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TROMBOCITI O PIASTRINE

Sono: Intervengono:

• piccoli frammenti di citoplasma nell’emostasi di vasi danneggiati;

• derivano da cellule giganti del midollo osseo dette megacariociti; nella coagulazione vera e propria.

• prive di nucleo,

• forma appiattita,

• contorni lineari e geometrici,

• dimensioni 1-4µm di Ø,

• vita media 5-11 gg,

• numero: 200.000-400.000/ml,

• contengono enzimi,

• uccelli: vere cellule nucleate

Partecipano al processo di coagulazione del sangue o EMOSTASI. Nel caso di traumi o ferite, con rottura di

vasi favoriscono l’emostasi primaria Inizia con la vasocostrizione per azione della serotonina (prodotta

dai granuli piastrinici) e rallentamento del flusso ematico per effetto dell’endotelina (prodotta da cellule

endoteliali). Le piastrine aderiscono alla parete sub-endoteliale del vaso danneggiato (fase di adesione),

liberano sostanze aggreganti che inducono la formazione del trombo bianco o tappo piastrinico (fase di

aggregazione). Poi nel tempo -per fibrinolisi- la massa del tappo si scioglie e si ripristina la superficie

integra. Nei piccoli vasi, tipo capillari, questo può esser sufficiente come effetto emostatico.

L’emostasi secondaria o COAGULAZIONE v.p. per lacerazioni di grossi vasi o visceri.

Il meccanismo biochimico della formazione del coagulo v. e p. vede la fase di emostasi primaria e il

passaggio da trombo bianco (o tappo piastrinico) a trombo rosso o tappo emostatico per interazione di molte

proteine e reazioni a cascata che coinvolgono ben XIII fattori di coagulazione plasmatici, liberati da

piastrine, plasma e gli stessi tessuti lesi, con la trasformazione finale del fibrinogeno plasmatico in fibrina

(catalizzato dall’enzima trombina che nel sangue circolante è in forma inattiva –protrombina).

La fibrina si organizza in filamenti che si dispongono intorno al tappo piastrinico e si arresta l’emorragia.

Segue poi una fase di retrazione con la separazione di un liquido giallognolo (il siero ossia plasma

defibrinato), l’accorciamento dei filamenti di fibrina e l’adesione delle piastrine ad occludere eventuali

maglie e aperture, poi si avvia la cicatrizzazione vera e propria.

EMOPOIESI = FORMAZIONE DELLE CELLULE DEL SANGUE

La produzione delle cellule del sangue è un processo molto attivo; le cellule ematiche sono labili

e vengono continuativamente rinnovate con un meccanismo fisiologico denominato emopoiesi

che si svolge in sedi e con modalità differenti durante la vita fetale e post-natale.

Emopoiesi embrionale e fetale

1) periodo pre-epatico (fino ad 8 sett.) :

cellule staminali totipotenti originano megaloblasti che si dividono per mitosi, elaborano l’emoglobina,

perdono il nucleo e costituiscono i megalociti; si differenziano anche cellule della serie bianca –tipo

linfociti– gli emocitoblasti, prodotti nella parete del sacco vitellino.

2) periodo epato-splenico: dopo il 2° mese l’emopoiesi si localizza nel fegato e milza; si formano i

normociti, vi è granulopoiesi (formazione di globuli bianchi) e formazione di piastrine.

3) periodo linfo-midollare: dal 4° mese assume importanza il midollo osseo dove si formeranno

eritrociti, granulociti e piastrine.

Emopoiesi nell'adulto

L’emopoiesi, cioè la formazione degli elementi cellulari del sangue, avviene negli specifici organi

emopoietici: midollo osseo (che alloggia in coste, sterno, vertebre, cresta iliaca), linfonodi, milza,

timo.

L’emopoiesi nel midollo osseo rosso interessa eritrociti, granulociti, parte dei monociti e le piastrine, è molto

rapida, giornalmente sono rimpiazzati l’1% del totale dei globuli rossi.

