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Infatti: “similmente le membrature del tempio devono essere commensurabili
a tutto quanto il resto. Il centro in mezzo al corpo per la natura è l’ombelico:
se l’uomo fosse inserito in una forma circolare l’ombelico si collocherebbe nel
centro, con le punta delle dita e delle mani toccate dalla linea circolare.
Sembra che gli antichi con ragione abbiano disposto che nelle realizzazione
di impianti siano utilizzate queste proporzioni”. Imita la natura, non è
un’imitazione iconica, ma imita la struttura intima della natura, come
funziona per l’uomo.
“Mutuarono i sistemi delle misure e ripartirono da un numero perfetto” ossia
il 10.
Cubito, palmo e piede: misure perfette. Utilizzando questo metodo è per
questo che si rimane a misura d’uomo. Su questo si basa la tetrarchia di
Pitagora: la numerologia (e anche Alberti).
La cella è un luogo scuro e sacro, non per i
sacrifici. Ospitava la statua del dio e si
pensava che vi abitasse il dio: per questo
era consentito l’accesso solo ai sacerdoti
del tempio. Il punto di raccordo tra il naòs
(cella) e la parte esterna: pronaòs (sta
davanti al naòs ,porticato colonnato). Forti
elementi di continuità attraverso la
discontinuità.
Sequenza di due spazi con simmetria
bilaterale. In genere vi era un’entrata
laterale. Opistodomo: stanza posteriore
che ospitava i tesori e i sacrifici dei fedeli.
Dal libro III, p.243 ED. Gro, Einaudi, Par. 2
“per quanto riguarda i templi ci sono dei
principi (criteri classificatori) e in tutto vi è
una corrispondenza con questi principi: in
ante, prostilo, anfiprostilo, periptero,
pseudodiptero, diptero, ipetro”.
In antis.
Nella facciata vi sono due colonne centrali e
due pilastri quadrati che sono la fine del
muro stesso. Venne
utilizzato questo tipo di
tempio soprattutto nelle
architetture minori:
luoghi votivi ES.
tempietti, cappellette;
costruiti con continuità,
sempre allo stesso
modo.
Variante: tempio
doppiamente in antis
(non presente in
Vitruvio), inerzia per
simmetria bilaterale. Un
opistodomo è privo di
accesso dalla cella.
Rende più bilanciata
questa composizione.
In un contesto in cui la
monarchia è autocrazia,
si sente la necessità di
fornire agli architetti un
modello, trovato nei
classici.
Perroult deve tradurre
Vitruvio per poi dare ai
francesi un modello, con
note erudite e
polemiche. Quando viene ritrovato Vitruvio non viene ritrovato il secondo
tomo che era quello delle illustrazioni (va reinterpretato). Un’illustrazione
diventa una critica al testo, spesso viene sbagliato.
Prostilo: esibizione in primo piano delle
4 colonne, mentre quella parte costituita
da mura e pilastri visti da davanti
rimangono indietro. La pianta rimane
quella dell’in antis.
Variazione: anfiprostilo: anche qui una
duplicazione del pronao nella parte
dietro.
Tempietto di Atena Nike.
Periptero: Vitruvio, considerata la tipologia dominante “colonne tutte intorno,
6 x 11 colonne. Spazio di un intercolumnio.” Dà inidicazioni molto precise,
non necessarie, ma per Vitruvio è la situazione maggiormente armonica.
Proporzionamento di 2 a 1.
Pseudoperiptero: Vitruvio ne parla nel
IV libro. “Sposta il muro verso l’esterno
allargando la cella”. La peristasi è come
tamponata. All’esterno: massa muraria
compatta
Tempio di Giove olimpico ad
Atene.
Valenze scenografiche: la colonna
diventa elemento murario. Elemento di
scansione ritmica.
Roma, Tempio della Fortuna Virile.
(foto)
Pseudodiptero: “sul fronte e sul resto 8, di lato 15. Vi è lo spazio di 2
intercolonni e una colonna. Non vi è un esempio a Roma”.
La colonna insiste, non proprio come forma (il sostegno che si evidenzia
come tale) come dettaglio estetico (struttura ornamento). Si rifà a forme
proprie della cultura ellenistica: grandi scenografie urbane con un grande
potere che si identifica nelle forme. Trascrizione di un tema pittorico (chiari
oscuri) in un materiale plastico.
Nel libro 4-8 Vitruvio:
Edes rotunde: templi di pianta rotonda:
- Tolos: cella circolare con colonnato
intorno
ES. Santuario di Epidauro: santuario
dedicato a divinità della salute. Utilizza per
il colonnato della cella la colonna corinzia.
ES. santuario di Delfi.
Teodoro:
scrive un trattato: l’architetto è un
- intellettuale che produce un oggetto e ne
scrive anche la teoria. In più l’architettura
ha una necessità di essere un manufatto, ma inoltre trasmettere un
significato (alter ego che si nasconde dietro la costruzione).
Ad Olimpia, Filippeo:
- celebra la dinastia di Filippo il Macedone
- Monopteros (= un giro soltanto di colonne): con colonnato e senza cella
centrale.
E’ una tipologia minore: legati a tempietti votivi o funerari
Ha un’ara in cui viene inserita la statua del dio. Presenta una scala di
accesso.
Carlo Amati:
- intellettuale neoclassico che cerca di accompagnare ai testi di Vitruvio le
illustrazioni.
Perde la cella, ha un’astrazione quasi simbolica. In questa forma circolare ha
quasi una connotazione simbolica ulteriore: il cerchio è l’immagine della
perfezione celeste. Non solo è simmetrico come il periptero, che già riporta
l’armonia.
