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LA COOPERATIVA
Nasce a fine ‘800, si sviluppa in GB e in Italia. La prima è del 1854 in Italia ed
era di tipo agricolo. Lo scopo è di assistere dal punto di vista mutualistico i
propri soci, fornendo un lavoro e costituendo un fondo di ammortamento per
coprire i bisogni dei soci da malattia, vecchiaia e morte. Ogni socio ha lo stesso
potere in assemblea indipendentemente dalla quota di possesso della
cooperativa. Le cooperative non possono chiedere prestiti alle banche, il
capitale deve essere reperito all’interno. Non sono SPA e non possono vendere
le quote. È un’impresa piccola con pochi soci (inizialmente minore di 20), con
un attivo inferiore al milione di euro.
LA START UP
È un’impresa innovativa. Deve essere fondata perché ha un’idea brillante,
un’innovazione tecnologica (di solito). È un’impresa a tempo determinato.
Per i primi 5 anni non può costituirsi come spa, ma può essere una cooperativa.
I soci devono mantenere la quota iniziale per i primi due anni. Deve avere un
fatturato inferiore ai 5 milioni di euro per i primi due anni. Per i primi due
anni non può distribuire utili ai soci perché li deve reinvestire nella start up. Il
vantaggio di costituire una start up è fiscale: sia per i fondatori sia per i
lavoratori. Vi è, inoltre, maggiore flessibilità nel mercato delle start up. Di solito
sono aziende formate dai giovani.
La start up col tempo uscirà dal mercato, oppure se l’innovazione tecnologica
sarà vincente, si configurerà come spa oppure sarà acquisita da aziende già
presenti sul mercato (Facebook che acquista Whatsapp).
L’IMPRESA NON OCCIDENTALE (Shinto capitalismo o shintoismo)
Nasce in Giappone ove lo sviluppo aziendale avviene in modo diverso rispetto
all’occidente. Il Giappone fino alla seconda rivoluzione industriale aveva
un’economia di tipo feudale con poche imprese grandi e oligopolistiche
(Zaibatsu) supportate dall’Impero. Fino alla seconda guerra mondiale non
importava niente, ma esportava solo: bilancia commerciale attiva, PIL alto.
Durante la seconda guerra mondiale il Giappone perde al fianco dell’asse,
Germania e Italia, contro gli USA. Si trattava anche di una guerra commerciale
tra Giappone e USA. Gli USA smantellano gli Zaibatsu nei 10 anni successivi la
guerra. Quando il Giappone riprende a gestire le proprie imprese, nascono le
Keiretsu, possono essere gruppi di diverse società che fanno capo ad una
holding. Le imprese giapponesi, rispetto a quelle occidentali, prevedono una
holding che è una banca pubblica (la Mitsubishi ha come holding la banca
centrale di Tokyo). Tuttavia, alcune Keiretsu non si configurano come gruppi,
ma sono imprese private (Toyota: non ha una holding). Lo Stato Giapponese
predilige il collettivo rispetto al privato. 13/03/2019
Caratteristiche generali dell’impresa:
Chandler, come Gerschenkron, si occupa di capire quali siano le
caratteristiche delle imprese, perché alcune si integrano e altre no e hanno
successo. Egli si occupa del capitalismo emerso in USA e Giappone con le
grandi imprese che hanno permesso lo sviluppo delle società, un cambiamento
epocale.
Le grandi imprese:
1. Hanno un’alta intensità di capitale (finanziario) che si diversifica in
capitale fisico, grandi investimenti. Il fattore L è solo una conseguenza.
Elevato rapporto K/E.
2. Utilizzano fonti energetiche in grandi quantità. Ad esempio, in
Inghilterra la rivoluzione industriale di verifica perché si sfruttano le
miniere di carbone, poi si è passati al vapore, al petrolio,
all’ecosostenibile.
3. Beneficiano delle economie di scala: importanti per capire il
funzionamento dei distretti. Le economie di scala permettono nel breve
alti profitti e quindi un reinvestimento nell’impresa di K. L’impresa riesce
a diversificare il proprio output nel momento in cui ha il capitale
necessario per integrarsi. Permette al flusso di capitale di circolare più
rapidamente
4. Sono imprese multinazionali che investono direttamente all’estero:
diversificano il K nel territorio.
5. Sono spa, sono entrate in borsa perché hanno bisogno di trovare il K nel
mercato borsistico.
6. Hanno proprietà e controllo distinte: vi è il problema proprietario-
agente. La proprietà è diffusa o concentrata in pochi azionisti.
7. Hanno una rigorosa organizzazione aziendale su tutti i livelli di
produzione
8. Prevedono investimenti non solo sul prodotto/servizio da emettere sul
mercato, ma anche sulle risorse umane e sull’organizzazione interna.
Una grande impresa diventa leader quando riesce a investire in maniera
virtuosa su tre aspetti:
- Investimento industriale (che tiene contro della produzione; negli impianti
e nelle tecnologie)
- Investimento commerciale (che tiene conto della distribuzione e del
fattore marketing)
- Investimento dirigenziale (riguarda l’organizzazione interna del personale
a tutti i livelli, in particolare al management).
