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Afrocubanismo e il concetto di transculturazione Pag. 1
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FONDAMENTI DI INTERCULTURA - SPAGNOLO: L'AFROCUBANISMO E IL CONCETTO DI TRANSCULTURAZIONE: L'IDENTITÀ CUBANA E I CARAIBI SPAGNOLI

Il mar dei caraibi è un luogo dove l'incontro delle culture è avvenuto in maniera assolutamente originale e ha creato forme culturali del tutto nuove. Per la cultura caraibica può essere usato il termine cultura meticcia. Il termine meticcio originariamente indica un'unione di tipo biologico (incontro fisico tra persone appartenenti a gruppi diversi. Per esempio, nel 700 a partire dalle pinturas de castas). Un'area dove questa mescolanza è particolarmente evidente e numerosa è proprio il mar dei caraibi. Per Mar dei Caraibi si intende non solo lo spazio chiuso dalle Antille e dalle coste atlantiche dello Yucatan, del Nicaragua fino al Venezuela, ma anche quello chiamato il Golfo del Messico. Si parla del gran caribe, cioè una zona più ampia di quella che gli atlanti propongono come.

Mar dei Caraibi. Da sempre questa zona è stata luogo di colonizzazione, di incontro già da prima dell'arrivo degli europei, tanto è vero che per i gruppi originari che abitavano queste terre si parla di nomadismo marino (passavano da un'isola all'altra). Oltre alle lingue europee dei colonizzatori (spagnolo, francese, inglese, olandese, portoghese, danese), si parlano le lingue originarie e lingue nate dall'incontro di questi popoli (lingue pingi) e anche lingue asiatiche. Il Mar dei Caraibi è caratterizzato da un sistema di produzione, che è uguale indipendentemente dal tipo di colonizzatore. Questo avviene attraverso la piantagione, soprattutto di canna da zucchero (caffè e altri) che richiede uno sfruttamento intensivo delle terre per ottenere il massimo della produzione. Il sistema della piantagione richiede un uso massiccio di manod'opera schiava e la presenza di un sistema di trasformazione dalla pianta al prodotto finale.

Questo sistema di trasformazione prenderà il nome di ingenio in spagnolo e varia altri nomi nelle altre lingue. Questo sistema si basa sulla schiavitù perché c'è bisogno di una mano d'opera numerosa che venga impiegata nel momento della raccolta e della trasformazione della canna da zucchero per impedire che marcisca. Questo durerà fino alla fine dell'800 (ultimo paese ad abolire lo schiavismo sarà il Brasile nel 1888), successivamente però il sistema della piantagione non scompare, anzi permane e in alcuni paesi diventa più raffinato, e in questi casi la mano d'opera sarà di costo estremamente basso.

Nel 1798 gli schiavi neri di Santo Domingo si ribellano, dichiarano la dipendenza e Haiti è la prima repubblica indipendente dell'area caraibica e la ottiene grazie alla rivolta degli schiavi. Paradossalmente, questo evento provoca un rallentamento dell'abolizione della schiavitù, i

padronibianchi impauriti dall’accadimento rallentano questo processo tant’è veroche negli stati uniti e a cuba avverrà molto più tardi. L'indipendenzacubana nel 1898 è un altro momento cruciale e a partire da lì Cubarappresenterà il laboratorio della mescolanza e della cultura che nasce daquesta mescolanza. A Cuba dopo l’indipendenza viene fondato un partito(partito independiente de color) che vuole esprimere le rivendicazionidegli ex schiavi. Queste rivendicazioni vengono chiuse e il partito vienesciolto a partire da una legge (Morua, 1911) che vieta a Cuba lacostituzione di partiti su base etnica. Dal lato culturale già nel 1878 unostudioso e poeta Francisco Calcagno, aveva raccolto in un’antologia i testidei poetas de color (poeti appartenenti al gruppo di origine africana). Lostudioso che durante tutta la prima parte dell’900 darà importanza allamescolanza e al meticciato sarà

Fernando Ortiz. All'inizio della sua carriera, si fa guidare dall'ideologia razzista cubana dell'epoca e vuole dimostrare che i neri di origine africana a Cuba sono destinati alla delinquenza (1906, los negros brujos). Però a partire dagli anni '20 comincia a cambiare le sue ideologie e già nei libri pubblicati negli anni '20 "glosario de afronegrismos" e "la fiesta afrocubana del dia de reyes" approfondisce le caratteristiche culturali della presenza degli eredi degli schiavi africani a Cuba. In quegli stessi anni, l'influenza della presenza africana (afrocubana), si fa sentire in vari campi culturali. Il primo campo in cui lo notiamo è quello della musica afrocubana, però paradossalmente si registra all'inizio nel campo della musica classica. Ci sono alcuni autori come Alejandro Garcia Caturla che applicano le modalità della musica afrocubana nella musica classica. Nello stesso periodo,

