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Più l’acido è forte più la sua base coniugata è debole, viceversa più la base è forte più il suo
acido coniugato è debole, la reazione è spostata nella direzione che va dal più forte al più
debole, i più forti sono gli acidi ossigenati e gli idracidi.
Struttura molecolare e forza acida
Abbiamo finora valutato la forza degli acidi in maniera empirica. Tuttavia vi sono due ragioni
che rendono difficoltoso prevedere la loro forza relativa. Innanzitutto Ka e Kb sono costanti
di equilibrio, per cui si correlano con l’energia libera della reazione di trasferimento
protonico, ciò vuol dire, che il loro valore discende non solo dal fatto energetico, ma anche da
quello entropico. Nelle reazioni di trasferimento protonico il solvente ha un ruolo
significativo, per cui non si può pretendere di ricondurre la forza acida esclusivamente alla
molecola dell’acido. Possiamo però in alcuni casi correlare la forza relativa di una serie di
acidi alla loro struttura molecolare. I fattori che determinano le forze relative degli acidi sono
principalmente due:
La polarità del legame X–H: Più il legame è polarizzato (con la carica positiva
sull’idrogeno) maggiore è la polarità del legame e maggiore l’acidità.
La forza del legame X–H con cui il protone è legato ad X che a sua volta dipende
dalle dimensioni dell’atomo X: più grande è l’atomo più debole è il legame e quindi
maggiore è l’acidità.
Il contributo dominante alla forza relativa degli acidi lungo il periodo sembra essere
l’andamento dell’affinità elettronica. Un modo per interpretare il ruolo dell’affinità
elettronica si basa sul ruolo della stessa nelle definizioni di elettronegatività e di polarità del
legame. La maggior polarità del legame H – A causa l’accumulo di carica positiva su H,
quindi rende più forte il legame ad idrogeno e facilita la cessione del protone da parte di HA.
Dato che la polarità di HA aumenta con l’elettronegatività di A, si può prevedere che alla
maggiore elettronegatività di A corrisponda la maggiore forza acida di HA. Consideriamo
una serie di acidi binari HX formati dagli elementi del gruppo 17, il cui ordine di acidità è
HF<HCl<HBr<HI
L’elettronegatività degli elementi X diminuisce lungo il gruppo e quindi la polarità di H-X
diminuisce. Nonostante questo le dimensioni di X aumentano ed è questo secondo fattore a
prevalere; infatti HCl dovrebbe essere meno acido di HF ma non è così perché la reazione
dipende dalla stabilità dell’anione. Lo ione floruro è meno stabile in acqua perché più
l’anione è piccolo, meno riesce a disperdere la carica negativa, più grande è l’anione più
riesce a disperdere la carica negativa nel volume. Altri ioni come lo ione perossido sono
stabilizzati per risonanza poiché la carica è delocalizzata su tutto l’anello. Questo vale anche
per gli idracidi formati dagli elementi del VI e V gruppo. Andando invece da sinistra a destra
lungo un periodo l’elettronegatività aumenta mentre le dimensioni diminuiscono, benché di
poco. In questo caso è il fattore polarità a prevalere e l’acidità degli idracidi HnX aumenta da
sinistra a destra lungo un periodo.
Forza degli acidi ossigenati o ossiacidi
Gli ossiacidi ci permettono di studiare meglio l’effetto che la struttura ha sull’acidità. Si può
prendere in considerazione l’influenza del diverso numeri di atomi di O legati all’atomo
centrale. L’elevata polarità del legame O – H è una delle ragioni che rendono acido il protone
del gruppo OH nelle molecole degli ossiacidi. Negli acidi ipoalogenosi si constata che quanto
maggiore è l’elettronegatività dell’alogeno, tanto più forte è l’ossiacido. La spiegazione
parziale è che gli elettroni si trovano leggermente sottratti al legame O – H quanto più è
elettronegativo l’alogeno. Via via che gli elettroni di legame si spostano verso l’atomo
centrale il legame O –H si rende più polare e conseguentemente la molecola diviene
maggiormente acida. Considerando gli acidi ossigenati con l’atomo centrale che possiede più
numeri di ossidazione come gli ossiacidi del cloro e dello zolfo, si nota che quanto più è
elevato il numero degli atomi di ossigeno, tanto più forte è l’acido. Poiché il numero di
ossidazione dell’atomo centrale cresce con il numero degli atomi di O che lo circondano, si
può affermare che quanto più elevato è il numero di ossidazione dell’atomo centrale, tanto
più forte è l’acido.
Acidi e basi poliprotici/che
Un acido poliprotico è un composto atto a cedere più di un protone, mentre una base
poliprotica è una specie che è in grado di accettare di più di un protone. Ad esempio H2SO4
si ionizza per dare un protone e HSO4-, che a sua volta può ulteriormente dissociarsi per dare
un altro protone e SO42-. HSO4- è un acido perché può donare un protone, tuttavia, a causa
della carica negativa dello ione che tende ad attrarre il protone, la sua acidità è minore di
H2SO4. Gli acido poliprotici cedono i protoni l’uno dopo l’altro, con le successive costanti di
3
acidità che diminuiscono significativamente in genere secondo un fatto di 10 :
Ka1 >> Ka2 >>Ka3 >> …..
In virtù dell’attrazione tra cariche opposte è più difficile che venga ceduto un protone da
parte di uno ione negativo che non dalla molecola originale neutra. La prima protolisi è
quantitativa (influisce sulla concentrazione di H+) la seconda è d’equilibrio, solo H3PO4 ha
tutte le protolisi quantitative.