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II-I secolo a.C. Santuari
- Stilemi di origine ellenica vengono applicati nelle tipologie costruttive
romaniche, non solo negli stili tradizionali.
- Si sviluppano in età repubblicana, rappresentano un modello fondamentale
perché costituiti da strutture a declivio, a terrazzamenti.
- Applicazione dell’opus cementitium
- 150 a.C.
- processo unitario
Santuario di Giunione
- Gabii -Contesto a declivio modellato
impostando gli edifici in un
complesso terrazzato a più livelli
racchiuso da un temenos che
racchiude la parte sacra.
-Il tempio appare collegato a una
sottastante cavea teatrale per
usi liturgici.
-Strumento costruttivo: asse di
simmetria. Il fuoco della cavea
giace su un’asse su cui si
imposta l’ara davanti al tempio e
di conseguenza il tempio stesso.
- Periptero sine postico corinzio (6x12)
- Elementi orientali: complesso scenografico tipico di Pergamo, sottoposto a
una commodulatio strettissima
- Supposizione che Ermodoro di Salamina sia intervenuto.
- Gli alberi circondano 3/4 del tempio e ricordano l’origine del tempio come
radura boscosa (epoca italico-laziale). Tempio inauguratum il bosco sacro
e sottoposta a una progettazione ratiocinata, precisa regolarizzazione
compositiva.
La religiosità laziale conferì una forte connotazione sacrale alla natura
vegetale, al bosco per il quale c’è una sorta di timor, nel Lazio e a Roma
c’erano numerosi persistenti boschi sacri. (Tempio di Diana Namorensi
all’interno di un bosco sacro).
Pergamo.
- Gli elementi si aggregano secondo caratteri scenografici.
- Costruito su un pendio. Anche a Roma si voleva fare in questo periodo un
tempio di Cibele con cavea antistante a segnare l’interazione tra le culture.
Tempio della Fortuna Primigenia:
- Santuario realizzato dal II-I secolo a.C.
Palestrina, Roma:
- borgo su un declivio
all’interno c'è un
terrazzamento, dietro
una cavea.
- Trasformato nel 1050
dai Caitani famiglia
romana in residenza poi
ceduto nel 1600.
- L’edificio all’inizio era il
tempio della Fortuna
Primigenia, poi ritenuto
nel medioevo
edificioresidenza di
Giulio Cesare.
- Modello classico per
alcune costruzioni rinascimentali. Fecondità postuma dell’edificio (grazie
a Bramante)
- Area caratterizzata da fioritura economica. Il santuario attirava pellegrini e
offriva sempre più spazio.
- Impianto pergameno scenografico, con stoai ma con uso dell’opus
cementitium.
- Impianto a più livelli, rigorosa organizzazione secondo un ordine preciso,
assialità. La cavea focalizza scalinate come frecce indicano il fuoco, si
conclude con un tempio monoptero dedicato alla dea, completo di statua.
Rigorosità geometrica: scansione assiale che domina e organizza il declivio.
- Itinerario devozionale governato dall’architettura: ai lati del primo
terrazzamento c’erano due fontane dove i pellegrini potevano purificarsi.
- Due rampe in parte selciate, in parte racchiuse da un portico dorico: si sale
senza sapere dove si è (condizione di visibilità priva di orientamento). Giunti
all’apice ci si ritrovava coinvolti nell’assialità compositiva dello spazio.
Seconda scalinata interrotta da secondo terrazzamento racchiuso da una
stoà di ordine attivo, con due rientranze (nicchioni): statua della fortuna e un
pozzo oracolare. Il secondo livello è plasmato, non è ordine trilitico. Scala e
prende terrazza con triportico al centro del quale c’era una rampa con una
cavea e poi tolos con una statua.
- Nella logica topologica-prossemica c’è un’imposizione del percorso fisica
e psicologica. Percorso preordinato.
- edifici cultuali più in basso
- condizione di disorientamento: il pellegrino perde la concezione dello
spazio in cui ci si trovava.
Nel teatro il pellegrino
veniva completamente
assorbito e diretto verso il
tempio.
- Si sale, attraverso delle
scale che ti invogliano a
salire, non c’è altra via.
- Si arriva in un doppio
triportico
- Portico anulare (cavea)
- Piccola tolos che sporge
dall’alto
in alzato
-
Da un punto di vista generale se noi volessimo considerare la qualità
topologica, la qualità che caratterizza questo luogo e osservando i rapporto di
distanza, l’edificio rappresenta l’ethos compositivo romano. Lo spazio di
libera scelta era serbato.
La tipologia che caratteristica l’architettura romana: l’architettura predispone
la logica della composizione e della percezione e ordina un percorso da
seguire. Lo schema ci sarà anche in altri contesti. E’ un modello estetico
(estasi sensibile, si avverte piacere) ma anche ideologico: sistema politico
verticistico e accentrato secondo l’imperium.
Elementi di accentuazione della centralità e dell’assialità: potere identificato
in una posizione centrale ed elevata (imago imperi = potere centralizzato)
Rigotti:
- studiosa del rapporto tra spazio e potere. Il potere viene identificato in un
posto centrale e elevato (centralità e elevazione). Connotato in modo forte,
rappresenta il potere autocratico.
Particolare di nicchioni:
- opus cementium, ha sempre bisogno di
un rivestimento (paramento di opus
incertum, conci irregolari).
- Si conferisce all’architettura romana una
veste ellenistica, perché si dota di stoà.
Ordine trilitico finto, è plasmato sull’opus