Progenitore comune a tutte le linee cellulari è la cellule staminale totipotente che si differenzia in cellule

Staminali unipotenziali ognuna delle quali originerà una linea cellula emopoietica. linea linfoide o linea

mieloide.

La linea linfoide da cui si avvia la linfopoiesi.

La linea mieloide da cui si sviluppa la mielopoiesi.

L’emopoiesi può esser influenzata sia da fattori endogeni che esogeni; assume nomi diversi in base

agli elementi che si originano:

Eritropoiesi- per la produzione di globuli rossi; è necessario l’apporto proteico per sintetizzare la globina

(componente fondamentale del pigmento respiratorio ematico); l’apporto di vitamine del gruppo B, così

come l’apporto di minerali (Cu, Cb e Fe).

Leucopoiesi- per la produzione di globuli bianchi; i fattori che la regolano non sono ancora ben noti. Nel

plasma sostanze dette CSF (colony stimulating factors) prodotte da neutrofili, monociti, macrofagi, linfociti

agiscono sulla cellula staminale totipotente innescandone la maturazione.

Piastrinopoiesi- è regolata dal numero stesso di piastrine circolanti con un meccanismo a feed-back e mediata

dall’ormone trombopoietina (TSF=thrombocytosis stimulating hormone).

L’emopoiesi del tessuto linfoide (follicoli linfatici di linfonodi, milza e timo) riguarda la produzione di

linfociti e parte dei monociti.

EMOCATERESI o EMOLISI

E’ la distruzione dei globuli rossi vecchi che avviene prevalentemente nel fegato, nella milza, nel midollo

osseo e nei linfonodi. Il Fe emoglobinico viene riciclato e può tornare subito nel plasma legandosi alla

transferrina ed entrare nella formazione di nuovi globuli rossi o arrivare con il plasma al fegato dove viene

immagazzinato come Fe di riserva. EMOLISI

E’ il processo di distruzione dei globuli rossi. Avviene fisiologicamente nella milza ed in maniera minore

anche nel fegato e nel midollo osseo ad opera di macrofagi che eliminano i globuli rossi più vecchi,

facilitando la produzione di nuovi globuli rossi o di altre proteine. L’Hb viene distaccata dai globuli rossi e

scissa nei suoi costituenti fondamentali: globina, eme e ferro.

La degradazione dell’eme porta alla formazione della bilirubina metabolizzata a livello epatico e poi escreta

nella bile. La bilirubina è una sostanza che viene naturalmente prodotta dall’organismo come conseguenza

della distruzione dei globuli rossi invecchiati , che vengono continuamente rinnovati con altri, prodotti dal

midollo osseo. L’accumulo nel sangue della bilirubina determina la comparsa dell’ittero.

Tipi di gruppo sanguigno (sistema AB0)

Il gruppo sanguigno è determinato, in parte, nel sistema umano “AB0” dagli antigeni presenti sulla

membrana dei globuli rossi.

Nel sistema AB0 esistono 4 diversi gruppi sanguigni:

Il gruppo A presenta sulla membrana dei globuli rossi l'antigene A, mentre nel plasma si riscontra la

presenza dell'agglutinina beta (o anti-B); è diviso in 2 sottogruppi: A1, il più numeroso, e A2.

Il gruppo B presenta sulla membrana dei globuli rossi l'antigene B, mentre nel plasma si riscontra la presenza

dell’agglutinina alfa (o anti-A) .

Il gruppo AB presenta sulla membrana dei globuli rossi entrambi gli antigeni A e B e nel plasma nessuna

agglutinina.

Il gruppo 0 sulla membrana dei globuli rossi non possiede alcun antigene mentre il plasma sanguigno

possiede ambedue le agglutinine.

Un soggetto riconosce come proprie le proteine che produce quindi in caso di trasfusione il sangue creerà

anticorpi (ab) verso quegli antigeni (ag) che non sono presenti sulla superficie dei suoi gruppi.

