STAGIONE SIGNORILE>X-XII SECOLO
|
>si costruiscono i loro castelli con o senza permesso e ha il controllo del territorio
circostante, amministra il pubblico (riscuote tasse, amministra la giustizia, ha un esercito
costituito dalla sua clientela militare e non ha nessuno sopra di lui).
Questi signori rurali sono sempre in guerra tra loro>cercano di espandersi e di inglobare
più territori possibili.
(Esercizio criticato dalla chiesa)
L’autorità più forte in città è il vescovo, membro della nobiltà cittadina, con
riconoscimento pubblico, com funzione di Giudice (arbitrato).
Intorno al vescovo ci sono le principali famiglie cittadine.
Forte potere episcopale+Milites intorno al vescovo e di tanto in tanto compare qualche
imperatore che deve essere incoronato.
Dissoluzione dello Stato> no al XII secolo, con il potere pubblico sgretolato.
Potere pubblico usurpato da una serie di signori locali.
Alla Chiesa succede la stessa cosa, crisi del potere regio implica anche la crisi della
Chiesa, essendo due poteri così tanto legati.
|
>cariche ambite da personaggi provenienti dall’aristocrazia, non per Fede ma perché è
una carriera promettente, poi si comporteranno come grandi signori (con una corte, vita
mondana, va a caccia), con un patrimonio molto grande e non suo, ma della diocesi.
Il vescovo usa per i suoi interessi i beni della Chiesa (per mantenere la sua corte e il suo
esercito), questo comportamento indebolisce la chiesa sul versante religioso e
economico.
Sperperando il denaro la Chiesa diventa povera e dal punto di vista culturale è debole.
Il sentimento religioso è molto forte nel Medioevo, si sente il bisogno di una chiesa adatta
a soddisfare le necessità degli uomini>Salvezza dell’anima, e per questo c’è bisogno di
monaci adeguati.
(Carlo Magno favorì infatti la di usione del monachesimo benedettino in tutta Europa)
ff ffi fi fi ff fl fi
Nel momento in cui la Chiesa entra in crisi entra in crisi anche la cultura del mondo
occidentale>l’istruzione si stava indebolendo e questa cosa la sentono anche ai vertici
della società
|
>riforma della Chiesa
Fondazione del grande monastero di Cluny (X secolo) e lo a da al Papa.
Da una parte la riforma della chiesa la vogliono i sovrani, dall’altra anche le città vogliono
un clero adeguato.
Riforma Gregoriana della chiesa>Gregorio VII, voluta dell’imperatore Enrico III, che sceglie
una lista di Papi, no a che non sceglie Leone IX, che inizia una attività di riordino della
Chiesa, per tornare alla purezza delle origini.
Leone cerca di organizzare la chiesa di Roma sotto un Papa stabile non vittima delle
grandi famiglie della città.
Simonia=vendere le cariche religiose e bene ci ecclesiastici>nemico della chiesa, cerca
di combattere questa pratica.
Nelle città italiane appare una nuova religiosità laica, il vescovo ha un grande prestigio ma
non una carica che lo riconosce come signore, piccoli gruppi di persone vicini alla chiesa
con la loro religiosità (clero ignorante che pensa a dividersi il patrimonio della chiesa non
capace di o rire la cura d’anime).
Pataria milanese con a capo dei chierici.
I preti possono sposarsi e avere gli legittimi (Fra Dolcino)>non va più bene perché il
modello che la riforma propone è quello ascetico dei monaci, dovevano così ripudiare le
loro mogli.
Scontri violenti nella città di Milano.
Novità XI secolo>il papato vuole avere il controllo dei vescovi, perché è il primo dei
Vescovi d’Italia e i patarini sono gli alleati ideali.
Rottura con l’Oriente in chiesa cattolica e ortodossa.
La Pataria è un alleato scomodo per il papato perché vogliono la perfezione in terra, così
si attua un compromesso, il prete è il tramite ma il sacramento arriva da Dio, (anche se il
prete non è onesto il sacramento vale).
Il papato continua della sua evoluzione, il Papa fa le veci del capo degli apostoli Pietro/
Cristo.
Enrico IV non sarà contento di questa cosa perché improvvisamente è il Papa che
comanda non il contrario, ma lui voleva avere il controllo delle istituzioni ecclesiastiche e
avere il controllo del territorio>lotta per le investiture.
Scontro molto duro che brucerà le energie del papato riformatore.
Concordato di Worms.
I laici hanno visto inevaso il loro bisogno di spiritualità>accolgono l’eresia, che
caratterizza il tardo antico.
Il nuovo ri orire delle città (XI secolo) fa sì che si cerchino risposte nuove, all’inizio la
Chiesa restaurata riesce a darlo, ma con la lotta per le investiture ci saranno nuove forme
di religiosità.
Gli eretici non si interrogano sulla natura di Cristo, ma vogliono tornare alla chiesa delle
origini, alla purezza iniziale>rinuncia dei beni, monaci eremiti che iniziano a predicare.
(Eretici di Monforte)
Periodo di nuove esigenze religiose.
Tutto ciò che è società è anche chiesa, chi è fuori da esse non è neanche nella società,
esempio gli Ebrei, (=corpo estraneo della società come gli eretici, che non predicano una
religione che porta alla salvezza dell’anima).
fi ff fi fi fi ffi
5.02
Una sui monaci
Una sul feudalesimo
Una sulle città
Una fonte
Sapere le de nizioni
Cos’è l’albergaria? Tassa di ospitalità, nel medioevo non si pagavano imposte dirette
come dal 200 in poi, consiste nel mantenere il dominus quando arriva nel centro di sua
pertinenza.
