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CELLULE MIGRANTI

cellule che possono stare temporaneamente nel connettivo e poi tornare nel sangue. Il loro numero varia in funzione delle condizioni fisiologiche e infiammatorie.

diapedesi Utilizzano la proprietà della (= la capacità di migrare tramite il movimento ameboide) che avviene nelle venule post-capillari.

Monociti Sono i precursori dei Macrofagi, sono rotondeggianti e voluminosi e rappresentano il 3-8% dei globuli bianchi circolanti. Il nucleo occupa quasi tutta la totalità del citoplasma.

Linfociti Piccole cellule con un grande nucleo rotondo e scarso citoplasma. Si trovano in discreta percentuale (30% circa) tra i globuli bianchi del sangue, ma dal sangue migrano nel connettivo e in alcuni organi diventano molto abbondanti in modo da costituire il tessuto linfoide (timo, milza, linfonodi, tonsille, appendice).

Esistono diverse sottopopolazioni di linfociti, le principali sono: linfociti B- si trasformano in plasmacellule e provvedono a produrre anticorpi.

circolanti (rispostaumorale). Una volta entrati in contatto con l'antigene, producono delle proteine in grado di guidare il linfociti T. →linfociti T- sono responsabili della risposta immunitaria cellula-mediata (linfociti T citotossici /linfociti T helper / linfociti T suppressor). Gli anticorpi segnalano il bersaglio, e i linfociti T lo eliminano.

Plasmacellule →Sono la versione secernente dei linfociti B quando iniziano a produrre attivamente anticorpi, prendono il nome di plasmacellule. Sono le cellule produttrici degli anticorpi circolanti o Immunoglobuline (IgM, IgG, IgE, IgA, IgD). Hanno forma ovoidale e contengono, in posizione leggermente eccentrica, un nucleo rotondeggiantela cui cromatina è disposta in zolle che assumono un aspetto particolare detto a ruota di carro. Il citoplasma è molto ricco di RER per la sintesi delle proteine anticorpali. È intensamente basofilotranne che nella zona corrispondente all'apparato di Golgi, che contiene

le proteine sintetizzate e pronte per essere emesse all'esterno. Nel citoplasma sono anche presenti delle granulazioni PAS-positive denominate corpi di Russel, che probabilmente rappresentano il deposito di prodotti disintesi non utilizzabili.

Mastociti

Sono grosse cellule che si ritrovano nel tessuto connettivo lasso in posizione perivascolare (intorno ai vasi), e derivano dalle cellule mesenchimali del midollo osseo.

Sono cellule che aiutano il processo infiammatorio e contengono numerosi granuli nel loro citoplasma. I granuli sono ripieni di sostanze come:

  • istamina, che aumenta la permeabilità dei vasi sanguigni quindi facilita la fuoriuscita di linfociti e monociti;
  • eparina, che funge da anticoadiuvante mantenendo fluido il sangue;
  • fattori chemiotattici (= segnali di posizione) per eosinofili e neutrofili.

Sulla loro superficie sono presenti i recettori per la classe E delle Immunoglobuline (allergia di tipo I) chiamate reagine, cioè gli anticorpi diretti verso

antigeni allergizzanti o allergeni come pollini, polveri, ecc.

FIBRE EXTRACELLULARI

Sistono 3 tipi di fibre extracellulari:

  1. Fibre collagene

Sono presenti in tutti i tipi di tessuto connettivo (saranno presenti anche nel tessuto cartilagineo e nel tessuto osseo). Hanno un diametro variabile da 1 a 20 µm, sono lunghe, molto resistenti alla trazione e contemporaneamente flessibili. Non sono ramificate e non sono in grado di estendersi molto, anche se tirate.

I fibroblasti sono le cellule che generano le fibre collagene: producono unità di base al loro interno (tropocollagene), che presentano delle componenti per impedire loro di autoassemblarsi (intaserebbero la cellula). Queste subunità vengono poi secrete, le estremità vengono eliminate e le molecole si autoassemblano all'esterno della cellula (in questo modo le cellule riescono a generare strutture grandi e importanti, come il tendine di Achille per esempio).

tropocollagene,

L'unità di base è

Il formato da 3 catene pelipeptidiche ad α-elica.

Più molecole di microfibrillatropocollagene si assemblano a formare una di collagene, più microfibrille formano una fibrilla e infine più fibrille formano una fibra. Tutte le varianti del tessuto connettivo derivano dallo spessore e dall'autoassemblamento di queste fibre.

Esistono diversi tipi di collagene - la differenza sta nella sequenza amminoacidica che dà a queste molecole la capacità di assemblarsi in fibre più o meno grandi o resistenti:

  • Collageni fibrillari
    • Tipo I - tendini, legamenti, derma e ossa
    • Tipo II - cartilagine ialina
    • Tipo III - fibre reticolari
  • Collageni associati ai collageni fibrillari
    • Tipo IV, V e VII (membrane basali)
    • Tipo IX (al tipo II)
    • Tipo X e XII (al tipo I)

2. Fibre reticolari

Sono costituite dalle stesse proteine delle fibre collagene, ma con un minore grado di aggregazione, sono quindi meno resistenti ma

più flessibili. Sono più sottili delle fibre collagene e formano maglie ereti sottili. Nell'adulto si trovano associate con:

  • il tessuto periendoteliale - l'endotelio riveste la superficie interna dei vaso, ed è appoggiato a del connettivo, ossia a delle fibre reticolari, perché là si deve assicurare la massima permeabilità (sede degli scambi metabolici);
  • lo stroma degli organi ghiandolari;
  • lo stroma di sostegno degli organi linfoidi - linfonodi, tonsille, noduli linfatici che sono degli aggregati di globuli bianchi (macrofagi, linfociti, neutrofili) e il connettivo reticolare funge da sostegno e fornisce la struttura;
  • lo stroma del midollo osseo.

