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LE VACCHE IN CARRIERA

La fase appena precedente al parto vengono accorpate alle vacche in carriera e inizia la fase delle

vacche in carriera, che vanno incontro al momento del parto e poi, nella fase di interparto,

allattano il vitello e lo svezzano e ripartoriranno alla fine dell’inverno successivo

LA FASE DI PARTO Sistemazione da un punto di vista logistico:

un paio di settimane o una settimana prima,

dovrebbero essere sistemate nel box parto,

un box dedicato, all’interno della stalla dove si

trovano le vacche in carriera; superficie di 6-

8m2 per capo

Box parto: dovrebbe essere all’interno della stalla,

consentendo la visione delle altre vacche, in modo

che la madre abbia la possibilità di vedere le

compagne di mandria e non si agiti; abbondante

paglia importante perché consente una buona

presa degli arti a terra ed evita gli scivolamenti;

succede spesso che o non c’è il box parto e che le vacche siano sporche, questo favorisce

l’insorgenza di patologie Vet che facilita l’espulsione del vitello, box si

presenta in condizioni non igieniche

Condizioni molto più adeguate, con abbondante

lettiera, box parto molto arioso, dove le condizioni del

parto avvengono in maniera corretta

LE VACCHE IN CARRIERA

La fase di parto e la sala parto

LA FASE DI PARTO Manze: gestione alimentare

tale da coprire i fabbisogni,

che negli ultimi mesi

risentono del fabbisogno

gravidico, adeguare la razione

per coprirlo

correttamentemangerà il

2% di p.v in s.s (600 kg di p.v)

Mg: ipomagnesemie da

pascolo nei ruminanti, sono

patologie legate a carenza di

Mg nei pascoliverificare

l’apporto di Mg e integrarlo

Complemento mineral vitaminico: Ca, Fosforo, Mg, oligoelementi quale Se, vitamine quale la E

Se e vit.E: funzione di antiossidanti, in fase preparto sono particolarmente utili a prevenire delle

problematiche di ritenzione placentare, riducono l’ossidazione e l’infiammazione preparto

In fase preparto, nell’alimentazione, oltre a capire i fabbisogni, porre attenzione a integrazione

vitaminica e di antiossidanti, Mg per animali che sono stati al pascolo, anche per una maggiore

Ipomagnesemie:

efficienza contrattile al parto si traducono in atonie uterine e difficoltà al

momento del parto

Razione spinta: ogni giorno che il vitello passa di più in utero, cresce di 0,5 kg al giorno, quindi è

possibile avere, se si aumenta l’apporto alimentare, un aumento del peso dei vitelli che può

rendere più difficoltoso il partonell’ultima fase si tiene la vacca un po’ più contenuta per quanto

riguarda gli alimenti proteici ed energetici, si mette a fienoFieno: dev’essere comunque di

buona qualità che favorisce un buon transito e prepara al momento del parto

LA FASE DI PARTO Discesa

dell’addome

dell’animale che

segnala che il parto

si sta avvicinando, si

possono

comprimere i

legamenti

sacroischiatici,

mammella tende a gonfiarsi e già 2-3 giorni prima del parto tende a presentarsi congesta serie

di segnali che fanno si che la vacca venga spostata in sala parto

Scioglimento del tappo mucoso: si può sciogliere anche 6-7 gg prima del parto e con una

aleatorietà di quello che è il momento effettivo del partoperciò vi è una necessità di migliore

inquadramento del momento del parto, per trasferire la vacca nella zona parto e poi per poter

monitorare il momento del parto, perché è importante monitorarlo, perché essere presenti al

momento del parto favorisce un buon andamento e monitorare le difficoltà che si possono

incontrare sia per la vacca che per il vitello

Mezzi per monitorare il momento del parto: podometro no, perché serve per il monitoraggio del

calore (irrequietezza, aumento del numero di

passi); la vacca tende ad alzarsi e abbassarsi

più frequentemente prima del parto, cosa che

non viene registrata dal podometro, quindi

non utilizzato in tal senso

La temperatura andrebbe rilevata sempre alla

stessa ora, ad es dalle 6 alle 8 la sera,

monitorare sistematicamente

Calo della T nell’imminenza del parto: può

significare che si verificherà nella notte

Se la T delle prime 2 ore serali si mantiene sopra i 39

gradi e non scende oltre mezzo grado rispetto alla T

rilevata nei giorni precedenti, c’è poca probabilità che il

parto possa avvenire; se scende più di mezzo grado o

sotto i 39 gradi vuol dire che c’è possibilità che il parto

si verifichi durante la notte (vigilanza con almeno una

visita a metà notte); se scende sotto i 38,6 è opportuno

fare almeno 2 momenti di controllo; se scende sotto i

38,4 probabile che si verifichi nelle 12/24 h successive,

ma è molto probabile che avvenga durante la notte

(visitare le vacche ogni 2-3h)

Primo sistema per monitoraggio del parto: attivometro che viene attaccato alla coda nelle

ultime 3,4 ore precedenti il parto, la vacca presenta anche un’aumentata frequenza dei movimenti

della coda e del rialzo della coda, esiste un attivometro a fascia che si attacca alla base della coda,

quando aumenta di molto la frequenza di movimento della coda siamo di solito nelle 3 ore

precedenti l’inizio del parto

Sensori intravaginali: rappresentano delle strutture che vengono inserite a livello intravaginale

profondo (fino a quasi il livello della cervice), vengono inseriti non più di 7 giorni prima del parto

