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Acustica Secondaria

N.B. siccome le cortecce acustiche primarie sono 3, quelle secondarie sono 9! Ma non le nominiamo.

Le cellule della corteccia acustica secondaria proiettano alle CORTECCE ACUSTICHE ASSOCIATIVE quindi esattamente come per il visivo: la corteccia visiva primaria proietta alla secondaria; dalla secondaria partono due vie:

  • DORSALE per l'analisi della localizzazione
  • VENTRALE per l'analisi della forma

La stessa cosa vale per l'acustico.

Ad es. queste sono le cellule delle aree acustiche secondarie, nella suddivisione che poi proietterà al resto del lobo temporale ed è la via che analizza la forma del suono. Es. questo neurone risponde - siamo nella scimmia e utilizzano come stimoli acustici le chiamate delle scimmie, ovvero suoni naturalistici (le scimmie comunicano verbalmente ma non utilizzano un linguaggio simbolico, utilizzano dei geroglifici verbali, le chiamate significano varie cose, es. cibo, leopardo in arrivo ecc.). Questa è una

chiamata molto semplice. Se la presentate completa il neurone risponde, se ne presentiamo solo alcune componenti spettrali il neurone risponde molto meno, se adesso questa chiamata la facciamo provenire da questa zona dello spazio, o da questa, o da questa, questo neurone NON cambia la sua risposta. Quindi sta analizzando il tipo di chiamata ma non il punto da cui proviene. Questo neurone può rispondere solo a questa chiamata e non ad altre. Questo neurone invece risponde ad un'altra chiamata diversa, questo è l'ARCO ARMONICO. Ci sono ad es. 2 sillabe nella chiamata: con una sola sillaba la cellula non risponde, con la chiamata completa la cellula risponde. Questa cellula potrebbe non rispondere all'altra chiamata. Una cosa le accomuna: non importa DOV'È chi parla, analizzano il TIPO di suono. Altre cellule invece, fanno l'opposto, non gli importa COSA viene detto, ma da DOVE PROVIENE. Dalle cortecce acustiche secondarie parte una via di

proiezione al LOBO TEMPORALE che analizza il- TIPO di suono- la FORMA del suono(linguaggio è localizzato nel lobo temporale).

L'altra via proietta invece alla CORTECCE PARIETALI, - via del DOVE È - sorgente di origine del suono, ma non che tipo di suono è -.

Quindi, come per il visivo, anche per l'acustico esistono vie parallele fino alla proiezione alle aree associative e anche nell'uomo abbiamo quindi - aree parietali che si attivano quando un sogg. deve localizzare la sorgente sonora e - aree temporali che si attivano quando il sogg. deve analizzare per es. un eloquio, o riconoscere un suono da un altro.

Ovviamente, nell'uomo, il sistema acustico è organizzato per l'eloquio verbale, il linguaggio verbale.

N.B. le ns. conoscenze sulla corteccia acustica sono pochissime. Oltre a questa grossolana localizzazione non posso andare oltre.

Quale è l'ostacolo principale? Che non ho modelli animali per studiare il linguaggio verbale.

L'unico modello che viene utilizzato è quello degli uccelli canori, i quali però hanno un codice diverso e il loro cervello ha avuto un'evoluzione diversa dalla ns. LEZIONE 30/04 SISTEMA SOMATOSENSORIALE È il sistema che raggruppa le diverse sensibilità somatiche, quindi che si riferiscono al corpo (soma). La sensibilità somatosensoriale ha origine da recettori somatosensoriali che sono distribuiti in diverse localizzazioni nel corpo. Possono essere presenti sulla pelle, nei muscoli, nelle articolazioni e negli organi interni. Vi sono perciò diverse sorgenti di sensibilità somatica. A differenza dei recettori visivi ed acustici, che traducono un solo tipo di energia – energia delle onde elettromagnetiche i primi e energia meccanica delle onde di pressione i secondi -, i recettori del sistema somatosensoriale trasducono invece forme di energie diverse e danno dunque origine a MODALITÀ PERCETTIVE DIVERSE. Quindi, mentre- il

sistema visivo è UNIMODALE – l’unica modalità è quella visiva, perché la forma dell’energia trasdotta è una sola; - idem per il sistema acustico, - nel sistema somatosensoriale, dal momento che vengono trasdotte forme di energia diversa, sono presenti anche MODALITÀ DIVERSE.

Che tipo di energia viene trasdotta dai recettori somatosensoriali? Vengono trasdotti 3 tipi di energia: - ENERGIA MECCANICA – trasdotta dai MECCANORECETTORI; - ENERGIA TERMICA – trasdotta dai TERMORECETTORI; - ENERGIA fornita dalla INTERAZIONE CON MOLECOLE CHIMICHE – trasdotta dai CHEMORECETTORI.

Abbiamo quindi 3 tipi di recettori somatosensoriali diversi, i quali tradurranno l’energia dello specifico segnale in questione in segnale nervoso, quindi in cambiamento del potenziale di membrana.

