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T
3 stabile, e siano quindi dotate di una
temperatura locale.
L’insieme dei valori della temperatura
T locale di parti infinitesime del corpo
2
z materiale formano un campo scalare
detto campo di temperatura
T
1 T ( x , y , z , t )
y
x 4
La densità di flusso termico
La densità di flusso termico è un campo vettoriale che esprime il
trasporto di calore attraverso un materiale. Sia S una qualsiasi superficie
n all’interno di un dato materiale
S ( )
solido, liquido o gas e
sia n il versore normale ad S.
òò ·n =
q dS Q
S
=
Q potenza termica che
=
q densità di flusso attraversa la superficie S
termico; è un campo vettoriale nella direzione del
é ù
W
ê ú versore n [W]
2
ë û
m 5
La legge di Fourier
La legge di Fourier esprime la proporzionalità tra il vettore densità
di flusso termico ed il vettore gradiente di temperatura
= - ÑT
q k Matematicamente,
k è una quantità
scalare sempre
DT positiva
= -
qx k Dx
k è una proprietà termodinamica del
mezzo materiale che prende il nome di
conduttività termica
La conduttività termica si misura
Jean Baptiste Joseph Fourier (1768–1830)
W
in m K
6
La legge di Fourier stabilisce che il trasporto di calore attraverso un corpo
materiale è causato dalla disuniformità del campo di temperatura.
DT
= -
q k Dx
x DT
= - ÑT = -
q k q k Dy
y DT
= -
q k Dz
z
Non ci può essere trasporto di calore attraverso un mezzo materiale
se il campo di temperatura all’interno del materiale è uniforme,
DT DT DT
, ,
ovvero se le tre quantità sono tutte nulle.
Dx Dy Dz 7
DT
= -
q k Dx
x DT
= -
= - ÑT q k
q k Dy
y DT
= -
q k
la costante di proporzionalità è Dz
z
negativa: il calore fluisce nel verso
in cui la temperatura diminuisce
T T
calore 8
6 Trasmissione del Calore
Conduzione:
regime stazionario 9
Regime stazionario.
La conduzione termica è in regime stazionario se il campo di temperatura
all’interno del corpo solido non varia nel tempo. In regime stazionario,
l’energia di qualunque sottosistema all’interno del corpo solido non può
variare nel tempo. n
T dU
V
0 0
t dt S 10
Superfici isoterme.
n q =
n versore normale
=
s versore tangente
s
La densità di flusso termico
T costante
è perpendicolare ad una
superficie isoterma
il flusso termico normale ad una
superficie isoterma è uniforme sulla
superficie isoterma. 11
Siano S ed S due superfici isoterme all'interno
1 2
del corpo solido e V la regione di spazio compresa
tra S ed S .
1 2
n
2 S
2 Equazione di bilancio
T T dell’energia in regime
2 stazionario
n
S 1
1
T T
1 V 12
adiabatico Dall’analogia elettrica tra la conduzione
termica in una parete piana e la conduzione
elettrica in un resistore, si può formulare la
k definizione di resistenza termica.
T T -T
1 2 T K
=
S S 1 2
Q [R]=
R W
-T
T L
= =
1 2
R Q kS
L
adiabatico circuito elettrico equivalente
V
T T V
1
1 2 2
-T V V
T
= 1 2
I
1 2
Q k S R
L 13
Parete piana multistrato e resistenze termiche
adiabatico in serie. -T
T
= 1 ab
k k R
a b a Q
-T
T T T
=
1 2 ab 2
R
b Q
S S resistenza
-T
T
Q
+ = = R
termica
1 2
R R
a b Q totale
L L
= + = +
a b
R R R
a b k S k S
L
L a b
b
a
T Q
T ( x )
L kS
T la pendenza è
1
adiabatico T inversamente
ab proporzionale
T
ab
T T alla conduttività
T
1 2 2
L L
a b
R R x
a b
0
k S k S L L L
a b a a b 14
adiabatico Parete piana multistrato e
resistenze termiche in serie.
k k
k k
1 n
2 3 resistenza
termica
Q totale
n n L
L L L
L i
R R
2 3 n
1 i k S
i 1 i 1 i
adiabatico
R R R R
1 2 3 n 15
adiabatico Parete piana multistrato e resistenze termiche
in parallelo. -T
T
L
k = = 1 2
R R
a a a
k S Q
a a a
S -T
a T
L
= = 1 2
R R
b b
k S Q
b b b
æ ö
-T -T ( )
T T 1 1
= + = + = + -T
1 2 1 2
Q Q Q T
ç ÷
è ø
a b 1 2
R R R R
T T a b a b
L
1 2 -T
T
= 1 2
Q R
S R R
1 1 1
b = + = a b
R +
R R R R R
k a b a b
b
adiabatico Generalizzazione per n strati in parallelo
R n n kS
1 1
a i i
R R L
T T
i 1 i 1
i
1 2
R
b 16
7 Trasmissione del Calore
Convezione: la legge
del raffreddamento di
Newton
[alcune delle figure riportate in queste slide sono tratte dal volume:
Y. A. Çengel, Heat Transfer: A Practical Approach, McGraw-Hill] 17
La convezione
Q h S (
T T ) W
È il processo di trasmissione del calore
nei materiali fluidi (liquidi o gas).
