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La duplice contraddizione degli Stati Uniti

Erano in una duplice contraddizione, perché volevano isolarsi dall'Europa, però avevano bisogno dell'Europa. Avevano continuato il processo di modernizzazione e il mercato era cresciuto fino a raggiungere dimensioni enormi e quindi ci furono delle fabbriche enormi che abbattero i costi di produzione e questo portò a un calo dei prezzi delle merci e al consumo di massa. La diffusione del Jazz che divenne un simbolo americano e anche la letteratura cambiò e ci fu un'euforia che portò al proibizionismo dell'alcol che portò alle gang e a Capone. Il problema però erano i confini nazionali, perché bisognava vendere le merci in eccesso ed evitare una crisi di sovrapproduzione e i mercati erano saturi, tuttavia l'isolazionismo non consentì tutto questo.

Grande crisi del 1929

Per essere compresa, prima analizzeremo alcuni fatti e quindi ci affideremo ad alcuni economisti e osservatori.

Teorie

Alcuni economisti sostenevano un' intrinseca instabilità del sistema capitalistico, ovvero quello sul libero mercato. Secondo Malthus c'è una crescita che è esponenziale e crea uno squilibrio tra le risorse disponibili e le risorse consumate e attraverso la crisi si ristabilisce questo equilibrio, quindi è proprio nella struttura del capitalismo che vi è una crisi. Marx parlava di sfruttamento del lavoro e che veniva rapinato il surplus al proletariato. Di fronte a questa intrinseca possibile contraddizione del capitalismo Keynes suggerì che fossero necessari interventi di stabilizzazione, ovvero di fronte all' intrinseca instabilità del capitalismo Keynes suggerisce che si potevano salvare questi sistemi con interventi riequilibratici capaci di riportare in equilibrio la domanda e l'offerta, quindi consentire il pieno impiego di quel fattore produttivo così fragile in grado di creare instabilità.

il pensiero dominante nelle politiche economiche. Secondo questa visione, il mercato è in grado di autoregolarsi e raggiungere l'equilibrio tra domanda e offerta senza l'intervento dello Stato. Si sostiene che l'intervento pubblico, come la politica fiscale e monetaria, può portare a distorsioni e inefficienze nell'economia. Tuttavia, è importante sottolineare che esistono diverse scuole di pensiero economico e che non c'è un consenso unanime su quale sia il modo migliore per gestire l'economia. Alcuni economisti sostengono che sia necessario un equilibrio tra intervento pubblico e libero mercato, mentre altri promuovono politiche più interventiste per affrontare le disuguaglianze sociali e gli squilibri economici. In conclusione, la questione dell'intervento pubblico nell'economia è ancora oggetto di dibattito e le opinioni possono variare a seconda delle teorie economiche e delle circostanze specifiche di ogni paese.

Il mainstream del pensiero economico che è quello della stabilità, cioè i mercati hanno in sé dei meccanismi autoregolanti e quindi i mercati sanno autoregolarsi da soli e sanno generare crisi, ma anche risolvere queste crisi da soli. Quindi si tratta di lasciare e questi neoclassici si affidano alle capacità autoregolatrici del mercato e sono fiduciosi delle capacità terapeutiche del mercato. Queste sono due scuole contrapposte, da una parte neoclassici e scettici della stabilità.

Una via di mezzo tra stabilità e instabilità. A queste due scuole si aggiunge un'altra che è Schumpeter e che ha avuto un approccio ciclico all'economia capitalista e ispirandosi a Kondratieff. Schumpeter era convinto che l'economia aveva un andamento ciclico e lui lo connetteva alle innovazioni che mutano la società e l'economia.

Passiamo ai fatti. Nel 1929 dopo tante bolle speculative, c'è il crollo di

Wall Street. Wall Street è il luogo dove c'è lo scambio di proprietà di titoli di aziende, quindi è un mercato dove si scambia la proprietà di beni, questi beni sono la proprietà delle aziende. Il grosso crollo era stato segnalato con una serie di scricchiolini, l'Italia già nel 1927 aveva mostrato qualche segnale di debolezza. Giusto per dare un'idea della caduta industriale: meno 39% negli USA, meno 38% in Germania e -14% in Italia. Il commercio internazionale si contrasse di circa 3/4 del suo volume, quindi fu un blocco dell'economia centralizzato. Già all'epoca c'erano i mezzi di informazione che con velocità avevano informato il mondo intero del crollo di Wall Street e questo introdusse le aspettative. Keynes credeva che molti agenti economici fossero dettati dalle aspettative e non da fatti concreti, ma solamente da quello che si attende e portò al fermo dell'economia. Il PIL nel 1929 in

Italia fatto 100 nel 1928, nel 1929 era 98, l'Italia era ancora un paese agricolo e i danni furono marginali, mentre i paesi molto più industrializzati subirono crolli molto più spaventosi come gli USA che subirono un crollo del 27%; questi dati riflettono quanto fu pesante questa crisi e inoltre fu molto estesa. Ci sono diverse interpretazioni secondo le quali è scoppiata la crisi del 1929, però ci sono alcune cose in comune e assodate e furono: - Mutamenti strutturali che erano avvenuti nelle economie più avanzate che avevano portato a una sorta di avvitamento monopolistico, cioè in alcuni settori si erano affermati dei monopoli che avevano reso rigido i mercati, sia i mercati produttivi che quelli del lavoro. Negli anni '20 ci furono alcuni provvedimenti legislativi, sindacali che avevano reso molto più rigido l'impiego della forza lavoro che non cambiava più così in fretta a seconda delle esigenze, quindi non.

