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CONTROLLO ILLUMINAZIONE:

Le strutture alte sono sicuramente meglio illuminate e il pannello sandwich riflette la luce, quindi questi sono due accorgimenti importanti. La fertilità dei conigli è influenzata tanto dal fotoperiodo crescente, per questo si da importanza all'illuminazione. Le gravidanze naturali sono in feb-ago con picco a maggio. In allevamento intensivo si ha la necessità di avere parti tutto l'anno quindi vado a controllare le ore di luce e l'intensità luminosa per controllare l'aspetto della fertilità. I maschi, l'ingrasso e le fattrici senza prole hanno 8-10 ore di luce con 10-20 lux. Le fattrici con nidiate e quelle che devono essere accoppiate 16 ore con 30-40 lux perché producono tante deiezioni (4 volte di un animale all'ingrasso) quindi devono mangiare molto, ok che hanno abitudini alimentari notturne ma ricordiamo che l'etogramma della specie non corrisponde.

all'allevamento industriale, il coniglio infatti si è adattato a questo e se garantiscoluce, garantisco all'animale di orientarsi, di capire dove sta l'alimento e di mangiare di più. Troppa luce porta a difficoltà di accoppiamento, cannibalismo, abbandono nidiata, effetto negativo sull'accrescimento dei conigli. Se vado oltre le 10 ore di luce non ho abbastanza ore di sonno per assimilare tutto ciò che ho ingerito e quindi cresco meno. VENTILAZIONE: per progettare un buon sistema di ventilazione bisogna tener conto delle caratteristiche climatiche della zona e della tipologia di animale allevato, ogni animale produce una determinata quantità di calore all'ora, umidità e gas: per progettare bene devo calcolare con delle specifiche equazioni del calore, umidità e gas prodotti. A livello delle gabbie non bisogna superare 0,3 m/s in estate e 0,1 m/s in inverno. La ventilazione può essere naturale o artificiale. La

La ventilazione naturale è economica e più efficiente in inverno, ma in estate l'efficienza diminuisce perché non si crea un gradiente termico e non è controllabile. L'aria entra dalle aperture laterali ed esce dal colmo, sfruttando il gradiente termico: l'aria che entra si riscalda, quindi si espande, quindi sale verso l'alto ed esce. Maggiore è la distanza tra l'apertura di ingresso e il cupolino, più veloce sarà il movimento dell'aria. Più bassa è la temperatura esterna, e quindi dell'aria in ingresso, maggiore sarà l'efficienza.

Con la ventilazione artificiale, l'aria entra nella struttura attraverso l'utilizzo di ventilatori. I ventilatori possono lavorare in pressione o depressione. I sistemi a pressione sono poco utilizzati, sfruttano un tubo montato in alto al centro della struttura in cui viene spinta aria che esce da aperture posizionate sulla pancia del tubo.

È un sistema estremamente costoso ed è per questo che non viene usato. Sfrutta 1 o 2 ventilatori molto imponenti e che quindi consumano molta energia.

Sistemi a depressione

Qui i ventilatori sono posti sul lato lungo del capannone e sono più piccoli, sfruttano i deflettori (sistemi, finestre che si aprono e si chiudono quando si accendono e si spengono i ventilatori e che sono in grado di orientare il flusso dell’aria per non mandarla a diretto contatto con gli animali).

Il sistema più usato è quello in cui l’aria entra dall’alto, i deflettori la muovono in alto e poi scende in basso, in inverno l’aria che entra è fredda e quindi a contatto con gli animali può creare problemi: io la faccio entrare in alto così si riscalda e l’aria che scende sugli animali è calda e non crea problemi agli animali. Il vantaggio è che posso controllarla, lo svantaggio è che ha un costo notevole. Come posso controllarla?

Tramite una serie di centraline che prendono in considerazione i 3 parametri delle equazioni dei prodotti (calore, umidità e gas) messe in un unico sistema.

La prova del 9 per renderci conto della velocità del vento: prova della candela.

TEMPERATURE: Nel periodo invernale bisogna controllare le temperature tramite sistemi di riscaldamento delle strutture, in particolare dove ci sono le fattrici con le nidiate. In estate bisogna contenere al massimo l'innalzamento delle temperature tramite diversi sistemi: reti ombreggianti sul tetto, bagnare il tetto con acqua, sistema cooling (più usato) -> pannellature alveolate che si montano sulle finestre da dove entra l'aria, il pannello viene investito d'acqua, si bagna e l'aria che entra all'interno a contatto con l'acqua si raffredda e si arricchisce di umidità.

L'umidità a contatto col calore degli animali evapora e abbassa la temperatura interna.

della struttura. L'acqua in eccesso va nella canalina inferiore del cooling e va a ricircolo.

Zona di termoneutralità:

  • 12 - 15 °C per i maschi, fattrici senza prole e conigli all'ingrasso
  • 15 - 22 °C per le fattrici e le loro nidiate fino allo svezzamento
  • >25 °C per i neonati (cassette-nido) per i primi 12 giorni di vita

Il coniglio è un animale sensibile a temperature maggiori di 28 °C e minori di 12 °C ed a escursioni termiche maggiori di 5-8 °C tra giorno e notte.

