Si può identificare una zona quiescente, una zona di accrescimento e trasformazione, con cellule disposte in
maniera colonnare lungo le quali proliferano. All'estremità opposta della colonna vi sono cellule capaci di
deporre matrice ossea. Dalla zona quiescente si dipartono colonne di condrociti (di tipo asimmetrico) perché si
accresce solo la diafisi e non l'epifisi. Man mano che il tessuto osseo si accresce, la cartilagine tende a
scomparire. In alcune zone, per esempio nelle ossa piatte, la zona di quiescenza è in posizione centrale e le
colonne di cellule che terminano sulla superficie ossea formano gli osteociti: si parla di una cartilagine di
accrescimento simmetrica. La cartilagine di accrescimento andrà ad esaurirsi. Queste articolazioni hanno
carattere temporaneo e vanno incontro a sinostosi (ossificazione) o vi sarà interposto tessuto fibroso. Connette
anche segmenti non ossei (coste con estremità sternale). Soltanto la prima cartilagine costale è una vera
sincondrosi, le altre sono o sincondrosi o sinfisi. Le prime 7 coste sono vere, hanno cioè una propria cartilagine
costale, le altre sono false (la 11^ e la 12^ sono fluttuanti); le articolazioni dalla 8^ alla 10^ si riportano alla
cartilagine della 7^, sono cartilagini intercondrali, sincondrosi, e sono fisse. Non vengono a perdersi con
l'avanzare dell'età. Lo sterno è fatto da segmenti (sternebri) uniti da tessuto cartilagineo che poi ossifica.
Un'altra sincondrosi si ha tra il processo xifoideo e il corpo dello sterno, che talvolta rimane cartilagineo tutta la
vita, altre volte ossifica; tra il manubrio e il corpo può esserci o sincondrosi o sinfisi. Altri esempi di sincondrosi
legano tra loro i segmenti cartilaginei della laringe. Un'articolazione semimobile è la sinfisi. In pochi casi ha
caratteri di temporaneità, altre volte è permanente. I corpi delle vertebre sono articolati attraverso sinfisi
(anfiartrosi). Un'altra è la sinfisi pubica, che chiude anteriormente il bacino; ha un certo carattere di elasticità
per garantire l'allontanamento delle ossa per formare il canale del parto. La sinfisi mentale unisce i due abbozzi
ossei che formano la mandibola, di cui resta il tubercolo mentale dopo che la cartilagine viene persa e al suo
posto si ha osso. Presenta sulla superficie ossea uno strato di cartilagine ialina, la quale riveste anche lo spazio
tra le due superfici ossee di tipo fibroso. La componente fibrosa è più abbondante nella periferia, la
componente acquosa è più abbondante nella zona centrale (disco cartilagineo, disco della sinfisi). Il disco
cartilagineo è molto importante ai fini della semimobilità della sinfisi. In certe patologie questo nucleo può
decentrare ed erniare rispetto al disco (ernie), fuoriuscire rispetto al disco intervertebrale ed ha ripercussioni
negative sui movimenti. Il nucleo polposo può essere invaso da tessuto fibrocartilagineo: il disco si irrigidisce,
perdendo la semimobilità. Aspetto interessante delle sinfisi è che (nel tratto cervicale e tra manubrio e corpo
dello sterno) il nucleo centrale è sostituito da acqua (strutture cave), che le rende somiglianti alle strutture
sinoviali, in cui il massimo della mobilità è garantito dalla presenza del liquido sinoviale. Le sinfisi sono un punto
di passaggio dalle articolazioni fisse a quelle mobili.
DIARTROSI
Consentono una certa gamma di movimenti. Caratteristiche costanti:
-superfici ossee tra cui è interposto liquido sinoviale, prodotto dalla membrana sinoviale;
-capsula articolare di natura fibrosa che riveste le superfici ossee, a loro volta rivestite da cartilagine ialina, i cui
fasci hanno orientamento particolare (prende il nome di cartilagine articolare).
Queste superfici possono avere uguale o diversa estensione. Quando è uguale si parla di articolazione armonica,
se non è di uguale estensione ma comunque è complementare necessita di elementi aggiuntivi. In questi ultimi
casi la morfologia male si adatta (articolazione non armonica) e gli elementi aggiuntivi hanno il compito di
rendere più conformi le superfici. Questi elementi non sono presenti in tutte le articolazioni. Caratteri non
costanti sono:
Labbri fibrocartilaginei, dischi e menischi. I labbri mettono maggiormente a contatto superfici
concordanti di ineguale estensione. Si osservano nell'articolazione scapolo-omerale ma anche
coxo-femorale (enartrosi, le più mobili). Sono costituite da un capo che è un segmento di sfera; la fossa
ANATOMIA I - Prof.ssa Ferrucci
glenoidea della scapola e acetabolare dell'anca non riescono ad accogliere nella loro interezza la testa
dell'omero e del femore e per completare l'articolazione si viene a trovare lungo il contorno della fossa
un labbro fibrocartilagineo, molto resistente, e in sezione di forma triangolare, che con una faccia si
inserisce sul contorno della fossa glenoidea o acetabolare, con un'altra guarda verso la capsula
articolare, con l'altra guarda verso la cavità articolare ed estende la superficie glenoidea/acetabolare
accogliendo la testa dell'omero o del femore. I dischi e i menischi si trovano tra superfici ossee
discordanti, eliminando gli attriti. I dischi, strutture cilindriche, li troviamo per esempio
nell'articolazione condilo-mandibolare, i menischi non sono cilindri completi ma hanno forma di C o
semiluna e nel ginocchio sono 2, uno mediale e uno laterale, che articolano i condili femorali, altamente
convessi, al piatto tibiale. Il menisco laterale è un po’ più completo (quasi a forma di "O").
