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Estratto del documento

CURVA DI RAZIONAMENTO E CRESCITA SUINO PESANTE

Necessarie 25 settimane e consumo medio di alimento giornaliero maggiore ovviamente rispetto al

suino leggeronotiamo come in animali molto pesanti diminuisca enormemente la razione

settimanale durante la crescita1.assunzione alimento diminuisce e 2.non c’è bisogno di far

ingrassare eccessivamente questi animali (tipologia di coscia che vogliamo nei salumi)animali non

devono essere eccessivamente grassi

SIERO DI LATTE

12-14 litri di al giorno Lattasi: per utilizzare l’acido lattico

A.Butirrico: fondamentale per procedere all’assorbimento di tutti gli altri AGV e di acidi grassi

saturi che hanno un effetto nutritivo importante sulla flora batterica a livello intestinaleciò

migliora la consistenza del grasso di copertura

FABBISOGNO D’ACQUA NEL SUINO

Fabbisogno importante nella fase di accrescimento-ingrasso e nelle scrofe

Velocità di erogazione: importante fornirla in quantitativi elevati, soprattutto nei periodi caldi

estivi

POSSIBILI CONSEGUENZE DI MANGIMI SQUILIBRATI

Squilibri nutrizionali dovuti a cattiva gestione della dietaescrezione dell’azoto; qualità della

carcassa influisce sul costoperdite economiche

MODIFICHE DELLE CARATTERISTICHE DELLE CARCASSE DEL SUINO PESANTE

Richieste da parte del consumatore: aumento dei tagli magri a discapito dei tagli grassi

CONSEGUENZE DELLA COMPOSIZIONE IN ACIDI GRASSI

Utilizzo di alimenti che apportano acidi grassi insaturi vanno a modificare anche le caratteristiche

della carcassaminore resistenza all’ossidazione, cambiano aroma e tenerezza delle carni;

attraverso un’opportuna dieta è possibile modificare in meglio questi aspetti

FILE OVINI TIPOLOGIA AZIENDALI

PRINCIPALI TECNICHE DI ALIMENTAZIONE DEGLI OVINI

Ovini: ricerche per studiare fabbisogni nutritivi degli ovini, è stata una specie usata come modello

per i bovini (ruminanti, più maneggevoli dal punto di vista fisiologico rispetto ai bovini, esperimenti

meno onerosi con gli ovini). Considerati economicamente meno importanti e spesso allevati con

sistemi intensivii metodi di stima del loro fabbisogno sono stati sviluppati in maniera più

semplificata ed empirica rispetto ai sistemi utilizzati per i bovini

DIFFERENZE NUTRIZIONALI FRA OVINI E BOVINI

Ovini: da latte soprattutto, l’alimento attraversa più velocemente il tratto gastroenterico, la fibra

staziona per un tempo inferiore all’interno del ruminedigeribilità della fibra più bassa rispetto ai

bovini

Più selettivi: caratteristiche della bocca, labbra più sottili e sensibili, scelgono in maniera più

imponente la razione

Livelli di ingestione più elevati in rapporto al pv: negli ovini l’ingestione di sostanza secca può

arrivare anche al 5,5-6% (rispetto al 2.5-3% max dei bovini)

Riescono ad utilizzare molto meglio razioni molto energetiche di quanto non facciano i

boviniminori problematiche legate ad eccessi di energia ed abbassamento del pH ruminale

INGESTIONE ALIMENTARE ANIMALE

Metabolismo basale: quanto più piccolo è il peso vivo dell’animale, maggiore è l’incidenza della

dispersione di calore e quindi dell’energia richiesta 

Volume ruminale: minore, influenza la capacità di ingestione Questi 2 parametri influenzano

fortemente l’assunzione di s.s

INGESTIONE DI S.S E PESO CORPOREO IN DIVERSE RAZZE OVINE

Considerando solo la correlazione tra peso e ingestione di s.s ad un aumento del peso corrisponde

un aumento di assunzione di s.squesto al di sopra del peso maturo per quella razza, l’aumento di

ingestione viene preso come un indice di ingrassamento

Animali >50 kg non sono in grado di aumentare ad oltranza la capacità di ingestione, ma a un certo

punto questa diminuisce (ingrassamento e non aumento di peso dell’animale)

INGESTIONE ALIMENTARE ANIMALE

Ingestione: aumenta fino alla 4° settimana, poi decresce

Andamento climatico: la T molto calda influenza la capacità d’ingestione deprimendola; parti

gemellari aumenta la capacità di ingestione degli animaliinput ad ingerire più alimento (si deve

produrre latte per un numero di due agnelli anziché uno solo)

Curva di lattazione: situazione analoga a quella della bovina (movimentazione riserve corporee

nella fase di lattazione)

INGESTIONE DI S.S E PRODUZIONE DI LATTE

Aumento della capacità di ingestione dopo il parto non segue puntualmente l’aumento della

produzionefase in cui la pecora è costretta a ricorrere alla mobilizzazione dei grassi di riserva

(stima della capacità di ingestione della pecora in lattazione dovrebbe tener conto della sua

fisiologica tendenza a mobilizzare le riserve corporee nei primi mesi di lattazione e a recuperarle

successivamenteil calo di ingestione che ci si aspetterebbe nella fase successiva al picco di

lattazione non è sempre così spiccato nella pecora così come lo avevamo nella bovina). Ad es nelle

pecore da latte rilevate nel corso della lattazione riduzioni di ingestioni durante la lattazione non

superiori al 20%

INGESTIONE ALIMENTARE

Pascolamento dell’animale: ovini da latte sono allevati in ambienti semi-estensiviulteriore

variabile al fattore alimentazione

AMBIENTE

Aspetti comportamentali: capacità di associazione all’alimento alle caratteristiche nutrizionali che

esso haautoregolano l’ingestione di un particolare alimento

Es: pecore da latte in un pascolo misto (graminacee e leguminose) preferiscono ingerire graminacee

giovani con elevato contenuto di zuccheri perché le associano ad un’elevata concentrazione

zuccherina che loro prediligonoquesto condiziona la capacità di ingestione degli animalipascolo

eterogeneo con essenze foraggere con crescita diversa, gli animali scelgono alimenti che gli

piacciono di più, perciò è molto complicato controllare la loro ingestione di s.s (quanta s.s hanno

mangiato e se è compatibile alle loro esigenze di produzione)

