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SERVIZI PER L'IMPIEGO: POLITICHE ATTIVE E PASSIVE DEL LAVORO
Le politiche del lavoro sono un insieme di interventi pubblici rivolti alla tutela dell'interesse collettivo all'occupazione. Si propongono di promuovere l'inserimento lavorativo di tutti coloro che aspirano a lavorare, tutelando la loro posizione nel mercato del lavoro e il loro reddito nel passaggio da un'occupazione ad un'altra.
Politica attiva del lavoro: volta a favorire l'inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro;
Politica passiva del lavoro: misure di assistenza economica e forme di sostegno del reddito;
Le politiche attive invece consistono in tutte quelle politiche che mirano a flessibilizzare le tutele del lavoro all'interno del rapporto di lavoro, mentre le politiche passive consistono in prestazioni monetarie a favore di lavoratori che hanno perduto l'occupazione o che sono in situazioni di difficoltà economica.
inche favoriscono subiscono una primis, alleggerendo lal'attivazione di nuovi sospensione tutela per ilposti di lavoro. Esse temporanea dal licenziamentosono finalizzate a lavoro e della ingiustificato einserire o reinserire retribuzione. Sono rafforzando le tutele delindividui nel mercato del pensati come sussidi lavoro all'interno dellavoro con particolare transitori e selettivi volti mercato. Tipica dellaattenzione ai giovani, le ad ammortizzare le Danimarca. Tuttavia,donne, i lavoratori ripercussioni sociali l'insicurezza delanziani, agli immigrati della disoccupazione. lavoratore all'interno del. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-. mercato del lavoro-.-.-.-. presenta in Italia ancoramolte criticità.Tra le politiche attive più importanti ci sono quelle che regolano le attività diintermediazione fra domanda e offerta di lavoro. Storicamente l'intermediazioneclosed shop agreementsera materia del sindacato agli inizi del XX
secolo e dei nelRegno Unito che prevedevano l'assunzione di lavoratori iscritti al sindacato oggi, sonoconsiderate in contrasto con la Convenzione europea sui Diritti dell'Uomo.
Nel nostro Paese l'intermediazione tra domanda e offerta tradizionalmente èmonopolio pubblico del collocamentostata svolta dallo Stato, si parla di (l.264 del 1949):
Ruolo esclusivo dello Avviamento al lavoro Divieto dell'intermediazioneStato attraverso la richiesta privata (come reazione alnell'intermediazione; numerica e non nominativa; fenomeno del caporalato)penalmente sanzionato
Ai sensi 264/1949 gli uffici pubblici del collocamento provvedevano all'avviamento allavoro sulla base delle richieste provenienti dai datori di lavoro, richieste che eranonumeriche non nominative, in pochi casi, era ammessa la richiesta nominativa:
a) per tutti i lavoratori destinati ad aziende che non abbiano stabilmente più dicinque dipendenti e, per i lavoratori destinati ad altre aziende,
nei limiti di undecimo, sempre che la richiesta sia per un numero di unità superiore alle nove;
b) per i lavoratori di concetto oppure aventi una particolare specializzazione o qualificazione;
c) per il personale destinato a posti di fiducia connessi con la vigilanza e la custodia della sede di opifici, di cantieri, o comunque di beni dell'azienda;
d) per il primo avviamento di lavoratori in possesso di titoli di studio rilasciati da scuole professionali.
Questa legge è sopravvissuta fino agli anni '90 ma è stata molto elusa. Si è così passati dalla richiesta numerica alla richiesta nominativa (art. 25, l.223 del 1991) e si è visto il superamento del monopolio pubblico di collocamento e del divieto di intermediazione privata (d.lgs. 469/1997); riforma dei servizi dell'impiego (d.lgs. n. 150/2015).
La riforma dei servizi per l'impiego si fonda sulla creazione di una "Rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro".
Tra alcuni soggetti strategici:ANPAL (agenzia nazionale per le politiche del lavoro) avrebbe dovuto: - avere un ruolo assolutamente centrale nella gestione delle politiche attive, - tuttavia, il d.lgs n. 150/2015 immaginava che l'ANPAL avrebbe dovuto avere questo ruolo passando per la revisione costituzionale del Titolo V, che attribuisce le competenze in materia di lavoro alle regioni e non allo Stato. - Il fatto che il referendum costituzionale non sia passato ha comportato una riduzione delle competenze che l'ANPAL avrebbe dovuto invece avere. Centri per l'impiego (base regionale) svolgono nei confronti dei disoccupati: - orientamento, - analisi delle competenze, - profilazione dell'utente, - promozione di esperienze lavorative. INPS INAIL Agenzie per il lavoro (privati autorizzati allo svolgimento dell'attività di intermediazione in base al d.lgs. N. 276 del 2003) aventi particolari requisiti (sede legale nazionale, ecc.).
affidabilità professionale e patrimoniale, onorabilità, trasparenza contabile) art 4 d.lgs 276/2003 – Decreto Biagi. Attività di somministrazione del lavoro a tempo determinato o indeterminato.
