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Roman Jakobson ha inquadrato il processo comunicativo e individuato sei fattori imprescindibili, denominati
con i termini classici di emittente, canale, codice, messaggio, referente, destinatario. A questi, si associano
considerazioni sulla forma linguistica che assume il messaggio: a seconda che questo risenta fortemente
delle posizioni ed emozioni dell’emittente (in tal caso prevale l'espressività o soggettività) o dell’attenzione
alla concretezza dell'informazione (prevale la “referenzialità”), o all’originalità della forma linguistica (prevale
la "poeticità”).
La “scoperta” del testo. Le sue caratteristiche generali
I parametri che ci permettono di inquadrare i testi e ci guidano nel valutarne e interpretarne il contenuto
sono:
1) La coesione: data da tutte le forme di collegamento significativo;
2) La coerenza: data dalla congruenza, sul piano concettuale, di tutte le singole informazioni presenti
nel testo;
3) L'intenzionalità: data da una precisa intenzione da parte del produttore del messaggio di voler
comunicare ad altri un certo contenuto;
4) L'accettabilità: data dall'atteggiamento del ricevente di volersi impegnare nell'interpretazione di un
dato messaggio;
5) L'informatività: data dall'apporto di informazione che ogni segmento del testo fornisce;
6) La situazionalità: data dal valore pieno che ha il messaggio se è calato nella situazione specifica in cui
deve essere interpretato;
7) L'intertestualità: data dal collegamento, previsto dall'emittente e reperito dal ricevente, fra il
contenuto di un messaggio e quello di altri messaggi;
8) L’unità del tema: che deriva in buona misura dalla convergenza delle varie informazioni, verso un
evidente "tema di fondo”;
9) La completezza: che può riguardare sia lo sviluppo sufficiente di tutte le informazioni preannunciate
dall'emittente, sia la pura materialità del testo;
Le prime due qualità, coesione e coerenza si possono considerare quasi la sintesi di tutte le altre.
CAPITOLO 3
I tipi di testo
Il testo è un atto comunicativo dove sono protagonisti sia l'emittente sia il ricevente, ognuno dei quali ne
gestisce il significato secondo la propria competenza linguistica, in relazione alla propria esperienza del
mondo e in direzione dei propri scopi. Il modello tipologico, infatti, si fonda sul grado di “vincolo”
interpretativo stabilito dall’emittente e fatto proprio dal ricevente (il quale entra in scena per "comprendere”
il significato del testo, nel senso di appropriarsene e volgerlo comunque ai propri obiettivi). Il modello
tipologico porta a considerare come campo di gioco primario la “superficie del testo” formata dalle parole
scritte e di condurre su di esso un lavoro di interpretazione del linguaggio. Si tratta di misurare l'aderenza o
la distanza dei valori (lessicali-semantici e sintattici) della lingua dell'opera in esame rispetto ai caratteri della
langue coeva e dei suoi contesti d'uso; aspetti che riconducono l'ideazione-impostazione e la ricezione-
comprensione del testo nell'ambito dei fatti culturali, radicati nell'esperienza della vita e nell'educazione
all'uso della lingua.
La somma di questi fattori produce alcuni caratteri fondamentali riscontrabili nei testi stessi e definibili come
rigidità ed elasticità interpretativa: questi due parametri, posti ai due poli di un asse di riferimento, non solo
permettono di individuare due aree estreme in cui si raggruppano generi testuali nettamente caratterizzati
nell'uno o nell'altro senso, ma portano a individuare anche un'area intermedia che accoglie una grande
quantità di generi testuali in continua crescita numerica.
L’esperienza concreta:
In particolare, in base al grado di vincolo interpretativo possiamo delineare tre grandi categorie testuali che
definiamo tipi, e alle quali attribuiamo le qualifiche, rispettivamente, di rigidità, semi-rigidità, elasticità.
Ciascuno di essi, in base all’uso che ne fa il fruitore essi si classificano in classi, e poi ancora in generi testuali
in base alle forme concrete assunte dai testi in una determinata cultura.
A. Alla situazione e categoria testuale del tipo A, o dei testi rigidi, appartengono i testi considerati ai
livelli di massimo rigore:
• I testi normativi (codici, leggi e decreti, regolamenti), che richiedono di essere redatti in un
linguaggio di estrema precisione. Il disattendere tali prescrizioni comporta sanzioni;
• Testi che descrivono "scientificamente" le caratteristiche di oggetti, corpi, fenomeni, come è nel
caso tipico dei "trattati";
• Vengono subito dopo i testi che illustrano le operazioni da compiere per l'uso di apparecchi o
sostanze (come i medicinali) o per l'esecuzione di attività fisiche;
• Vi sono poi, le formulazioni matematiche, che sembrano esulare dal nostro campo per il fatto che
non sono elementi di lingua storico-naturale ma sono realizzate in gran parte (non del tutto)
mediante simboli numerici e grafici: ma alla loro base troviamo concetti (del tipo “uguale, "
maggiore”, "diviso" ecc.) precedentemente elaborati in lingua.
Per tutte e quattro le categorie considerate ci siamo riferiti a testi scritti, ma queste caratteristiche si
riscontrano anche qualora questi testi vengano pronunciati a voce.
