vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Le riviste vengono rinominate rotocalchi, le stampe sono in maniera particolari perché di maggiore
qualità, le riviste vengono molto più illustrate, sono dirette principalmente a un pubblico femminile,
in questi stessi anni vengono acquistati beni soprattutto per la cosiddetta “casalinga”, il manifesto
pubblicitario esiste ancora ma è sempre meno fondamentale per la comunicazione pubblicitaria,
mentre le riviste illustrate vengono diffuse di più quindi aumentano la loro popolarità. Nelle aziende
italiane c’è una maggiore consapevolezza per quanto riguarda l’immagine aziendale e la
comunicazione, infatti nascono aziende apposite per le pubblicità, grafiche e vengono create delle
vere e proprie riviste che spiegano il packaging e la comunicazione in generale; gli strumenti
disponibili sono molti, ma la fiera di Milano è un mezzo molto funzionale per la comunicazione,
infatti le aziende investono molto per portare il loro prodotto e la loro comunicazione lì, era un vero
e proprio modo di farsi pubblicità. Veniva creato anche l’house organ aziendale, veniva usato
come strumento delle aziende, comunicando con i propri dipendenti con dei notiziari aziendali e
delle riviste con collaboratori, scrittori ecc.
Le aziende protagoniste di questo periodo sono a esempio: la vespa, con un nuovo mezzo
rivoluzionario perché economico, veloce, comunicando anche alle donne, anche al fiat 500 è uno
dei simboli di questo nuovo benessere, perché è una macchina facile da produrre e con un costo
non eccessivo, alla portata di maggior parte delle persone, vengono fatti degli investimenti ma non
con una singola quota ma dividendo a rate le cose. Anche la campari si "modernizza" la pubblicità
è più semplice, gioiosa e fresca.
La scuola svizzera: tendenza grafica continua al razionalismo tedesco, quindi abbiamo un modo di
impaginazione razionale, i caratteri sono bastoni e le immagini sono semplici e dirette, non si vuole
enfatizzare le cose.
L’immagine aziendale Geigy ha un ufficio di pubblicità, vengono prodotte delle grafiche pulite e
eleganti, l’illustrazione è semplice, ci si vuole riferire a dei processi fisici creando delle metafore
visive. In questo periodo molti giovani grafici svizzeri si trasferiscono in italia per appunto offrire più
occasioni e insegnare la grafica e lo stile grafico come ad esempio Aldo Calabresi per Studio
Boggeri. Max Huber diventa uno dei più importanti grafici milanesi, ha uno stile dove vengono
utilizzate delle fotografie con anche degli elementi disegnati con colori brillanti, si parla appunto di
livelli diversi dove i colori si mescolano con forme astratte, lavorando anche per l'autodromo di
Monza per qualche anno, nello stesso periodo c’è una coppia di grafici italiani che lavoravano
insieme.
L’olivetti esisteva già ma nel periodo del dopoguerra ha una forte espansione grazie alla
visionarietà del direttore avendo una concezione diversa da tutti gli industriali italiani, infatti olivetti
si incentra proprio sul prodotto ma senza descriverlo, utilizzano delle forme giocose, inoltre Olivetti
collabora con moltissimi artisti, sia italiani che non.
La rinascente utilizza figure femminili ma con uno stile con poca carica, infatti nel 1950 venne
chiamato Max Huber creando il nuovo logo e la nuova immagine cambiando proprio stile rispetto a
quello precedente, in quegli anni crea grafiche con molti colori e decisamente moderno, venne
introdotta anche Lora Lamm e Amneris Latis divennero le nuove designer della rinascente, non si
parla solo di grafiche ma anche mostre (prima mostra giapponese), Lora diventa l’illustratrice e la
grafica per l’azienda, non usa le foto ma fa delle illustrazioni semplici senza contorno e con forme
ridotte che però nascondono una grande eleganza.
Anche la Pirelli non ha un estetica come quella olivetti, ma la sua comunicazione è incentrata alla
grande qualità dei collaboratori, gli art director scelgono i migliori designer del mondo,
collaborando con tanti artisti esterni in base a quello che vogliono comunicare,
Nel 1963 Bob Noorda disegna la segnaletica per la metropolitana, con scritte semplici e leggibili, e
grazie alle sua abilità pochi anni dopo venne chiamato a disegnare la segnaletica della
metropolitana newyorkese, si afferma in questo campo e poi con altri collaboratori crea uno studio
specializzato nel creare delle immagini coordinate per le aziende
Pubblicità negli stati uniti
Influenzati dalla scuola americana
Prodotti stampati periodici pagine dove ci sono queste pubblicità piccole, la pagina veniva divisa in
piccoli segmenti.
La prima agenzia pubblicitaria nasce per aiutare gli inserzionisti per piazzare le proprie pubblicità
Non avevano nulla a che fare con l’aspetto creativo, ma più amministrativo.
L’agenzia Walter Thompson decide di creare un dipartimento creativo, oltre a tenergli lo spazio per
le loro pubblicità, gli creano anche la pubblicità, 1880 in un contesto diverso rispetto a quello
dell’Italia dove i manifesti sono in un piano secondario e rivolgono la loro attenzione su riviste.
Diffusione di cose come acquisti di cataloghi
Copy è molto importante, il testo è molto importante, prima il testo e poi le illustrazioni, al copy
veniva l’idea e l’illustratore cercava di realizzare questa idea con una illustrazione.
