Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Una delle ragioni che spinsero Marcel Breuer ad usare i tubi di
acciaio per la realizzazione delle strutture delle sedie è l’elasticità
intrinseca a strutture di questo tipo.
L’intento di Breuer era di realizzare una seduta che assicurasse
al tempo stesso comfort ed eleganza.
Il nome della sedia è un omaggio alla figlia del creatore, che si
chiamava “Francesca”; è una sedia per un arredo classico e
senza tempo, e due esemplari sono conservati ancora oggi al
Moma di NY.
26. Breuer Marcel, sedia Cantilever B33, Gebrüder Thone, 1928.
La sedia Cantilever è una sedia a
sbalzo, ha due soli montanti ripiegati a
livello del pavimento del sedile ed è
collegata orizzontalmente da un tubo
continuo. L’idea di una sedia che non
stava su 4 gambe nel 1920 era
rivoluzionaria e l’uso del tubolare derise
la costruzione di una sedia senza le
gambe posteriori, questa infatti poteva
oscillare a causa della composizione del
materiale, rendendo comoda e
confortevole la seduta.
27. Byam Wallace, roulotte Airstream Clipper, Airstream Trailer Co. , 1936.
Nel 1936, Byam Wallace realizzò
l’Airstream Clipper che era
facilmente riconoscibile grazie alla
sue forma aerodinamica. La nostra
era ricollocata al lato e il design
prevedeva una forte resistenza al
vento e di conseguenza una
maggiore efficacia. Durante la
seconda guerra mondiale il viaggio
diventò un lusso che molti non
potevano permettersi, ma quando
la guerra finì ed ebbe inizio il boom
economico le persone ancora una
volta si concentrarono sui viaggi.
Questo mezzo di trasporto non ha
solo creato un nuovo modo di
viaggiare ma ha dato inizio a un
nuovo modo di vivere condiviso da
migliaia di famiglie.
28. Campana F. e H. , poltrona favela Chair, Edra 2003, 1991. Favela chair, realizzata da
Fernando e Umberto
Campans, è una poltroncina
priva di struttura interna,
costituita da tanti pezzetti di
legno naturale simili a quelli
con cui in Brasile si
costruiscono le baracche
delle favela, incollati e
inchiodati a mano l’uno
sull’altro, in modo casuale.
La realizzazione manuale
dunque rende ogni seduta
unica.
29. Castiglioni Achille e P. , lampada Arco, Flos, 1962.
Arco è una lampada progettata dai designer italiani Pier Giacomo
Castiglioni e Achille Castiglioni nel 1962 per l’azienda italiana Flos.
Si tratta di uno dei prodotti di design più famosi e venduti, ed è
diventato un’icona del design industriale italiano. Fa parte della
collezione permanente al MoMA di NY ed è anche il primo oggetto
di disegno industriale a cui viene riconosciuta la tutela del diritto
d’autore pari ad un’opera d’arte. L’idea di questa lampada parte
dall’avere un punto luce sospeso sopra il luogo di interesse ma che
possa essere spostato all’interno della stanza, dal momento in cui
è una lampada a terra a tutti gli effetti. Essendo regolabile permette
di raggiungere diverse combinazioni.
30. Castiglioni Achille e P., sgabello Sella, Zanotta 1957.
L’idea progettuale di questo oggetto non può essere
colta se non si ricorda che negli anni cinquanta la
maggior parte dei telefoni anche nelle abitazioni erano
collocati su di una parete e le persone per utilizzarli
dovevano stare in piedi accanto all’apparecchio. Il
prototipo è stato presentato nella mostra “Colori e
forme nella casa d’oggi” nel 1957.
Questo sgabello è composto da una sella di bicicletta
in cuoio regolabile in altezza, portata da un tubolare
verticale in acciaio verniciato rosa. L’altezza del sedile
è 71 come ed è estensibile.
31. Castiglioni Achille e P. , sgabello Mezzadro, Zanotta (1971), 1957.
L’idea di partenza di questo sgabello fu quella di
utilizzare il sedile di un trattore agricolo fabbricato
circa 50 anni prima. Per questo motivo presero la
seduta del veicolo e invertirono l’orientamento
della balestra in acciaio cromato che lo sostiene e
che nel trattore aveva la funzione di ridurre al
minimo le oscillazioni del sedile dovute al transito
sul terreno irregolare. Per garantirne l’equilibrio
alla maestra è fissato un elemento ligneo
trasversale; anche quest’ultimo rimanda alla
tradizione del mondo contadino essendo la sua
forma in qualche modo simile a quella di un giogo.
Il sedile si aggancia alla balestra con un semplice
galletto che si stringe a mani nude senza utilizzare
alcuno strumento meccanico.
32. Castiglioni Achille e P. , lampada Luminator, Flos (Artform 1957), 1955.
Risale al 1955 il progetto della lampada Luminator,
prodotta fino al 1957 da Gilardi & Barzaghi,
successivamente da Artform dal 1957 al 1994 e infine da
Flos fino ad oggi. È costituita da tre sottili gambe di
metallo zincato che sottraggono uno stelo di ferro
smaltato verniciato, in cima al quale è posizionata la
lampadina dotata di riflettore. La lampada, priva di
diffusore, produce una luce indiretta. Luminator riflette la
vocazione dei fratelli Castiglioni per la ricerca e la volontà
di ottenere risultati soddisfacenti con un impiego minimo
di mezzi. Questa lampada is è aggiudicata il compasso
d’Oro nel 1955.