3. Fibre elastiche → Si allungano se sottoposte a trazione e al cessare di questa, riacquistano la loro forma originale possono estendersi fino al 150% della loro lunghezza. Sono costituite da microfibrille di fibrillina (un collagene particolare) comprese in una

matrice amorfaricca di elastina. → L'elasticità deriva dalla formazione di legami della desmosina formata da quattro molecole di lisinadesmosina quando la fibra è sottoposta a trazione i legami che formano la si aprono e la fibra può allungarsi. Finita la trazione i legami si riformano rigenerando la desmosina. Il cavallo è ricco di questi connettivi elastici nel legamento nucale e nel legamento in sospensione del malleolo.

LA SOSTANZA EXTRACELLULARE AMORFA

Le componenti cellulari e fibrillari del tessuto connettivo sono immerse nella sostanza amorfa, prodotta dalle cellule del connettivo che generalmente si trova sotto forma di gel o liquido viscoso. Hanno la funzione di riempire gli interstizi dei tessuti (per non lasciare 'buchi'), impediscono ai batteri di migrare liberamente e in alcuni casi hanno una funzione meccanica di assorbimento degli shock.

I componenti sono:

  • acqua
  • proteineglicoproteine
  • glicosaminoglicani

proteoglicani•• sali minerali• vitamine

La componente biochimica che da le proprietà alla matrice extracellulare sono:

  • Glicoproteine - Sono responsabili del legame tra cellule e matrice extracellulare
  • Glicosaminoglicani e Proteoglicani - I Glicosaminoglicani sono polisaccaridi a catena non ramificata (condrtotin solfato, cheratan solfato) uniti a proteine con le quali formano i Proteoglicani. Sono molecole enormi capaci di legare moltemolecole d’acqua. L’acido ialuronico le unisce in aggregati ed il suo grado di polimerizzazionedetermina la viscosità della matrice controllando così la diffusione dei metaboliti, prevenendo ladiffusione di agenti tossici o batteri e svolgendo un’azione lubrificante.

42

I TESSUTI CONNETTIVI PROPRIAMENTE DETTI

Varietà di tessuto connettivo propriamente detto:

  • Mucoso
  • Lasso
  • Denso- in ordine crescente di resistenza meccanica

+Tessuto connettivo mucoso - Prevale la sostanza amorfa. Si trova nel feto,

Nell'animale dopo la nascita non è presente se non nella polpa dentaria dell'adulto. Se si assiste ad un parto, si potrà osservare nel cordone ombelicale (gelatina di Wharton) Tessuto connettivo lasso.

Ci sono poche cellule e le fibre non sono molto evidenti poiché sottili. Si trova:

  • sottocute,
  • nel che collega l'epidermide alle masse muscolari (in alcuni distretti è accumulato anche il tessuto adiposo che va a formare il pannicolo adiposo);
  • degli organi
  • nell'impalcatura parenchimatosi - caratterizzati da una capsula connettivale (t. denso) che li delimita dal quale dipartono dei rami diretti verso l'interno che diventano sempre più sottili. Qui è presente un tessuto più o meno lasso per permettere gli scambi metabolici;
  • parete dei vasi sanguigni
  • nella - i vasi più semplici sono i capillari, dove avvengono gli scambi, fino ai vasi di grosso calibro come l'aorta dove il tessuto.

Il connettivo sarà molto più spesso; lamina propria delle mucose. • nella tessuto connettivo reticolare. Un esempio di tessuto connettivo lasso è il. È la sede privilegiata dei meccanismi di difesa e soprattutto degli scambi metabolici. 44 I TESSUTI DI TIPO CONNETTIVALE Finora abbiamo descritto le proprietà del tessuto connettivo in generale, prima tra tutte il fatto che i connettivi sono tanti e sono diversi. Tutti comunque sono caratterizzati, anche quelli apparentemente più differenti tra loro, da cellule distanti tra loro avvolte da una matrice extracellulare.

TESSUTO ADIPOSO L'appartenenza del tessuto adiposo alla grande famiglia dei tessuti connettivi è dovuta al fatto che essi derivino dallo stesso precursore comune: la cellula mesenchimale. Le cellule del tessuto adiposo sono in stretto contatto con il tessuto connettivo - il tessuto adiposo, così come i vasi, esiste solo all'interno del tessuto connettivo e fa parte di esso.

Non c'è una membrana basale che li divide, e siccome la membrana basale è il confine tra tessuto connettivo e gli altri tessuti, ne consegue che in sua assenza, il tessuto adiposo fa parte del tessuto connettivo. È un tessuto molto mobile, all'interno vi è un continuo rinnovo ed è stato stimato che circa il 10% dei lipidi depositati venga sostituito ogni 24h vuol dire che in 10 giorni si cambiano tutti i lipidi. La mobilizzazione dei grassi è sotto l'influenza ormonale (ormoni tiroidei, ormoni sessuali, insulina). Il tessuto adiposo svolge anche un'attività secernendo leptina, che regola la massa grassa agendo insieme all'ipotalamo sugli organi bersaglio ossia il pancreas endocrino e le cellule del sistema i
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
15 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sofia_vet di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Citologia, istologia ed embriologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Gandolfi Fulvio.