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INFLUSSO DI PIERRE LEROUX

Filosofo socialista, Leroux riteneva che il disabile fosse prima di

tutto un uomo. Aveva sviluppato una teoria educativa della volontà:

per l’idiota ancora più che sapere e comprendere era necessario

volere. Leroux ha una concezione sociale degli idioti. Distingue tra

carità e solidarietà: la prima rende passivo e dipendente, la

seconda autonomo e libero. Aveva parlato anche della disabilita e

sosteneva i diritti di tutti; sostenne il diritto anche degli uomini e delle donne

disabili il disabile e un uomo e quindi deve avere i diritti che hanno anche le

altre persone.

sviluppato una teoria educativa della volontà. Era socialista e non era

aveva

credente e quindi rifiutava la carità. Riteneva che la carità fosse lesiva della

dignità della persona. Le persone che fanno la carità sono ricchi che lo fanno per

guadagnarsi un posto in paradiso. Viceversa, sostiene l'importanza della

solidarietà tra cittadini (fratellanza della Rivoluzione francese come concezione

laica e solidarieta). La solidarietà rende la persona che ha bisogno autonoma.

Qual è il fine dell’integrazione e dell’educazione? IL LAVORO. Il fine

dell’educazione per Seguin: integrare con il lavoro

«Arrivare a rendere gli idioti capaci di diventare uomini utili, fosse pure nei posti

più umili, negli impieghi più modesti e semplici, dargli la capacità di fare un lavoro

il cui valore compensi il loro sforzo, tale è lo scopo finale della loro educazione»

persona viene integrata se lavora. Il lavoro è ciò che consente di stare

La

adeguatamente con gli altri. Lo scopo finale è rendere questi ragazzi in grado di

stare nella società come lavoratori. La loro dignità verrà riconosciuta. Perché sono

Come fare?

in grado di lavorare anche un lavoro; un lavoro umile, modesto. Risulta

fondamentale la figura del maestro (per noi “educatore”).

• AUTOREVOLE

• PAZIENTE il maestro deve rimanere calmo, non perdere la pazienza.

• IMPORSI ALL’ALLIEVO all’inizio allievo non ha propria volontà, se non legata

a bisogni primari. Come faccio a sviluppare loro volontà? All’inizio deve essere la

volontà del maestro che si impone su quella degli allievi (anche immobilizzando,

come contenimento, l’allievo quando ha una crisi). Questo spesso e difficile per i

genitori, soprattutto se ricco e borghese, faticano a sgridare o dire dei “no”

• NON INCOLPARE I GENITORI amano i propri figli, non sono preparati

genitori

e fanno quello che possono, piuttosto critica medici che dovrebbero avere

uno dei motivi per cui non era

nozioni per aiutare genitori; invece, li abbandonano (

apprezzato da medici)

• GRANDE UTILIZZO DELLA GINNASTICA si deve partire dai sensi, inventa

una serie di esercizi per rafforzare muscolatura, per apprendere coordinamento;

cerca di proporre attività divertenti per contrastare noiosità della ripetizione

tiro con l’arco mirando oggetto particolare che

necessaria ad apprendere (es.

rompendosi fa rumore apprezzato dal bambino, al posto del bersaglio classico ).

• VALORIZZAZIONE DEL GIOCO fare esercizi cercando di far divertire bambini.

Rendere gli esercizi sotto forma ludica. Non rendere il compito tedioso.

• RISPETTARE I TEMPI DEL BAMBINO si porrà obiettivi e deve

l’educatore

modulare i tempi in base ad ogni bambino, non è il bambino che si deve adattare

all’educatore (concetto ripreso da Rousseau). Rispettare i tempi del bambino. la

matematica deve essere piacevole per il bambino.

• AUTORITÀ: Perché i bambini spesso sono agitati, soprattutto all’inizio dell’azione

educativa in cui

il maestro deve esercitare un’azione autoritaria, che poi diventa autorevole. Deve

esercitare l’autorità e non deve lasciar fare al bambino ciò che vuole perché il

bambino “non vuole”, è fermo ai bisogni primari, va elevato. E per farlo bisogna

imporgli qualcosa all’inizio. Anche contenimento fisico, Séguin infatti descrive molti

casi di questi bambini che non riescono a stare fermi e che vanno bloccati

fisicamente. La prima azione è l’attenzione. Quando il bambino si calma, con la

pazienza e la calma, il bambino può concentrare l’attenzione (per due minuti

magari). Successivamente si passa all’educazione motoria e sensoriale,

divertendolo, stimolandolo.

• Autorità NON GRADUALE: all’inizio è 100, poi diminuisce man mano che il

bambino apprende.

Lo scopo è che alla fine del processo il bambino sia libero. Non viene esercitata in

modo graduale,

ma dipende dal bambino, dai momenti, all’inizio è esercitata in modo massiccio ma

poi dovrà cessare. Il punto è introdurre nuovi bisogni nei bambini ed elevare i loro

bisogni. Séguin prendeva i bambini di Bicetre li portava nei musei. Usa un metodo

scientifico, così come aveva fatto Itard, descrivendo uno per uno i suoi allievi,

come doveva essere il trattamento etc. La sua opera inizia ad essere conosciuta.

