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Il Continuo di Cauchy
Si consideri un corpo di volume V e superficie S soggetto a forze interne (di volume) e/o agenti sulla sua superficie. Si consideri una porzione finita di ∆V0 ≤ ∆S. La porzione di azioni meccaniche che interessa tale porzione può essere rappresentata da una risultante ∆R applicata a un punto P in un momento risultante M rispetto a tale punto. I continui di Cauchy definiscono i seguenti limiti:
lim∆V→0 ∆R/∆V = Īlim∆S→0 ∆R/∆S = Ī trazioni superficiali N/mm2
lim∆V→0 ∆M/∆V = Ȓlim∆S→0 ∆M/∆S = Ȓ
L'esistenza di questi limiti è incompatibile con la presenza di azioni concentrate che possono essere concepite solo come risultanti di azioni distribuite. (Dai limiti di ∆M si capisce che non ci sono coppie concentrate ma vere distribuite)
Sforzo di Cauchy
Si assuma un corpo in equilibrio e di suddividerlo in due porzioni. Per garantire l'equilibrio si devono generare forze di superficie che le due parti si scambiano tra loro. Si identifica quindi un intorno di un punto P di area ∆S e normale Īα, quindi si ha che:
lim∆S→0 ∆R/∆S = Ȓα e lim∆S→0 ∆M/∆S = Īα
Il vettore Ȓα = Īα(Īα,P) è detto vettore sforzo in P con dimensione N/mm2. Sull'altra porzione di corpo il punto P avrà normale -Īα e quindi il vettore sforzo sarà:
Ȓ(-Īα) = -Ȓα
Questo vettore Ȓ dipende quindi dall'area e dalla normale considerata. L'insieme di tutti i vettori sforzo al variare di Īα indica lo stato di sforzo in P che è un tensore doppio simmetrico.
Si consideri infatti: un tetraedro infinitesimo con tre facce ortogonali agli assi coordinati
σα, -σ1, -σ2, -σ3 sono tutti vettori con 3 componenti dirette lungo gli assi.
Si scrive ora l'equilibrio alla traslazione, siccome F = ȒA ho:
Ȓαd2s − σ1dx2dx3 = σ2dx1dx3 − σ3dx2dx1
+ be = 0forze di volume trascurabile perché infinitesimo III° ordine dx1dx2dx3
(Ȓα − σ1)n1 + (Ȓ2 − σ2)n2 + (Ȓ3 − σ3)n3
d2s = d2nα
Ȓα = Ȓ nα
Relazione di Cauchy
Matrice tensore di sforzo
Continua...
dove
SIMMETRIA DEL TENSORE
Si consideri un cubetto infinitesimo con i relativi sforzi su ogni faccia, tali che sulle facce opposte i vettori siano uguali e contrari (per equilibrio)
Si scrive l'equilibrio alla rotazione intorno all'asse x3 rispetto al punto P. Si nota che solo i contributi e partecipano attivamente, gli altri si eliminano a vicenda o non contribuiscono.
= 0
= 0
= 0
FORZA BRACCIO
Tensore simmetrico
SPORZO PRINCIPALE
Ci si chiede se esistano giaciture particolari tali che il tensore assuma una forma diagonale, ovvero dove sono presunti solo sforzi normali.Risulti cioè:
(s = ),
Ci si riconduce quindi ad un problema agli autovalori:
quindi:
Occorre a questo punto cercare i valori di tali che annullino il determinante di . Si ottiene un’equazione di III° grado:
dove J1, J2, J3 sono definiti INVARIANTI e
Essendo simmetrico sono associati 3 autovalori reali , , , detti SFORZI PRINCIPALI. I corrispondenti autovettori , , sono le DIREZIONI PRINCIPALI.
Se ci sono tre autovalori distinti, trovo una terna ortogonale.Se due autovalori coincidono è comunque possibile scegliere una terna ortogonale.Se qualunque direzione risulta principale.
E11 = dx1' - dx1/dx1
Rappresenta l'allungamento % di una fibra inizialmente orientata come l'asse 1.
Cosa rappresenta E12? Inizialmente considero due fibre PQ e PR ortogonali tra loro. Dopo la deformazione ho Q' e R'.
