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R
spazio. 2
1
0
1 0 1 2
2
3
3 3
= (x, ∈
y, z)
R R
n o
~ ~
3
∈ | (x, ∈
V y, z) V
R p 2 2 2
= (x, | |= + +
~v y, z), ~v x y z n
Esiste un insieme di vettori che definisce qualsiasi spazio , tali vettori
R
n
vengono definiti versori di e sono;
R
0 0
1
0 1 0
= , = , =
î ĵ k̂
0 0 1
sono moduli ordinari che seguono il verso degli assi del piano.
1
0
0 0 1
1 N 7
1.1. SPAZI A N-DIMENSIONI IN R 3
1.1.4 Operazioni sui vettori in R
Le operazione fra vettori mantengono le stesse proprietà indipendentemente
dallo spazio vettoriale in cui ci troviamo;
Somma + = (x + + + )
~v w
~ x , y y , z z
v w v w v w
Prodotto per scalare
λx
~ = λy
λ V
λz
Prodotto scalare
· + · + ·
h~v = =| || | · cos
x x y y z z
, wi
~ ~v w
~ ω
v w v w v w
x
x 1
e w = , il loro prodotto
Dati due vettori v = y y
Prodotto vettoriale 1
z z
1
vettoriale, · detto anche v vettor w è un vettore tale che;
~v w,
~
~ ~
1. | |=| || | · sin
V x W ~v ~v ω
~ ~
2. | | → è perpendicolare al piano
V x W = (y − ) + (x − ) + (x + )
~v x w
~ z y z î z x z ĵ y x y k̂
1 2 2 1 2 1 1 2 1 2 2 1
8 CHAPTER 1. VETTORI, MATRICI E SISTEMI LINEARI
1.2 Matrici
Una matrice nxm, n-righe e m-colonne, è una tabella numerica che esprime una
funzione che prende in input un k-insieme numerico, fissato e si indica come
M di elementi i,j dove ≤ e ≥ e indicano gli indici, degli elementi
i n j m
nxm
all’interno della matrice.
m m
1,1 1,j
M =
nxm
m m
i,1 i,j
1.2.1 Operazioni
Date N,D ∈ M allora la loro somma N + D è la matrice R tale che r
nxm nxm i,j
= n + d
i,j i,j
n n d d
1,1 1,j 1,1 1,j
N = + D =
nxm nxm
n n d d
i,1 i,j i,1 i,j
+ +
n d n d
1,1 1,1 1,j 1,j
R =[N+D] =
nxm
+ +
n d n d
i,1 i,1 i,j i,j
La somma di due matrici quindi è uguale ad una terza matrice avente come
entrate la somma degli i,j-esimi element delle matrici sommate.
1.2.2 Moltiplicazione per uno scalare
Dati uno scalare e una matrice M , sia una matrice aventi
λ λM λm
nxm nxm i,j
entrate;
λm λm
1,1 1,j
M =
λ· nxm
λm λm
i,1 i,j
Casi particolari di Matrici
1. n = 1 → vettore riga
2. m = 1 → vettore colonna
3. n x n → matrice quadrata
4. n = m = 1 → numero 9
1.2. MATRICI
1.2.3 Prodotto fra matrici
Date due matrici M e N il loro prodotto M · N è una matrice R ∈ M
nxn nxm nxm
le d entrate saranno definite come;
i.j n
P
{ · | (1 ≤ ≤ ∧ (1 ≤ ≤
m n i m) j m)}
i,k k,j
k=1
quindi;
n n
m m 1,1 1,j
1,1 1,j
= D
x
M x N = nxm
nxn nxm
m m n n
i,1 i,j
i,1 i,j
Proprietà
1. Il prodotto fra due matrici è ammesso se e solo se il numero m di colonne
du una matrice è uguale al numero n di righe dell’altro
2. Le matrici quadrate, per ragioni di dimensioni sono le uniche elevabili a
potenza
m m m m
1,1 1,j 1,1 1,j
2
[M ] = ·
nxm
m m m m
i,1 i,j i,1 i,j
che è traducibile come; 2 n 2
P
[M ] = m
nxm i,k
k=0
1.2.4 Matrice trasposta Tmxn la sua trasposta, le cui entrate
Sia M una matrice, chiameremo M
nxm Tj,i
saranno m .
m m m m
1,1 1,j 1,1 i,1
Tmxn
M = → M
nxm
m m m m
i,1 i,j 1,j i,j
La trasposizione gode di alcune importanti priorità;
T T T
1. (N+M) = N + M
T T T
= N M
2. (N·M) T T
3. Se M = M , allora M è una matrice quadrata, allora M si dice matrice
simmetrica rispotto alla diagonale
10 CHAPTER 1. VETTORI, MATRICI E SISTEMI LINEARI
1.2.5 Determinate di una matrice
Ad ogni matrice quadrata M , a coefficienti reali, è possibile associare un
nxn
numero detto determinante, generamentel il determinante viene indicato come
detM.
Il determinante di una matrice è riconducibile a quello di una matrice M di
rango inferiore, adottando un approccio ricorsivo.
