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Fehn è perfettamente l’opposto. La nave è ciò che l’architettura non sarà mai, veleggia libera. Al suo
passaggio il mare si richiude. E’ l’espressione dell’aspirazione per l’uomo all’infinito. La terra è la nostra
dimensione, siamo incatenati ad essa ma è anche la nostra misura, il nostro limite, il nostro confine. La
natura è nemica.
Villa Busk a Bamble, 1987-90
Un muro in cemento colato nella roccia. Una passerella la incrocia ortogonalmente e ci conduce dal muro in
cemento a qualcos’altro. Struttura lignea in mezzo al bosco, che ricorda qualcosa che affiora dalla terra. Qui
ci offre il secondo tema: problema del rapporto con la storia, tradizione.
Museo Arcivescovile di Hamar 1967-79
Nella cittadina di Ørstad, nel cuore della Norvegia, si trova il Centro Ivar Aasen, dedicato a uno dei più noti
intellettuali norvegesi. L'edificio, insieme all'ampliamento del Museo Arcivescovile di Hamar e al quasi
terminato Museo dell'Architettura di Oslo, è l'ultimo museo costruito da Sverre Fehn. Il museo quasi si
mimetizza, si inserisce in modo discreto nell'ambiente, non cerca inutili risonanze, si "confronta" con il
luogo esaltandone caratteristiche rimaste nascoste, che vengono valorizzate dall'inserimento dell'edificio,
dalla sua composizione e dalla scelta dei materiali. Si noti come Fehn utilizza un numero ristretto di
materiali, esibendone con schiettezza le peculiarità. Interviene con un progetto di restauro: lasciare
cascina così come l’aveva trovato. Una rampa che comincia dal cortile e scavalca i
conservato il muro della
resti. Questo gesto di mostrare il lavoro del tempo (Scarpa). Donare un nuovo significato alla storia
attraverso il proprio intervento. La rampa è un elemento di collegamento e rapporto con il paesaggio.
Austerità di gesti. L'edificio si compone poeticamente con l'utilizzo esclusivo di calcestruzzo, vetro, legno e
luce naturale. Da segnalare il sistema con il quale è stato trattato il calcestruzzo: le pareti sono state
realizzate impiegando casseforme composte da tavole di legno non piallate, lasciando impresse, quindi, nel
calcestruzzo gettato, le tracce delle fibre di legno che fanno dialogare l'edificio con la natura.
Progetto per il museo civico di Roros, 1979-80
Cercherà di distillare il gesto che identifica il museo. Costruire un museo intorno ai resti di una miniera.
Cemento armato come materiale principale. Capriate lignee, trave a T rovestiata. Un muro lungo il quale
immagina un percorso espositivo. E un auditorium che chiude.
Progetto per una galleria d’arte a Verdens Ende
Fehn si confronta con la terra ed il mare. E’ un continuo
confronto.
Museo Aukrust
Viaggio in Marocco, 1952. Viaggio alla ricerca di quei gesti originali dell’architettura. Quel momento in cui
la caverna si trasforma in un’abitazione. Quello di Fehn è un viaggiare che è sempre un ritrovare, per
riconoscere quei gesti di sempre. Gesti distillati e continuamente ripetuti.
Museo e Centro Studi di Ivar Aasen
Il museo sorge all'interno della proprietà dove lo studioso norvegese è nato e cresciuto. Al suo interno sono
stati raccolti e vengono studiati i documenti relativi alla vita dell'intellettuale e i materiali relativi alla sua
notevole attività, nonché quanto Aasen ha pubblicato nella lingua di cui ha definito le regole. Il confine
superiore della proprietà è delimitato da un bosco. Il museo è collocato su un ripido versante che sovrasta
una valle modellata, nel corso dei secoli, dai ghiacci e dal clima rigido.