h coefficiente di convezione
S area di scambio termico
Al contrario di quanto accade nella
T temperatura della superficie calda
conduzione, il flusso di calore nella
convezione è associato ad un campo di T temperatura indisturbata del fluido
moto del fluido.
Convezione forzata
Il campo di moto ha cause puramente
meccaniche, indipendenti dal processo
di trasmissione del calore (è dovuto ad
un ventilatore, o ad una pompa, … )
Convezione naturale
Il campo di moto è dovuto alla disuniformità della temperatura del fluido ed al
fenomeno di galleggiamento delle parti di fluido più leggere (più calde) rispetto
alle parti di fluido più pesanti (più fredde). 18
Legge del raffreddamento di Newton. éë ùû
= -T
Q h S (T ) W
¥
Q é ù
= = -T 2
q h(T ) W m
ë û
¥
S
h = coefficiente di convezione
L = lunghezza di riferimento
k = conduttività termica del fluido
Il numero di Nusselt rappresenta la
hL
Nu numero di Nusselt forma adimensionale del coefficiente di
k convezione. 19
Moto interno, moto esterno. Si ha moto interno quando il
fluido scorre dentro un condotto,
cioè dentro un dominio con
sezione trasversale al moto
limitata.
Si ha moto esterno quando il
fluido scorre all’esterno di un
corpo solido, cioè quando il
dominio spaziale accessibile al
fluido ha una sezione trasversale
al moto virtualmente infinita.
moto esterno di aria intorno ad un condotto,
moto interno dell’acqua dentro il condotto 20
Moto laminare, moto turbolento. Si ha regime laminare quando un
colorante iniettato nel campo di moto
del fluido segue un tracciato
corrispondente ad una traiettoria
regolare .
Quando il colorante subisce la
diffusione perdendo ogni
localizzazione spaziale, si parla di
regime turbolento.
In regime turbolento il campo di
velocità ed il campo di temperatura
subiscono fluttuazioni temporali di
natura statistica 21
Lo strato limite dinamico.
u
u
Quando un fluido lambisce un corpo solido, la velocità del fluido tende a zero
all’interfaccia tra fluido e solido (aderenza alla parete).
La regione di spazio in cui la velocità varia da zero (all’interfaccia) fino al 99% della
velocità indisturbata è detta strato limite dinamico. 22
La regione di spazio in cui la velocità varia da zero (all’interfaccia) fino al 99% della
velocità indisturbata è detta strato limite dinamico.
u u
d
= spessore dello strato
limite dinamico
u
Sviluppo dello strato limite dinamico intorno ad una lamina piana e diversi regimi di moto. 23
La posizione x nella quale inizia la transizione da moto laminare
cr
a moto turbolento è determinata dalla condizione
u x
5
cr
Re 5 10 ,
cr
dove u è la velocità indisturbata del fluido che lambisce la lamina.
u
24
Lo strato limite termico. La regione di spazio in cui
Si consideri una corrente fluida con
velocità indisturbata u e temperatura T T
s
0 0.99
indisturbata T , che lambisce una T T
s
parete solida alla temperatura T . è detta strato limite termico.
s d = spessore dello
t
strato limite termico 25
Nel moto dentro un condotto, la velocità
u 0 media deve essere tale da garantire la
stessa portata in massa che si ha nel
reale profilo di velocità. Quest’ultimo è
u non uniforme sulla sezione del condotto,
max a causa del fenomeno di aderenza alla
parete.
u Si assume che il moto sia a densità
m costante (incomprimibile).
La portata in massa, in regime stazionario, deve essere la stessa in tutte le
u S costante
sezioni del condotto. Pertanto .
m
In un condotto a sezione costante, la velocità media è la stessa in tutte le
u costante
sezioni .
m 26
Nel moto dentro un condotto, anche la
temperatura media deve essere tale da
garantire lo stesso flusso di energia termica
che si ha nel reale profilo di temperatura.
Quest’ultimo è non uniforme sulla sezione
del condotto, a causa della differenza di
temperatura tra parete e fluido interno.
La temperatura media è anche nota come
temperatura di bulk.
Il flusso di energia termica che attraversa le varie sezioni S di un condotto è
variabile da sezione a sezione per effetto del calore scambiato con l’ambiente
esterno attraverso la parete del condotto.