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TENSIONE SUPERFICIALE
necessaria per aumentare la superficie
dell’ interfaccia gas-liquido), ossia la forza
che l’acqua esercita sulla sua fase liquida.
L’acqua nell’interfaccia aria-acqua è più
attratta dalla fase liquida piuttosto che
dalla fase gassosa, in quanto le molecole
non vogliono passare nella fase gassosa ma
vogliono rimanere nella fase liquida, dove
all’interno del liquido le molecole d’acqua
esercitano una forte attrazione.
In questa interfaccia aria-acqua, le
molecole d’acqua non vogliono evaporare
ma vogliono rimanere nella loro fase liquida. Questo perchè le molecole d’acqua esercitano una
forza nell’interfaccia aria-acqua che influenza sia la forma della superficie ma allo stesso tempo
l’acqua tende a creare una forte pressione sul resto del liquido.
Ricapitolando l’acqua è attratta dalla fase liquida e su questa fase liquida esercita una forza.
Che cos’è la tensione superficiale?
La Tensione Superficiale genera le forze necessarie per spingere un flusso d’acqua attraverso il
sistema vascolare delle piante.
Che cos’è la capillarità?
La coesione, l’adesione e la tensione superficiale generano un fenomeno detto , che
CAPILLARITA’
permette all’acqua di salire in tubicini molto sottili, dove più è piccolo il tubo maggiore sarà la
salita per capillarità.
Inoltre, essi esercitano una
tensione sulle molecole d’acqua
appena sotto la superficie, dovuto
alle forze di coesione (forze di
attrazione tra una molecola d’acqua
ed un’altra), che causano il
movimento dell’acqua verso l’alto
all’interno di un tubo capillare.
Questo movimento dura fino a
quando la forza di adesione (forze
di attrazione tra le molecole
d’acqua e le pareti del tubicino) è
bilanciata dal peso della colonna
d’acqua, che più diventa pesante e
meno sale.
Qual è la caratteristica della capillarità?
I Vasi delle piante, in alcuni punti soprattutto nel fusto, sono molto grandi ed è impossibile che
l’acqua possa risalire per capillarità perchè questo è un processo che avviene in tubi sottilissimi. Le
forze di coesione, di adesione e di tensione superficiale sono forti e permettono al liquido di
risalire. Il liquido, in un capillare, pesa meno rispetto che in una struttura con un diametro
maggiore, perchè abbiamo una risalita di una quantità enorme, che pesa molto, e la risalita è
minima, invece in un tubicino capillare abbiamo una risalita abbastanza importante.
Quindi, quando l’acqua è contenuta in un tubo grande, il numero delle molecole d’acqua a
contatto con il vetro è piccolo, invece se il tubo capillare è piccolo, il numero di molecole
dell’acqua a contatto con il vetro è più grande, e quindi prevalgono le forze di adesione sulle forze
di coesione.
Altre forze che possono essere esercitate sull’acqua sono la .
FORZA DI TENSIONE
La coesione impartisce all’acqua
anche una grandissima Forza di
Tensione, definita come la capacità di
resistere a forze di trazione.
Un esempio è l’utilizzo di una siringa
contenente acqua ed incappucciata,
per capire le forze che vengono
esercitate sull’acqua. Se premiamo il
pistone il fluido si comprime fino ad
un certo punto, poichè anche se
continuiamo a spingere non passa
nulla, in quanto sul fluido stiamo
applicando una pressione.
Questa pressione che si genera è detta PRESSIONE IDROSTATICA POSITIVA.
La pressione viene misurata in unità definite (Pa) o più semplicemente (MPa).
PASCAL MEGAPASCAL
Che cos’è la pressione? -2
La equivale alla forza per unità di superficie (1Pa = 1N m ) e all’energia per unità di
PRESSIONE -3
volume (1Pa = 1J m ).
Quando invece cerco di far in modo che il fluido venga richiamato verso l’esterno, quindi allento il
pistone, il fluido cerca di prendere tutto il volume della siringa. Quando tiro il pistone faccio in
modo che il liquido venga richiamato verso l’esterno.
Questa pressione che applico sul liquido è una .
PRESSIONE IDROSTATICA NEGATIVA
In questo caso quindi il liquido sale lungo la siringa nel momento in cui allento la compressione, e
quindi applico sulla siringa e soprattutto sull’acqua una forza, una pressione idrostatica negativa,
che permette al liquido di risalire verso l’alto.
Il MOVIMENTO DELL’ ACQUA
Lo studio del movimento di una qualsiasi sostanza liquida, include lo studio sia dell’energia che
della velocità. Che cosa andiamo a valutare con
l’energia?
Andiamo a valutare le variazioni di energia
libera.
Quando invece parliamo di velocità, cosa
andiamo a vedere?
Andiamo a vedere le forze che guidano il
liquido durante il movimento.
Iniziamo con la valutazione dell’ .
ENERGIA
L’ è l’energia disponibile per compiere un lavoro e viene misurato in joule.
ENERGIA LIBERA L’energia libera per mole di una sostanza è
indicata come ed è
POTENZIALE ELETTROCHIMICO
joule su moli (joule/mol).