Se il sangue trasfuso non è compatibile si può avere un attacco verso i globuli rossi introdotti che hanno

proteine di membrana non proprie dell’organismo e verso le quali vengono prodotti degli antigeni, e si avrà

la lisi dei globuli rossi.

Il soggetto di gruppo A produrrà anticorpi verso sangue di gruppo B

Il soggetto di gruppo B produrrà anticorpi verso sangue di gruppo A

Il soggetto di gruppo AB non produrrà anticorpi verso sangue di gruppo A e B (ricevente universale)

Il soggetto di gruppo 0 produrrà anticorpi verso sangue di gruppo sia A che B (donatore universale)

Ognuno dei questi 4 gruppi sanguigni viene suddiviso ulteriormente in due categorie in base al fattore

Rhesus (da Macacus Rhesus, scimmia in cui la proteina fu individuata la prima volta) che indica

la presenza o l'assenza di un particolare antigene Rh sulla membrana dei globuli rossi nel

sangue.

Il fattore Rhesus può essere :

• positivo (Rh+): la proteina è presente sulla superficie dei gruppi (induce produzione di ab)

• negativo (Rh-): la proteina è assente sulla superficie dei gruppi (non induce produzione di ab)

Quindi occorre conoscere sia il gruppo che il fattore Rh per poter effettuare una trasfusione senza rischi di

lisi dei globuli rossi trasfusi. GRUPPI SANGUIGNI

I bovini presentano 11 gruppi sanguigni (A,B,C,F,J,L,M,R,S,T e Z) con molteplici alleli per gruppo, pertanto

le possibili combinazioni sono varie e numerose. I cani hanno almeno 12 gruppi sanguigni. Tra i cavalli

esistono 7 gruppi sanguigni e la frequenza della loro espressione varia in base alla razza. I maiali presentano

15 gruppi sanguigni indicati da A a O. Importante è lo studio dei gruppi sanguigni per il riconoscimento della

paternità come nei bovini. Oggi per il riconoscimento della paternità viene utilizzata l’elettroforesi del

sangue.

Vaccini- come agiscono? Un vaccino è un prodotto costituito da una piccolissima quantità di microrganismi

virus o batteri) uccisi o attenuati, o da una parte di essi, progettato in modo da stimolare nel corpo la naturale

reazione immunitaria. I vaccini usano il meccanismo naturale di difesa del tuo corpo – sistema immunitario –

per costruire una specifica resistenza alle infezioni. Questa difesa immunitaria, simile a quella che è

provocata dalla malattia, ti protegge dall’attacco dei microrganismi presenti nell’ambiente e nelle persone

della tua comunità senza che tu sviluppi i sintomi e le complicanze della malattia.

LINFA ed ORGANI LINFATICI

La linfa è un liquido chiaro, incolore o bianco opalescente (se proviene dal distretto intestinale per

assorbimento di globuli lipidici).

La linfa nella sua composizione cellulare è assai simile al sangue, contiene linfociti ma manca di eritrociti,

piastrine e certi costituenti plasmatici, ha un pH intorno a 7.

Anche la linfa consta di:

• parte liquida, in cui manca il fibrinogeno (la linfa coagula più lentamente del sangue)

• parte corpuscolata, costituita da linfociti, monociti e pochi granulociti, totalmente sono 14.000

cellule/ mm3 di linfa.

La linfa scorre nei vasi del sistema linfatico, un sistema di vasi parallelo a quello sanguigno ma

unidirezionale, cioè esiste solo il sistema di ritorno (dalla periferia verso il cuore) che porta la linfa che si

forma nei vari distretti per trasudazione del plasma sanguigno.

Le modalità di produzione della linfa possono essere due:

• per trasudazione dalle pareti dei capillari (U emoli

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
11 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/17 Zootecnica generale e miglioramento genetico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher met94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zootecnica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Pasquini Marina.