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La lisina è un amminoacido con carica positiva, i suoi codoni sono simili a quelli dell’arginina
che è a carica positiva.
Acido aspartico: carico negativamente
L’acido aspartico è carico negativamente, le sue triplette sono molto simili a quelli dell’acido
glutammico.
Resistenza alle mutazioni
Questo consente alla cellula di resistere alle mutazioni.
Di fatto, la sostituzione di una base azotata con caratteristiche comporta una probabilità
maggiore di generare una proteina ugualmente funzionante.
Anticodoni (48) < Codoni (64)
Su 500 tRNA nell’uomo si conoscono soltanto 48 sequenze di anticodone. In realtà, sulla
base della complementarietà delle basi servirebbero in realtà 64 anticodoni per leggere tutti i
codoni.
Non sono sufficienti per 2 motivi:
1. Modificazioni Chimiche dei Nucleotidi: il fatto che alcuni nucleotidi vengano modificati
chimicamente li rende capaci di appaiarsi in modo più elastico. Per esempio, l’inosina
che deriva dalla deaminazione (ovvero la perdita del gruppo NH2 a carico delle
purine) è capace di legarsi a più nucleotidi diversi e quindi aumenta la capacità di
formare legami H tra l’ anticodone che la contiene e il codone.
2. Struttura del tRNA: il tRNA avendo una struttura ad ansa, fa sì che l’anticodone non
sia in grado di appaiarsi in modo perfetto dal punto di vista strutturale al codone
dell’mRNA. Le prime 2 basi azotate del codone si legano sempre seguendo la
complementarietà delle basi all’anticodone, mentre la terza base può tollerare degli
appaiamenti non perfetti proprio per “tollerare” la differenza di struttura tra tRNA e
mRNA. Questo fenomeno si chiama “vacillamento della terza base”.
Attenzione: La complementarietà delle basi avviene sempre tra due acidi nucleici che
corrono in direzione antiparallela.
PROCESSO TRADUZIONE
Uscita dell’mRNA dal nucleo al citoplasma
L’mRNA maturo arriva nel citoplasma tramite i pori nucleari. Tutto ciò è possibile grazie a
particolari proteine delle quali è rivestito.
Amminoacil-tRNA-sintetasi
Gli enzimi che permettono al tRNA di caricare l’amminoacido sono chiamati enzimi
amminoacil-tRNA- sintetasi.
● Sono 20 enzimi come gli amminoacidi e ogni enzima si occupa di caricare uno
specifico amminoacido su tutti i tRNA che lo sanno legare.
● Amminoail-tRNA-sintetasi lega il 3’-OH del braccio accettore del tRNA con
l’amminoacido specifico.
Come lavora amminoacil-tRNA-sintetasi
1. Fase di attivazione: l’amminoacido viene riconosciuto e legato ad una molecola di
ATP in modo da essere attivato. Avviene quindi l’idrolisi del pirofosfato e la
formazione di un legame covalente tra amminoacido e l’AMP rimasto. Questo
legame è un legame ad alta energia;
2. Legame amminoacido e tRNA: la rottura del legame ad alta energia tra amminoacido
e AMP permette il trasferimento dell’amminoacido sul tRNA. Termodinamicamente
tutto questo ha senso: una reazione endoergonica (caricamento dell’amminoacido)
per avvenire è accoppiata ad una reazione esoergonica (rottura del legame);
3. Verifica strutturale: creato il legame, l’enzima amminoacido-tRNA-sintetasi verifica
che la struttura della molecola (tRNA + amminoacido) sia corretta. Nel caso fosse
sbagliata l’amminoacido viene trasferito in una regione dell’enzima con attività
idrolitica e viene quindi staccato dal tRNA.
Ribosoma
L’RNA ribosomiale consente la formazione del legame peptidico.
Il ribosoma deve essere in grado di riconoscere l’mRNA, il tRNA e di riconoscere le
proteine cellulari.
Struttura morfologica-funzionale del ribosoma
Il ribosoma presenta un canale all’interno del quale scorre l’mRNA, un canale di uscita per
la proteina in fase di sintesi e 3 siti di legame per il tRNA:
1. Sito A ( amminoacil): accoglie il tRNA che trasporta l’amminoacido che deve essere
aggiunto;
2. Sito P (peptidil): è quello in cui il ribosoma accoglierà il polipeptide nascente;
3. Sito E (exit): da cui verranno rimossi i t RNA scarichi.
FASE INZIO TRADUZIONE
Questa fase è l’unica che prevede delle differenze ra eucarioti e procarioti e per questo
vanno analizzati singolarmente. Allungamento e terminazione sono uguali sia per procarioti
che per eucarioti. INIZIO TRADUZIONE PROCARIOTI
Fase di Riconoscimento mRNA da parte del Ribosoma
Sequenze Shine-Dalgarno
AUG viene riconosciuto dal ribosoma perché a monte di AUG iniziatore si trovano delle
sequenze consensus conservate (che sono distanti tra i 5 e i 10 nucleotidi dalla AUG),
chiamate sequenze Shine-Dalgarno.
Queste sequenze, ricche in G-U, rappresentano il segnale che dice al ribosoma che quel
determinato AUG è l’inizio della proteina. Di fatti AUG, che è il codone della metionina, non
si trova solo all’inizio, ma può trovarsi in qualsiasi posizione della proteina.
La sequenza Shine-Dalgarno riescono ad esplicare la propria funzione perché sono
complementare ad un tratto della subunità minore del ribosoma: sono capaci di ancorare la
subunità minore del ribosoma, fermarla e darle il tempo di riconoscere l’AUG iniziatore.
Fattori di Inizio
A livello citoplasmatico, le subunità maggiore e minore dei ribosomi sono separate.