Il potenziale elettrochimico dell’acqua è dato dalla seguente formula:
Il Potenziale μ è dato dal potenziale in condizioni
standard μ , più R (costante dei gas), per T
0
(temperatura della soluzione), per ln (logaritmo
naturale) di a (attività dell’acqua), più P (pressione)
per V (volume molare dell’acqua, ossia di una mole
di acqua), più la componente elettrica di una
sostanza (ma questo non è il caso dell’acqua
perchè essa non ha una carica netta essendo una
molecola neutra, una molecola polare), più tutta la
componente che si occupa della massa dell’acqua
(m), dell’altezza (h) e della gravità (g). Quindi abbiamo che il potenziale chimico dell’acqua è dato:
dal suo potenziale in condizioni standard (μ , e per convenzione è uguale a 0, ed è riferito
0)
all’acqua pura a pressione atmosferica e a temperatura costante.
a è l’attività dell’acqua, ed è uguale ad 1 per l’acqua pura.
V è il volume molare dell’acqua.
m è la massa dell’acqua, che è uguale a 18.
Il è un parametro che misura l’energia libera dell’acqua per unità di volume,
POTENZIALE IDRICO
come nel suolo, nella radice, nella foglia o nell’atmosfera, ed è dato dal potenziale elettrico
dell’acqua in condizioni normali, meno il suo
potenziale in condizioni standard (di pressione e
temperatura costante), diviso il volume molale
dell’acqua.
Il potenziale idrico si misura in unità di pressione,
in megapascal (MPa).
A cosa serve misurare il potenziale idrico dell’acqua?
Serve soprattutto a valutare lo della pianta e serve a definire la
STATO IDRICO DIREZIONE DEL
attraverso le membrane cellulari, i
FLUSSO IDRICO
tessuti e gli organi della pianta.
Se noi conosciamo il potenziale idrico del’acqua,
sappiamo esattamente l’acqua come si muove
perchè sappiamo da quali leggi è governata.
Quindi se noi conosciamo il potenziale idrico,
possiamo capire la direzione del flusso idrico
dell’acqua all’interno della pianta.
I cambiamenti fisiologici durante la disidratazione, hanno diversi potenziali idrici.
Quindi a seconda di come diminuisce il dell’acqua, si possono avere dei
POTENZIALE IDRICO cambiamenti importanti
all’interno delle cellule vegetali e
della pianta stessa.
Ad esempio abbiamo l’accumulo
di acido abscissico, di soluti, che
sono up-regulation. Mentre la
down-regulation è data dalla
fotosintesi, dalla conduttanza
stomatica, dalla sintesi proteica,
dalla sintesi della parete
cellulare e dall’espansione
cellulare.
E’ chiaro che se non c’è acqua, il
metabolismo di una pianta non
va avanti perchè la pianta deve cercare in qualche modo di non disidratarsi, e quindi blocca tutti i
processi che avvengono all’interno delle cellule vegetali, eccezion fatta perchè poi attiva la
biosintesi di ABA e soprattutto di soluti che servono per far in modo che la pianta non perda altra
acqua.
Il (lasciando perde la formula in alto dell’immagine) viene indicato
POTENZIALE IDRICO DELL’ACQUA con la lettera psi (Ψ dipende da tre fattori, dalla:
) e
w
1. CONCENTRAZIONE
2. PRESSIONE
3. GRAVITA’
Quindi per capire il potenziale idrico, dobbiamo vedere
la concentrazione delle sostanze disciolte nell’acqua, la
pressione dell’acqua ed anche la gravità.
Vi ho parlato delle sequoie, che possono raggiungere
anche 130 metri, e non si può trascurare la componente
gravidazionale in quanto ha un ruolo importante.
Questo potenziale idrico (Ψ dipende dal: (Ψ ),
), POTENZIALE DEI SOLUTI POTENZIALE DI PRESSIONE
w s
(Ψ ), (Ψ ).
POTENZIALE DI GRAVITA’
p g
Ψ Ψ Ψ Ψ
= + +
w s p g
Il o potenziale osmotico (Ψ ), rappresenta l’effetto sul potenziale idrico dei
POTENZIALE DEI SOLUTI s
soluti disciolti.
Parliamo di acqua che le piante prelevano dal
suolo in cui sono disciolti molti soluti, quali sali
minerali, azoto, ecc. , e non di acqua pura.
I soluti influenzano il trasporto dell’acqua e
quindi influenzano il potenziale idrico.
Questo potenziale idrico ci serve a capire come
l’acqua si sposta all’interno delle cellule
vegetali, e siccome parleremo anche delle
radici che assorbono l’acqua, è chiaro che
quando l’acqua viene assorbita non viene assorbita come acqua pura, ma all’interno ci sono dei
soluti disciolti.
Quindi la componente del potenziale osmotico influenza molto il potenziale idrico delle cellule
vegetali della pianta.
In una soluzione l’attività dell’acqua è sempre inferiore a 1.
Quindi il potenziale osmotico deve essere sempre inferiore a 0, perchè zero rappresenta l’acqua
pura in condizioni standard.
Se all’interno dell’acqua pura, che è uguale a zero, ho dei soluti disciolti, abbasso il potenziale
idrico che diventa negativo, in quanto il potenziale osmotico abbassa il potenziale idrico.
I soluti poichè diminuiscono l’energia libera dell’acqua, quindi la
RIDUCONO IL POTENZIALE IDRICO sua capacità a compiere lavoro.
Se mettiamo l’acqua a bollire e dentro
mettiamo il sale prima che l’acqua inizi a
bollire, impiega più