Le modalità presenti all’interno del sistema somatosensoriale sono, corrispettivamente al tipo di energia trasdotta: - la MODALITÀ TATTILE

  • La modalità tattile ha origine da meccanorecettori tattili;
  • La modalità propriocettiva ha origine da meccanorecettori propriocettivi;
  • La modalità della sensibilità termica ha origine da termo recettori;
  • La modalità della sensibilità dolorifica ha origine da nocicettori - recettori che trasducono segnali nocivi che sono sia meccanici, che termici, che chimici.
  1. La modalità tattile da origine alla sensazione tattile - sensazione di contatto sulla pelle, ma anche usata nel momento in cui raggiungiamo un oggetto e lo tocchiamo, ma anche per analizzare alcune caratteristiche dell'oggetto, e quindi è una modalità che ci consente di esplorare gli oggetti utilizzando principalmente la mano come strumento esplorativo. I recettori coinvolti sono i meccanorecettori, distribuiti sulla pelle.
  2. La modalità propriocettiva da origine alla sensazione propriocettiva. La propriocettività è una

Sensazione di percezione di posizione relativa degli arti rispetto ai punti di riferimento dell'asse corporeo. I propriocettori meccanici sono situati a livello muscolare, delle articolazioni e dei tendini che agganciano il muscolo alle ossa, che mi consentono di percepire la posizione delle diverse parti di un arto rispetto alle altre - come l'angolatura di un arto, la sua posizione rispetto al corpo, ma anche la semplice esistenza di un arto. Quindi la propriocezione è fondamentale per l'immagine corporea.

Quando noi visualizziamo il corpo nella sua interezza, principalmente utilizziamo come sorgente di informazione somatica la modalità propriocettiva, più della modalità tattile. In Oliver Sacks "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello", vi sono 2 esempi di modifica della percezione dell'immagine corporea dovuta a un danno della propriocezione:

  1. Es. dello scotoma corporeo. Scotoma = zona cieca,
usata nel sistema visivo per indicare una zona dove non c'è visione per vari motivi (mancano fotorecettori, lesioni al nervo ottico, corteccia ecc...). Se si parla di scotoma corporeo significa che c'è una parte del corpo che non è percepita, quindi il soggetto non riconosce la presenza di quell'arto, di quel pezzo di corpo. Nel libro di Sacks si parla di un soggetto che a causa di una lesione delle fibre propriocettive, quindi a causa di una lesione periferica, manca l'ingresso propriocettivo per esempio di una gamba. Il soggetto è molto agitato, soprattutto la notte e le infermiere lamentano che delira dicendo cose fuori dal mondo. Sacks lo intervista e il paziente dice che nell'ospedale succedono cose che non avrebbe mai creduto: la notte mi sveglio e nel letto c'è la gamba di un altro e la cosa strana è che la butto giù dal letto e cado anch'io. Il soggetto non riconosceva la gamba come sua.

DISINCARNATA – è una donna che ha avuto una lesione molto più grave del sistema propriocettivo che elimina gli ingressi propriocettivi da tutto il corpo. Rimane solo la parte del sistema trigemino che copre il volto. Essa non solo non percepisce la presenza del corpo, quindi si percepisce come una faccia che galleggia, ma all’inizio non è in grado di camminare né di stare in piedi, perché l’ingresso propriocettivo, oltre che fornire un ingresso per la percezione cosciente, viene utilizzato nei riflessi spinali per guidare il tono muscolare, la deambulazione e ogni altro movimento. La parte del motorio la vedremo in seguito, ora ci occupiamo dell’aspetto percettivo della propriocezione che è quello che ho riassunto. La postura è principalmente propriocettiva.

3 – la MODALITA’/SENSIBILITA’ TERMICA – noi utilizziamo i termo recettori per 2 tipi di controllo: - quelli cutanei li utilizziamo per giudicare

La temperatura della superficie di un oggetto con cui entriamo in contatto; li usiamo anche come ingresso per la valutazione della temperatura cutanea stessa (es. mani fredde);- per il controllo della temperatura corporea, in realtà, come vedremo quando faremo i circuiti ipotalamici del controllo della temperatura, prevale l'utilizzo di termo recettori non cutanei ma interni, perché noi miriamo a tenere costante non la temperatura delle mani, ma del blocco centrale dell'organismo che deve essere mantenuto al di sopra della temperatura di sopravvivenza.

4 - la MODALITÀ/SENSIBILITÀ NOCICETTIVA - è la sensibilità alla presenza di uno stimolo dolorifico - contatto con oggetto bollente (termico), colpo di martello sul dito (meccanico), oppure il contatto con una sostanza usticante (chimico). I 3 tipi di recettori che contribuiscono alla sensibilità nocicettiva sono meccanici, termici, chimici. Esistono poi dei RECETTORI

stema, ma possono interagire tra loro per fornire una percezione complessa e integrata del mondo esterno. Il sistema tattile è responsabile della percezione del tatto e delle sensazioni di pressione, vibrazione e temperatura. I recettori tattili cutanei sono sensibili a stimoli meccanici, mentre i recettori termici rispondono a stimoli termici. Il sistema propriocettivo fornisce informazioni sulla posizione e sul movimento del corpo. I recettori articolari, muscolari e tendinei sono responsabili della percezione della posizione delle articolazioni, della tensione muscolare e del movimento. Il sistema nocicettivo è coinvolto nella percezione del dolore. I recettori nocicettivi sono sensibili a stimoli dannosi o potenzialmente dannosi per il corpo. Nonostante queste diverse modalità di percezione, i recettori somatosensoriali sono tutti simili dal punto di vista morfologico e appartengono alla stessa classe di neuroni, le cellule dei gangli delle radici dorsali. Il corpo cellulare di queste cellule si trova nei gangli delle radici dorsali del midollo spinale. Ogni cellula dei gangli delle radici dorsali risponde selettivamente a un tipo di stimolo in base al terminale periferico che possiede. Questi sistemi lavorano all'interno della modalità di un solo sistema, ma possono interagire tra loro per fornire una percezione complessa e integrata del mondo esterno.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
145 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher VenoricaL di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti anatomo-fisiologici dell'attività psichica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pizzorusso Tommaso.