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PAI
6. Strumento: il pai
7. Campo/i di applicabilità: ospedale, ambito territoriale (sa, rsd, cps, cra), libera professione, carcere,
scuole, docenza universitaria. Adesso il campo è in espansione.
8. Ragione storica di esistere: man mano la società si è evoluta porta la ragione storica a diversi livelli. Ed è
legata alla sanzione della comunità di greenwood.
1900
STORIA DELL’ITALIA
CONTESTO SANITARIO
CONTESTO PROFESSIONALE
900 libro: Associazione regionale lombardia infermieri – i capitoli sono divisi in: 1. la storia dell’italia, 2. del contesto
sanitario e 3. contesto professionale e CONTESTO DELL’ASSOCIAZIONE NEL PERIODO DEI MANDATI DELLE
PRESIDENTI IPASVI. Noi dobbiamo guardare le prima tre dei capitoli:
• Florence: formazione tecnico scientifica e formazione del carattere: forma gente che deve a sua volta
formare. Due matrici: grace buxter ad esempio e l’altra è la Direzione delle suore: molte scuole saranno in
mano alle suore
ANNI 20 – 40 del 900
Contesto storico
• Al regime fascista (1925 - 1943) si deve il primo tentativo sistematico di riunificare la Nazione con la:
1. Guerra e le guerre coloniali: “senso della guerra”. Mussolini riteneva la violenza, il sacrificio e il
coraggio indispensabili per “forgiare” gli italiani. Le donne erano escluse alla partecipazione diretta
della guerra, ma non meno coinvolte nell’ideale.
2. Idea di socializzazione: momento altissimo dello spirito e base indispensabile per la costituzione di
una nazione forte. I corpi sociali che riunivano i giovani in fasci come aggregazioni di persone che
venivano indottrinate (le colonie per i bambini in cui peraltro erano molto richieste le infermiere)
3. Consapevolezza dell’essere italiani fascisti e della propria missione nel mondo come
un’ideale/ideologia
Contesto Sanitario/Professionale
• Regio decreto 15 agosto 1925, n. 1832: regola le scuole convitto assistenti visitatrici e abilitate direttrici:
Corsi biennali che davano il diploma per l’esercizio della professione di infermiera ai quali si accedeva con la
licenza media inferiore, con un anno in più invece, assistente vigilatrice o abilitate a funzione direttive.
L’assistente visitatrici era il primo embrione di specializzazione che lavorava nel territorio (spagnola, malattie
veneree, TBC), invece l’abilitata direttrice è l’attuale coordinatore.
• Regio Decreto 21 Novembre 1929, n. 2330: Regolamento Attuativo
1. Strutturare la scuola convitto: insegnamento pratico 8 ore/die, insegnamento teorico 4 ore/die, mezza
giornata libera, servizio notturno. Con l’internato il regime poteva avere un controllo sulle donne in
convitto (indottrinamento e idealizzazione della professione)
2. La direttrice che dirigeva la scuola: rispondeva al consiglio di amministrazione e al direttore sanitario
dell’ospedale, dirigeva la caposala e allieve, dirigeva i reparti dove c’erano le allieve garantendo unità di
conduzione formativa.
• Escono i programmi di queste scuole riconosciuti a livello nazionale: igiene della casa e del bambino, cura
degli ambienti (c’è la necessità di dare formazioni di base a una popolazione). Presente anche terminologia
fascista di conservazione della stirpe, comportamento verso le malattie tropicali (in riferimento alle guerre
coloniali). Il contesto si riflette sull’ambito sanitario.
• Scarsità di infermiere diplomate (diplomate nel senso che avevano fatto i due anni corso), ma abbondanza di
figure senza formazione, dette “infermieri”, ma che di fatto non erano.
1934 (prime statistiche): emergenza infermieristica intesa come scarsità di infermieri (più che emergenza in
Italia è una costante). Questa scarsità era dovuta anche al fatto che sostanzialmente uno dei requisiti per
poter essere infermiera era non essere sposata. Essere infermiera era più una vocazione che una
professione.
• STORIA DELLA CNAI:
L’ANITI (Associazione Nazionale Italiana Tra Infermiere) è la prima Associazione Infermieristica nata in Italia
nel 1918 per tutelare e sviluppare la professione e per supportare la stesura di leggi e riconosciuta ed
affiliata dall’ICN a Copenaghen nel 1922 (alcune di queste infermiere erano in contatto con quei filoni di
donne che si battevano per l’indipendenza femminile). Negli anni successivi, sotto il regime fascista, vennero
soppresse tutte le Associazioni e le libere Aggregazioni, ad esclusione dei sindacati ufficiali: nel 1933, l’ANITI
venne trasformata d’autorità in Sindacato Fascista Infermiere Diplomate. Questa trasformazione obbligata,
portò all’estromissione dall’ICN: lo statuto infatti prevedeva come condizione sine qua non l’essere libera
Associazione di un libero Paese. Quando cadde il fascismo si ricostruirono le possibilità di un vivere
democratico e nel 1946, l’Associazione si ricostituì dapprima come CNAIPASV, poi come CNAIPASVI, in
seguito cambiò denominazione (1974) in CNAIOSS ed infine, nel 1996 venne denominata CNAI. La CNAIPASV
ottenne la riammissione all’ICN, nel 1949 a Stoccolma. A livello nazionale lottò per ottenere l’istituzione dei
Collegi Provinciali IP.AS.VI. e della Federazione Nazionale dei Collegi IP.AS.VI., fino alla promulgazione della
Legge che nel 1954 ne diede l’avvio
1933
1919 1946 1974 1996
Sindacato
ANITI CNAIPASV CNAIOSS CNAI
fascista
1946 – 1952 (dopo guerra)
Contesto storico
• A livello di popolazione le cose sono peggiorate: gli effetti della guerra ha portato uno stato di indigenza e
denutrizione correlati a malattie importante. C’è un fortissima disoccupazione e c’è un’analfabetismo sul
60% circa della popolazione. La società è ancora agricola, con forte squilibrio nord-sud. Viene messo in atto
per sostenere la ripresa dello stato: piano marshall ad esempio. Nel 46 votano le donne per la èprima volta.