(3-4 gg prima del parto), per non rischiare di avere fastidio o infezioninell’imminenza del parto

vengono espulsi, e in questo momento mandano un segnale captato da una centralina che si può

porre in stalla e che manda un sms sul cellulare dell’allevatore avvisando dell’avviamento del parto

(passano anche 30-45 minuti dal segnale al parto, quindi l’allevatore ha tempo di trovarsi in stalla

al momento del parto)se c’è malposizionamento, intralcio al momento del parto, è possibile

intervenire anche da parte del vet

Monitoraggio: quindi o attraverso osservazione diretta del movimento dell’animale (dato però

non così attendibile), oppure monitoraggio temperatura rettale e infine i sensori caudali e

intravaginali che segnalano in maniera sempre più vicina al parto il momento del parto,

consentendo l’assistenza

Vale per le bovine da latte e le bovine da carne, differenza che nelle prime di solito si fa la f.a e

quindi data più precisa del parto, più personale e monitoraggio più attento, spt nelle fasi notturne;

vacche da carne stalle più piccole, questo monitoraggio potrebbe essere più complesso

Nel caso in cui ci sia una

difficoltà nell’effettuarsi del

parto. Da quando escono gli

unghioni degli arti anteriori

all’espletamento completo del

parto, dovrebbero passare non

più di 3h, con il secondamento

che avviene nelle 4 ore

successivese dura di più,

necessità di intervenire

Tiraggio non necessario,

favorendo il parto naturale, se

non è strettamente necessario

intervenire

LA FASE DI PARTO Fare alzare la madre appena

possibile: favorisce il

movimento dell’animale e il

secondamento che dovrebbe

avvenire entro max 3-4h, 6 ore,

max 8 ore dovrebbe essere

espulsa anche la placenta (non

devono essere assenti caruncole

che potrebbero essere rimaste a

livello uterino)

Verifica spt nelle primipare e

vacche da carne: che non vi

siano perdite ematiche, strappi

a livello perineale e ricucire

perché si possono avere perdite ematiche severe

Somministrazione: acqua, sale zootecnico, farina d’orzo, crusca, farina di cereali, favorisce anche

l’idratazione della vacca e la ripresa del transito intestinale, utile per darle energia di facile

metabolizzazione

Primipare: può succedere che non si avvicinino troppo al vitello, favorire distribuendo farine di

cereali sul vitello, la vacca lecca la farina d’orzo e quindi anche il vitello e questo favorisce

l’instaurarsi di un legame materno e quanto prima la suzione del vitello (nel giro di 30 minuti si

alza, e nel giro di 1h/1,5h tenta la suzione della mammella), questo favorisce il rilascio di

Ossitocina, che contribuisce a completare la contrazione uterina per favorire il secondamento

Parto si allunga: se si sono utilizzati tori di certe razze con ipertrofia muscolare notevole (es.

Bianco blu belga, a volte anche Marchigiana, Piemontese), ci possono essere difficoltà

nell’espulsione, maggiori se la presentazione è podalicaè possibile che il vet debba intervenire

con il cesareo; se una vacca ha fatto già un cesareo, probabilmente continuerà con cesarei anche

nei parti successivi e la sua carriera riproduttiva tendenzialmente tende ad essere più corta, e si

accorcia il numero di parti che potrà avereconsigliabile riformarla e alla fine del periodo

ingrassarla, perché non potrebbe avere una grande carriera riproduttiva

Le vitelle nate da cesareo vanno incontro a problemi di parto (necessità di cesareo), anch’essa

nella metà delle possibilità Se il vitello presenta difficoltà

respiratorie, sollevare il vitello dagli arti

posteriori, metterlo su qualche ripiano a

45° gradi per favorire l’espulsione dei

liquidi dalle vie respiratorie, stimolando,

comprimendo in maniera importante il

torace, massaggiando con la paglia il

vitello

Introdurre acqua fredda nel canale

auricolare: serve perché tende a

determinare un riflesso inspiratorio

Taglio del cordone ombelicale: a circa

10 cm dall’addome, e si lega a circa 3 cm dall’ombelico, non semplice perché viscido e sfuggevole,

prima di lega se non si rompe autonomamente, con una pinza effettuare legatura, prima di legarlo

fare una disinfezione del cordone ombelicale con soluzione iodata, anche con una siringa senza

ago, procedere con la legatura e continuare per 3 giorni dopo il parto ad effettuare le disinfezioni,

questo perché le onfaloflebiti e le risalite di germi attraverso il cordone ombelicale rappresentano,

spt per i bovini da carne, una patologia ancora abbastanza frequentesi possono avere semplici

onfaliti, ma più frequentemente onfaloflebiti con raggiungimento del fegato attraverso i vasi

Fegato vitello affetto da onfaloflebiti: presenta ascessi plurimi nel parenchima epatico

Placenta sindesmocoriale vacca: non

passano le immunoglobuline, per questo

motivo il passaggio immunitario deve

avvenire attraverso il colostroil vitello

deve assumere colostro di buona qualità

entro 24 ore dalla nascita, capacità di

assorbimento delle immunoglobuline è

totale entro 6-8 h dalla nascita,

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
60 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/15 Scienze e tecnologie alimentari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale166 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Igiene allevamenti e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Vignola Giorgio.