• Sia M una matrice quadrata tale che n = 1 allora il determinante della
matrice sarà; detM=m m
i.j 1,1
• Sia M una matrice quadrata tale che n ∈ ∧ 0, allora il detM sarà;
n >
R
m m
1,1 1,j
M =
nxn
m m
i,1 i,j
1 2
detM = detM + detM
n−1·n−1 n−(n−1)·n−(n−1)
1 2
Dove M ed M sono due sotto matrici, prodotte dalla cancellazione riga
per colonna all’interno della matrice, definita come complemento alge-
brico dell’elemento m -esimo. Dove il determinante di ogni sotto matrice
i,j
n è uguale alla differenza fra il prodotto del primo elemento
(n−1)x(n−1)
della prima colonna per il secondo elemento della seconda colonna e il
prodotto del secondo elemento della prima colonna e il primo elemento
della seconda 11
1.2. MATRICI
1.2.6 Regola di Sarrus
La Regola di Sarrus è un altro modo per calcolare il determinante di una matrice,
sia M una matrice quadrata 3x3, il suo determinante sarà, secondo la regola di
Sarrus, calcolabile in 2 passaggi;
1. si ricopiano le prime due colonne fuori dalla matrice..
m m m m m
1,1 1,2 1,3 1,1 1,2
M = m m m m m
2,1 2,2 2,3 2,1 2,2
m m m m m
3,1 3,2 3,3 3,1 3,2
2. Il determinante sarà uguale alla somma del prodotto fra le tre diagonali
1 2
principali di ogni sotto matrice derivata [M, M ,M ] meno la differenza
del prodotto di ogni diagonale secondaria di ogni sotto matrice
detM = (m · · ) + (m · · ) + (m · · )
m m m m m m
1,1 2,2 3,3 1,2 2,3 3,1 1,3 2,1 3,2
−(m · · ) − (m · · ) − (m · · )
m m m m m m
1,3 2,2 3,1 1,1 2,3 3,2 1,2 2,1 3,3
Esistono 6 proprietà che permettono di velocizzare l’operazione di calcolo
del determinante..
1. Se la matrice ha una riga o una colonna nulla, allora il determinante è
nullo
2. Se le righe o le colonne sono vetori linearmente indipendenti, allora il
determinante è nullo
3. Se due righe o due colonne sono uguali , allora il determinante è nullo
4. Scambiando 2 righe o 2 colonne della matrice il determinante non cambia
5. Se ad una rica o ad una colonna si aggiunge una combinazione lineare delle
altr il determinante cambia
6. Se la matrice è triangolare allora il determinante è uguale al prodotto degli
elementi sulla diagonale principale
12 CHAPTER 1. VETTORI, MATRICI E SISTEMI LINEARI
1.2.7 Determinanate di matrici di ordine superiore
Applicando le proprietà [4,5,6] del determinante possiamo manipolare la matrice
di modo che diventi più facile il calcolo del determinante, deando una matrice
triangolare inferiore, prendiamo per esempio una matrice del tipo..
4 1 1 −2
5 1 1 −2 0 −1 1 5
2 −1 1 5
I
→ M =
M =
0 2 −1 1
−1 2 −1 1
0 −4 2 0
2 −4 2 0
4 2 −2 1
4 2 1 −2 0 1 5 1
0 1 1 5
II
II → M =
→ M =
0 0 1 −1
0 0 −1 1
0 0 0 2
0 0 2 0
Tale metodo consiste nello scambio di righe e colonne a volte opportunamente
manipolate.
1. I) Sostituisco la 1* colonna con la differenza fra la 1* colonna e la 3*
colonna cambiata di segno
2. II) Sostituisco la 2* colonna la differenza fra la 2* ed il doppio della 3*
3. III) Sostituisco la 3* con la 4* colonna
Le mosse ci portano ad ottenere solo zeri sotto al primo elemento ma non
cambia sostanzialmente la matrice, la seconda, come la prima, secondo le pro-
prietà del determinante espresse da Sarrus, non modifica il determinante.
La terza mossa cambia il determinante nel seguente modo..
III
detM = -detM
quindi, dato che, per matrici triangolari il determinante è uguale a..
III
detM = [4 · 1 · 1 · 2] III
quindi il determinante sarà l’opposto del determinante di M 13
1.2. MATRICI
1.2.8 Rango di una matrice
Il rango di una matrice rappresenta il massimo numero di righe o colonne lin-
earmente indipendenti, indicato come ker(M).
{0 ≤ ) ≤
ker(M min(m, n)}
In altre parole il rango di una matrice è l’ordine massimo di un minore non
nullo, dove con minore si intende il determinante di una sottomatrice quadrata
ottenuta intersecando k-righe e k-colonne della matrice primaria.
Sia M una matrice 3x4 con minori di ordine 1, 2, 3..
3 2 3 2
II 1 4 1 0
M =
2 −1 5 9
Si procede calcolando i determinanti di ogni sottomatrice di ordine inferiore..
Determinanti di ordine 2
3 2
1. det 1 4
4 1
2. det −1 5
Determinanti di ordine 3
2 3 2
4 1 0
1. det
−1 5 9
Quindi una matrice M ha un rango k se
nxm
• Esiste un minore di ordine K
• Non esiste minore di ordine K+1, se esistono sono nulli
• Se trovo quindi un minore di ordine p non nullo, allora il rango è maggiore
uguale a p
1.2.9 Teorema degli Orlati
Affinchè una matrice M abbia una rango K è necessario che valgano le 2
nx,
seguenti proprietà;
• Esiste un minore di ordine K non nullo
• Sono nulli tutti i minori di ordine K+1 ottenuti da precedente orlando la
corrispondente sottomatrice con una qualunque altra riga o colonna
14 CHAPTER 1. VETTORI, MATRICI E SISTEMI LINEARI
1.2.10 Algoritmo di Gauss
Una matrice si definisce ”a scala” o a gradini se;
1. Le eventuali righe nulle si trovano in basso nelle ultime righe
2. Al di sotto del rimo elemento non nullo di una riga e sotto tutti g