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ESTREMO.
▪ Teorema di Fermat: sia f :[a,b]→ℝ, x punto di estremo, se f è derivabile in x allora f ’(x )=0.
0 0 0
o Dimostrazione: x punto di massimo locale o globale ed ∃ U (intorno di x ) tale che
0 xo 0
f(x)≤f(x ) ∀x∈ U .
0 xo
()−( ) ()−( )
+′ −′
0 0
⟹ ( ) = lim ≤ 0 e ( ) = lim ≥ 0
−
− −
+ →
→ 0 0
0
0 ☐
+′ ′
Ma per ipotesi ∃f ’(x ) tale che ( ) = ( ) = 0
0 −
Se x è tale che f ’(x )=0, allora x si dice PUNTO STAZIONARIO O CRITICO.
0 0 0
▪ Teorema di Rolle: sia f: [a,b]→ℝ, continua in [a,b] e derivabile in (a,b), se f(a)=f(b) allora
∃c∈(a,b) tale che f ’(c)=0.
o Dimostrazione: essendo f continua in [a,b] intervallo chiuso e limitato, allora per il
teorema di Weirstrass f ha massimo e minimo in [a,b] e f(x )≤f(x)≤f(x ).
m M
Se x ∈(a,b) oppure x ∈(a,b) allora f è derivabile in c e per i teorema di Fermat
m M
☐
f ’(c)=0 .
▪ Teorema di Lagrange: sia f: [a,b]→ℝ, f continua su [a,b] e derivabile in (a,b), allora ∃ c ∈(a,b)
()−()
tale che ′() = −
(quello in arancione è il coef. angolare della retta che collega p e p )
1 2
Quindi il teorema dice che c’è un punto del grafico in cui la retta tangente è parallela alla retta
()−()
p p (quindi stesso coef. angolare). ⟹ eq. retta = ∗ ( − ) + ()
1 2 −
()−()
o Dimostrazione: definiamo h(x) = f(x) − ∗ ( − ) + ()
−
h(x) è continua in (a,b), perché f è continua, ed è derivabile in (a,b), perché lo è anche f.
h(a)=f(a)-f(a)=0
h(b)=f(b)-(f(b)-f(a)+f(a))=f(b)-f(b)=0
Per il teorema di Rolle, ∃ c∈(a,b) tale che h’(c)=0
()−() ()−() ☐
⟹ h′(x) = f′(x) − = 0 ⟹ h′(x) = f′(x) =
− −
Test di monotonia: sia f:(a,b)→ℝ derivabile in (a,b), si ha che:
▪ f è monotona crescente se e solo se f ’(x)≥0 ∀x∈(a,b)
- f‘(x)≤0
f è monotona decrescente se e solo se ∀x∈(a,b)
- Dimostrazione:
o f‘(x)≤0
1) f monotona crescente implica ∀x∈(a,b)
(+ℎ)−()
⟹ ′() = ℎ
→0
(+ℎ)−() (+ℎ)−()
Quindi: lim ≥0 lim ≥0 ′() ≥ 0
−
ℎ ℎ
+ →0
→0 f’(x)≥0
2) Al contrario, invece, se abbiamo che ∀x∈(a,b) allora f è monotona
crescente. Questo perché dati x <x tale che f:[x ,x ]→ℝ, funzione continua e
1 2 1 2
derivabile allora per il teorema di Lagrange ∃c∈(x ,x ) tale che
1 2
( )−( ) allora vuol dire che f(x )≥f(x ) e quindi è verificato che la
2 1
′() = ≥ 0 2 1
−
2 1
funzione è monotona crescente. ☐
Corollario su caratterizzazione funzioni costanti su intervalli:
▪ f’=0
f:[a,b]→ℝ è costante se e solo se ∀x∈(a,b).
Dimostrazione:
o 1) f f(x)=c f’(x)=0
è costante ⟹ , c∈ℝ, quindi
2) f’(x)= f’(x)≥0
0 ∀x∈(a,b) allora f è costante in quanto possiamo dire che
f’(x)≤0
(monotona crescente) ma anche (quindi monotona decrescente). ☐
Concavità e convessità: sia f:[a,b]→ℝ allora si dice:
▪ ( )−( )
CONVESSA su [a,b] se ∀x ,x ∈[a,b] si ha che 2 1
- () ≤ ( ) + ∗ ( − )
1 2 1 1
−
2 1
∀x∈[x ,x ].
1 2
Se la relazione è solo < allora si dice strettamente convessa.
( )−( )
CONCAVA su [a,b] se ∀x ,x ∈[a,b] si ha che 2 1
- () ≥ ( ) + ∗ ( − )
1 2 1 1
−
2 1
∀x∈[x ,x ].
convessa 1 2
Se la relazione è solo > allora si dice strettamente concava.
Nota: f è convessa se e solo se -f è concava.
Teorema: sia f [a,b]→ℝ concava o convessa, allora f è continua in [a,b] e ∀x ∈(a,b) ∃
0
finite derivata destra e derivata sinistra. Quindi f è derivabile in x oppure x è un punto
0 0
angoloso.
concava Teorema: sia f [a,b]→ℝ derivabile su (a,b), allora:
f è convessa su [a,b] se e solo se f’ è crescente in (a,b)(oppure è concava se f’ è
- decrescente)
se f è derivabile due volte su (a,b) allora è convessa se e solo se f’’≥0 per x∈(a,b)
- (oppure è concava se e solo se f’’≤0 per x∈(a,b) ).
