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La Cappella Paolina in Santa Maria Maggiore

Cappella Paolina in Santa Maria Maggiore, Bernini con il padre lavora alla grande costruzione barocca, ricca di decorazione di marmi pregiati e pietre ricavate dalle rovine antiche. Si trova dentro una basilica ben più ampia. Ci sono pochi dipinti ma tanti marmi pregiati.

QUATTRO GRUPPI BORGHESIANI

  • Enea e Anchise
  • Ratto di Proserpina
  • David
  • Apollo e Dafne

Con i quattro gruppi borghesiani Bernini mostrerà tutte le sue abilità, che lo renderanno famoso. 3 dei gruppi sono legati alla mitologia, 1 gruppo legato alle vicende bibliche. Acquisiti da Scipione Borghese per la propria Villa Borghese.

Enea e Anchise (1618-19)

Il primo dei quattro gruppi borghesiani è Enea e Anchise. L'Analisi anatomica dei corpi e il movimento dei corpi è una novità -> Enea trasporta il padre Anchise. La scultura è appoggiata a un panneggio che sostiene la scultura.

Ratto di Proserpina (1621-22)

È il

secondo gruppo. Statue sempre legate alla mitologia antica. Mostra Plutone che rapisce Proserpina che diventerà la sua consorte portandola con sé agli inferi. I caratteri muscolari sono ben evidenziati da Bernini. Sono sculture estremamente accurate. Le dita di Plutone affondano sulla pelle di Proserpina, la pelle sembra vera. La figura è colta in movimento. La scultura è appoggiata su un panneggio che sostiene la scultura.

David (1623-24) Eroe biblico colto con la tensione che precede il lancio della pietra che ucciderà Golia. C'è la torsione del corpo e la tensione psicologica del personaggio concentrato (dato dalla smorfia del volto e il labbro morsicato). L'armatura di David funge da supporto alla statua sostenendo la scultura.

Apollo e Dafne (1624-25) Apollo giovane di bell'aspetto si innamora della ninfa Dafne. Dafne cerca di fuggire dalle lusinghe di Apollo, viene protetta nella sua fuga nella metamorfosi trasformandosi in un ulivo.

scultura mostra Dafne che va a trasformarsi in un ulivo mentre scappa da Apollo, lasciando attonito Apollo. I capelli si stanno trasformando in foglie, le gambe nel tronco dell'albero mentre le braccia si stanno trasformando in rami.

S. BIBIANA (1623) - Roma

Data: 1623

Luogo: Roma

Nel 1623 papa Urbano VIII, grande ammiratore di Bernini, commissiona la scultura di Santa Bibiana a Bernini, oltre che la facciata della chiesa.

Bernini progetta solo la facciata della chiesa costituita da una muratura tridimensionale, costituita da un porticato che è un nartece, che precede l'ingresso sormontato da una loggia.

Al piano superiore ci sono una finestra e una porta finestra.

La finestra centrale ha un balcone a balaustra e si colloca sopra la trabeazione dell'ordine ionico inferiore. La finestra centrale è ad edicola con un frontone arretrato.

C'è una sovrapposizione di Lesene dell'ordine inferiore che rendono spessi i pilastri del registro inferiore.

Doppio

Ordine delle lesene sovrapposto: Ordine ionico in basso e ordine tuscanico reinterpretato nella parte più alta. La facciata è conclusa da una balaustra.

Interni: sembra una basilica paleocristiana con colonne di recupero a 3 navate con la statua di Santa Bibiana nel coro.

BALDACCHINO DI S. PIETRO (1624-33) - Roma

Data: 1624-33

Luogo: Roma

Committente: Papa Urbano VIII

La basilica di S. Pietro viene trasformata in un tempio sfarzoso per trionfare rispetto alla riforma protestante. Papà Urbano VIII vuole che il nuovo altare maggiore fosse sormontato da un enorme baldacchino bronzeo, poggiato su basamenti marmorei con lo stemma barberiano. Si dà enfasi all'altare maggiore collocato sulla tomba dell'apostolo Pietro. Il baldacchino è realizzato in bronzo preso dai cassettoni della soffittatura del pronao del Pantheon. Bernini restaura anche il Pantheon. Bernini viene affiancato da Borromini (rivale di Bernini) che si occupa delle volute dette a dorso di delfino sotto il

Il baldacchino è una copertura dell'altare retto da 4 colonne salomoniche (sono le stesse colonne del San Pietro costantiniano portate in trionfo dal saccheggio del tempio di Salomone). Le colonne hanno una scanalatura nella parte bassa che segue l'andamento tortile della colonna e poi nella parte più alta la colonna ha dei motivi di racimi vegetali. Il tetto regge dei pulvini e tra i pulvini c'è una parte trabeata con nappe che pendono che hanno una certa dinamicità (sembra che si muovano dal vento). Gli angeli stanno al di sopra del baldacchino, colti in movimento. Il baldacchino ha dei dettagli in foglia d'oro. Sul soffitto del baldacchino c'è la colomba che rappresenta lo spirito santo.

