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CIRCOLO PORTALE

L'Ipofisi anteriore produce ormoni che rilascia nel circolo ematico. Gli ormoni ipotalamici sono solo 2 - vanno in circolo direttamente:

VASOPRESSINA - determina un aumento della pressione arteriosa, chiamato anche ORMONE ANTIDIURETICO. Un aumento di produzione di vasopressina determina una riduzione della escrezione di liquidi al livello dei reni. Quando aumenta la produzione di vasopressina? Ad esempio, se c'è una riduzione di volume ematico circolante, ad esempio in seguito a sudorazione intensa e perdita di liquidi; riducendo la quantità di liquidi circolanti, non si va al bagno perché la vasopressina ha ridotto la quantità di liquidi da disperdere nell'ambiente. La vasopressina è dunque un ormone che serve nel circuito che controlla la quantità di liquidi circolanti. Quando sale tratteniamo liquidi, quando scende ne espelliamo di più.

OSSITOCINA - è un ormone che ha funzioni complesse,

collegate anche con il parto e l'accudimento della prole. In genere ha un picco in corrispondenza dell'inizio del travaglio, quindi delle contrazioni uterine e viene in effetti molte volte somministrato per facilitare l'espulsione. Ha anche un ruolo nell'accudimento - dimostrato negli animali: ratti privi di ossitocina sono poco materni e viceversa - anche se nell'uomo non c'è un'evidenza conclusiva. I fattori che invece produce l'Ipotalamo influenzano la produzione di ormoni dell'Ipofisi - tabella sul libro -, tra questi: - PROLATTINA - ha il ruolo di favorire la produzione ed eiezione di latte; - TIREOTOPRINA o ormone tireotropico - è l'ormone ipofisario che stimola la Tiroide a produrre i suoi ormoni. Questi 2 ormoni ipofisari vengono stimolati dal FATTORE IPOTALAMICO DELLA TIREOTOPRINA; - ORMONE CORTICOTROPIO - v. quanto detto sopra; - ORMONE DELLA CRESCITA - growth hormon - sotto.il controllo del FATTORE IPOTALAMICO della CRESCITA. N.B. è sempre FATTORE DI RILASCIO DEL + ORMONE IPOFISARIO. Ci sono anche dei FATTORI INIBENTI, che inibiscono il rilascio di ormoni dall'Ipofisi, ad es.:- l'ormone della crescita ha sia un fattore di rilascio ipotalamico che un fattore di controllo negativo ipotalamico che è la SOMATOSTATINA: rallenta la crescita corporea. Ricapitolando: l'Ipotalamo controlla le funzioni ormonali, principalmente attraverso il controllo dell'Ipofisi ma non esclusivamente – ad es. nell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene il rilascio di Adrenalina è direttamente mediato da fibre dei neuroni ipotalamici che arrivano fino alla ghiandola surrenale -. Al di là di questo effetto nervoso diretto, ci sono poi i controlli dei fattori ipotalamici che possono essere di rilascio o di inibizione degli ormoni dell'Ipofisi anteriore. A ciò aggiungiamo i 2 ormoni ipotalamici veri e propri chesono l'Ossitocina e la Vasopressina. - Rivedere Sistema Nervoso Simpatico e Parasimpatico – da ricordare è che l'Ipotalamo ha un'uscita ormonale e un'uscita attraverso il SNA, dunque un'uscita ormonale e una nervosa. Attraverso il SNA perché controlla sia il Sistema Simpatico che Parasimpatico attraverso NUCLEI che si trovano nel TRONCO dell'ENCEFALO e l'uscita ormonale che abbiamo appena visto. L'Ipotalamo dunque: - possiede i livelli di riferimento delle variabili controllate; - riceve in ingresso il valore corrente delle variabili controllate; - in uscita agisce attraverso il sistema ormonale e attraverso il SNA. Adesso è possibile parlare di una PSICOBIOLOGIA delle EMOZIONI: possiamo definire 2 componenti: - una CORPOREA che è la sensazione fisica che provo durante un'emozione; - l'altra è la COMPONENTE COSCIENTE. Le due sono inscindibili: la gioia che provo nel vedere una persona cara è

Tanto cosciente quanto fisica e fa parte dell'emozione avere delle reazioni fisiologiche (gambe molle, accelerazione del respiro, voce che trema). Sarebbe incomprensibile un'emozione priva delle componente corporea, fa parte della reazione. Senza quella non c'è l'emozione completa.

Noi usiamo la stessa parola per definire la componente corporea e la componente cognitiva. Usiamo in modo abbastanza intercambiabile le parole EMOZIONI e SENTIMENTO. Gli anglosassoni usano le 2 parole in maniera esclusiva:

  • EMOZIONE è la componente visibile, quella corporea;
  • FEELING è quella cosciente, consapevole.

Voi vedete ciò che manifesto, ma non potete sapere what I'm feeling.

La componente corporea è dunque anche quella comunicazionale. La ipotetica mancanza della componente corporea è letale sia per comunicare che per sentire coscientemente l'emozione.

La componente cosciente è mediata da STRUTTURE CORTICALI, in particolare

da STRUTTURE LIMBICHE, a livello dei LOBI FRONTALI e PARIETALI, in particolare dalla CORTECCIA CINGOLATA e INSULARE.

La componente corporea è invece mediata dai circuiti appena visti, guidati dall' Ipotalamo e dal Tronco dell'Encefalo.