Fondi interprofessionali• Fondi bilaterali• Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori• (ISFOL) Italia Lavoro S.p.a. che è legato all’ANPAL• Sistema delle Camere del commercio, industria, artigianato, agricoltura.
I soggetti beneficiari dei servizi per le politiche del lavoro: disoccupati coloro che hanno perso l’occupazione e che si dichiarino al portale delle politiche del lavoro immediatamente disponibili (art. 19, d.lgs. 150/2015), lavoratori beneficiari di strumenti di sostegno del reddito in costanza di rapporto di lavoro lavoratori a rischio disoccupazione.
I servizi erogati sono gratuiti ma con qualche eccezione per professioni altamente professionalizzate (art. 11, d.lgs. 276/2003).
Divieto di
indagini sulle opinioni e trattamenti discriminatori (art. 10, d.lgs.276/2003).
SANZIONI
Depenalizzazione dell'esercizio dell'attività di intermediazione (le violazioni sono sanzionate sul piano amministrativo salvo che l'attività di intermediazione sia svolta con scopo di lucro nel qual caso resta la sanzione penale).
603-bis
Nuovo art. c.p., riscritto dalla l. 199/2016 che introduce il reato di intermediazione illecita associata allo sfruttamento.
CASSA INTEGRAZIONE
Cassa integrazione guadagni ordinaria (difficoltà temporanee e congiunturali dell'impresa) e straordinaria (eventi strutturali non contingenti ma con previsione di riassorbimento del personale nel medio-lungo periodo); previsti Obblighi procedurali che si basano sul coinvolgimento delle parti sociali; indennità erogata dall'INPS pari all'80% della retribuzione globale spettante per le ore non lavorate entro un tetto massimo mensile.
ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE Art. 38, c. 2,
Cost. Nel caso di disoccupazione involontaria del posto di lavoro: dimissioni per giusta causa, licenziamento disciplinare per giusta causa o g.m.o. Invece, esclusi quindi i casi volontari quali le dimissioni o la risoluzione consensuale del rapporto.
Anzitutto, vi è un legame tra contribuzione ed entità del trattamento (almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti e 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti).
Indennità erogata per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni, 75% della retribuzione media con un tetto massimo di circa 1300 Euro.
DISCOLL indennità di disoccupazione molto più ridotta (una prestazione a sostegno dei collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, assegnisti di ricerca e dottorandi di ricerca con borsa di studio che abbiano perso involontariamente la propria occupazione (articolo 15, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22; tetto massimo circa
1300 Euro e al massimo per 6 mesi)ASDI (misura assistenziale)
CONDIZIONALITÀ E OFFERTA CONGRUA
Condizionalità: la possibilità di accedere alla misura di sostegno al reddito è condizionata dall'effettiva volontà di cercare attivamente l'occupazione, dunque, coloro che ricevono misure di sostegno al reddito devono essere indotti a cercare attivamente un'occupazione stipulando il Patto di servizio personalizzato tra il disoccupato e il Centro per l'impiego (art. 20, d.lgs. 150/2015) contenente: profilazione del disoccupato, definizione degli incontri anche formativi e degli atti di ricerca attiva di un'occupazione; l'inadempimento del patto di servizio comporta sanzioni fino alla perdita della prestazione
Obbligo di accettare eventuali "congrue offerte di lavoro" e la mancata accettazione di questa comporta la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione. Offerta congrua (D.M. 14/2018) occorre che
L'offerta è coerente con le competenze ed esperienze maturate:
- durata dello stato di disoccupazione;
- tipologia contrattuale;
- Distanza dal luogo di lavoro (non dista più di 50 chilometri dal domicilio del soggetto o comunque è raggiungibile mediamente in 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici. Per i soggetti in stato di disoccupazione da oltre dodici mesi, l'offerta di lavoro è congrua quando il luogo di lavoro non dista più di 80 chilometri dal domicilio del soggetto o comunque è raggiungibile mediamente in 100 minuti con i mezzi di trasporto pubblici).
- Entità della retribuzione (deve superare di almeno del 20% l'indennità percepita nell'ultimo mese)
REI E REDDITO DI CITTADINANZA
Nell'art. 38 comma 2 Cost. si parla di lavoratori non di cittadini allo stesso modo l'art.36 Cost stabilisce il diritto alla retribuzione proporzionata e sufficiente, criteri che hanno al suo centro la
Dignità della persona - Il filo rosso tra i due articoli circa lavoro ed esistenza dignitosa. Il concetto del reddito di cittadinanza è quello di attribuire al cittadino un sostegno minimo in grado di garantirgli l'esistenza libera. I presupposti di questa misura sono Basic income, ius existentiae fuorvianti: si parla di ciò che il diritto del cittadino a percepire una certa somma da parte dello Stato per il solo fatto di esistere di essere un cittadino? In realtà, il reddito di cittadinanza è una forma di sostegno alla povertà - i requisiti sono:
- Residenza;
- Reddito che deve essere al di sotto di una certa soglia;
- Patrimonio e la disponibilità di beni durevoli;
- Durata è di 18 mesi che però sono rinnovabili;
- Patto di servizio personalizzato + obbligo di accettare.