Se f è convessa in un intorno destro di x e convava in un intorno sinistro, allora x è un
- 0 0
PUNTO DI FLESSO (anche viceversa). Se x è un punto di flesso allora f’’(x )=0
0 0
Formula di Taylor con resto di Peano: Sia f:I→ℝ, x punto interno e f derivabile n volte in x ,
▪ 0 0
sia T il polinomio di Taylor centrato in x di grado n, allora:
n,x0 0 ()
( )
=0
0
∑
() = () + (( − ) ) → () = ( − )
, 0 0 , 0
0 0 !
Formula di Taylor con resto di Lagrange: sia f:I→ℝ, derivabile n+1 volte in I. Allora ∀x, x ∈I,
▪ 0
(+1)
()
∃ c compreso tra x e x tale che: +1
() = () + ( − )
0 , 0
0 (+1)!
4) SERIE NUMERICHE ∞
▪ ∑
Teorema condizione necessaria alla convergenza: se è convergente allora la
=0
successione {a } è infinitesima e quindi lim = 0 . (non vale il viceversa)
n
→+∞
o Dimostrazione:
∞
∑ = = lim s =a +a +….+a =s +a
n 0 1 n n-1 1
=0 →+∞ ☐
⟹ a =s -s ⟹ lim = lim − = 0
n n n-1 −1
→+∞ →+∞
▪ Serie geometrica: sia q∈ℝ, chiamiamo serie geometrica di ragione q la serie
∞ 2
∑ = 1 + + +. . . +
=0 ∞
∑
- Se q=0 ⟹ 0 = 1
=0
∞
∑
- Se q=1 ⟹ 1 = +∞
=0 +1
1−
∞ 2
- Se q≠0 ⟹∑ = lim in cui = 1 + + + ⋯ + =
=0 1−
→+∞
o Dimostrazione: (per induzione) 2
1− (1−)(1+)
- Passo base: n=1 ⟹ = 1 + = = =1+ Si è vero!
1− (1−) +2 +1
1− 1−
2 +1
- Passo induttivo: ⟹p(n)=p(n+1) ⟹ 1 + + + ⋯ + = = ∗ =
1− 1−
+1 +1 +2 +2
1− + − 1− ☐
= quindi vale il passo induttivo.
1− 1− 1
|| < 0
0 || < 1 1−
+1 +∞
+∞ ≥ 1 ∑
lim = { = { + ∞ ≥ 1
=0
→+∞ ∄ ≤ −1 ≤ −1
∞
▪ ∑
Serie a termini positivi: se e tale che a ≥0 allora la serie è regolare.
n
=0
o Dimostrazione: s =a +a +….+a =s +a ⟹s ≥ s dunque la successione è
n 0 1 n n-1 n n n-1
monotona crescente e di conseguenza ha limite e quindi la serie è regolare.
☐
(vale anche se a ≤0).
n ∞ ∞
▪ ∑ ∑
Teorema del confronto: date , se 0≤a ≤b ∀n allora:
n n
=0 =0
∞ ∞
∑ ∑
- Se è convergente allora lo è anche
=0 =0
∞ ∞
∑ ∑
- Se è divergente allora lo è anche
=0 =0
o Dimostrazione: a ≤b a +a ≤b +b s =a +a +…+a ≤s =b +b +…+b
na nb
0 0 0 1 0 1 0 1 n 0 1 n
☐
s ≤s e quindi lim ≤ lim
na nb
⟹
→∞ →∞
∞ ∞
▪
∑ ∑
Teorema del confronto asintotico: date con a ≥0 e b >0 e sia lim =
n n
=0 =0
→+∞
allora valgono: ∞ ∞
∑ ∑
1) Se L∈ℝ\{0} (⟹ a ~Lb ) allora è convergente se e solo se lo è
n n
=0 =0
∞ ∞
∑ ∑
2) Se L=0 (⟹ a =o(b )) allora se converge allora anche converge
n n
=0 =0
∞ ∞
∑ ∑
3) Se L=+∞ (⟹ b =o(a )) allora se diverge allora anche diverge
n n
=0 =0
o Dimostrazione ( della 2) ):
lim = 0 ⟹ ∀ε>0 ∃̅ tale che | − 0| < ∀ ≥ ̅
→+∞ 1
Prendiamo ad esempio ε=1/2 allora ∃n tale che ≤ ∀ ≥ 1
1/2
2 2 ☐
∞ ∞
∑ ∑
Quindi se converge allora per il teorema del confronto converge
=0 =0
▪ Serie test: 1
∞
∑
1) Serie armoniche generalizzate converge se e solo se >1
=0
1
∞
∑
2) converge se >1 oppure se =1 e β>1
=2
(())
▪ Criterio della radice (e del rapporto) delle serie: +1
sia a >0 , se ∃ lim √ = oppure se ∃ lim = allora se:
n
→+∞ →+∞
∞
<