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LA CINA

Tutti i manuali dicono come nella seconda metà del XIX secolo, fosse contrassegnata da una

decadenza e da uno stato semi coloniale (dominio informale→ simile all’impero ottomano

ma meno penetrante). L’evoluzione della storia cinese è intricata e diverge totalmente dal

Giappone in quanto la monarchia godeva di una scarsa credibilità e di un non totale

appoggio delle élite a causa dell’origine Mancese. Il ceto medio e alto, rimproveravano

all’impero il fatto di aver concesso numerose cessioni all’impero russo suo vicino nel

confine siberiano e soprattutto la firma dei trattati ineguali che aveva firmato con le

potenze europee e il Giappone. Il tentativo di rafforzamento dello stato cinese trova il suo

fallimento nell’impossibilità di formare delle politiche finanziarie (agrarie e fiscali agrarie).

Rimane quindi una forte crisi fiscale che causa nelle periferie una semi-indipendenza dove i

governatori provinciali accettano accordi che vanno contro l’impero stesso, scatenando una

situazione di anarchia. Uno dei problemi era quindi la debolezza delle istituzioni centrali,

che si doveva confrontare con un paese non disposto ad accettare la situazione.

Ricordiamo:

il metodo di selezione dei mandarini, sul finire dell’800 risultava inadeguato alla formazione

della classe dirigente e non solo in ambito umanistico. Il processo sul finire del secolo era

screditato dalle nuove élite modernizzate (nei porti con maggiori contatti occidentali→

Shangai) che erano sempre più condizionate dalle esperienze di formazione occidentale con

una politica di scolarizzazione di massa che veniva anche adottata dal Giappone in quegli

stessi anni. Nel 1901 dopo la rivolta dei boxer, le banche occidentali ottengono il controllo

diretto dei dazi doganali dai quali sottraevano il rimborso dei loro debiti, le finanze imperiali

erano quindi gestite da un consorzio di banche occidentali. La situazione soprattutto sotto il

profilo politico era ancora più devastante e nel 1903, la gran Bretagna impone il

protettorato sulla regione del Tibet che dal 700’ era una provincia cinese. Il Tibet

nonostante il suo clima sfavorevole e i suoi scarsi abitanti era stato da sempre una élite di

governo buddista che mantenne una autonomia giostrandosi fra Cina e india fino alla fine

del 700’ quando la Cina lo assorbe nel suo impero. Dal punto di vista dei rapporti cinesi-

russi- britannici nella regione, molti manuali riportano come la vittoria del Giappone sulla

Russia nel 1905, genera in Cina della speranza in quanto si pensa che il Giappone sia

simbolo di riscatto dell’oriente sull’imperialismo occidentale, ma non si concretizza in una

politica pratica dell’ultimo impero cinese.

- Cixi (1912-1908)→ è l’ultima imperatrice cinese. La sua importanza è da ricercare nel

fatto che viene ricordata come una degli esponenti della modernizzazione dell’ultimo

impero cinese su modello giapponese.

- Sun yat sen (1866-1925)

- Chiang kai shek (1887-1975)

- Mao Zedong (1893-1976)

A differenza del Giappone, la Cina non era riuscita ad opporsi a Giappone ed Europa

adattandosi all’industria. Molti cinesi si resero conto che le tecnologie e le scienze

dovevano essere adottate per salvare il paese. Fra questi spicca la figura di Sut Yat Sen che

era deciso assieme al suo movimento politico di introdurre novità nel paese per

rivendicarne anche un’indipendenza economica. È un modernizzatore che completa la sua

formazione in occidente e da quella cultura ne assorbe le idee di innovazione (Mazzini suo

ispiratore) e sotto questo profilo la figura di Mazzini porta alcuni storici a paragonarlo alla

stessa importanza che aveva in Italia in Cina. i biografi di Sun concordano quasi tutti che lui

avesse preso come Mazzini la convinzione di aver ricevuto una missione mistica finalizzata

alla salvezza del popolo (era idealista→ riscatto del popolo cinese). Sun fu anche uno dei

principali artefici di colpi di stato con obiettivo il governo di pechino, ed il colpo destinato a

far crollare il potere imperiale fu la rivolta dell’ottobre del 1911. Se l’impero quindi si salva

con la rivolta dei boxer, quella del 1911 nella città di wu chang si diffonde dapprima nella

Cina meridionale. Il governo non riesce a frenare gli insorti e dopo 3 mesi viene proclamata

la nascita della repubblica cinese con Sun come presidente (1° gennaio 1912). La Cina è

quindi un paese diviso fra signori della guerra che avevano come comunità l’odio verso il

sistema imperiale e di questo problema la presidenza di sun ne risente ed ha vita breve.

Dopo l’abdicazione dell’ultimo imperatore, il potere passa ai militari ed in poco tempo il

paese si divide in distretti autonomi comandati da generali. La repubblica cinese nasce

quindi con il problema del controllo provinciale a causa dei governatori provinciali (signori

della guerra). Questi si comportavano come padroni e spesso dietro qualcuno vi era una

forte potenza occidentale e spesso accadeva anche che ricevessero finanze occidentali per

mantenere instabilità nel paese.

Nel 1919, l’intero paese viene scosso da un moto di protesta con diffusione elevata a

seguito della trattativa di Versailles, le élite cinesi scoprono che le potenze europee

trasferiscono al Giappone i diritti della regione di Xian tung che era concessione tedesca in

Cina alla fine della Prima guerra mondiale (perdita tedesca nel mondo) . a dimostrazione

della sudditanza cinese e della debolezza della sua repubblica, le potenze europee non

ridanno la provincia alla Cina ma la lasciano al Giappone che diventa una potenza

imperialista di un altro paese orientale sostituendo la Germania. Questo fatto crea

scontento ed umiliazione che non accettano tale decisione. Cade anche la fase di “mito

giapponese” che era in Cina e non è più un esempio ma complice delle potenze europee.

