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14.8 VIE CENTRALI DEL RIFLESSO
VESTIBOLOOCULARE
I 6 canali semicircolari sono organizzati in 3
coppie complementari, su piani
approssimativamente perpendicolari tra di
loro. L’eccitazione delle afferenze di un dato
canale riduce le afferenze dal canale
coplanare controlaterale.
Le afferenze dei
canali semicircolari
terminano nelle
divisioni mediale e
superiore del
complesso nucleare
vestibolare pontino
da cui originano
proiezioni verso i
motoneuroni oculari.
Questo segnale di
velocità angolare
costituisce la
componente fasica
dei comandi motori
richiesti per generare
le fasi lente
compensatorie del nistagmo vestibolare.
Canali semicircolari orizzontali
Rotazione attorno un asse verticale, quindi la risposta riflessa della sola coppia di muscoli
antagonisti retto mediale retto laterale. Per esempio uno spostamento della testa a sx comporta
uno spostamento degli occhi a dx (muscoli mediale sx e laterale dx eccitati) e vado quindi ad
eccitare il canale semicircolare orizzontale sx.
Il nucleo abducente ha un ruolo centrale: i motoneuroni del muscolo retto laterale ricevono
proiezioni dirette dai nuclei vestibolari, eccitatorio dal nucleo controlaterale e inibitorio dal nucleo
ipsilaterale. I motoneuroni del muscolo retto mediale sono attivati da interneuroni del nucleo
abducente controlaterale i cui assoni attraversano la linea mediana, proiettano al nucleo
oculomotore controlaterale tramite il fascicolo longitudinale mediale.
Esiste una proiezione eccitatoria diretta dal nucleo vestibolare al nucleo oculomotore ipsilaterale
attraverso il tratto ascendente di Deiters.
Per un movimento oculare corretto, i motoneuroni devono ricevere un segnale proporzionale alla
velocità (componente fasica, dalle afferenze vestibolari) + componente tonica proporzionale alla
posizione oculare. Attraverso un processo di integrazione neuronale che richiede (per i movimenti
oculari orizzontali) l’intervento del nucleo proposito dell’ipoglosso, interconnesso con nuclei
vestibolari e manda efferenze al nucleo abducente (sia ai motoneuroni sia ai neuroni di proiezione
internucleare che proiettano al nucleo oculomotore).
Canali semicircolari verticali
Sono molto più complesse perché:
- non vi è corrispondenza tra i piani su cui giacciono le due paia di canali semicircolari verticali e i
piani su cui agiscono le coppie antagoniste dei muscoli retti superiore e inferiore e degli obliqui
superiore e inferiore.
- sia retti verticali che obliqui producono movimenti con componenti sia verticale sia di torsione
- l’esecuzione dei movimenti coniugati porta all’attivazione di muscoli diversi per l’occhio di
sinistra e di destra a causa della disposizione speculare delle inserzioni.
Quindi quando il movimento di un occhio è dovuto a muscoli retti verticali, lo stesso movimento
dell’occhio controlaterale richiede l’attivazione prevalente dei muscoli obliqui.
Importante in questo caso è il lobo flocculonodulare che applica un controllo adattativo del riflesso
vestibolooculare da parte del cervelletto che usa l’informazione visiva (scivolamento retinico) per
determinare se le risposte oculari riflesse compensino efficacemente i movimenti della testa.
Questa informazione, che costituisce un segnale di errore per l’adeguatezza del riflesso
vestibolooculare, viene usata per modulare le connessioni sinaptiche delle proiezioni tra i nuclei
vestibolari e i motoneuroni dei sei muscoli estrinseci dell’occhio, al fine di aggiustare la direzione
del movimento oculare e calibrare l’ampiezza del riflesso.
14.9 VIE CENTRALI DEL RIFLESSO OPTOCINETICO
I neuroni dei nuclei vestibolari modulano la propria attività anche in risposta a stimolazioni
optocinetiche. Le informazioni visive che giungono ai neuroni vestibolari codificano la velocità e la
direzione dello scivolamento del mondo visivo sulla retina (prodotto dagli spostamenti del capo
non perfettamente compensati dal riflesso vestibolooculare). Sede di un processo di integrazione
multisensoriale, viene generata una stima della velocità dei movimenti della testa sulla base delle
informazioni vestibolari e visive.
I nuclei vestibolari non sono in grado di distinguere i segnali visivi da quelli vestibolari, le
sensazione soggettive di movimento giungono sia per rotazione del capo (stimolazione
vestibolare) che per i movimenti delle immagini sulla retina (optocinetica).
Le informazioni visive giungono ai nuclei vestibolari attraverso due vie:
- Via sottocorticale: la retina proietta direttamente a formazione mesencefaliche costituite dal
nucleo del tratto ottico e dai nuclei del sistema ottico accessorio. Questi neuroni hanno campi
recettivi molto ampi e rispondono prevalentemente a movimenti globali del campo visivo a
bassa velocità. Variano la scarica proporzionalmente alla velocità di scivolamento retinico.
La selettività direzionale dei singoli neuroni tende a essere allineata con i 3 assi di rotazione
preferiti dai canali semicircolari e questo rende più facile la convergenza dei segnali
optocinetici e labirintici.
Questi centri mesencefalici proiettano ai nuclei vestibolari e al nucleo preposito dell’ipoglosso,
utilizzando pertanto la stessa via finale comune del riflesso vestibolare.
