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GESTIONE DEL PORTAFOGLIO DI ACQUISTO
Sono strumenti gestionali di supporto agli acquisti che mi aiutano a definire delle strategie di
approvvigionamento per ogni categoria di beni/servizi:
MATRICE DI KRALJIC
Viene utilizzata da tutte le aziende (volutamente o non). Classifica gli acquisti per guidare le
decisioni di approvvigionamento. È divisa secondo due assi:
- L’asse verticale è quello che mi descrive la difficoltà del mercato quindi livello di
concertazione del mercato, entità dei costi logistici, capacità produttiva dei fornitori;
- L’asse orizzontale è quello che mi descrive l’importanza strategica dell’acquisto quindi
incidenza sui costi totali, contributo alla qualità del prodotto finito e creazione di
differenziali competitivi; ACQUISTI NON CRITICI:
le caratteristiche di questi beni fanno
si che l’obiettivo sia di minimizzare il
prezzo da qui la convenienza di
mettere in competizione i fornitori
ricorrendo al multiple sourcing;
ACQUISTI LEVA:
c’è possibilità per l’impresa di
sfruttare la potenza contrattuale per
ottenere vantaggi significativi (leva).
Posso usare la partnership attraverso
il parallel o il dual mantenendo però
la mia potenza contrattuale;
ACQUISTI STRATEGICI:
hanno molta importanza, il prezzo di acquisto anche se elevato non costituisce la variabile più
importante. L’obiettivo è piuttosto quello di massimizzare le prestazioni del fornitore in termini di
costi, tempi, qualità, innovazione e differenzazione. Possiamo ricorrere alla partnership di lungo
termine adottando modelli di parallel o di dual sourcing;
COLLI DI BOTTIGLIA:
i fornitori hanno elevato potere contrattuale dovuto alla difficoltà del mercato, c’è quindi il rischio
di rimanere bloccati dai ritardi o dai difetti di qualità del fornitore. per prima cosa bisogna capire
se sono indispensabili questi rapporti di fornitura oppure si possono sostituire, altrimenti dovrò
ricorrere a forme di partnership (se il fornitore è monopolista non la otterrò) oppure integrazione
verticale o sole sourcing;
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GOBAL E LOCAL SOURCING
Il tema della localizzazione degli acquisti è una conseguenza della globalizzazione dei mercati.
Acquisti globali: acquisto da fornitori in altri paesi mentre acquisti locali: dove sta l’azienda;
Se invece l’azienda è globale è più difficile distinguere questi due acquisti. Se le divisioni di un
paese acquistano nello stesso saranno acquisti locali altrimenti globali.
C’è un trade-off tra la scelta di acquistare localmente o globalmente, l’acquisto globale mi abbassa
i prezzi (cerco dove il prezzo è più basso) mentre gli acquisti locali possono essere facilitati da
norme che mi obbligano ad acquistare localmente oppure ad una convenienza (sia a livello di costi
che a livello di collaborazione col fornitore, essendo vicini) ad avere vicino il fornitore.
Driver per global sourcing
- FORNITORI WORLD CLASS: ci sono dei fornitori globali che hanno un’eccellenza particolare
(sia in termini tecnologici o di qualità);
- AUMENTO COMPETIZIONE: La competizione mondiale spinge i fornitori a migliorarsi;
- RISORSE ESCLUSIVE: parliamo di materie prime, se ho bisogno di una materia prima
estraibile solo in un paese allora dovrò necessariamente rifornirmi in quel paese;
- MINOR COSTO DEL LAVORO: ci sono fornitori con costi bassi dovuti a costi del lavoro bassi
in determinati paesi;
- SVILUPPO INFRASTRUTTURE LOGISTICHE: paesi con ottime infrastrutture logistiche
attirano se nel mio paese non ho efficienza;
- ACCORDI INTERNAZIONALI: se l’azienda decide di rifornirsi sempre da un fornitore,
qualsiasi divisione di ogni paese comprerà da loro (le grandi aziende tendono ad acquistare
servizi base dallo stesso fornitore in modo da ottenere ampie economie di scala)
Driver per local sourcing:
- COSTI LOGISTICI: Per alcuni prodotti non è conveniente acquistare all’estero;
- RAPIDITÀ E AFFIDABILITÀ: tema della vicinanza, è più affidabile rifornirsi da fornitori vicini;
- VINCOLI ISTITUZIONALI (vincoli esterni): in diversi paesi se voglio costruire uno
stabilimento devo impegnarmi ad acquistare determinate quantità di beni localmente;
- OBBLIGHI CONTRATTUALI (vincoli interni): ho un contratto con un fornitore, poi mi sposto
in un altro paese ma ho comunque un vincolo di contratto;
Queste decisioni strategiche e come tali vanno riviste annualmente in quanto i costi di forniture
sono soggetti a variabilità nel tempo.
VENDOR RATING
Strumento utilizzato a cavallo tra gestione strategica degli acquisti e valutazione dei fornitori.
Valutazione può essere una valutazione della prestazione effettiva (a fronte della fornitura valuto
la performance) oppure può essere una valutazione preventiva per la selezione dei fornitori.
Quali performances posso valutare di un fornitore?
Un primo livello è la valutazione operativa ossia la valutazione delle performances operative
quindi prezzo, qualità, tempi di consegna e affidabilità.
Il secondo livello di valutazione è la valutazione complessiva delle prestazioni, allarga la
prospettiva, include non solo l’oggetto della fornitura ma anche i suoi effetti sul cliente.