L'emozione è il risultato di entrambe le componenti. Ma come le orchestriamo assieme? A generale avete fatto la teoria delle Emozioni, varie teorie diverse, alla fine quella ora più plausibile è che entrambe le componenti vengono fuori insieme, orchestrate da una serie di strutture, tra cui cruciale è l' AMIGDALA, che è in grado di innescare entrambe le risposte, quella fisica - sottocorticale - e quella cosciente - corticale -.

Partiamo dall'ipotesi di CANNON - BUDD, primi ad ipotizzare che l'Ipotalamo avesse un ruolo cruciale nelle risposte corporee delle emozioni. Stimolavano o lesionavano le strutture ipotalamiche - con alte possibilità di errore.

per sopravvivenza come l'aggressione e la fuga. L'Ipotalamo, essendo una parte primitiva del cervello, sembrava essere responsabile di questi comportamenti di base. Tuttavia, la lesione del controllo corticale, che è una parte più evoluta del cervello, causava comportamenti incongrui. L'Ipotesi di Papez e la proposta del sistema limbico suggerivano che ci fosse un sistema ancestrale nel cervello che consentiva questi comportamenti di base. Questo sistema includeva l'Ipotalamo, insieme ad altre strutture come l'Ippocampo e l'Amigdala. Si pensava che queste strutture lavorassero insieme per regolare le emozioni e i comportamenti. In sintesi, l'Ipotalamo è piccolo ma svolge un ruolo importante nel controllo dei comportamenti di base come l'aggressione e la fuga. È parte di un sistema più ampio nel cervello chiamato sistema limbico, che regola le emozioni e i comportamenti.

sopravvivenza – mangiare, bere, riprodursi, fuggire dai pericoli o combatterli -. Tutto questo era orchestrato, secondo Papez e poi secondo McLean, dal Sistema Limbico – nello schema, il circuito originale è di Papez, tratteggiate, trovate le aggiunte fatte da McLean e altri -.

Secondo Papez, la struttura cruciale è l’IPPOCAMPO: ora sappiamo che per il sistema emozionale è effettivamente coinvolto, ma non è la struttura cruciale, che invece è l’AMIGDALA.

Ippocampo ed Amigdala sono strettamente connessi e anatomicamente vicini: sono infatti entrambi nel LOBO TEMPORALE MEDIALE, l’Amigdala leggermente più posteriore, in contatto con il NUCLEO CAUDATO.

L’Ippocampo e l’Amigdala sono connessi con l’Ipotalamo, tant’è che l’Ippocampo fa parte del circuito di feedback dell’asse IPOTALAMO-IPOFISI-SURRENE. L’amigdala è in grado, attraverso l’Ipotalamo, di innescare tutte le

reazioni che abbiamo visto prima, attraverso il SNA e il sistema ormonale. Queste strutture sottocorticali sono sotto il controllo della CORTECCIA LIMBICA, in particolare della CORTECCIA CINGOLATA, che controlla sia l'Ippocampo che l'Amigdala e riceve informazioni dall'Ipotalamo, dai Nuclei Talamici e dall'Amigdala stessa. La CORTECCIA CINGOLATA è a sua volta sotto il controllo delle AREE CORTICALI ASSOCIATIVE e delle AREE FRONTALI, le quali possono interrompere una reazione istintiva, reazione che deriva dalla presenza di una necessità primitiva (es. fame ma a dieta - è un controllo dell'ESECUTIVO CENTRALE, l'obiettivo della dieta si sostituisce a quello primario del cibo). Questo è lo schema del Sistema Limbico così come lo vediamo oggi, con al centro le strutture sottocorticali dell'Ippocampo e dell'Amigdala. RUOLO DELL'AMIGDALA La prima avvisaglia che nel LOBO TEMPORALE ci fossero aree importanti per il

comp.emozionale nasce dagli studi di Hubel e Wiesel (?) che asportarono poli temporali nell'ascimmia, sia parte laterale che parte mediale. Questi animali diventavano più docili, avevano scarse reazioni emotive, scarsa capacità di riconoscere gli oggetti e diventavano amnesiche. Il danno alla memoria esplicita era dovuto all'Ippocampo, la capacità di riconoscere gli oggetti declinava perché venivano lesionate le aree visive infero temporali (via del cos'è), le reazioni emotive e la docilità cambiavano perché veniva lesionata l'Amigdala - alterazione del comp. emotivo -. Nell'uomo, se si stimola l'Amigdala, si provoca un senso di paura, sensazione di allarme. Lesioni dell'amigdala in animali producono assenza di reazioni emotive, soprattutto di paura che sono le più facili da misurare perché hanno comportamenti facilmente classificabili - la felicità, facile ad individuare.

È però più difficile da quantificare -. Nell'uomo, una lesione pulita dell'Amigdala non è frequente, in genere la lesione coinvolge anche strutture adiacenti. I pochi pazienti con lesioni pulite dell'amigdala mostrano chiare difficoltà a giudicare le espressioni facciali degli altri. Le possono descrivere, ma non valutare. In particolare, hanno difficoltà a classificare le emozioni negative. In sogg. normali a cui vengono mostrate volti o scene con contenuto emotivo, si ha sempre, invariabilmente, un'attivazione dell'Amigdala. Facce di Ekman, dalla più positiva alla più negativa. Qui vedete l'attivazione dell'amigdala – lobo temporale mediale – di dx, sia per facce felici che impaurite; l'attivazione per facce impaurite è maggiore delle felici. L'amigdala dunque si attiva per S con contenuto emotivo, in particolare per visi o scene che elicitano paura, ma anche perscene o visi che elicitano tristezza. Se invece l'espressione è di gioia, il sorriso si allarga e gli occhi si illuminano.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
77 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher VenoricaL di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti anatomo-fisiologici dell'attività psichica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pizzorusso Tommaso.