L’azienda leader gode di vantaggi competitivi perché ha le caratteristiche
elencate da Chandler. Ad esempio le aziende leader possono godere di
monopolio o oligopolio. Inoltre, quando le imprese si sono costituite, hanno
goduto, a fine ‘800 in Germania, Italia, di forme protezionistiche
introducendo dazi sulle importazioni per rendere più competitiva l’impresa
nazionale affinché diventi ancora più grande e accumuli maggiore K. Si tratta
principio dell’industria nascente
del : smette di esserci quando
l’impresa non è abbastanza competitiva (learning by doing).
Date le caratteristiche della grande impresa, descritte da Chandler, le imprese
si gestiscono cosi: possono avere una forma monofunzionale,
plurifunzionale, multidivisionale, holding.
Monofunzionale
Due livelli dirigenziali:
1. Ci sono il proprietario e il management al vertice,
2. il tesoriere (colui che aggiorna e controlla il bilancio), il capo del personale o
delle risorse umane (si occupa di L, delle assunzioni, dei licenziamenti, di
incentivare il lavoro dei dipendenti e sanzionare il cattivo comportamento), il
direttore dell’ufficio acquisti e vendite (si occupa dell’andamento dell’output
nel mercato).
Gli stabilimenti, poi, sono diretti da un capo che si occupa del funzionamento
delle officine che possono essere divise in reparti.
Plurifunzionale (U form)
Introdotta da Williamson. Modello simile al monofunzionale, ma le figure si
moltiplicano, date le dimensioni dell’impresa. La gestione del problema è
specifica. Il problema è prendere le decisioni in maniera efficiente, è la
mancanza di informazioni corrette (asimmetria informativa). Il secondo
problema è il moral hazard: importante nei livelli più bassi (nei quadri e negli
operai), in quanto, essendo il loro salario fisso, costoro sono disincentivati a
lavorare al meglio. I problemi sono correlati: maggiore è uno, maggiore è
l’altro. Entrambi i problemi si riducono nelle piccole e medie imprese.
Holding
Modello che si trova nei grandi gruppi e sta a capo del gruppo. Gestisce la
corporate finance interna ed esterna (flussi interni ed esterni). Essa gestisce
dal punto di vista finanziario come si devono comportare le imprese del gruppo.
Multidivisionale (M form)
Impresa divisa in singole divisioni separate in base a decisioni strategiche ed
operative. L’impresa da plurifunzionale può diventare multidivisionale. Le
singole divisioni sono soggetti con a capo un general manager. Non hanno una
holding.
Organizzazione del lavoro
Fino alla Seconda Guerra Mondiale, il fattore lavoro è considerato un fattore da
sfruttare, non da valorizzare. All’inizio del ‘900 in Europa ci sono le battaglie
per i diritti sociali con l’azione dei sindacati, mentre in USA i sindacati non
funzionano come in Europa. In USA, L viene sfruttato in maniera scientifica e
razionale, mediante l’assembly line (catena di montaggio), introdotta da
Ford. La catena di montaggio serve ad aumentare la produttività.
In Giappone, nello stesso periodo della catena di montaggio in USA, si adotta il
sistema J: produzione snella (Toyota). Valorizza le competenze dei
lavoratori al fine di evitare sprechi, eccessi di scorte. Questo modello
è basato sulla qualità del prodotto, il personale è altamente
qualificato e non spreca il tempo. Il modello verrà adottato in
Germania.
La gestione del lavoro del management è diversa da quella degli operai. Il
problema principale da affrontare per quanto riguarda L è la motivazione del
personale. Nelle riunioni aziendali si prendono decisioni per risolvere problemi,
sono processi di problem solving. In questo caso si analizzano costi e benefici
delle due possibilità nel proprio settore.
IL FATTORE CAPITALE (K)
Per capitale non si intendono tanto le materie prime ed i macchinari (come
nell’Ottocento), ma
soprattutto il progresso tecnologico.
Esistono due teorie a proposito del progresso tecnologico:
-Teoria neoclassica di Solow sulla crescita: La crescita del paese è
misurata dall’incremento di reddito che è misurato da K e L. Il progresso
tecnico è un fattore esogeno che determina incremento di reddito e
crescita economica.
-Negli anni ’70 Romer e Arrow: introducono il regresso tecnologico del fattore
k. Il progresso tecnologico va inteso come fattore endogeno. Il progresso
tecnico dipende dagli investimenti in R&S.
Vi sono due corollari:
-Lucas: dentro a R&S c’è anche capitale umano.
-Barro: R&S deve diventare un ruolo chiave nella spesa pubblica. Così si forma
il capitale sociale di cui parlava Putnam. Inoltre, molte delle imprese private
hanno beneficiato delle informazioni provenienti da R&S pubblici.
RICERCA E SVILUPPO nelle imprese private
C’è un settore specifico dove i lavoratori sono altamente specializzati. C’è alta
informazione. Quando il settore di ricerca e sviluppo riesce ad innovare, a
rendere l’impresa più competitiva, può richiedere il brevetto.
▪ I brevetti conferiscono al loro detentore il monopolio sull’innovazione;
inoltre, gli conferiscono l’uso esclusivo dell’innovazione/invenzione. Essi
hanno una durata limitata a 20 anni e possono essere rivenduti. Quando il
brevetto scade, l’invenzione diventa pubblica (si disintegra la posizione di
monopolio legale) --> viene reso utilizzabile anche dai competitors. Tutto ciò,
serve per evitare che le invenzioni si trasformino in segreti
commerciali --> esse non vengono divulgate, ma se scoperte sono imitabili;
un classico esempio di segreto commerciale è da