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Addome acuto: Appunti di Infermieristica clinica Pag. 1
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20/01

ADDOME ACUTO

È una sindrome data da multiple cause e con due caratteristiche principali:

-è riconosciuto in tempi molto brevi (pena esito infausto del pz);

-conduce a un intervento chirurgico in regime d’urgenza.

Il dolore addominale è il sintomo principale, a cui poi se ne associano altri (vedi SLIDE).

Non tutti i pz con tale dolore hanno addome acuto.

Le cause sono diverse: peritonite, occlusione intestinale, emoperitoneo, infarto intestinale (tipico

degli anziani), torsione di viscere cavo intorno al proprio asse…

L’addome si divide in 9 quadranti, formati da 4 linee, due verticali e due orizzontali.

NB. È importante ricordare la distinzione per saper localizzare il dolore se possibile; ciascun

organo ha proiezione sulla parete addominale identificata in un quadrante; se identifico la sede di

dolore in un quadrante posso ipotizzare che la patologia che dà il dolore riguarda un determinato

organo che si trova in quel quadrante.

-Prima di fare diagnosi bisogna valutare se si tratta di uomo o donna, in quanto l’apparato sessuale

è diverso e il dolore può riguardare ovaie, utero, ecc…

Il peritoneo è una membrana sierosa semipermeabile che riveste i visceri interni (viscerale) e la

parete dell’addome (parietale), con funzione di riassorbimento, circoscrive i processi infiammatori,

permette lo scorrimento dei visceri all’interno della cavità addominale

La peritonite è l’infiammazione della membrana peritoneale.

Solo il peritoneo parietale ha fibre nervose sensitive.

NB. L’esplorazione rettale è anche una manovra fondamentale che riguarda l’addome.

ISPEZIONE

-Il pz si visita nudo dai piedi fino ai capezzoli. Bisogna insomma spogliarlo tutto, soprattutto se

donna. Infatti potrebbe avere un’ernia crurale e basterebbe fare un piccolo taglietto anziché una

laparotomia.

È anche importante vedere se il pz ha eseguito pregressi interventi a livello addominale, in quanto

la prima causa di occlusione intestinale è il chirurgo e quindi aderenze tra le anse intestinali date

dal pregresso intervento…

-La prima cosa che si guarda nell’addome in sospetto di acuzia è l’ombelico, in quanto esiste

l’ernia ombelicale che può dare strozzamento di un’ansa intestinale, quindi sofferenza d’ansa ed

addome acuto, oppure anche occlusione intestinale su ernia ombelicale che può dare sempre

addome acuto.

Inoltre l’addome è respirante; se non si muove con gli atti del respiro, si sospetta la peritonite.

Questo perché i foglietti del peritoneo sfregano l’uno sull’altro durante la respirazione. In caso di

infiammazione lo sfregamento causa dolore, quindi il pz cerca di muoverlo il meno possibile…

-Anche le asimmetrie dell’addome possono dare informazioni.

PALPAZIONE

È la manovra più importante in quanto dà una serie di informazioni sull’addome visitato.

La palpazione permette di valutare la contrattura della parete addominale e, con alcune manovre,

di ottenere alcuni informazioni (es: segno di Blumberg, in cui il rilascio della mano dopo la

palpazione causa maggiore dolore in quanto si provoca sfregamento dei foglietti…).

Evitare mani fredde e se la regione è dolente meglio partire con la palpazione dal quadrante

opposto, per evitare la contrazione della muscolatura da parte del pz che si causa andando a

palpare in modo diretto la parte interessata.

Una contrattura spontanea della muscolatura addominale del pz si ha in caso di peritonite.

NB. In caso di occlusione intestinale devono essere guardate tutte le possibili porte erniarie!

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
3 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher EriKa! di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica clinica in area critica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Romano Fabrizio.