Conseguenze delle elevate temperature ambientali:

  • Problemi respiratori
  • Problemi enterici
  • Maggiore mortalità delle fattrici durante il parto per collasso puerperale (abbassamento del calcio e di conseguenza la muscolatura dell'animale non reagisce e rimane a terra)
  • Minor numero di nati vivi al parto
  • Minor tasso di concepimento
  • Sterilità temporanea dei maschi
  • Minor consumo di mangime ->

minor crescita degli animali

Conseguenze delle basse temperature ambientali:

  • Problemi respiratori
  • Problemi enterici
  • Abbandono ed incuria della nidiata
  • Fenomeni di cannibalismo sia per le fattrici sia per quelli all'ingrasso
  • Basso peso allo svezzamento per diminuita produzione lattea
  • Scarse performance produttive e riproduttive delle fattrici
  • Ridotto accrescimento dovuto all'elevato deposito energetico per la termoregolazione

SETTORI DELL'ALLEVAMENTO DEI CONIGLI

  1. Riproduzione
  2. Rimonta
  3. Ingrasso
  4. Quarantena per animali malati e nuovi acquisti (parentali)

Gabbie:

  • Per fattrici
  • Per conigli da rimonta
  • Per conigli maschi da riproduzione
  • Per conigli da ingrasso

L'allevamento del coniglio è tutto o quasi in gabbia.

NB: l'allevamento biologico richiede allevamento all'aperto a terra.

Le singole gabbie vengono unite da telai costituiscono il modulo o la batteria.

Questi moduli possono essere disposti su singoli

piani o su più piani. Normalmente sono di rete metallica zincata per resistere all’azione corrosiva delle feci e per permettere una pulizia delle stesse a fine ciclo con la fiamma perché a differenza di altri animali, il pelo dei conigli fa dei grumi sulla rete e vi si attacca. Quindi prima si pulisce con idropulitrice e poi con fiamma. La pavimentazione può essere fatta anche con listelli in plastica per evitare abrasioni sulle zampe, ma anche questa tipologia di soluzione deve comunque garantire la caduta delle feci nella parte sottostante. Il listello in plastica si ritrova quasi solo nelle gabbie delle fattrici perché il coniglio all’ingrasso ha una vita estremamente corta quindi non ha la possibilità che si creino abrasioni sulle zampe, mentre la fattrice rimane in allevamento per anni e potrebbe andare incontro a lacerazioni. Sotto la gabbia c’è la canalina delle deiezioni che vengono eliminate giornalmente, mensilmente o fine

Per le fattrici si usa un solo piano (sistema flat deck) per facilitare le manualità dell'operatore, evitare un eccessivo sovraffollamento e favorire il controllo delle nidiate. Le dimensioni delle gabbie per fattrici compresa la zona nido sono: larghezza 38, profondità 95 e altezza 35 cm. Nel settore maternità ogni soggetto ha una sua scheda cosa che non avviene nel settore ingrasso. Nel nido c'è vario materiale da lettiera. L'accesso al nido avviene tramite un foro chiudibile con paratoia a ghigliottina. Nel sistema californiano, invece, sono previsti almeno 2 livelli di gabbie da ingrasso disposte su due piani sovrapposti sfalsati. Oppure possiamo sovrapporle parzialmente e convogliare le deiezioni dei superiori tramite dei deflettori. Le dimensioni sono: larghezza 26 cm, profondità 46 e altezza 35: in queste dimensioni sono ospitati 2 conigli all'ingrasso. Disposizione su 2 o 3 piani sovrapposti. Tra le gabbie superiori ed inferiori.

sono disposti deflettori inclinati e impermeabili o nastri trasportatori ad ogni piano.

FATTRICI -> FLAT DECK -> 38X95X35

INGRASSO -> CALIFORNIANO -> 26X46X35

MANGIATOIA:

  • Manuale
  • Meccanica

Il coniglio ha abitudini alimentari notturne, il mangime viene dato 1 volta al giorno, in estate durante il pomeriggio, in inverno la mattina. D'estate si fornisce il pomeriggio perché la temperatura è alta e potrebbe deperire, mentre in inverno le temperature sono più basse e il cibo può rimanere più tempo in mangiatoia senza deperirsi.

Il pellet fornito si ottiene tramite un processo meccanico, lo stesso con cui si ottiene la pasta: misceliamo il concentrato -> mais (60-68% amido; 8% proteina), soia (44-48% proteina), crusca, orzo, fibra di erba medica di 2°, 3°, 4° taglio che contiene più proteine 18-21% più del primo taglio (i conigli per crescere hanno bisogno di proteine). Passiamo il concentrato attraverso una vite senza fine.

e dal setaccio. Gli zuccheri presenti caramellizzano e creano la formazione del pellet. Non si può lasciare l'animale senza alimento per 5/6 ore per evitare il cannibalismo. La mangiatoia può essere in lamiera o plastica rigida, deve essere facilmente pulibile, le moderne sono tutte dotate di bordo antispreco cioè una sorta di C rivolta verso il centro, della mangiatoia che trattiene il cibo che verrebbe buttato fuori, ma essendo pellet riscivola nella mangiatoia. Le mangiatoie devono essere accessibili anche ai conigli più piccoli, sono dotate di singolo spazio per ogni coniglio di 8cm e possono essere o lineari o a tramoggia. Una mangiatoia a tramoggia accumula alimento nella vasca superiore, mentre la lineare non ha accumulo e non dà possibilità di trasportare con una coclea l'alimento. È utilizzata solamente in hobbistica. La coclea è un nastro trasportatore con una vite s
Dettagli
A.A. 2019-2020
23 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/20 Zoocolture

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valentina.nuvolina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zooculture e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Vignone Oreste.