I ligamenti di rinforzo sono strutture fibrose che possono rinforzare esternamente l'articolazione,
ispessendo la capsula e dando una struttura più rigida, ma comunque mobile. Non hanno a che fare con
i legamenti della sindesmosi.
I ligamenti intrarticolari ma extrasinoviali si portano dentro alla capsula ma non vengono bagnati dal
liquido sinoviale. Ad esempio, il legamento patellare si porta dalla rotula alla tuberosità tibiale e
rafforza anteriormente questa capsula. I legamenti collaterali, medialmente e lateralmente, sono più
sottili del legamento patellare, ma danno una certa stabilità. Questi sono legamenti extracapsulari,
mentre i legamenti crociati anteriore e posteriore sono esempi di legamenti fibrosi che stabilizzano
l'articolazione.
Talvolta i legamenti possono essere rappresentati da tendini che attraversano l'articolazione: inserzioni
muscolari sulla capsula fibrosa. Per esempio, il muscolo pterigoideo esterno che in parte si inserisce
con il tendine sulla capsula e la rinforza, poi alcuni tendini si inseriscono sul disco fibrocartilagineo.
Comportamento analogo ha il muscolo bicipite, che origina dal tubercolo sopraioideo, entra nella
capsula scapolo-omerale e poi prosegue lungo l'omero.
Si possono avere tra i fasci fibrosi dei pertugi, borse sinoviali comunicanti con la cavità articolare, che
vengono sfruttati dalla membrana sinoviale attraverso cui fuoriesce formando una borsa piena di
liquido fuori dalla capsula articolare. Ce ne sono tantissime a livello della patella e si interpongono tra
fasci muscolari e tendinei rendendo minimo l'attrito, ma espongono il liquido e possono dare
infiammazioni e infezioni.
BORSE SINOVIALI
Sono delle estroflessioni della membrana sinoviale e creano dei recessi nella capsula. Comunicano con la cavità
articolare di provenienza. Per la loro consistenza molle possono impedire che i tendini di muscoli diversi
possano contrarsi reciprocamente. Queste borse possono essere anche dei veicoli di infezione. La capsula
articolare fibrosa è disposta esternamente alla superficie articolare. Sul versante interno della capsula articolare
si dispone la membrana sinoviale: essa tappezza internamente la capsula e si porta a rivestire le superfici ossee
che non sono articolate. Si dispone su tutte le pareti intracapsulari, tranne che sulle superfici articolari; questo è
ovvio, altrimenti le cartilagini non verrebbero a contatto con il liquido, ma con la membrana. Qualora fossero
presenti anche dischi e menischi, questi non sono ricoperti. Essa però si dispone eventualmente sui ligamenti
intracapsulari (ma extrasinoviali).
CAPSULA FIBROSA
È costituita da collagene; sul versante interno c'è la membrana sinoviale. È molto vascolarizzata e innervata. I
fasci di fibre collagene possono non essere continui, ma può presentare pertugi dove si estende la membrana
sinoviale, formando le borse.
CARTILAGINE ARTICOLARE ANATOMIA I - Prof.ssa Ferrucci
Si tratta di una cartilagine ialina: i fasci cartilaginei si dispongono con andamento radiale verso le superfici più
profonde, poi incurvano e hanno un andamento tangenziale più in superficie. Questo tipo di struttura è
fondamentale e consente la distribuzione dei pesi su superfici più ampie e inoltre conferisce elasticità alla
cartilagine ma senza modificarla eccessivamente. La cartilagine articolare ha uno spessore che varia da 1-2mm a
5-7mm. Non è vascolarizzata per cui prende nutrimento dal plesso vascolare periferico della membrana
sinoviale (circulus vasculosus articuli), oppure dai vasi sanguigni adiacenti al midollo osseo. Quando non ci sono
dischi, l'articolazione è detta semplice; se è presente un disco tra le due superfici articolari, l'articolazione è
detta complessa: la cavità è divisa in due parti distinte non comunicanti. Quando le superfici articolari sono più
di 2 abbiamo un'articolazione composta.
FUNZIONE DEI DISCHI E MENISCHI
Adattano le superfici articolari; essi assorbono gli urti, facilitano i movimenti combinati, soprattutto quelli di
traslazione. Essendo anche delle formazioni cartilaginee lisce e regolari non creano turbolenze nel liquido
sinoviale.
MEMBRANA SINOVIALE
È costituita da due strati:
-tonaca intima (intima sinoviale), che guarda verso la cavità articolare
-tonaca subintimale, di natura fibrovascolare
L'intima sinoviale è costituita da:
-sinoviociti di tipo A
-sinoviociti di tipo B
Essi producono il liquido sinoviale ma non poggiano sulla membrana basale. Solo i sinoviociti A sono
responsabili anche del riassorbimento del liquido in eccesso e sono cellule di derivazione macrofagica, mentre i
sinoviociti B sono responsabili della produzione della maggior parte delle proteine del liquido sinoviale. I diversi
compiti dei sinoviociti derivano proprio dalla loro diversa origine. I sinoviociti sono cellule estroflesse; spesso le
estroflessioni sono eccessive e possono causare turbolenze nel liquido sinoviale. Questa morfologia irregolare la
si nota nelle articolazioni vecchie, negli anziani. Queste cellule si trovano in una matrice amorfa. Linfociti e
macrofagi qui sono essenziali, poiché in caso di infezioni riescono a combattere gli agenti estranei. La membrana
sinoviale è d