Inizialmente Θ*=π/2. Poi: ho α1 e α2 che cambia rispetto a Θ* di molto poco quindi: Θ'* ≃ Θ*
Θ' = π/2 - α1 - α2
Tan α1 ≃ Q'Q''/PQ'' = ds2 / dx1 ≃ dsz/dx1 ≃ α1
Tan α2 ≃ R'R''/PR'' = ds1/dx2 ≃ dsx/dx2 ≃ α2
Θ'* ≃ 1/2 (π/2 - Θ')
E12 = 1/2 (π/2 - Θ'*) ≃ 1/2 dsz/dx2 = 1/2 ω12 ≃ 2E12
Scorrimento
Rappresenta metà della variazione dell'angolo retto di due fibre inizialmente orientate come x1 e x2.
Reminder: α = δ/b = ε Tan α ≃ α = δ
CONDIZIONI DI EQUILIBRIO
Dalla definizione del continuo di Cauchy sappiamo che sul corpo agiscono solo forze di volume, oltre ovunque in V, trazioni superficiali lungo il contorno libero e reazioni vincolari agenti sul contorno vincolato. Nel loro complesso, tutte queste azioni devono instaurare un equilibrio con le componenti del tensore.
Consideriamo quindi un corpo soggetto a queste azioni:
E imponiamo l'equilibrio:
- ∫ΔV b̅ dV + ∫ΔS σui dS = 0
- ∫ΔV d̅ dV + ∫ΔS ṽui dS = 0
Si applica il teorema della divergenza t.c.: ∫ Fi Mi dS = ∫ΔFi quindi si ottiene:
- ∫ΔV b̅ dV + ∫ΔV div σ̅ dV = 0
È necessario che: b̅ + div σ̅ = 0
Allo stesso modo sol contorno: bj + dσij/dxi = 0 .
EQUAZIONE DI EQUILIBRIO INDEFINITO
6
È ora necessario determinare i valori λ e G per i diversi materiali.
Perciò si pone:
- σ11 = σ22 = σ33 = σ
- ε11 = ε22 = ε33 = υΕ
- ε1 = ε2 = ε3 = υΕ
e sost. nel sistema lineare si ottiene:
- σ = λΕ + 2GυΕ - λυΕ - υλΕ (da σ11)
- σ = λΕ - 2GυΕ - λυΕ - υλΕ (da σ22)
Risolvendo:
- σ = [(1-2υ)λΕ + 2G]Ε
- 2GυΕ = (1-2υ)λυ sost. sopra (1-2υ)λυ
- σ = [2υG + 2G]Ε = 2(1+υ)GΕ
- (inoltre so che σ1 = ΕΕ)
- ΕΕ = 2(1+υ)Gυ
G = E / 2(1+υ) MODULO DI ELASTICITÀ TANGENZIALE
λ = υE / (1+υ)(1-2υ)
Sostituendo λ e G nella matrice si ottiene:
- σij = E / [(1+υ)(1-2υ)] [(1-υ)Eii + υΕzz + υΕ33] e analoghe
- σ12 = 2G Ε12 = GΘ E12 = E / 2(1+υ) Θ12 e analoghe
LEGGE DI HOOKE
Facendo Ε = Ε - σ̅
- Εii = (1/E)[σ11 - υ(σzz+σ33)] e analoghe
- Ε1z = σ12/2G = (1+υ)/E σ12 e analoghe
LEGGE DI HOOKE INVERSA
Sappiamo che E e G sono sforzi (N/mm2 o MPa) e maggiori di zero, mentre υ è un numero puro, ma quanto può valere?
Visto che l'energia di deformazione w è > 0
- w = 1/2 Cijmk Eij Emk allora la matrice
- E = E / [E(1-υ)] [1-υ -υ -υ] [-υ 1-υ -υ] [-υ -υ 1-υ] dovrà avere i det. dei minori > 0.
Quindi si ottiene:
- 1>0
- (1-υ)(1+υ)>0
- (1-2υ)(1+υ)2/E2 > 0
- υ < 1/2
- E > 0
- -1 < υ < 1
-1 < υ < 1 < 0
υ = 0.5 per materiali ingegneristici 0 < υ < 0.5