Total Cost of Ownership: prova a stimare quanto mi costa in maniera effettiva o figurata
l’acquistare il bene da quel fornitore (es qualità devo valutarla in termini di non qualità: se un
componente è di bassa qualità devo migliorarlo io, devo sostituire prodotti difettosi, perdita
d’immagine, ecc..) quindi posso sommare questo costo al costo del prodotto. Questo
ragionamento vale anche per le altre componenti (affidabilità, ecc). Quindi col TCO riesco a
calcolarmi il valore effettivo del rapporto col fornitore.
Questa visione allargata considera anche la capacità del fornitore di mantenere e migliorare le
proprie prestazione nel tempo.
Il terzo livello, ossia quello di valutazione strategica, va a vedere qual è il potenziale del fornitore.
3 dimensioni di valutazione
- Dimensione tecnologica: mi dice se un fornitore ha una capacità tecnologica elevata e sarà
in grado di rifornirmi anche nel futuro o a portarmici lui stesso;
- Valutazione finanziaria: mi dice se il fornitore è in buono stato o rischio di ritrovarmi con un
fornitore fallito e quindi senza fornitura (viene effettuata con gli indicatori economico-
finanziari);
- Valutazione manageriale: fa riferimento alla capacità manageriale del fornitore, quindi
cresce affidabilità e qualità insieme al livello di capacità manageriale. Questa valutazione
va a guardare anche la capacità di adottare, da parte del fornitore, delle pratiche
manageriali avanzate in linea con la politica aziendale (es: sostenibilità);
OSSERVAZIONI
C’è una crescente difficoltà nella valutazione dei livelli all’aumentare del livello. Soprattutto
diventa più onerosa e più soggettiva (difficile valutare la capacità manageriale oggettivamente)
quindi da fare meno frequentemente. Quindi anche l’uso che faccio di queste valutazioni sarà
ponderato opportunamente.
Più mi sposto dalla valutazione operativa a quella strategica, più le competenze per valutare si
trovano in differenti aree dell’azienda, (es: qualità del prodotto la sanno la funzione produttiva
mentre i costi li sanno in Acquisti). Sostanzialmente, più mi sposto più aumenta la complessità, ho
più funzioni aziendali coinvolte e ho più costi.
MODELLO DI OLSEN ELLRAM
Prova ad associare la valutazione del fornitore con la valutazione della bontà della relazione che
ho con il fornitore. Ci sono spesso situazioni strane in azienda (es rapporto basso con il miglior
fornitore o grande rapporto con un fornitore scarso). L’idea è di costruite una matrice a due
dimensioni:
- Attrattività fornitore (ASSE X): quindi valutazione operativa, complessiva e strategica;
- Forza della relazione (ASSE Y): stato della cooperazione, frequenza di contatto, ecc.
Questo strumento diventa ancora più determinante se viene utilizzato in parallelo con la matrice
di KRALJIC. Le 4 tipologie di fornitori sono posizionati come nella matrice di kraljic, stabilisco quindi
dei posizionamenti ideali dei fornitori e andrò successivamente com’è la situazione reale per
trarne delle conclusioni.
LA GESTIONE DELLA PARTNERSHIP CASO TEXILE MACHINES
Le relazioni di partnership con i fornitori richiedono, il coinvolgimento di diverse funzioni aziendali,
si tratta di una caratteristica fondamentale che differenzia il mercato collaborativo dal mercato
competitivo. Nel mercato competitivo infatti il rapporto tra cliente e fornitore è limitato
all’interazione diretta tra compratore e venditore mentre le altre funzioni aziendali non vengono a
contatto tra di loro (modello “papillon”). Nella partnership invece l’interfaccio organizzativa della
relazione è molto più estesa e coinvolge tutte le funzioni interessate: gli acquisti, la produzione, la
progettazione, ecc. (modello “diamante”)
MECCANISMI DI PROTEZIONE all’interno di una partnership
- Contratto quadro: è un contratto dove c’è un accordo tra cliente e fornitore in modo che il
fornitore e il cliente garantiscano la loro collaborazione in un periodo medio;
- Monitoraggio prestazioni: bisogna avere un monitoraggio continuo al fine di condividere le
informazioni e migliorare il fornitore continuamente;
- Investimenti relazionali: mi garantiscono un impegno da parte del fornitore (materializzo
l’impegno che voglio mettere);
- Condivisione di conoscenza: è un caso particolare di investimenti relazionali, condivido il
know-how che è considerabile come investimento;
- Trasparenza sui Costi: lega e rafforza la collaborazione, rendendole più vulnerabili (in
particolare se non sono trasparenti entrambi);
- Reputazione: se sono in una relazione di partnership e non rispetto i patti, mi creo una
pessima reputazione nel mercato. Se questo viene a sapersi in giro aumenteranno le mie
difficoltà a relazionarmi con altri fornitori o con altri clienti;
TIPOLOGIE DI PARTNERSHIP
Posso avere partnership focalizzate sullo sviluppo prodotti, sull’allineamento del ciclo produttivo e
entrambi i casi: COLLABORAZIONE TECNOLOGIA (CODESIGN)
Lavorare sulla progettazione congiunta dei prodotti e dei processi quindi richiedo il contributo di
attori con conoscenze tecnologiche. Gli obiettivi della collaborazione tecnologica sono:
Ottimizzare i TTM (Time To Market)
o Riduzione dei costi di sviluppo e di produzione
o Aumento della qualità e dell’innovazione
o
L&