- Via corticale: per le risposte optocinetiche coinvolge le aree extrastriate deputate all’analisi
visiva del movimento (temporale mediale e temporale mediale superiore) trasmettono le
informazioni visive ai nuclei vestibolari sia attraverso il sistema ottico accessorio sia attraverso
il cervelletto, mediante proiezioni ai nuclei pontini dorsolaterali. Le risposte mediali sono
simmetriche e seguono stimoli più veloci. Alcune vie sono le stesse dei movimenti lenti di
inseguimento. Nel neonato le risposte optocinetiche, la via sottocorticale, caratteristica
asimmetrica temporonasale. A 5-6 mesi le risposte simmetriche, vie transcorticale assume il
ruolo preponderante.
14.10 MOVIMENTI OCULARI DI SPOSTAMENTO DELLO SGUARDO
Sono movimenti finalizzati a posizionare e/o mantenere nella fovea l’immagine retinica degli
oggetti di interesse stazionari o in movimento. Saccadi e movimenti lenti di inseguimento dato il
grado di sovrapposizione tra le vie neuronali sono da considerarsi espressioni di un unico sistema
integrato di controllo della direzione dello sguardo.
Movimenti saccadici
Gli occhi esplorano il mondo mediante una serie di movimenti saccadici molto rapidi che spostano
la fovea da un punto di fissazione all’altro. Quando si osserva una scena visiva, i periodi di
fissazione (200-250 ms) sono interrotti in modo inconsapevole da movimenti saccadici che si
susseguono a frequenza di 2-4 al secondo.
Durante un movimento saccadico (e le fasi rapide del nistagmo) le capacità visive sono
notevolmente ridotte (soppressione saccadica). Questo impedisce la percezione di offuscamento
visivo legata al rapido movimento del mondo visivo sulla retina. Il mondo è stazionario nonostante
il continuo succedersi di rapidi movimenti oculari.
Lo scopo dei movimenti saccadici è quello di portare il più rapidamente possibile nella fovea
l’immagine di un oggetto d’interesse. Sono movimenti altamente stereotipati ed estremamente
rapidi, grazie alla simultanea attivazione ad alta frequenza dei motoneuroni oculari che
impartiscono al globo oculare la massima accelerazione angolare.
Velocità e durata dipendono esclusivamente dall’ampiezza del movimento che deve essere
eseguito (dipende dalla distanza del bersaglio) e non possono essere modificate volontariamente,
al contrario l’ampiezza e la direzione di questi movimenti sono sotto il controllo volontario. Hanno
una durata inferiore al decimo di secondo e una velocità che può raggiungere i 900°/s.
Ampiezza e direzione sono derivate da informazioni retiniche e costituiscono un segnale di errore
motorio che determina in modo univoco le caratteristiche cinematiche del movimento saccadico.
Movimenti lenti di inseguimento
Stabilizzano l’immagine di un oggetto in movimento sulla fovea quando questo si sposta all’interno
della scena visiva; non possono essere eseguiti in assenza di un bersaglio visivo in movimento.
Hanno una velocità massima di 100°/s e presentano una latenza minore rispetto a quella dei
movimenti saccadici ( ̴ 100 ms), in gran parte dovuta alle fasi iniziali di analisi del sistema visivo.
Un ritardo simile interviene anche nel corso dell’inseguimento del bersaglio, il che rende questi
movimenti inadatti a mantenere nella fovea oggetti che si muovono rapidamente o che cambiano
direzione di continuo. Per ovviare a questa lentezza nella risposta, il sistema oculomotore sfrutta
le regolarità presenti nel movimento del bersaglio per anticiparne la traiettoria futura e modificare
in modo predittivo il movimento oculare d’inseguimento.
Gli errori di posizione accumulati a causa di cambiamenti della direzione o della velocità in modo
non predicibile vengono periodicamente colmati dai movimenti saccadici, che riportano
rapidamente nella fovea il bersaglio. Seguire con lo sguardo un oggetto di interesse richiede
pertanto una stretta interazione tra movimenti saccadici e d’inseguimento lento.
14.11 CONTROLLO NERVOSO MOVIMENTI OCULARI VOLONTARI
Circuito premotorio nel tronco encefalico
Le informazioni di posizione e velocità
rispetto alla fovea dell’oggetto verso cui si
vuole dirigere lo sguardo vengono
trasformate in comandi oculomotori a opera
di un circuito neuronale situato nel tronco
encefalico.
Sulla base dei segnali inviati dai centri di
controllo della motilità oculare volontaria
situati nella corteccia cerebrale e nel collicolo
superiore, questo circuito genera le
componenti toniche e fasiche richieste per il
controllo dei motoneuroni che innervano i
muscoli estrinseci dell’occhio.
Le componenti orizzontale e verticale dei movimenti oculari vengono controllate separatamente
da due aree diverse del tronco encefalico, situate rispettivamente nel ponte (coordinamento dei
mm. retti mediali e laterale) e nel mesencefalo (coordinamento dei mm. obliqui e retti verticali).
Il circuito di controllo per i movimenti oculari orizzontali è situato nella formazione reticolare
pontina paramediana (FRPP), che si estende tra il nucleo abducente e il nucleo trocleare.
Quest’area genera la componente fasica (proporzionale alla velocità) del comando motorio per i
movimenti oculari diretti ipsilateralmente, mentre la componente tonica (proporzionale alla
posizione dell’occhio nell’orbita) viene prodotta dall’integratore neuronale situato nel nucleo
preposito dell’ipoglosso, al quale questi neuroni proiettano. Una lesione sufficientemente ampia
della FRPP induce una paralisi oculare per i soli movimenti coniugati orizzontali verso il lato della
lesione (sia saccadico che inseguime