CATTEDRA DI S. PIETRO

Data: 1658-65

Luogo: Roma

Committente: Fabio Chigi (papa Alessandro VII)

La colomba del baldacchino viene ripresa anche nell'abside di San Pietro. La costruzione del baldacchino rese necessarie

La costruzione di un nuovo altare, commissionato da Fabio Chigi (papa Alessandro VII) e disposto in fondo all'abside di S.Pietro per essere inquadrato prospetticamente e a distanza dalle colonne tortili della struttura bronzea.

Bernini dentro S.Pietro presso il nuovo altare fa delle scene teatrali attraverso l'uso di scultura, pittura e luce creando un effetto di dinamismo e narrazione. In questo caso il racconto è la discesa dello spirito santo (rappresentato dalla colomba) all'interno di San Pietro. La colomba è dipinta su una vetrata in modo tale che venga illuminata dalla luce del sole.

La scena è impreziosita da dettagli come la luce vera che riflette sull'oro degli angeli della cornice. La luce dello spirito santo scende proprio in corrispondenza della cattedra di San Pietro, trono del primo pontefice. I 4 dottori della chiesa (sculture) reggono la cattedra dominata dallo spirito santo attraverso delle volute.

Bernini si occupa anche delle santiere di S.

Pietro.COLONNATO DI SAN PIETRO (dal 1656)

Data: dal 1656

Luogo: Roma

Il colonnato di San Pietro è in realtà una Sequenza di piazze davanti alla basilica di s.Pietro che hanno come modello ispiratore un bozzetto dello stesso Bernini: la figura di S.Pietro che accoglie i fedeli. La testa e il corpo di S. Pietro simboleggiano la basilica, mentre le braccia che si piegano in modo innaturale rappresentano il colonnato.

San Pietro si affaccia sul sagrato (la piazza trapezia), poi c'è una piazza ellittica sempre opera di Bernini.

La piazza si inserisce sulla spina dei borghi costituita da due strette vie che non dovevano far percepire il grande spazio del progetto di Bernini (oggi non è così).

In passato Michelangelo aveva cambiato l'esterno e l'interno di S. Pietro concependo una croce greca inscritta in un deambulatorio semplificato rispetto a quello Bramantesco, tutto anticipato da un pronao di grandi colonne isolate. La cupola doveva spiccare.

Progetto

di Michelangelo Progetto di Maderno Carlo Maderno Nel 1607 su commissione pontificia procede alla costruzione di 3 campate e del portico che precede l'ingresso alla basilica in modo da trasformare l'impianto centrale di origine impianto longitudinale. croce latina bramantesca in -> da croce greca diventa 3 navate (navata principale due navate laterali) 3 campate e fatte di con grandi cappelle che anticipano il blocco centrale. La basilica a impianto centrale era diventata troppo piccola per il numeroso afflusso di fedeli. della visibilità della cupola Il prolungamento della basilica di S. Pietro comporta un'alterazione (non si vede più la cupola dietro la navata e non si vede dalla facciata) La facciata è concepita con ordine gigante di Michelangelo, con lesene nelle due campate estreme che diventano semicolonne giganti nella parte centrale. Da Maderno vengono progettati due campanili ma non realizzati. L'assenza dei campanili e il grande attico che domina la Sia Michelangelo che Bramante volevano che la cupola fosse visibile. - L'obelisco: Bernini interviene per risolvere il problema della percezione della cupola. Bernini deve tener conto anche della presenza dell'obelisco di fronte alla basilica, sull'asse longitudinale della basilica. - L'Obelisco è in asse con la facciata. L'obelisco è stato spostato sulla piazza da Domenico Fontana nel 1586. Era l'obelisco che stava sulla spina del circo di Nerone. Il muro di uno dei fianchi del circo di Nerone corrispondeva all'asse longitudinale della basilica costantiniana e poi della basilica attuale. Sul quel lato infatti era addossata la necropoli dove.c'era la tomba di San Pietro. L'obelisco che stava nell'asse mediano del circo che era di origine egiziana giaceva a terra da secoli. Si decise, quindi, di portarlo in fregio alla nuova basilica di San Pietro attraverso un'operazione di ingegneria: prevedeva la costruzione di un castello in legno per imbracciare l'obelisco e trasportarlo su dei rulli fino alla posizione in fregio alla basilica e rialzarlo nuovamente in verticale. Questa impresa è stata registrata su un libro. Per il progetto di S.Pietro Bernini parte proprio dai vincoli (facciata, navata, obelisco). Bernini dopo vari progetti approda a un progetto con piazza curva. Secondo il progetto di Bernini nella piazza curva l'obelisco è al centro con a lato due fontane nell'asse trasversale in corrispondenza dei fuochi dell'ellisse. Prevede anche un terzo braccio con due varchi in corrispondenza dei due vicoli della spina dei Terzo braccio borghi in modo tale da creare un effetto

Sorprese per lo spettatore. La dimensione della pizza è definita in base alla percezione della cupola. Si entra nella piazza di S. Pietro vedendo tutta la cupola compreso il tamburo -> questo è lo scopo di Bernini. Appena superato i varchi affiancati dai colonnati si riusciva a vedere tutta la cupola, creando stupore per lo spettatore, man mano che ci si avvicina alla chiesa la cupola scompare dietro la navata e la facciata. Per imbrogliare l'occhio dell'osservatore Bernini usa il grande pianta trapeziasagrato.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
33 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lizzie.2020 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Togliani Carlo.