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Tipo di uffici e nomina
Può essere di vario tipo: secondo il tipo di ufficio, per scelta diretta, per sorteggio (all'interno di una rosa, presentata sulla base di una lista consegnata dall'arte) o secondo un ordine di registrazione (Torelli ricorda che uno statuto veronese duecentesco stabilisce che si eseguano le chiamate sulla base dei nomi disponibili nella matricola dei notai, in modo da non fare torto a nessuno).
La chiamata diretta è la meno equanime, ma potrebbe essere quella che in certi casi e per certi uffici la classe dirigente preferisce (voglio quel tipo di notaio, che abbia quel tipo di preparazione e esperienza).
La durata degli uffici è tendenzialmente breve: da sei mesi a un anno. Al notaio non è impedito di svolgere la sua attività privata. Ma se ricopre un ufficio impegnativo può rimanere poco tempo a disposizione per lo svolgimento di un'attività privata. Bisogna retribuirlo.
Bene e bisogna che l'ufficio sia breve per permettergli di mantenere rapporti con la propria clientela. Ci sono attività che costringono al notaio a rimanere disponibile al proprio ufficio (finiscono stabilmente nell'ufficio x per svolgere determinate attività quotidiane). Tipico del contesto politico-amministrativo medievale per rotazione veloce di cariche. Le massime cariche di istituzioni medievali (uffici maggiori, priori, provveditori di vario tipo) stanno in carica pochi mesi. In questo si vedeva una forma di democratizzazione, anche se questo concetto non esiste per questo genere di magistrature. È evidente che questa rapida rotazione è una forma di consolidamento di oligarchie (rete e rapporti tra persone che trovano equilibrio proprio nella rotazione di cariche all'interno di gruppi ristretti di famiglie. Si impedisce l'emersione della figura x). Essi stessi non diventano "padroni" dell'ufficio, ma cambierannorapidamente nel corso del tempo. È la norma della vacazione (vacatio): uscire di carica e avere impedimento che permettericonferma nella carica, oltre a un periodo di assenza da uffici che può essere esteso per pochi mesi o per qualche anno (piccoli uffici rotazione rapida, forme di vacazione maggiori per uffici rilevanti). I notai dei consoli nel 1269 a Padova ricevono una vacazione di 10 anni. In certi momenti ci sono queste norme di vacazione. Quando entrano in servizio i notai di norma giurano. È una presa di responsabilità di ben esercitare l'ufficio rispettando le norme statutarie. Es. non subappaltare: non accettare ufficio e poi subappaltarlo ad altre persone. Dunque garantire l'esercizio personale. LA RETRIBUZIONE Quanto questo ruolo era remunerativo? Difficile a dirsi; Non sempre c'era tariffario esatto (magari trattazione privata o formula consuetudinaria). Siccome molti notai lavorano per comunità e persone, questo ingaggio nonfosse disprezzato dai notai. Perché? Accanto al fisso, ci sono gli introiti accessori: il notaio è garantito dalla possibilità di continuare a esercitare la sua attività privata + accessori extra che loro possono pretendere dai clienti nello svolgimento di una determinata attività (in età moderna è evidente; ci sono i tariffari), ad es. la copia di certi documenti. A quel punto lui non solo produce atti in funzione della comunità che l'ha ingaggiato e presso la quale svolge il servizio, ma quando qualcuno gli richiede una copia lui se la fa pagare come extra.
Sostanzialmente il Torelli (e molti con lui) pensano che questa professione potesse avere il notaio ricco e quello povero; in realtà ha molti ambiti di remuneratività; che fosse una professione abbastanza remunerativa.
Ci possono essere situazioni/occasioni che ci rivelano la presenza di cancellieri/scrittori che producono documenti che non passano necessariamente
sotto la mano del notaio. Es. documenti prodotti secondo meccanismo di tipo cancelleresco. Anche nelle comunità di tende a costruire questa immagine di cancelliere.DOCUMENTO SIGILLATO: documento non prodotto e garantito da una fides explicita, determinata dalla raffigurazione del signum del notaio, ma la cui fides deriva dalla sigillatura in un ufficio (che ha prodotto il documento). Documento tipicamente pubblico, in quanto emanato da autorità riconosciuta come pubblica.
Quali possono essere i documenti sigillati? Intanto comunicazione non formalizzata attraverso l'atto giuridico. La mano del notaio interviene a dare completezza dell'atto (tramite instrumentum) a tal punto che quell'azione giuridica arriva in porto grazie al contratto del notaio coi testimoni che ne attestano la validità. Dunque suggello finale di un'attestazione giuridica.
Ma anche rapporti che non necessariamente significano un'azione giuridica. Es. litterae. Tipico caso della
littera cancelleresca, che poi diverrà il sistema comunicativo tipico di età rinascimentale (grandi figure di cancellieri fiorentini, da Salutati a Bracciolini a Bruni). Questi sono spesso intellettuali che divengono dictatorores litterarum. Personaggi che si sono emancipati dalla redazione del singolo actum/instrumentum e che gestiscono una fetta di potere amministrativo tramite relazioni che documentariamente si concretizzano nella forma della littera. La validazione di questi documenti passa attraverso un sigillo di cancelleria. Spazio che i cancellieri in parte si conquistano e mantengono. Quando il cancelliere è espressamente nominato nello statuto, chi abbiamo di fronte? Fiduciario della signoria, che a fine Duecento scomparirà (in epoca ghibellina sembra mantenersi questa figura) che – più che un esperto di scrittura – sia un garante di cosa? Dell'archivio? In certo senso sì (è lui che conserva le instrumenta delcomune) + funzione vicina a quella di uncustode di economo (custodisce le armi): ha il compito di conservare tutto ciò che è considerato il patrimonio mobile del comune.