l'altro campo in cui questa presenza è evidente, è quello della poesia. La poesia afrocaribena si dà inizialmente attraverso poemi che cercano di ripetere e riprodurre il tipico linguaggio degli afrocubani (José Tallet, Ramon Guirao, Emilio Ballags, Alejo Carpentier). Però questa presenza rimane a livello linguistico, non c'è ancora una piena accoglienza all'interno della letteratura degli elementi culturali delle popolazioni afro-discendenti. Questa presenza la vediamo in maniera chiarissima in Nicolas Guillen, poeta mulatto che dedicherà tutta la prima parte della sua opera all'inserimento della cultura afrocubana all'interno della poesia cubana. Avrà numerosi contatti con poeti europei e nordamericani, il suo sarà un ruolo volto a far conoscere la poesia e la cultura afrocubana in tutto il mondo. A tal punto che lui stesso rifiuterà questa definizione di poeta afrocubano, in nome dell'idea

che in realtà la poesia e la cultura cubana non è possibile pensarla senza il contributo africano. Di conseguenza parlare di cultura cubana significa automaticamente parlare di afrocubanismo. La poesia di Guillen si caratterizza per una forte musicalità e per il fatto che è scritta solo parzialmente per essere letta, in realtà è piuttosto una poesia che si deve leggere a voce alta o addirittura cantare. All'interno di questo ambito culturale tra poesia e musica, il primo libro di Guillen si chiama "motivos de son" e di fatto il son viene adottato nella musica nazionale cubana. Nasce in realtà come una musica di piccoli gruppi o di schiavi dell'oriente cubano e poi si va trasformando nella musica nazionale cubana e diventa poi una musica transculturale perché rapidamente viene ascoltato e interpretato al di là dei confini dell'isola. Si considera l'immediato antecedente di quella che sarà la salsa che.

Poimischiandosi con questi contributi cubani diventa la musica tipica dell'area caraibica. Altro ambito in cui l'apporto afrocubano è particolarmente interessante è quello dell'arte figurativa. Eduardo Abela è un pittore cubano dei primi del '900 in cui o per la rappresentazione realistica di alcuni personaggi o per l'inserimento di personaggi appartenenti alla cultura afrocaraibica ma anche per il tentativo di trasporre nel quadro il movimento e la musica notiamo già questa prima presenza che diventerà ancora più evidente. Minore è la loro presenza nella narrativa perché i primi tre non sono significativi dal punto di vista narrativo, però sono i primi tentativi di rappresentare la realtà culturale in forma narrativa. Molto più importanti invece sono i "Cuentos negros de Cuba" perché è la prima grande raccolta nazionale in cui Lidia Caprera fa un'operazione

simile aquella di Italo Calvino con le fiabe, cioè raccoglie questi racconti popolari, li riscrive e li propone come una sorta di enciclopedia della tradizione popolare cubana. Il grande artista che mostra tutta la forza del meticciato culturale cubano è Wilfredo Lam, nella sua arte ci sono tutte le eredità culturali della Cuba contemporanea giocate secondo le modalità dell'arte contemporanea. Fernando Ortiz nel '41 pubblica "contrapunteo cubano del tabaco y del azucar", in questo libro si stabilisce e viene proposta la teoria della transculturazione come strumento per capire la condizione cubana ma anche quella americana. Concetto fondamentale per capire la cultura dell'America Latina. Oggi questo concetto è stato riscoperto dagli studi europei e statunitensi perché mostra come in realtà si stanno trasformando anche le nostre culture. In qualche modo i caraibi sono stati un laboratorio che ha anticipato tutto quello che noi.

Stiamo vivendo in questi anni. Più tardi Alejo Carpentier pubblica un saggio sulla musica a Cuba, non è un saggio erudito e nemmeno una storia. In realtà mostra come nell'area di Cuba, ma anche in tutta l'area dei Caraibi, è l'espressione privilegiata dell'identità e mostra come la storia di questa musica fosse complessa. Questo sviluppo della cultura dei Caraibi non è chiuso in sé stesso, tutto questo movimento visto fino agli anni '40 e che continua anche oggi, si svolge in dialogo con tutto quello che avviene intorno ai Caraibi.

Negli Stati Uniti tra gli anni '20 e '30 si svolge l'Harlem Renaissance Movement, che è un movimento culturale afroamericano che inizierà un dialogo con gli autori cubani. Questo movimento si confronta e si relaziona con tutto quello che succede nell'arte plastica in Europa e con l'interesse che gli artisti europei mostrano verso l'arte.

africana (in alcuni casi in maniera deleteria quando la classifica come arte primitiva). Questo dialogo non può non darsi con il movimento francofono della Negritude.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/05 Letteratura spagnola

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessia.lupi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di intercultura spagnola e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tedeschi Stefano.