AMBIENTE 2

Relazione che definisce la quantità di ingestione data dall’ingestione al minuto per la durata di

pascolamentoingestione alimentare di questi animali

Pascolo abbondante a disposizione: foglie di ciascuna essenza foraggera ingerite in grande

quantità e parti più legnose lasciate in campoanimali metterebbero a rischio la loro salute

(eccessiva quantità di zuccheri assuntiacidosi ruminale) e poi il giorno successivo si ritroverebbero

con un pascolo diverso dal giorno precedente, perché si troverebbero a mangiare ciò che hanno

scartato il giorno precedente (prima assunzione alimento molto energetico e poi 2° assunzione

alimento fibroso indigeribileproduzioni non ottimali per mancato raggiungimento fabbisogniecco

perché ingestione al pascolo complessa in questi animali)

INGESTIONE ALIMENTARE ALIMENTO

Negli ovini si ipotizza ci sia un’associazione rispetto a quello che mangiaanimale inibisce sulla

base dell’esperienza l’effetto nutritivo di un dato alimento dalle sue proprietà organolettiche:

“learning association” l’animale è in grado di captare le proprietà organolettiche di quell’alimento,

sa in questo modo quanto mangiarneingestione sarà maggiore con esigenze nutrizionali maggiori.

Mangerà ciò di cui ha più bisogno tralasciando il resto

Es Pecore in lattazione: ricerca di alimenti fermentescibili perché hanno bisogno di maggiori

quantità di energiaingestione di maggiori quantità di erba verde, foglie e sostanze poco lignificate

Es. Medica pellettata (ottenuta con la pellettatura del foraggio): aumenta l’ingestione senza

avere problemi sul pH ruminale

Insilati: ben conservati possono dar luogo a ingestioni paragonabili a quelle dei foraggi freschi

consumati al pascoloconsigliabile perciò il loro utilizzo nella razione perché paragonabile a ciò

che si avrebbe al pascolo

ALIMENTAZIONE BASATA SUL PASCOLAMENTO

Pecore lasciate a pascolare per un periodo più o meno lungo, quando rientrano nella sala mungitura

gli viene dato un pasto aggiunto, con caratteristiche variate rispetto alle essenze foraggere presenti

al pascolo (in base se si hanno pascoli energetici o pascoli ricchi di fibra)

SVANTAGGI

Aumentando la quota di mangime quando rientrano in stalla per aumentare le produzioni animali:

rischio problemi di acidosi ruminale per sbalzo importante del rumine

Situazioni non facilmente controllabili dal punto di vista produttivo e sanitario; è un tipo di gestione

che si usa in un allevamento “madre-figlio” per ottenere un po’ carne e un po’ latteproduzione non

così spinta dal punto di vista produttivo

CONTENUTO PROTEICO E DI SOSTANZA ORGANICA DIGERIBILE

Come gli animali selezionano le piante in base alle caratteristiche nutritive (mangiando foglie hanno

mangiato una concentrazione proteica molto elevataassunzione parti che ritenevano più importanti

della pianta)

MONITORAGGIO ADEGUATEZZA RAZIONE

Per poter valutare se nel tempo la razione è ottimale bisognerebbe tenere due parametri

fondamentali: 1. Urea nel latte 2. BCS (ci dice se le performance produttive dell’animale al periodo

produttivo dell’animale), tenere sotto controllo questo indice al pascolo per controllare che non

dimagriscano eccessivamente

AUTUNNO (SETTEMBRE-NOVEMBRE)

Asciutta: ultimi 2 mesi di gestazione (v.slide)

INVERNO (DICEMBRE-FEBBRAIO)

Pascolo scarsoaumentare la quantità di concentrati al gg (200-250 g/capo/die) per evitare deficit

energetici durante il periodo di lattazione

PRIMAVERA (MARZO-MAGGIO)

Fase in cui comincia la stagione della monta (dare inizio a una nuova gravidanza), elevata qualità e

quantità del pascolo, gli animali hanno bisogno di recuperare le riserve corporee che hanno perso

nella fase precedente. Fare attenzione in questa fase perché le Leguminose sono nel pieno del loro

periodo vegetativo, fare attenzione ad evitare di avere aree pascolative dove sono presenti solo

leguminose, perché queste, ingerite soprattutto nelle prime ore della mattina quando sono ancora

fresche, e in grossa quantità possono provocare fenomeni di Meteorismo che può portare a morte

l’animale, a causa delle Saponine presenti nelle essenze foraggere

Integrare: con concentrati fibrosi per bilanciare la grande quantità di proteine e amidi presenti al

pascolo

ESTATE (GIUGNO-AGOSTO)

Iniziano i fabbisogni legati alla crescita dell’agnello, vengono dati per lo più concentrati proteici,

integrare l’animale con acqua e Sali minerali (affrontare la gravidanza e portarla a termine

correttamente)negli ovini sono frequenti gli aborti precoci, che vedono fra le cause più freque

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
14 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/18 Nutrizione e alimentazione animale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale166 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Alimentazione dei grandi animali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Fusaro Isa.