Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 15
3 - Repubblica democratica, Referendum abrogativo, partiti politici, sistemi elettorali e legislazione italiana Pag. 1 3 - Repubblica democratica, Referendum abrogativo, partiti politici, sistemi elettorali e legislazione italiana Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
3 - Repubblica democratica, Referendum abrogativo, partiti politici, sistemi elettorali e legislazione italiana Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
3 - Repubblica democratica, Referendum abrogativo, partiti politici, sistemi elettorali e legislazione italiana Pag. 11
1 su 15
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Cristianesimo era insegnato a scuola, c’erano

rappresentati negli eserciti e i sacerdoti erano pagati

dallo Stato. Dal 1984 la situazione è cambiata in

quanto non c’era più il Vaticano contro il divorzio.

Nel 1990 ci furono referendum sulla legge elettorale

in quanto il Parlamento non riusciva a riformarsi; il

popolo ebbe successo. I referendum proposti furono

uscire dal nucleare (dopo Chernobyl) e votarono si, e

poi far ripartire le centrali nucleari (dopo fukushima)

e votarono no.

Il problema dei referendum è che se vengono usati

male possono diventare strumenti contro l’opinione

pubblica.

Il referendum abrogativo è una fonte del diritto in

quanto abroga un’altra fonte del diritto. Abrogare

significa infatti circoscrivere e limitare gli effetti

futuri di una norma (≠incostituzionalità che invece

ha effetti retroattivi, futuri e presenti). Ad esempio

nell’80 è stato votato si per l’Equo canone (affitto

stabilito in base a parametri di legge), nel 90 questa

legge è stata abrogata per l’uso residenziale e gli

affitti sono saliti.

Il referendum abrogativo ha bisogno di una legge

attuativa in quanto è appunto di difficile attuazione,

ovvero di un procedimento prestabilito: il comitato

promotore (di almeno 15 persone) deve registrare il

quesito e quale legge si vuole abrogare; poi possono

partire le firme, raccolte entro un tempo prestabilito;

infine il plico delle firme è riportato alla Corte di

Cassazione che controlla che le firme ci siano e che

siano originali. Nel frattempo si controlla che il

Parlamento non abbia emanato una legge che

annulli quel referendum; se infatti c’è stata una

modifica non cambia la sostanza ma il referendum si

tiene su un altro testo. Così la Corte di cassazione

invia il tutto alla Corte Costituzionale che giudica

l’ammissibilità del referendum relativa ad:

- alcune materie, ovvero in materia di bilancio,

tributaria, di amnistia e indulto (se ho la fedina

sporca non posso tornare indietro) e internazionali

(perché ci siamo coinvolti)

-alcuni quesiti referenziali, (solo però dal 1978)

ovvero l’omogeneità (il cittadino ha un voto quindi

può rispondere solo ad una domanda) e la chiarezza

(il quesito deve essere compreso).

Infine il Governo e il Pres. Della Repubblica scelgono

la data del referendum che è valido solo se vengono

soddisfatti i due quorum ovvero Strutturale (50%+1

degli elettori della Camera) e Deliberativo

(maggioranza dei voti validamente espressi).

Il referendum deve essere autoapplicativo ovvero

abroga parti ma deve consentire ugualmente di

andare a votare e ci deve essere una legge subito

pronta per essere utilizzata (intervento

manipolativo).

Gli unici vincoli del referendum sono la legislazione

in corso (vincolo giuridico) e la votazione negativa

poiché il quesito non può più essere riproposto per 5

anni (vincolo politico).

I PARTITI POLITICI:

Essi sono associazioni private di cittadini che

perseguono interessi parziali, ovvero linee politiche

comuni (non più ideologie), con un’organizzazione

decisa da uno statuto privatistico.

La nostra costituente non accoglie la Democrazia

Protetta ovvero la democrazia utilizzata per

escludere i partiti anticostituzionali dall’ordinamento.

Negli anni ’50 infatti la Germania ha escluso i partiti

nazisti e neocomunisti, mentre l’Italia no.

Nel corso degli anni si sono presentati molti partiti

tra cui:

‘70= partito monarchico (vietato dall’art. 139)

‘90= movimento sociale (che poi sarà diviso in forza

italia e fratelli d’italia) di Mussolini. Ora la 12°

disposizione transitorio della Costituzione vieta il

fascismo in quanto è opportuno che ognuno abbia

voce in Parlamento piuttosto che estremizzarli e

tenerli al di fuori.

I partiti devono seguire però 2 articoli importanti:

-Art. 18 = i partiti non possono avere

un’organizzazione militare

-Art. 49 = possono entrare tutti i partiti in

Parlamento solo se utilizzano un metodo

democratico per partecipare alla vita politica. (non

deve essere democratico il partito ma il metodo).

In Germania per esempio l’organizzazione dei partiti è imposta

dalla legge in quanto anche i tedeschi rifiutano la democ.

Diretta.

Il partito svolge le sue funzioni attraverso il gruppo

parlamentare, composto quindi da organi

parlamentari (Il Governo afferma che ogni organo

deve appartenere per forza ad un partito). Più il

gruppo è grande, più è forte in Parlamento. Ma l’Art.

67 afferma che i partiti rappresentano la Nazione, e

non i Parlamentari; di conseguenza i parlamentari

sono liberi di abbandonare il gruppo quando non ci si

riconoscono più.

I partiti a livello nazionale invece hanno il compito di

organizzare la partecipazione politica.

In Germania l’art. 21 esprime il concetto di partito e afferma

che l’ordinamento interno deve essere democratico (≠49

italiano).

