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• ESPANSIONE A EST E FINE DELLA CECOSLOVACCHIA

1938 Conferenza di Monaco: Mussolini, Hitler, il premier britannico Chamberlain e PM francese Daladier. Mussolini

favorevole all'espansione di Hitler, Francia Inghilterra non fecero che sottoscrivere decisioni già prese con la promessa

che fosse garantita l'indipendenza del resto della Cecoslovacchia. La Germania aveva vinto: i sudeti entrarono a far

parte del Reich tedesco.

Marzo 1939 i nazisti completarono lo smembramento della Cecoslovacchia: la Boemia e la Moravia occupate e

sottoposte a un protettorato tedesco, Hitler rompe il patto appena stipulato a Monaco. Si trattava di un'aperta

aggressione imperialistica ai danni di popolazioni estranee al mondo tedesco.

• PATTO D’ACCIAIO

21 marzo1939 Hitler chiese alla Polonia la città di Danzica e la disponibilità del corridoio polacco (che univa Danzica alla

Polonia), ovviamente la richiesta fu respinta e la Francia e l'Inghilterra si schierarono contro i polacchi. Sempre nello

stesso anno l'Italia si allineò alla politica aggressiva di Hitler, truppe italiane occuparono l'Albania che venne annessa

all'impero, Mussolini rivendicò Tunisi, Gibuti, Nizza, la Savoia, la Corsica.

22 maggio 1939 patto d'acciaio tra Italia e Germania, impegno a fornirsi reciproco aiuto in caso di guerra sia offensiva

che difensiva.

• PATTO DI NON AGGRESSIONE

23 agosto 1939 ministro degli esteri Ribbentrop-Germania e Molotov-URSS firmarono un patto di non aggressione della

durata di 10 anni + patto segreto = inizio 2WW

- spartizione della Polonia

- reciproche sfere di influenza nella regione baltica

L’Italia tra le due guerre:

il Fascismo

1. Crisi del dopoguerra

• TRATTATIVA DI VERSAILLES

Con il patto di Londra l'Italia avrebbe dovuto tenere la Dalmazia lasciando la città di fiume agli austro ungarici. Lo stato

Dalmazia, principio di nazionalità.

jugoslavo però rivendicò la abitata da slavi, per il Sonnino e Orlando rimasero fermi

sull'annessione di Fiume, popolata prevalentemente da italiani.

• OCCUPAZIONE DI FIUME

Dopo la fine della prima guerra mondiale gli abitanti di fiume istituiscono un consiglio nazionale: inviano a Roma una

patti di Parigi Fiume

richiesta per l'annessione al Regno d'Italia, negatagli secondo i che vedeva come possedimento

Settembre 1919_Gabriele D'Annunzio occupò Fiume.

alla Dalmazia. guidò un esercito di legionari e

• FALLIMENTO NITTI-> SUCCESSO GIOLITTI

Nitti manda delle truppe sulla frontiera di fiume con il comandante Badoglio. D'Annunzio nel mentre si affida al consiglio

Carta del Carnaro

nazionale di fiume. Emanazione di una costituzione detta nella quale D’Annunzio propone continue

utopie. Nitti si dimostra essere troppo indeciso

_Trattato di Rapallo 1920:

Giolitti prese il suo posto e firmò il la Dalmazia andrà allo Stato jugoslavo, eccetto Zara, e

Fiume Società delle nazioni.

all'Italia fu assegnata l’Istria; assegnata alla L'occupazione di fiume viene vista come

primo tentativo di fascismo al quale lo Stato liberale regge.

• CRISI ECONOMICA

risentimento

Clima di nei confronti dello Stato liberale soprattutto tra piccola e media borghesia.