In epoca novesca (dal 1287 in poi) i compiti di custodia sono assorbiti dall’ufficio della biccherna.
Quel compito di custode di archivio e armi ricade sotto la responsabilità di un ufficio di tipo economico.
LA DIFESA DEI DIRITTI DEI COMUNI E DELLE COMUNITÀ NELL’ARCHIVIO TESAURUS
Un comune/comunità affida alla forma della tesaurizzazione la conservazione degli atti che – nel corso del tempo – si è trovato a conservare e raccogliere. Documenti singoli, sciolti (sostanzialmente).
Questo comune e comunità mette in atto strategie di conservazione di quelli che sono documenti fondamentali della vita associata.
Ci deve essere relativa stabilità istituzionale (grande comune, piccola comunità, comune rurale…) minima; senza, difficilmente avremmo
la possibilità di consolidare una dimensione archivistica (ciò che nella teoria archivistica è Bonaini, Cencetti...). La stabilità istituzionale (il che non vuol dire stabilità di regime) garantisce istituzioni di riferimento nella comunità che tendono a rimanere stabili nel tempo. Queste comunità (che vivono insieme, che hanno necessità economico-culturali) iniziano a gestire qualcosa in comune e, magari, a formare un patrimonio comunale-comunicativo. Si inizia a dire che dobbiamo gestire soldi che ci servono per comprare una sede comunale. C'è bisogno di dare un'organizzazione al patrimonio e alle forme di gestione del patrimonio. Si creano rapporti con altre realtà: es. interrelazioni con un organismo superiore (es. signore del territorio). Archivio che giuridicamente è la conseguenza di queste forme di stabilizzazione. Queste pre-condizioni portano a far sì che effettivamente ci sia
necessità di produzione di documenti scritti. Posso avere contesto di relativa stabilità ma non ho ancora superato quella dimensione orale. Quando queste serie di stabilità si combinano con necessità di tramandare cose tramite scrittura (documento notarile), allora si inizia ad avere tutto ciò che serve per la nascita dell'archivio tesaurus e di questa forma di conservazione nel tempo. Conseguenza sarà che nel mio archivio tesaurus inizieranno a depositarsi una serie di atti che si collegano a queste stabilità: documenti che sono simbolo dell'autonomia di queste persone. Il primo documento che citiamo è quello delle carte libertatis. Perché sono importanti? Sono le carte che ci permettono di capire le interrelazioni con il signore di un territorio (o con un comune maggiore). Quali sono i diritti mantenuti o concessi alla comunità; spesso contengono anche regole interne da seguire. Carte che sono il prius logico chepossono portare alla forma determinante dellavita comunitaria (lo statuto). VEDIAMO IL CASO DI GROSSETOEdizione di un documento intitolato CONCESSIO LIBERTATIS, risalente al settembre del 1204,redatto tra Grosseto e Santa Fiora.Dove siamo? Che succede? Grosseto è una città di origine medievale. sappiamo che ha unaformazione di VII-VIII secolo. nel X secolo aveva le caratteristiche del castrum (villaggiofortificato). Nel XII secolo diviene città con la traslazione della sede vescovile da Roselle. Dapiccolo villaggetto, a castrum, a città (grazie a presenza del vescovo). Rilevanza economica grazie asistema viario importante (traffici sia marittimi che fluviali), importante funzione cerealicola,sfruttamento di lagune, attività mercantile e commercio di sale.All'interno della comunità si era sviluppato un consolato, tipico delle prime forme diorganizzazione comunale.Ancor prima della carta libertatis sappiamo che nel 1203 Ildobrandino VIIIaveva creato una dogana del sale con società senese (aveva concesso il monopolio del commercio di sale in cambio di una somma di denaro). Il conte si impegna a far rispettare gli accordi agli uomini di Grosseto (che, in qualche modo, gli sono sottoposti). Ai consoli viene riconosciuta la possibilità di intervenire qualora ci fossero violazioni degli appaltatori nei confronti dell'esercizio della dogana. Nel 1203 a Grosseto c'è ancora una realtà molto legata alla figura di Aldobrandeschi, ma anche una timida presenza di una componente comunicativa. La carta è il frutto di una dialettica tra le parti che, in qualche modo, si collega (la sua stipula) alle conseguenze della dogana, stabilita il giorno prima e non ben digerita da abitanti di Grosseto. Ci si impegna a non stipulare nuova dogana senza comune accordo con uomini di Grosseto. Leggiamo alcuni passaggi di questa carta libertatis, il primo elemento che troviamo inserito spesso in molti archivi.esto cittadino a fornire una certa quantità di cibo o di altri beni alla comunità. Questo sistema era molto diffuso nel Medioevo e permetteva alle comunità di garantire il sostentamento di tutti i suoi membri. Inoltre, i tesauri di comunità medievali erano spesso utilizzati per finanziare opere pubbliche, come la costruzione di ponti, strade o edifici. Questi tesauri erano gestiti da un consiglio di cittadini e venivano alimentati dalle entrate provenienti dalle tasse e dai tributi. In alcuni casi, i tesauri di comunità potevano anche essere utilizzati per finanziare l'esercito cittadino o per sostenere le spese di difesa della città.