Cause aggravanti dell’idiozia

«Sia che la provvidenza li abbia posti nelle braccia d’una madre affettuosa e

rassegnata, sia che li abbia gettati nelle braccia di una famiglia bisognosa o

indifferente, che siano vestiti di calda lana o di stracci, la stessa incuria, qui

fredda, là carezzevole, li attende per seppellirli vivi nel lenzuolo dell’ignoranza e

dell’inazione. […] L’idiozia è aggravata da tutto ciò che si sarebbe potuto

fare e non è stato fatto per ridurla o farla scomparire»

durissime alla società e in particolari ai medici, i quali ≪hanno degli

Critiche

idioti in cura e non si sono occupati né degli idioti né dell’idiozia≫

Distanza dal Positivismo

«La forma del cranio non indica mai il grado dell’idiozia e non pregiudica il

successo della cura»

• sposta il focus Diagnosi spostata dalla conformazione fisica (e cranica) ai

sintomi. Sintomi fisiologici (mutismo, incapacità di direzione o di fissità dello

sguardo, assenza di ascolto, insensibilità tattile o eccesso di sensibilità tattile,

atonia, dondolio, ecc.) e psicologici (mancanza di libertà e volontà, il bambino

non vuole è completamente apatico)

• non serve classificare l’intelligenza e misurare il cranio cercare le

Serve

anomalie della funzione, capire cosa non va

CESARE LOMBROSO – antropologia criminale (1835-1909)

Cenni biografici

Nasce a Verona il 6 novembre 1835 da un’agiata famiglia ebraica.

Nel 1852 si iscrive alla facoltà di medicina dell’Università di Pavia,

dove si laurea nel 1858. Incaricato di un corso sulle malattie mentali

all'università di Pavia nel 1862, divenne in seguito (1871) direttore

dell'ospedale psichiatrico di Pesaro e professore di igiene pubblica e

medicina legale all'università di Torino (1876), di psichiatria (1896) e infine di

antropologia criminale (1905). A Torino lo studio di Lombroso era presso la Facoltà

di Medicina Legale, dove effettuo centinaia di autopsie sui corpi di criminali,

prostitute e folli. Fondatore dell’antropologia criminale, conosciuto in tutto il

mondo. È uno dei massimi esponenti del Positivismo (massima fiducia nella

scienza, in particolare quelle “dure”, applica la metodologia della fisica e della

chimica alle scienze sociali) ed è un materialista.

AUTOPSIA effettuata su corpi di persone che da morte non venivano difese,

non si poteva effettuare su tutti, il suo obiettivo era medico-clinico: scoprire

perché persona era diventata un criminale/prostituta/…

La fama di Lombroso è legata soprattutto alla teoria dell’uomo delinquente

nato o atavico, individuo che reca nella struttura fisica i caratteri degenerativi

che lo differenziano dall’uomo normale e socialmente inserito. Chi nasce con delle

caratteristiche craniche e facciali possibilmente poi potrà diventa essere un

delinquente.

Genio e follia

Opere: (1864) Studia sia criminali (sotto la norma) che geni

(sopra la norma), considerati entrambi anormali, sono i due estremi dello spettro

umano. Sostenne che le caratteristiche degli uomini di genio vanno ricercate nella

loro anormalità psichica; quest'opera fu considerata un classico della scienza

positivistica ed ebbe enorme fortuna.

La medicina legale dell'alienazione L'uomo criminale

Altri scritti: (1873); (1875);

L'uomo delinquente (1879)

Teoria dell’uomo delinquente:

Le condotte atipiche del delinquente (o del genio) sono condizionate, oltre che da

componenti ambientali socioeconomiche (di cui non riconobbe però il vero peso),

da fattori indipendenti dalla volontà, come l'ereditarietà e le malattie nervose, che

diminuiscono la responsabilità del criminale in quanto questi è in primo luogo un

malato. La fama di Lombroso è legata soprattutto alla teoria

dell’uomo delinquente nato o atavico, individuo che

reca nella struttura fisica i caratteri degenerativi che lo

differenziano dall’uomo normale e socialmente

inserito.

Concetto fondamentale per medico legale: sapere se

un uomo ha compiuto un delitto sapendo di farlo

carcere)

(conseguenza: oppure si trovava in una condizione di alterazione

manicomio),

mentale (conseguenza: quindi incapace di intendere e di volere

livello giuridico molto importante che è stata sottolineata da

distinzione

Lombroso. Ritiene che il delinquente nasca così, non è colpa sua, ma dipende dalla

genetica. Non è necessariamente detto che la persona con particolari

caratteristiche fisiche diventi necessariamente un criminale, perché anche

l’ambiente influisce, ma e molto probabile

Fisiognomica (nome della teoria di Lombroso). Non la inventa lui, ma la applica.

Fisiognomica: lo studio dei caratteri, in particolare somatici, e del viso e

del cranio che farebbero capire le predisposizioni dell'individuo.

Ci sono delle anomalie fisiche che corrispondono ad anomalie

comportamentali di delinquenti.

Lombroso resta soprattutto famoso per la sua teoria fisiognomica: la

determinazione del carattere degli individui dalle proprie caratteristiche fisiche

(misure del cranio ecc.), una scienza capace di rivelare per il bene sociale tutte le

predisposizioni a delinquere anticipate dalla 'natura'. Individua in precise anomalie

fisiche la corrispondenza di anomalie comportamentali delinquenziali

Qualche esempio di fisiognomica:

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

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