- 1 milione di morti e invalidi

- debito di circa 81 miliardi di lire in 10 anni

- svalutazione della lira e inflazione

Nel 1914 l'Italia era un paese ancora prevalentemente agricolo: il 55% della popolazione lavorava la terra. Il governo

fece una promessa ai contadini ovvero quella di procurare lavoro e terre da coltivare ma dopo la guerra la maggior parte

dei terreni erano incoltivabili.

• ACUIRSI DELLE LOTTE SOCIALI

Stato liberale cambia la fisionomia: promuove lo sviluppo della grande industria. La riconversione industriale determinò

disoccupazione CGL CIL

una crescente -> Lotte sociali -> confederazione generale dei lavoratori e confederazione

italiana dei lavoratori.

• POPOLARISMO DI DON STURZO

_18 gennaio 1919 Don Luigi Sturzo PPI

fonda il partito popolare italiano “A tutti i liberi e forti”. limpida ispirazione

Popolarismo orientamento sociale in cui il popolo è protagonista perché è illuminato da una

evangelica. Rerum Novarum

Don Luigi Sturzo l'enciclica di Leone XIII che gli aveva aperto una prima finestra nel

sociale e politico,

mondo e da lì in poi si era dedicato all'impegno non comune ad un clericale. Si rivolge alla totalità

del popolo indipendentemente da differenze e le disparità economiche. riforme

Egli attaccò la classe dirigente liberale e chiese con insistenza un programma di fondato sul decentramento e

riforme

sulle autonomie istituzionali, Don Sturzo non puntava ad una rivoluzione come quella socialista ma piuttosto a

sociali, collaborazione tra industriali e lavoratori:

voleva una tramite forme di “elemosina” chiedeva agli industriali e ai

più abbienti un piccolo aiuto, perché è compito del buon cristiano aiutare il prossimo.

• FASCI DI COMBATTIMENTO

1919 nascita del movimento fasci di combattimento Benito Mussolini

fondato da a Milano, inizialmente si batte per

San Sepolcro,

radicali riforme sociali. Il manifesto fu chiamato programma di prevedeva:

- minimo salariale

- giornata lavorativa di otto ore

- gestione dell'impresa estesa anche ai rappresentanti dei lavoratori

- estensione di voto alle donne violento e aggressivo.

In breve tempo Mussolini si sbarazzò del programma di Sansepolcro e costituì un movimento

2. Biennio rosso in Italia

• ELEZIONE 1919

Giolitti rimane fermo sulla sua idea: non scoppierà mai una rivoluzione socialista in Italia. Le elezioni del 1919 fecero

emergere tre partiti principali: partito socialista, partito popolare, partito liberale democratico. L'unica fusione possibile

partito popolare e liberale

su quella tra il che guidò il paese fino all'avvento del fascismo.

• OCCUPAZIONE FABBRICHE

1920 l’occupazione delle fabbriche obbligò gli imprenditori alla chiusura degli stabilimenti. In poco tempo 300

Milano Torino e Genova

fabbriche tra furono occupate, tentarono l'autogestione sul modello dei soviet. All'inizio

sembrava un processo rivoluzionario ma col tempo si dimostrò poco efficace in quanto non avevano ben in mente la

strategia per rovesciare lo Stato.

A Torino si distingue la figura di Antonio Gramsci, socialista rivoluzionario massimalista, nel 1919 insieme a Togliatti,

diede vita al settimanale l'ordine nuovo che si schierò per l'adesione del partito socialista all'internazionale comunista.

Gramsci era convinto di rigenerare la società attraverso il proletariato.

• MEDIAIZONE DI GIOLITTI

Giugno 1920 Giolitti a sostituire Nitti, assunse un atteggiamento neutrale in quanto pensa che l'occupazione non

mediazione

avrebbe avuto risvolti rivoluzionari. Fece un'opera di tra sindacati e industriali: gli operai ottennero aumenti

salariali ma non ottennero la gestione delle aziende. Clima di tensione.

• PARTITO COMUNISTA

Partito socialista massimalisti riformisti

italiano molto diviso al proprio interno: (Serrati)- rivoluzione e (Turati)- riforme.

