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Similitudini e differenze tra ionico e corinzio:
Si assomigliano molto, a parte il capitello (la base è più stretta e anche la
trabeazione non è molto diversa).
Vitruvio: prefazione paragrafi 8-10 10-12:
“Il terzo ordine, è l’imitazione la gracilità delle vergini perché le vergini nella
tenera età hanno membra esili”.
Nel definire questo ordine utilizza i termini:
- gracilitas
- venustas
- teneritatem
Gli studiosi di letteratura antica classificano questi termini come eco di parole
greche che raccontano la raffinata eleganza raggiunta dagli ornamenti.
I termini nel loro insieme vengono a comporsi come una costellazione di
concetti in voga in Grecia, una sorta di estenuazione dell’eleganza a cui si
unisce l’eleganza dell’accessorio.
Si giunge all’esasperazione delle caratteristiche dello stile ionico, diventano
valori spinti allo stremo.
Confermati dai processi evolutivi dell’archeologia.
Storia del corinzio: il suo apporto nella storia è garbato. E’ un ordine
eccessivo, viene usato nell’interno o per dare un tocco maggiore.
Trattatista francese: la percezione della forma è offuscata dall’abbondanza
dei dettagli: la ricchezza abbaglia, e non fa cogliere la forma.
- Da un lato: è indicatore della raffinatezza della civiltà
- Superato il crinale della raffinatezza: viene criticato, per eccesso nell’uso
degli accessori.
Riferimenti:
Secondo Vitruvio l’ordine è stato inventato da Callimaco che si ispirò a un
cesto sormontato da una lastra, lasciato come offerta votiva su un sepolcro di
una ragazza che morì per una malattia e ricoperto da una pianta d’acanto.
La nutrice portò vicino alla tomba delle tazza (relique in un cesto, il
kalatos). Canestro di vimini (kalathos = cestello) cresciuto sopra una pianta,
con sopra una tegola. Sullo sfondo un edificio funebre. Personaggio che lo
ritrae: Callimaco
Le foglie fiorite in primavera diventano volute.
Acanto: fiore. Arte come imitazione della natura.