B. Alla situazione e categoria del tipo B, o dei testi semirigidi appartengono testi che mirano da parte
dell'emittente a ottenere dal ricevente una interpretazione più o meno, ma mai totalmente, aderente
alla propria. Sono testi in cui l'emittente prevede dei riceventi certamente interessati ai contenuti
proposti, capaci di seguire a sufficienza l'esposizione della materia e in buona misura anche disposti
a modificare le proprie conoscenze precedenti, ma anche tendenti a dare un significato alquanto
diverso alle proprie asserzioni. Introducono informazioni preliminari, espongono ragionamenti e
prospettano ipotesi. In quest'area si colloca una grande varietà di generi e sottogeneri testuali, che
vanno dal manuale di studio, al saggio critico. Nell'oralità, in quest'area si collocano le trattazioni
dialogiche o anche le esposizioni monologiche ma precisamente rivolte a un uditore previsto.
C. Alla situazione e categoria testuale del tipo C, o dei testi elastici, appartengono testi che trattano
materia derivante dall'esperienza esistenziale del singolo emittente e da questi esposta con la più
accentuata soggettività. L'emittente, anche se talvolta indirizza il testo a un determinato ricevente,
non prevede di rivolgersi a un pubblico legato a specifici interessi e lascia al lettore la libertà di trovare
molteplici collegamenti e richiami tra le parole attraverso i significati, secondo la propria sensibilità.
Ci stiamo riferendo, evidentemente, ai testi tipicamente letterari.
Una mappa dei tipi testuali:
Mappa dei tipi, delle classi e dei generi testuali
Tipi Classi Generi
Testi rigidi Testi normativi Codici, leggi, decreti,
(molto vincolanti) regolamenti e altri testi
assimilabili (atti amministrativi,
giudiziari, notarili, contratti
ecc.);
Testi scientifici Descrizioni e definizioni
scientifiche formalizzate, che
consente il trattamento
quantitativo dei dati e
l'impiego di formule;
Testi tecnico-operativi Istruzioni per l'uso (di
apparecchi, strumenti,
sostanze ecc.) o per eseguire
operazioni (movimenti, giochi,
e simili); relazioni tecniche).
Testi semirigidi Testi espositivi Voci di enciclopedie, saggi
(mediamente vincolanti) critici, relazioni, lettere d'affari,
memorie forensi e d'altro
genere (discorsi politici,
conferenze, lezioni ecc., messi
per iscritto);
Testi informativi Manuali di studio, opere
divulgative e di informazione
corrente; articoli per giornali e
periodici; corrispondenza di
prevista pubblicazione;
Testi elastici Testi d’arte Opere con finalità d'arte o che
(poco vincolanti) (“letterari”) assumono forme artistiche per
altri fini: letteratura in prosa e
in poesia; motti e proverbi;
scritture sacre, testi liturgici e
di preghiera; la maggior parte
dei testi pubblicitari.
CAPITOLO 4
Rigidità, semirigidità, elasticità d’interpretazione
Il confronto:
I due testi analizzati si pongono ai due estremi della linea che va dall'estrema rigidità all'estrema elasticità di
interpretazione. Risultano evidenti nel primo il carattere di forte vincolo interpretativo e nel secondo la
libertà per il lettore di trovare molteplici collegamenti e richiami tra le parole, attraverso i significati,
secondo la propria sensibilità.
Un esempio di testo semirigido:
I testi semirigidi sono i più soggetti ad ampliamenti e innovazioni in relazione al moltiplicarsi delle modalità
di produzione e circolazione dei testi scritti e alla crescita della massa dei loro fruitori.
Si riscontra un alternarsi di aspetti di rigidità e di elasticità.
CAPITOLO 5
I tratti di rigidità e di elasticità
Individuazione ed elenco dei tratti:
Nella concreta analisi dei testi, basata sul criterio del vincolo interpretativo, sono ordinabili in due serie
distinte diversi fenomeni, specialmente di sintassi: tratti di rigidità (R) e tratti di elasticità (E).
I primi risultano in numero molto ridotto rispetto ai secondi, perché l'univocità interpretativa dei passaggi
testuali è data fondamentalmente dall'adesione stretta della forma degli enunciati alla forma della "frase di
sistema", oltre che dal lessico tecnico e da pochi altri dispositivi che mirano all'uniforme utilizzazione del
testo. La seconda serie è invece molto numerosa e, in fondo, aperta: le analisi accurate della varietà di
costruzioni e stili che s'incontra nella grande massa di testi che possiamo chiamare “comuni” e in quelli più
propriamente letterari possono portare a individuarne sempre di nuovi. In entrambe le serie, i tratti sono
numerati e organizzati secondo i vari ambiti della lingua e della testualità: I. Articolazione del testo; II. Sintassi
frasale e testuale. Punteggiatura; III. Lessico; IV. Fenomeni ritmici e di suono; V. Fatti grafici.
Tratti di rigidità:
I. Articolazione del testo:
R.1 Articolazione macro-testuale scandita con titoli specifici e spesso con numerazione decimale in rapporto
alla gerarchia dei temi;
R.2 Ai livelli bassi dell'articolazione, capoversi tendenzialmente brevi, talora numerati, composti di pochi
enunciati, ognuno dei quali contiene generalmente una sola informazione;
R.3 Rinvii e collegamenti ad altre parti del testo o ad altro testo mediante indi