1921_ Congresso di Livorno:

Gennaio ai socialisti si aggiungono i comunisti di Bordiga, che volevano eliminare i

riformisti di turati perché ritenuti vili e inetti, come affermava Lenin.

Il congresso esplode e comunisti proclamarono la costituzione al teatro San Marco con Bordiga segretario Gramsci

(massimalista, non desiderava la scissione ma Serrati gli fece cambiare idea) nel comitato centrale. Non desideravano

altro che abbattere la borghesia agonizzante, incuranti del fatto che il movimento rivoluzionario stava tramontando ormai

in tutta Europa.

3. Mussolini conquista il potere

• FORZA DELL’ASSOCIAZIONISMO RURALE aziende agricole

A differenza dell'amministrazione delle fabbriche, l'organizzazione delle viene affidata per una parte ai

contadini: Val padana Puglia

in e in le leghe socialiste e le cooperative conquistato miglioramenti salariali considerevoli.

Comunicazione diretta con i proprietari dell’aziende. Questo però divideva i salariati che volevano la socializzazione

della terra e i mezzadri che speravano di diventare proprietari terrieri.

• ECCIDIO DI BOLOGNA-> FASCISMO AGRARIO

21 novembre 1920 Palazzo d'Accursio:

1920 socialismo Bologna. insediamento del consiglio comunale a partirono

dalla folla dei colpi di pistola e i socialisti incaricati della sicurezza storditi dalla sorpresa spararono sulla folla causando

nascita fascismo agrario.

morti innocenti ->

Tra la fine del 1920 l'inizio del 21 Mussolini accantona il programma di Sansepolcro a scapito di formazioni paramilitari

squadre d'azione

ovvero le per colpire il movimento socialista. I militanti erano costituiti da: ex combattenti, giovani e

spedizioni punitive

piccola borghesia. Dopo i fatti di Bologna iniziarono le forti nei confronti dei socialisti, le squadre

d'azione andavano nelle campagne per devastare incendiare le sedi delle leghe e dei sindacati.

• FASCISTI IN PARLAMENTO

La tolleranza dei liberali nei confronti del partito fascista era dovuta alla speranza di potersi liberare finalmente dei

socialisti e dei popolari.

15 maggio 1921 Giolitti nuove elezioni, liste comuni

accetta le formati da liberali, centro e fascisti. Quest'alleanza sarà

1921

fallimentare, il socialismo persiste. Nel novembre del Mussolini trasformò il movimento nel partito nazionale

PNF,

fascista mossa politica per proporsi come leader politico credibile affidabile.

• MARCIA SU ROMA

Facta 1922

(liberali e popolari) sostituisce Bonomi fino al e assume il ruolo del presidente del consiglio, governo

abbastanza debole sia per la scarsa determinazione che per l’intesa tra le forze avversarie.

Mussolini ne approfitta per rivedere il suo programma politico:

- monarchia

si dichiara favorevole alla di Vittorio Emanuele III

- politica economica liberista

favorevole a una a scapito di quella capitalista

- partito popolare

attacca il di Don Sturzo definendolo una variazione del comunismo, secondo Mussolini la chiesa

non deve occuparsi della politica, potenzialmente rivoluzionario e pericoloso.

24 ottobre 1922 marcia su Roma,

Napoli, riunisce le camice nere per la potere con la forza. Facta, informato del

stato di assedio

possibile colpo di stato, chiede al Re di firmare lo per poter difendere Roma, ma rifiutò. Mussolini il 30

ottobre entra nella città eterna e riceve dal Re l’ordine di formare un nuovo governo.

• MUSSOLINI AL GOVERNO

1922-24 governo di coalizione: fascisti, liberali e popolari. Il PNF sapeva trasportare il popolo, il partito liberale era

16 novembre 1922

convinto che un governo fascista potesse

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

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