Abbiamo copy writer donne e uomini, alle donne venivano affidati testi più femminili e ai maschi
testi più maschili.
Camminerei un chilometro per una Camel 1021
La sete non conosce scagioni di Coca Cola anni 30
In america ci sono degli illustratori che erano specializzati in qualcosa, quindi non tutti facevano
tutto; le donne lavoravano in genere alle figure femminili, tutti questi artisti lavoravano sia per le
copertine che per le pubblicità, le immagini sono poco stilizzate (a differenza dell’europa), vogliono
rappresentare il più possibile la realtà.
Venne creata anche una figura iconica da coca cola, ovvero babbo natale, Haddon Sundblom nel
1931 rappresenta babbo natale come lo vediamo oggi e questo è frutto di coca cola (anche per i
colori).
Tutti i mezzi di comunicazioni sono in mano privati, infatti la radio e la tv sono private, infatti il
primo programma sponsorizzato venne prodotto dalle aziende stesse, qualche anno dopo vennero
inserite le inserzioni ovvero con gli spot, le agenzie pubblicitarie sono suddivise in vari uffici, era
una realtà che coinvolge molte persone con argomenti diversi. In questi anni viene creata una
pubblicità azzeccata per convincere le persone che, le aziende chimiche creano ad esempio la
plastica non è del tutto negativo, negli anni 40 il consumismo domina il contesto storico, le aziende
americane vogliono ancora produrre, infatti traslano, prima producevano altro ma si adattano a
creare e produrre dei nuovi bisogni nelle persone, mentre negli anni 30 nasce il brand
management [ogni prodotto è destinato a un gruppo di persone, targettizzando un gruppo solo di
persone], le sigarette vengono molto sponsorizzate, il nuovo ideale sociale è la famiglia ideale
dove la moglie sta a casa e il marito prende la sua auto e va a lavorare.
Agenzia Leo Burnett: agenzia che nasce a Chicago, lui era convinto della potenza delle immagini e
quindi voleva che fossero spettacolari, anche se i prodotti erano molto semplici, voleva cercare di
aumentare la sensazione di qualcosa. La campagna che si ricorda ancora, è quella del malboro, la
campagna si lega alle donne, il marchio vuole raffigurare la persona come se fosse un cowboy,
forte e potente.
Controcultura e target giovanile
In questo periodo ci sono dei movimenti sotto forma di protesta, ci sono dei movimenti
internazionali, come le proteste studentesche che sono molto diffuse in tutto il mondo, la seconda
ondata del movimanto femminista si esprime nel 70, questo periodo di ribellioni infuenza molto la
pubblicità. La gioventù di quegli anni è diversa, sono tanti chiamati baby boomer, le pubblicità
danno una grande importanza al target femminile, per esempio pepsi cola voleva posizionarsi
come l’alternativa dei giovani, anche coca cola lo fa e crea una canzone che diventa famosa.
Mary Wells crea una campagna divertente, giovane per una compagnia aerea, infatti tutti gli aerei
vengono dipinti con colori vivaci, anche all’interno.
In queste pubblicità si fa vedere il prodotto in maniera seducente, giocando anche con l'ironia.
Nel mondo dell’arte c’erano dei nuovi movimenti (primi anni 60) c’è un’esplosione dell’arte POP, si
ispiravano all’era del consumismo; tra le prime opere dell’arte pop troviamo dei collage che
prendevano delle immagini dalle riviste illustrate creavano (come nel dadaismo) un panorama della
vità quotidiana di quel tempo, Andy Warhol era uno degli artisti più famosi del tempo, c’era anche il
new dada.
Op Art: viene da ottica, entra nell’arte di quel periodo.
Controcultura: società aperta, paritaria, una società dove c’è una maggiore libertà in quanto lo stile
di vita è diverso da quello dei genitori e tutta una serie di atteggiamenti e abitudini diversi, hano
interessi nella spiritualità, come l’amore libero, si esprime con una grafica illustrata, ci sono
immagini irreali, molto colorata i cosiddetti “figli dei fiori”. Si vuole creare un’estetica diversa e di
rottura di quel tempo, l’arte psichedelica nasce nel 1960 con colori ai poli opposti, nella città di San
Francisco è la più famosa per questo stile, un altro aspetto interessante è l’uso dei caratteri che è
difficile da leggere e complesso.
Peter Max: aveva creato uno stile super colorato, con le figure tipiche del periodo, creando lo stile
cosmico, diventando così molto diffuso in quel periodo. Le immagini stesse sono distorte
Nuovo edonismo e l’ascesa dei brand
Negli anni 70 avviene un fenomeno chiamato “riflusso” ovvero, dopo anni di lotte politiche e grandi
attenzioni alla società dai giovani. C’è una ricerca del piacere e la pubblicità in questi anni subisce
una grande trasformazione con le televisioni private che fin dall’inizio nascono per fare soldi,
facendo concorrenza alla rai e fanno più pubblicità. Mulino bianco ne è un esempio con le sue
pubblicità vuole esprimere la classicità come se fossero fatti a mano i loro biscotti, roba
tradizionale. Barilla ha puntato molto sull’aspetto della famiglia, di un’idea di famiglia come valore
con una campagna dallo slogan “dove c’è barilla, c’è casa”, le pubblicità di quel periodo si vogliono
rivolgere a un uomo comune, i copyright sono famosi in quegli anni perc