompatibilità dell’erba medica quanto a successione colturale è verso se stessa.

Con le consociazioni permanenti dell’erba medica con graminacee foraggere perenni (erba mazzolina, avena altissima, festuca arundinacea) si realizza qualche vantaggio (fienagione e insilamento più facile), ma si ha l’inconveniente di ridurre la quantità, assoluta e percentuale, di proteine producibili.

Nel caso di semina è quanto mai opportuno un lavoro profondo, da rinnovo, per favorire l’approfondimento radicale. Questo lavoro va fatto presto nell’estate, per poter aver il tempo di realizzare quello stato di perfetto affinamento superficiale che la piccolezza del seme rende indispensabile in modo che le semine abbiano buon esito.

Nel caso di

Disponibilità di impianto d'irrigazione a pioggia, una tecnica che dà buoni risultati è quella di seminare il medicaio in estate sulle stoppie del frumento sottoposte solo alla "lavorazione minima" cioè ad un erpicatura superficiale.

Concimazione

La concimazione di fondo per il medicaio si basa sul fosforo, del quale le leguminose sono oltremodo esigenti; l'azoto non è importante data l'azotofissazione; il potassio in genere è abbondante nei terreni e nelle regioni dove la medica è diffusa. È opportuno che il concime fosforico, e quello potassico eventuale, sia dato prima della semina o, meglio ancora, prima dell'aratura. In modo da arricchire di fosforo gli strati profondi nei quali opererà l'apparato radicale.

Il letame sarebbe utilissimo al medicaio per il miglioramento delle proprietà fisiche del terreno, alle quali la medica è assai sensibile.

Filizzola

Tesina Esame di

Produzioni erbacee in ambiente montano - Scienze Forestali e Ambientali.

Seminare l'erba medica può essere fatto in due momenti:

  1. All'uscita dell'inverno, quando la temperatura raggiunge i 5-6 °C.
  2. In fine estate, in modo che le piantine possano raggiungere un buon sviluppo epigeo (4-5 foglie) e radicale (almeno 5 cm) prima dell'arrivo del freddo. Infatti, le piantine di erba medica quando sono molto giovani non resistono al freddo.

La semina di fine inverno (febbraio-marzo) è quella più praticata nel caso in cui non si disponga di possibilità irrigue. Potendo fare una o due irrigazioni ausiliarie per assicurare l'emergenza, la semina estiva è senz'altro la più razionale.

La semina può essere fatta con diverse modalità:

  1. Semina in purezza su terreno nudo, per lo più primaverile.
  2. Semina in purezza in estate dopo un cereale, con irrigazione ausiliaria.

La semina può essere fatta a spaglio, interrando.

Il seme con una leggerissima erpicatura, o con la seminatrice del frumento, a file distanti 0,14-0,16 m. è della massima importanza curare che l'interramento dei semi non sia eccessiva: 20-30 mm è la profondità massima a cui si possono deporre i semi perché essi siano in condizioni di nascere.

Quantità di seme

Per avere le 350-400 piante a metro quadro che si considera il popolamento iniziale migliore di un medicaio è da ritenere che curando la perfezione del letto di semina e della semina risultati pienamente soddisfacenti possano essere conseguiti con quantità di seme non superiori a 15-20 Kg/ha.

In molti casi la rullatura può risultare utile per favorire le nascite.

Cure colturali

La concimazione fosfatica e fosfo-potassica in copertura del medicaio, anche se è una pratica corrente, non è molto razionale data la scarsa mobilità di questi elementi, come è stato detto P e K dovrebbero essere stati dati.

tende a diminuire. L'erba medica può essere utilizzata come foraggio per il bestiame, sia fresca che essiccata. È importante effettuare una corretta gestione del pascolo per evitare sovrapascolamento e garantire una buona rigenerazione delle piante. Inoltre, l'erba medica può essere utilizzata anche per la produzione di fieno o come pianta da sovescio per migliorare la fertilità del terreno. - Raccolta e conservazione La raccolta dell'erba medica può essere effettuata mediante sfalcio o pascolamento. Nel caso dello sfalcio, è consigliabile effettuare la raccolta quando le piante sono in piena fioritura, in modo da ottenere un foraggio di migliore qualità. Dopo la raccolta, è importante effettuare una corretta conservazione del foraggio, evitando l'umidità e proteggendolo dagli agenti atmosferici. - Malattie e parassiti L'erba medica può essere soggetta a diverse malattie e attacchi di parassiti. Tra le malattie più comuni ci sono l'oidio, la ruggine e la macchia bruna. Per prevenire e controllare queste malattie, è consigliabile effettuare trattamenti fitosanitari preventivi e adottare buone pratiche colturali. Per quanto riguarda i parassiti, oltre alla cuscuta, è possibile incontrare anche afidi, tripidi e acari. Anche in questo caso, è importante effettuare trattamenti specifici e adottare misure preventive. - Conclusioni L'erba medica è una pianta foraggera di grande importanza per l'alimentazione del bestiame. La sua coltivazione richiede attenzione e cura, ma può garantire una produzione costante ed elevata. È fondamentale effettuare una corretta gestione del pascolo, controllare le infestanti e prevenire le malattie e i parassiti. Solo così si potrà ottenere un foraggio di qualità e garantire il benessere degli animali.comincia a declinare per progressivo diradamento. Al momento in cui si scende sotto le 100 piante a metro quadro il medicaio deve essere rotto perché la sua resa è compromessa. Nel corso dell'anno il medicaio fornisce il suo prodotto, l'erba, in parecchi tagli: da un minimo di 2, nel caso di clima e terreno aridi, a 4-5 in condizione irrigua o di notevoles freschezza. Lo stadio vegetativo ottimale per il taglio è a fioritura iniziata da qualche giorno. Tagli precedenti forniscono foraggio di qualità migliore, ma riducono la capacità dell'erba di riprendersi dello stress del taglio: infatti la medica comincia ad accumulare riserve nelle radici solo in corrispondenza della fioritura. L'erba medica viene impiegata nel foraggiamento verde o affienata.
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
97 pagine
2 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GPL1987 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Alpicoltura prati e pascoli e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Basilicata o del prof De Franchi Sergio.