Nel corso delle proteste relative alla cessione, in Cina fanno la comparsa dei movimenti di

intellettuali cinesi che si dichiarano marxisti e dichiarano di voler assumere uno sviluppo sul

modello russo ossia quello comunista.

SOCIALISMO E COMUNISMO

Fra 800’ e 900’ la questione ruota attorno ai partiti democratici. Nel corso della seconda

metà dell’800’ questi movimenti sono divisi in 2 famiglie:

- Democratici di ispirazione liberale→ Mazzini. Tutti dovevano partecipare

all’amministrazione statale.

- Democratici di ispirazione socialista.

Ed avevano come punto comune la quantità di partecipazione del popolo alla vita politica. I

liberali nascono come partito di élite con l’idea dello stato gestito da chi ha interesse in

ambito culturale, politico ecc. e che il popolo ignorante non ha e quindi deve godere delle

libertà che gli vengono garantite ma non chiedendo altro. I movimenti democratici nascono

in opposizione ai liberali ed erano quelli che governavano (dx e sx storica). I democratici

hanno una idea meno elitaria e credono che il popolo debba partecipare amministrazione

dello stato. Da qua, nasce la figura di Carl Marx e ritiene analizzando la società che il

sistema liberale sia un sistema inefficace ed in crisi che non garantirà mai la piena libertà.

Elabora l’idea per garantire l’uguaglianza collettiva ossia il socialismo (controllo di stato ed

economia di una élite che temporaneamente regga lo stato in attesa che per ragioni legate

all’instabilità economica porterà all’instaurazione di un partito socialista). Il ruolo dei

movimenti socialisti diventa importante a cavallo fra 800’ e 900’ dove l’universo della sx

politica è egemonizzato dal movimento socialista nelle sue varie famiglie. Nel frattempo,

Marx da addito ed ispira altri movimenti:

- Socialdemocratici→ ritengono inevitabile la rivoluzione socialista. Questa rivoluzione

quindi l’autodistruzione dello stato liberale, non avverrebbe in tempi brevi e scelgono

di entrare nella lotta politica degli stati in cui vivono. Nell’attesa del regime socialista,

scelgono di partecipare alla vita politica.

- Socialisti→ non accettano né i borghesi e rivoluzionari. A seconda delle varie

sfumature non partecipano alla politica ed attendono la rivoluzione guidandola

(antidemocratici).

All’interno dei socialisti dopo la Rivoluzione russa di Lenin con la creazione dell’URSS (1917-

1924), il movimento socialista si divide in 2 rami principali:

- Socialisti → secondo Marx era la via del comunismo e conducono una politica più

distaccata del partito sovietico.

- Comunisti (bolscevichi)→ i comunisti sono leninisti ed in ogni caso filosovietici

Tutti i leader cinesi sono conglobati nel Kuomintang (partito popolare cinese) che da un lato

si oppone alle élite e dall’altro ai signori della guerra. Nel luglio del 1921 un gruppo di

intellettuali porta il partito comunista cinese all’interno del Kuomintang. I bolscevichi

acconsentano affinché il partito si unisca a questo grande gruppo nazionalista guidato da

Sun. A partire dal 1923, l’unione sovietica fornisce al Kuomintang sostegno militare e Lenin

stesso era convinto che bisognasse combattere le potenze europee e quindi appoggia i

movimenti asiatici. Il sostegno permette di competere ad armi pari con i signori della guerra

che stavano nelle campagne cinesi. L’obiettivo dell’URSS era quello di permettere la

riunificazione della Cina e l’idea che la parte filosovietica prendessero il controllo della Cina

procedendo ad un’alleanza stabile con l’URSS. Va detto che nonostante gli aiuti sovietici,

Sun Yat Sen non si converte al socialismo ed il centro del suo pensiero rimane quello di una

liberazione nazionale alla Mazzini. Ai suoi occhi L’URSS non era un modello da imitare ma

piuttosto un alleato che a sua volta era in competizione con le potenze occidentali. Alla

morte nel 1925 di Sun Yat Sen, si insedia alla guida Chiang kai shek comandante

dell’esercito che riorganizza grazie all’URSS. Sottomette i signori della guerra ma la sua

campagna vittoriosa non lo mettono al riparo dal suo anticomunismo dichiarato e decide

nel 1927 di interrompere l’alleanza con mosca ma non solo, fa arrestare tutti i sindacalisti

affiliati al partito comunista e del Kuomintang. Nel 1927 il partito cinese era di circa 60.000

comunisti, e di questi, 30.000 sono arrestati. Nello stesso anno subisce un colpo duro che

pone temporaneamente fine nelle regioni moderne della Cina. Una minoranza di comunisti

cinesi, parallela al Kuomintang aveva iniziato a fare propaganda nelle campagne e se nel

1927 quelli che erano nelle città vengono arrestati, quelli che non erano li avevano la

possibilità di riorganizzarsi. Nel 1927 ancora prima che compaia il nome di Marx si comincia

a denotare la differenza fra comunismo cinese e sovietico. Ne consegue che il comunismo

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A.A. 2022-2023
49 pagine
SSD Scienze politiche e sociali L-OR/23 Storia dell'asia orientale e sud-orientale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MomoNotes di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'Asia orientale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Vaghi Massimiliano.