Il legame tra le 2 subunità, nei procarioti, avviene subito dopo il riconoscimento delle
sequenze Shine-Dalgarno e questo appaiamento è accompagnato dagli IF 1,2,3 (initation
factors).
1. IF1: serve a legare stabilmente la subunità minore del ribosoma all’mRNA.
2. IF2: è una GTPasiIF2, permette l’entrata del tRNA iniziatore nel sito P del ribosoma.
3. IF3: permette l'associazione della subunità maggiore del ribosoma, il rilascio dei
fattori IF1 e IF2 e infine l'inizio della serie di cicli di allungamento della sintesi
proteica.
A questo punto si è formata la particella ribosomiale completa 70S.
INIZIO TRADUZIONE EUCARIOTI
Fase di Riconoscimento mRNA da parte del Ribosoma
1. Sequenze Kozak
Nel caso degli eucarioti, AUG viene riconosciuto dal ribosoma perché a monte di AUG
iniziatore si trova una sequenza consensus conservate (che sono distanti tra i 5 e i 10
nucleotidi dalla AUG), chiamate sequenza Kozak.
La sequenza di Kozak è l’intorno al codone AUG che consente un rallentamento del
ribosoma e permette al ribosoma di riconoscere AUG.
2. EIF2: formazione del complesso 43S
La sequenza di Kozak manda un segnale al tRNA iniziatore, il quale però deve essere
riconosciuto e legato per esplicare la propria funzione.
Quindi, quello che avviene negli eucarioti è che il tRNA per la metionina si lega a un
fattore di inizio della traduzione, chiamato fattore di inizio EIF2 (Eukaryotic Initiation Factor)
associato al GTP.
Il GTP, il tRNA iniziatore e EIF2 si legano alla subunità minore del ribosoma: questo
complesso prende il nome di 43S.
3. mRNA esce dal nucleo: formazione del complesso 48S
Intanto, dall’altra parte del citoplasma l'mRNA è uscito dal nucleo ed è associato a delle
proteine nel citoplasma. In particolare l’mRNA è associato:
● poliA binding protein al 3’;
● proteina EIF4E al 5’.
Le poliA binding protein e EIF4E alle due estremità, si toccano mediante una proteina che fa
da ponte che si chiama EIF4G, formando una struttura circolare dell’mRNA: infatti, l’mRNA è
costretto a chiudersi a cerchio.
La circolarizzazione dell’mRNA è molto importante perché quando il ribosoma riconosce il
codone di stop, le 2 subunità si separano in prossimità dell’inizio di
una nuova traduzione, dal momento che l’mRNA è circolare.
Di conseguenza, avremo una probabilità maggiore che le 2 subunità si riappaino tra di loro e
che inizino una nuova sintesi.
Questi fattori di inizio formano un complesso intermedio chiamato 48S, che sarebbe il 43S
formatosi precedentemente più l’mRNA.
Il complesso 43S riconosce l’mRNA circolarizzato quindi la subunità minore si lega all’mRNA
formando un complesso intermedio che prende il nome di 48S (43S di prima + mRNA).
A questo punto la subunità minore identifica come codone di inizio l’AUG più vicino al
cappuccio 5’.
Fase Allungamento della Traduzione
Nella fase di allungamento ci ritroviamo con un ribosoma che ha il primo amminoacido col
proprio tRNA nel sito P, ma il sito A è vuoto.
Fattore EF-Tu
Un tRNA carico del suo amminoacido entra nel sito A del ribosoma.
Il tRNA entra accompagnato da un fattore di allungamento chiamato EF-Tu (Elongation
Factor Tu).
1. Complesso ternario: EF-Tu si lega a tRNA caricato con un amminoacido specifico,
formando un complesso ternario tra EF-Tu, tRNA e l’amminoacido.
2. Legame con il ribosoma: successivamente, questo complesso ternario si lega al sito
A del ribosoma, dove avviene il riconoscimento e l’associazione corretta tra il codone
dell’mRNA e l’anticodone del tRNA. EF-Tu aiuta a garantire la corretta
corrispondenza tra il codone dell’mRNA e l’anticodone del tRNA carico di
amminoacido, favorendo così la precisione nella selezione del tRNA durante la
traduzione.
3. Idrolisi GTP: una volta che l’associazione corretta è avvenuta, l’EF-Tu idrolizza il
GTP, che fornisce l’energia necessaria per il processo, permettendo la corretta
incorporazione dell’amminoacido nel sito A del ribosoma.
4. Rilascio EF-Tu: EF-Tu viene rilasciato dal complesso di traduzione.
Formazione legame peptidico
La formazione del legame peptidico è il solo passaggio della sintesi proteica che non
richiede un ulteriore apporto di energia. L’energia viene fornita dalla rottura del legame tra
l’amminoacido e il tRNA (localizzato nel sito P).
Questa energia permette l’attacco nucleofilo da parte dell’N-terminale dell’amminoacido
presente nel sito A.
Il legame peptidico avviene tra il C-terminale del primo amminoacido (quello presente nel
sito P) e l’N-terminale del secondo amminoacido (quello presente nel sito A). Il dipeptide si
trova inizialmente nel sito A.
Translocazione del ribosoma: Fattore EFG
La translocazione del ribosoma è il processo con il quale si ha lo spostamento coordinato di
tutti i componenti nel complesso di traduzione.
Quando il dipeptide è presente a livello del sito A, un altro fattore di allungamento EFG
(anche questo una GTPasi) idrolizza il GTP consentendo al ribosoma di scivolare in avanti.
A questo punto il dipeptide legato al tRNA che si trovava nel sito A, si trova nel sito P perché
il ribosoma scivola e il t