I partiti sono stati finanziati dallo Stato fino al 1999

in modo da avere una struttura organizzativa forte

con dipendenti. Dato che però il finanziamento

pubblico non era sufficiente, iniziarono a chiedere

contributi agli imprenditori (forma di corruzione).

Con la legge 157 del 1999 il finanziamento diventa

proporzionale ai voti nelle elezioni (più senatori, più

finanziamenti).

Nel 2003 anche questo sistema è abolito e i partiti

vengono finanziati attraverso la possibilità dei

cittadini di donare il 2 per mille del loro IRPEF; a

questi benefici però possono accedere solo i partiti

con statuto interno democratico, controllato dalla

Commissione di Garanzia Tributaria.

IL POPOLO CHE VOTA:

Il diritto di voto è espresso dall’Art.48, diviso in 4

commi.

-Il primo comma dà la possibilità ai cittadini non

italiani della UE di essere elettori attivi (votare) e

passivi (essere votati).

-Il secondo comma afferma che il voto è personale

ovvero posso votare solo io e non posso delegare

qualcuno; eguale ovvero nessun voto vale di più di

un altro; libero ovvero si rispetta la volontà altrui e

segreto infatti si vota nella cabina elettorale.

-Il terzo comma permette ai cittadini italiani ma

all’estero di votare; quindi gli italiani iscritti all’ AIRE

(anagrafe italiana residenti all’estero) possono

durante le elezioni nazionali votare e scegliere i

rappresentanti in base alla zona in cui abitano.

-Il quarto non permette di votare a chi non è in grado

di agire, è interdetto o inabilitato o ha subito

condanne\sentenze penali.

Tale comma è stato integrato dalla Legge Severino

del 2012 che afferma che il condannato perde

l’elettorato passivo ma non quello attivo.

I SISTEMI ELETTORALI:

Servono a tradurre i voti in seggi. Ce ne sono due:

1) SISTEMA MAGGIORITARIO: ovvero in un collegio o

in una circoscrizione la vittoria e quindi il seggio

vanno al candidato con più voti. In questo sistema

viene eletto un solo deputato o un solo senatore.

Anche il sistema inglese prevede la Plurality,

maggioranza, mentre quello francese prevede la

Majority ovvero si deve raggiungere un certo voto e

al ballottaggio i partiti si possono coalizzare.

I vantaggi = si ha una forte visibilità del candidato in

quanto il partito sceglie la persona carismatica e

ammaliante che riesca a farsi votare e che

rappresenti al meglio il partito.

I difetti = sovrapresenta i partiti più grandi e

sottorappresenta quelli più piccoli.

Gli effetti = diminuisce il numero dei partiti in

Parlamento perché solo chi ha la plurality o la

majority vince il seggio.

2) SISTEMA PROPORZIONALE: si avvale di forme

matematiche per trasformare i voti in seggi in modo

da mantenere un rapporto fedele al voto. Il più

importante sistema matematico è l’HONDT.

In questo sistema in una circoscrizione o collegio si

eleggono più deputati e più senatori in modo da

rappresentare realisticamente la volontà

dell’elettore. Qui i partiti più piccoli sono agevolati e

incentivati a restare piccoli.

Il pregio = è fedele al voto

Il difetto = pluripartitismo che crea confusione e

molto spesso una frammentazione politica o

difficoltà nella governabilità.

Per questi motivi esistono dei meccanismi di

correzione tra cui:

- Soglia di Sbarramento: se un partito non raggiunge

una percentuale di voti non può partecipare alla

distribuzione dei seggi. La soglia può essere bassa

(ad es: 3) o alta (ad es: 6); quindi se un partito non

vuole essere tagliato fuori deve coalizzarsi con un

altro. Tale correttivo non è incostituzionale.

- Premio (di maggioranza o di governanza): la legge

elettorale attribuisce artificiosamente uno o più

seggi a uno o più partiti che non hanno superato una

certa percentuale di voti.

Attualmente se il partito raggiunge il 40% gli viene dato il 15%

dei seggi per fargli ottenere la maggioranza e poter governare.

LEGISLAZIONE ELETTIVA ITALIANA:

Dal 1861 al 1919 il sistema maggioritario ha

 permesso alla borghesia un controllo sul voto

(erano gli unici a poter votare).

Nel 1919 il sistema proporzionale ha permesso a

 tutti i partiti (soprattutto socialista e fascista) di

affermarsi.

Nel 1923 Il Governo introduce la Legge Acerbo:

 se una lista raggiunge più del 25% di voti, può

avere i 2\3 dei deputati (solo dei deputati perché

i senatori erano ancora eletti dal re).

Nel 1924 si ha il successo elettorale del partito

 fascista (con più del 50% dei voti)

Nel 1948 si applica la legge elettorale

 proporzionale. In realtà il Senato voleva quella

maggioritaria infatti affermava che i seggi li

avrebbero presi chi avesse raggiunto il 65%, ma

ciò non avveniva mai.

Nel 1953 la DemocraziaCristiana, il partito

 Liberale e quello LiberalDemocratico modificano

la legge elettorale approvando la legge truffa:

chi aveva il 50%+1 aveva la maggioranza e

poteva ottenere il 15% in più dei seggi. Tale

legge fu combattuta dalle sinistre, polemizzata e

abolita.

Dal 1948 al 1993 l’Italia era in un sistema

 pluripartitico.

La democrazia cristiana però riceveva sempre

meno voti (infatti passò dal 45% al 30% dei

consensi); stessa cosa valse per il partito

comunista (anche lui 30%); anche il partito

socialista passò al 10% dei consensi e i partiti

minori addirittura al 5%. Quindi la democrazia

cristiana iniziò a

Dettagli
A.A. 2017-2018
15 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessica.paradiso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Furlan Federico.