Potevano introdursi degli elementi che rendevano il mercato del lavoro più flessibile. Da una parte ci sono monopoli e mercati sempre più irrigiditi da una serie di interventi che rendono più fragile l'intero sistema produttivo.

  • Viene reintrodotto il Gold standard a livello globale, ma in maniera molto squilibrata. Il Gold standard consisteva nel far correlare il valore della moneta con l'oro, prima della guerra con la sterlina, adesso con il dollaro. La reintroduzione del Gold Standard che non corrispondeva al valore reale delle economie, perché alcune erano troppo valutate (G.B.) e altre che non si garantivano come prestatori di ultima istanza come gli USA. Gli USA si erano sempre più ritirati dal mercato internazionale impedendo ai vari stati europei di accedere a certe risorse finanziarie per completare il processo di risanamento, quindi non si assumono la loro responsabilità e manca un creditore di ultima istanza. Anche la caduta
di Wall Street fu importante e innescò una sfiducia sul capitalismo. Nello scenario degli anni '20 c'era l'economia sovietica con i piani quinquennali e l'URSS negli anni '20 crebbe moltissimo, quindi da una parte il capitalismo affrontò una crisi, mentre dall'altra parte l'URSS diede risultati discreti. Inoltre il Gold Standard accelerò la trasmissione a tutte le economie della crisi. Anche le politiche fiscali e monetarie aggravarono la domanda, così come le strette protezionistiche. La G.b. accettava di aumentare il valore della sterlina, però introduceva molte politiche protezionistiche. I sistemi finanziari si influenzavano a vicenda, nessun sistema finanziario era indipendente e impermeabile; il sistema finanziario europeo era tutto sommato a vasi comunicanti. Nel 1931 la Creidinstat fallisce, la quale era la principale banca austriaca che si era fatto carico di sostenere il sistema produttivo austriaco, questo.

Fallimento arrivò con una serie di prestiti e mutui possedeva il 60% del sistema produttivo austriaco, per via delle banche miste, quindi questo fallimento della Creidinstat avrebbe portato con sé anche tutte le aziende produttrici e questo impose allo stato di intervenire, quindi al di là dell'ideologia lo stato acquistò la banca e cercò di separare la banca dal sistema produttivo e dopo qualche anno venne privatizzata. Questo fallimento provocò dei conseguenti fallimenti in altri paesi come Ungheria e gli altri ex stati dell'impero asburgico e arrivò alla Germania. In Germania la reishbank era in caduta libera, perché perse i finanziamenti dagli USA, quindi nel 31 anche le banche tedesche andarono in crisi, nel 1932 la Danat fallì, anche in questa occasione lo stato dovette intervenire per evitare che il fallimento delle banche portasse con sé anche tutto il sistema produttivo tedesco, successivamente venne riprivatizzata.

Invece in Italia molte banche miste andarono in crisi, quindi fu necessario l'intervento dello stato e nacque l'IMI. A differenza degli altri paesi però non vennero privatizzate, perché non c'erano i capitali a riprivatizzare, quindi lo stato divenne imprenditore e lo stato gestì queste banche e il sistema industriale che queste banche trascinavano con sé. Nel 1931 anche la g.b. si adeguò e accettò la fine del Gold Standard. In questi anni di crisi mancò del tutto una cooperazione tra i vari paesi e politiche monetarie e ci furono alcuni tentativi che misurarono tutta l'incapacità di coordinare le politiche monetarie europee. 20/01/1930 venne creata a Zurigo la banca dei regolamenti internazionali per comprendere i costi di una mancata cooperazione e qui si formò un ceto di economisti e banchieri che divennero importanti nel secondo dopoguerra. Anche nel 33 ci fu un convento a Londra. Nel 36 vi fu un accordo.tra Francia, USA e G.B. si accordarono per un reciproco aiuto e scambio monetario. Tutti gli anni '20 e '30 furono bloccati e segnati dal Gold Standard e tra i diversi stati non c'era una cooperazione. Ripresa economica e riarmo. Dopo la crisi vennero attuati alcuni rimedi e molti paesi rivedono alcuni loro comportamenti. Gran Bretagna Ad esempio nel '31 la G.B. abbandona il Gold Standard e inizia una politica monetaria espansiva e una spesa pubblica espansiva e questo agevola gli investimenti per poi riavviare il motore della crescita. Quindi l'intervento pubblico auspicato da Keynes avviene e quindi anche una lotta contro la povertà, perché la crisi ha aumentato gli squilibri sociali. Tuttavia lo sforzo della G.B. era insufficiente rispetto all'entità della crisi, comunque anche la disoccupazione cominciò a calare. La modernizzazione industriale avvenne in maniera troppo lenta rispetto agli USA. Ad un certo punto si misurò la modernizzazione.

avviata dalla Germania e la G.b.. Nel 1938 si riavviò una politica di riarmo dalla g.b.. Fuabbandonato il Gold standard, ma non il protezionismo dato che la g.b. voleva creare una zona

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Publisher
A.A. 2020-2021
54 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cornualghost di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Varini Valerio.