Si iniziano a vedere gli inizi delle tecnologie (1953 televisione: mezzo di diffusione dei messaggi potente). Si
comincia a vedere un’altra costante tipicamente italiana: la necessità di riforme e si comincia a evidenziare
l’apparato burocratico
Contesto Sanitario
1. A livello sanitario arrivano gli antibiotici, la streptomicina (tbc); nel 48, nasce l’oms. Comincia a
manifestarsi la tendenza alla specializzazione: scompaiono pian piano le figure che sanno approcciarsi
alla salute in maniera sintetica e generale.
Contesto Infermieristico
2. A livello infermieristico, c’è uno scarso numero di infermiere diplomate. Negli anni 30 c’erano meno di
500 infermiere diplomate.. nel dopoguerra le cose non cambiano di molto. Bollettino d’informazioni
1964: rapporto infermiere-medici 0,5:1, negli altri paesi 4:1. Una causa: quanti avevano la terza media
visto che era il requisito d’accesso? Quali sono le prospettive di carriera?
Negli anni 60, c’è la necessità di preparare personale per la dirigenza:personale senza preparazione +
infermiere diplomate hanno bisogno di una direzione. E qui emerge anche un’altra riflessione: la
direzione del personale di assistenza è opportuno che sia fatta, con un termine moderno, dello stesso
profilo professionale.. cioè della stessa categoria. Il tema che il personale infermieristico sia diretto da
persone con formazione superiore ma della stessa matrice non è di secondo piano, perché
evidentemente essere diretti da personale medico cambierebbe le cose. Il medico non ha neanche le
conoscenze infermieristiche: ha solo conoscenze mediche e quindi non può rispondere a un bisogno
assistenziale che la persona necessità. È una questione che ancora nel 2016 non è totalmente chiara. Le
conoscenze scientifiche mediche e infermieristiche sono davvero sullo stesso piano?
Livello di formazione intermedio: gli infermieri generici (non come li conosciamo adesso) sono la massa
di coloro che non hanno una formazione; alcune infermiere capiscono che ci sono livelli intermedi.
Insieme a questa idea c’è il fatto che si ha bisogno di personale e c’è una formazione di un anno per
tappare i buchi→ sono due punti di vista: uno lo può pensare come livello intermedio volto a valorizzare
la professione infermieristica, altri come un modo per cercare personale in modo veloce e che costa
anche meno.
Nascono le sanatorie
Emerge la questione dei lavori della senatrice palumbo: lei propone alla commissione ministeriale nel
1951 che occorre sviluppare la professione richiedendo la maturità
• Dal 52 al 64: il periodo del boom economico
1. Contesto: boom economico: abbandono delle attività agricolo e flussi migratori: spostamento dal sud dal
nord. Questo è un problema sociale: condizioni di lavoro, alloggio, non c’era una tutela del lavoratore. Si
sancisce la scuola dell’obbligo (1962). In italia questo assume un modello: la donna diventa una casalinga
a tempo pieno in una casa che comincia a essere tecnologica, ma in italia la donna non lavora rispetto
agli altri paesi.
2. A livello sanitario: si scopre il vaccino della polio (66), in italia ci mettiamo 4 anni a renderlo obbligatorio.
Non adeguare velocemente la routine alle scoperte ha un corso in termini di vita e si salute della
popolazione. Si scopre il cortisone. Aspettativa vita media (nel 56) è di 77 anni. Si inziano a evidenziarsi le
patologie legate all’ambiente: aterosclerosi e tumori. Questo è un fenomeno contenuto negli anni 60
rispetto ad adesso. In una situazione di questo genere, sarebbe stato necessario ragionare in modo
sistematico sulle attività di prevenzione come armi che possono fronteggiare tali patolgoie. Invece, negli
ospedali ci sono le aggregazioni di specializzazione: dialisi, anestesiologia, rianimazione, quindi chirurgia.
Anche a livello chiurgico, inizia la specializzazione.
3. A livello infermieristico: una specializzazione e un uso delle tecnologie richiede anche agli infermieri
tecniche più complesse. Inzia un orientamento verso il tecnicismo: imparare tecniche di assistenza alla
dialisi, idratazione endovenosa, ventilazione.. qui cominciano a esserci. Questo aspetto non ha mai
potuto oscurare un altro aspetto importante: una costante di rapporto diretto. L’osservazione del
paziente tuttavia non si serve del tecnicismo: serve la competenza: la parte tecnologica non potrà mai
esaurire questo aspetto. La richiesta di capacità tecniche e la carenza di organici portava a vivere lo
spazio di lavoro più teso alla preoccupazione che all’aspetto di assistenza. E’ un trend inevitabile.
Istituite le scuole per infermiere generici (figura generica dalla doppia lettura: stratificazione
professionale opportuna vs rattoppare la carenza organica): quota numerica di infermieri generici
superiore alle i