33. Castiglioni Achille e P. , lampada Toio, Flos, 1962.
La lampada Toio si distingue per essere un apparecchio
illuminante ricavato da elementi ready-made: la fonte di
illuminazione è costituita da un vero fanale d’auto, tenuto
su uno stelo ricavato da una canna da pesca e a sua
volta incastrato in una base in lamiera di acciaio ripiegata
che con il suo peso da stabilità all’insieme. Il cavo di
alimentazione corre dal faro passando per gli anelli dello
stelo fino al trasformatore lasciato a vista; delle alette
metalliche poste sulla base permettono l’avvolgimento
della porzione di cavo in eccessi. L’interesse dei fratelli
Castiglioni per il riuso dei prodotti si manifesta in questo
progetto che nasce dalla combinazione di elementi così
diversi.
34. Centro Studi Busnelli, poltrona Fiocco, Centro Studi Busnelli, 1970.
Fiocco è una poltrona caratterizzata
dalle forme sinuose, progettata nel
1969 e rieccitata integralmente con
varianti cromatiche e matematiche.
La struttura portante è di tubolare
curvato protetto da una guaina in
poliuretano espanso, calzato da un
telo in tessuto elastico che forma la
seduta e lo schienale.
Completamente sfoderabile, è
disponibile in numerosi colori e fa
parte della collezione permanente
del MoMa di NY.
35. Chiesa Pietro, lampada Luminator, Fontana Arte 1933.
Lampada dalla personalità così attuale che la sua data
di nascita sembra incredibile. Uno stelo lungo dal
diametro stretto, si allarga con continuità verso l’alto,
descrivendo un cono rovesciato che cela la fonte
luminosa. Luminator è il primo esempio di lampada da
terra ad emissione indiretta apparso sul mercato. Unico
elemento che posa su una base circolare è una
lampada di un rigore e una purezza quasi astratte. Uno
dei pezzi più belli disegnati da Pietro Chiesa.
36. Christiansen Godtfred, gioco Lego, Lego, 1949.
Lego ha iniziato a prodotte i famosi mattoncini a
partire dal 1949; il nome lego deriva dall’unione
delle due parole Leg Godt, ossia “gioca bene”.
Con il tempo la modesta impresa ha iniziato a
crescere fino a diventare u o dei maggiori
produttori di giocattoli del mondo. La produzione
iniziò nel 1949, chiamando il gioco Automatic
Binding Bricks. I mattoncini potevano essere
assemblati e disassemblati fra loro facendo
combaciare le sporgenze rotonde sulla faccia
superiore con le cavità rettangolari presenti sul
fondo.
37. Citröen, vettura 2CV, Citröen, 1936. Questa autovettura utilitaria fu prodotta dalla casa
automobilistica francese a partire dal 1936 e fu la
prima auto ad introdurre una serie di stilemi
destinati a perdurare nei modelli successivi per un
arco di decenni. La struttura della 2CV era del tipo
a pianale rinforzato da elementi scatolati.
38. Citterio Antonio, tavolo Battista, Kartell, 1991.
Battista, oltre ad essere un pratico carrello, si
propone come vero e proprio tavolo allungabile e
pieghevole, ideale per buffet e aperitivi o come
piccolo tavolo da single. È disponibile in vari colori e
combina materiale plastico e metallo in una soluzione
di design intelligente e funzionale. La struttura
pieghevole è realizzata in acciaio cromato, mentre i
piedi con le ruote sono in alluminio pressofuso lucido,
per garantire una maggiore leggerezza e
maneggevolezza.
39. Citterio Antinio, sedia Luta, B&B, 2006. Luta è diventata nel tempo una vera icona
per B&B Italia; è caratterizzata dalla scocca
tecnica in rete metallica rifinita con profilo
anodizzato lucido. Con o senza braccioli,
assicura un comfort straordinario. La seduta
luta è disponibile con una vasta scelta di
basi che la rendono ideale come sedia
direzionale per ufficio. Tra i vari modelli
quello in tubolare cromato oppure a quattro
razze con altezza fissa oppure a cinque
razze con altezza regolabile. Le sedie
hanno il sedile imbottito mentre le
poltroncine hanno come opzione anche lo
schienale con imbottitura per offrire un
appoggio più comfortevole.
40. Colombini Gino, accessori per la casa, Kartell, 1958.
41. Colombo Joe, seduta Tube Chair, Flexform, 1970.
La Tube Chair è stata progettata da Joe
Colombo nel 1969 ed è attaulemte prodotta. Si
tratta di uno ei primi esempi di modulari e
flessibilità applicati all’arredamento e uno dei
più rilevanti oggetti di disegno industriale degli
anni sessanta e del design italiano. La
poltrona fa parte della collezione permanente
di diversi musei tra cui il Triennale Design
Museum di Milano e il MoMA di NY.
42. Colombo Joe, cucina Minikitchen, Boffi, 1963. Questa cucina è un’unità complessa che
racchiude in se tutto ciò che compone una
cucina, anche se in miniatura; tutto su due
ruote, e dunque liberamente posizionabile. Un
progetto che anticipa in modo sorprendente i
cambiamenti della società e le tendenze
dell’abitare, se si pensa alle odiante necessità
dei single, alle abitazioni-studio, ai monolocali
sempre più piccoli. Sicuramente a Colombo
non mancavano intuito e visione per
progettare questa cucina quando ancora le
donne erano gli angeli del focolare.
43. Colombo Joe, carrello Boby, B-Line, 1968.
Il Boby è un fido servitore. Conoscendo l’ironia del
progettista, probabilmente giocò