Si passa al pagamento in denaro, l’economia diventa più vivace, nel basso medioevo si
pagava con prodotti agricoli per colpa dell’in azione, era più redditizio farsi pagare in
natura che in moneta.
Carlo Magno prima di Aquisgrana non ha una capitale ma si muove nel territorio
attraverso una serie di Villae Regie, così è più facile avere e dare da mangiare al suo
seguito.
Bannalità
Banno=potere pubblico, di processare e condannare e riscuotere le ammende, ma chi
comanda e detiene il potere cambia.
Castello=castrum, con funzione pubblica, luogo forti cato con persone armate che
esercitano un potere su chi gli sta intorno.
Prerogativa esclusiva di poter erigere un castello di chi ha un potere pubblico.
Costruire un castello vuol dire porre le basi per avere il controllo di un territorio.
Curtis= la curtis non è una soluzione che attraversa il medioevo, ma organizzavano così la
terra dell'alto medioevo.
Feudalesimo e le varie derivazioni
Feudo Oblato=il modo in cui il sistema feudale può essere usato per ricompattare il
territorio. Il re concede ad un signore locale quello che già ha, così si forma una gerarchia
di poteri.
Fodro=istituto analogo al feudo oblato, gli eserciti fanno fatica a procurarsi il cibo, tassa
che grava sulle popolazioni locali.
Immunità=diverso dal feudo, istituzione che si sviluppa parallelamente ad esso. Privilegio
che il sovrano concede ad istituzioni ecclesiastiche per cui i funzionari del “re” non posso
entrare. All’interno del regno ci sono delle isole in cui il potere pubblico non interviene, ma
è gestito da terzi, decidono i vescovi come amministrare il convento.
Ministeriali=uomini che hanno un’estrazione sociale modesta o servile e grazie ai contatti
con i vertici della corte ricoprono mansioni di carattere militare o amministrative.
(Fa capire come la vicinanza al potere garantisca la sfera sociale)
Mundio=una signoria esercitata sopra tutte le persone e le cose che appartenevano al
gruppo familiare: signoria originariamente assoluta e illimitata, che assorbiva la
personalità di coloro che vi erano soggetti.
Lo stato di minorità delle donne è previsto dalla legge.
fi fl fi
Mongergabe=“dono del mattino”, dopo la prima notte di nozze nella tradizione germanica
il marito fa un regalo alla moglie.
Nel Medioevo era molto importante la Dote, senza quella non ci si sposa, più era alta più
la donna aveva una sistemazione sociale alta.
Omaggio feudale
Commendazio
Il feudalesimo continuerà no alla rivoluzione francese ma perderà di importanza.
Vassallo
Vassallaggio
Valvassore=feudalità minore milanese, nel 1037 ottengono l’ereditarietà del loro feudo.
|
>omaggio vassallatico=nel Medioevo occidentale era un atto formale che esprime il
rapporto di raccomandazione con il quale un uomo, dichiarandosi vassallo, accetta la
sudditanza nei confronti di un altro uomo riconoscendolo come signore.
Il vassallo si inginocchiava e metteva le mani giunte in quelle del signore.
(Milano dell’XI secolo, importante! Riguardare)
|
>chi comanda nella città italiana di questo secolo?
Non lo sa nessuno, in teoria a capo della città ci dovrebbe essere il conte
dall’ordinamento caroligio, ma in questo periodo se ne vanno e lasciano il potere.
Il vescovo con il privilegio di immunità oppure si arroga le prerogative di amministrare la
città.
Massimo esponente delle famiglie più importanti di quella città, esponente
dell’aristocrazia locale, dunque vescovo e aristocrazia gestiscono la città.
Ceto eminente cittadino (non nobiltà), ma famiglie aristocratiche, che non hanno fortuna
dinastica, non sono importanti per periodi lunghi.
Tutte le città in Italia sono sedi vescovili.
Se non c’è il vescovo non c’è città.
Sono piccoli centri in cui c’è un vescovo che ha un grande patrimonio, un gruppo di
cittadini eminenti (milizia, esponenti della piccola feudalità) e costituiscono anche
l’esercito della città o del vescovo.
(Lo stesso vescovo di Milano Angilberto combatterà con l’esercito)
Milano era più articolata, con anche un gruppo di cittadini più numerosi che svolgono
funzione di artigiani, mercanti o notai.
Questi abitanti si organizzano in determinate occasioni per risolvere di coltà, che
possono essere soprattutto di tipo militare>società sempre in guerra (cavalcate/exercitus
con a capo dei consoli).
=si costituisce una magistratura collegiale (si eleggono consoli) che è eletta dai capi
famiglia uniti in consiglio per una situazione complicata (guerra> nisce la guerra> nisce la
magistratura).
Il XII secolo=periodo di enorme espansione economica, le città crescono e si
arricchiscono, i mercanti diventano sempre più ricchi, quindi nasce il marcato a lungo
raggio.
Questo produce un ceto cittadino economicamente e politicamente rilevante.
fi fi ffi fi
Per esempio a Pisa c’è anche il console dei mercanti, anni 50/60 del XII seco