ES. Villa Querini, Vicenza (foto)
- inserita all’interno di giardini: assume un valore naturalistico.
ES. parco inglese che ha una simmetria
Hogath: “Analisi della bellezza”: natura orientata dalla geometria e
scoperta dal passeggio. Questi architetti cercavano di aprire improvvisi
specchi e viste che mostrano altri ambienti. Spesso in questi ambienti viene
inserito questo tipo di tempio.
Vitruvio: Parlando del tolos se invece il tempio verrà costruito come
periptero tutto dovrà essere commisurata sempre ad un modulo e a tutte le
altre parti, dall’alto al basso. Tutta l’architettura deve essere così concepita.
Diptero: octastilo si sul davanti che
sul dietro.
- nasce in Ionia (elettivamente
ionico) ma viene poi utilizzato da
altre civiltà dove c’è necessità di
rappresentare il potere
Roma, tempio di Quirino.
Presenta un doppio giro di
colonne.
- La prima costruzione avviene tra il
395-393. Ricostruito e consacrato
nel 16 a.C. con un’altra pianta.
Il dorico viene utilizzato perché Quirino (divinità locale che rappresenta
Romolo) è una divinità virile e simbolo della fondazione.
Secondo Perroult gli svantaggi di questo tipo di tempio sono:
- costi
- dimensioni
- prezioso di materiale
- simmetria bilaterale
Perciò diventa un’immagine di grande potere.
Il contesto culturale in cui questa tipologia si codifica con Ermogene.
Samo, Heraion (foto)
Venne realizzato in più fasi,
quello che vediamo è quello della
terza ricostruzione.
105 x 54, molto equilibrato in
rapporto 2:1
Ha dimensioni molto grandi.
Ispira:
Efeso, Artemision
più grande
Verso il 140 a.C. i sovrani
persiani investono denari in
questo edificio e lo fanno ancora
più grande e più magnifico.
La peristasi diventa quasi una
foresta di colonne. Inoltre si ha
un enorme carico decorativo.
Variazione: Pseudodiptero. Vitruvio parla prima della derivazione, poi del
tempio originario.
Rispetto al diptero: ha un giro di colonne in meno.
Rispetto al periptero: è dilatato in lunghezza.
Due intercolumni e un diametro di colonna tra la cella e le colonne.
Vitruvio parla di allineamento: gli elementi degli edifici, oltre a essere in
proporzione, devono essere allineati
Tempio di Diana di Ermogene (fine III secolo- inizi II secolo)
8x15 colonne
Tempio di Apollo ad Alabanda di Meneste (alunno di Ermogene)
Vitruvio:
“In base alla disposizione simmetrica del tempio diptero tolse la parte interna
di 34 colonne, risparmiando, e allarga l’ambulacro, ma non per questo
diminuisce la bellezza e l’imponenza (autoritate) del tempio pseudodipero.”
Al di là delle dimensioni astratta, c’è una dimensione percettiva che
risponde a scelte, ha un carattere (ethos): ci si pone dalla parte del pubblico
che dall’edificio trae un messaggio.
“Nel tempio ci si può anche riparare dalla pioggia”: è funzionale.
Qualità estetica: ha un gioco di contrasti dovuto alla ritmica delle colonne.
Va osservato tutti i tempi sono stati dedicati a Artemide (Diana), divinità dei
boschi. C’è un’apertura nei confronti degli ambienti naturali.
Riprende la stoà: una sorta di segnatura dello spazio urbano con una
ritmica delle colonne.
Ipetro: ha un colonnato nella cella come una sorta di peristasi interna.
Ha molte colonne, ma non molto differente dal diptero.
Se lo si guarda di fronte sembra un diptero.
Vitruvio: “è decastilo sia nel pronao sia nel retro (10 colonne sia davanti che
dietro), ha le medesime membrature del diptero. Ma nella parte interna, ha un
doppio giro di colonne in verticale (su due piani): si crea una sorta di
peristilio. Non ha un tetto nell’ambulacro: la cella è scoperchiata, quindi
erano molto spesso dedicati a Zeus, in generale a dei celesti”.
A Roma non ci sono esempi
A Atene uno ottastilo: Tempio a Giove Olimpio.
Tempio di Apollo a Didima:
- edificio a doppio involucro: è un
edificio che ne racchiude un altro.
Nella tradizione ci sono più edifici di
questo tipo che riprendono questo
ES. Chiesa della Madonna Nera:
chiesetta con all’interno un’altra
chiesetta
- Vicino a Mileto, in Asia Minore.
- Secondo Vitruvio ha molta importanza
(probabilmente lo visita ed è a questo
modello che si riferisce quando parla
dell’ipetro nel suo libro) e ha anche
una storia molto travagliata: viene ricostruito più volte.
- Funzionava come una macchina di comunicazione con gli dei del
tempio. C’era spazio per molte persone che aspettavano il responso
dell’oracolo. L’oracolo rimaneva nascosto al pubblico.
Tempio di Giove Olimpio, Atene:
lunga la sponda del fiume Ilisso
-
- Nella sua storia e nella sua origine: presenta una migrazione di forme
dalla Ionia ed approda in Grecia. Ci sono delle ragioni: la forma si
autogenera e la forma viene creata dagli artisti.
- Con i tiranni Ippia e Ipparco si ha necessità di manifestare la grandezza.
Ci sono i grandi modelli orientali che rappresentano la grandezza e lo
copiano (su esempio del