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John Dewey: il percorso accademico e i principali pensieri
Conseguito il diploma insegna materie classiche, scienze e algebra→Studia filosofia all’università del Vermont e a Baltimora lì si laurea nel 1884→Si trasferisce all’università del Michigan diventa associato1894: diventa professore di filosofia e direttore del dipartimento di filosofia, psicologia e→educazione all’università di Chicago studiavano le problematiche sociali della città→A Chicago fonda la scuola-laboratorio scuola sperimentale annessa all’università→ diventerà applicazione pratica delle sue teorie pedagogiche→Dopo la Prima guerra mondiale diversi viaggi durante i quali diffonde il suo pensiero→1929: si ritira dall’attività accademica sostiene ed ispira le riforme del new dealPrincipali pensieri di Dewey:− L’educazione è una necessità della vita− →I concetti di educatori e educando il primo è una guida e vieneambiente. L'esperienza è un processo attraverso il quale l'educando interagisce con il mondo circostante, acquisendo conoscenze, abilità e competenze. Essa può essere di diversi tipi: esperienza sensoriale, esperienza emotiva, esperienza cognitiva, esperienza sociale. L'esperienza è fondamentale per lo sviluppo e l'apprendimento del bambino, in quanto permette di costruire significati e dare senso alle proprie azioni. L'educatore ha il compito di favorire esperienze significative, stimolanti e adatte alle caratteristiche e ai bisogni dei bambini, al fine di favorire il loro sviluppo armonico e completo.natura:
- • → È attiva trasforma entrambi
- • → È sempre aperta continue crisi e riequilibri
- • Suscita un pensiero riflessivo
- − → Il superamento delle contraddizioni superata la contraddizione tra materie che insegnano a pensare e materie che sviluppano la memoria, tra gioco e lavoro, studi intellettuali e studi pratici
- − → Il rapporto tra democrazia e educazione per raggiungere la prima, è necessario essere istruiti per formare il pensiero riflessivo
Brano 81: → Un governo democratico è un qualcosa scelto dai cittadini se questi ultimi non sono istruiti, non saranno in grado di scegliere bene → Una democrazia non è solo un modo di organizzare un paese è un continuo comunicare e scambiarsi esperienze
In una democrazia ogni persona ha il diritto ad essere formata per contribuire al bene e nell'interesse della società → La scuola deve educare all'iniziativa personale deve formare persone attive,
La democrazia:
- È la forma più rispettosa dell’individuo, delle sue capacità e della possibilità di valorizzarle al massimo sollecita l’individuo a partecipare
- È un tipo di vita comunitaria contraddistinta da un’ampia e profonda partecipazione di tutti i membri agli stessi scopi, valori, interessi e della disponibilità a rinnovare continuamente le proprie abitudini
- Gli individui collaborano consapevolmente nel perseguimento di fini comuni
- È un modo di vivere in cui la legge è la cooperazione e non la lotta reciproca
- È un processo dinamico:
- Richiede la partecipazione di tutti al conseguimento del bene comune, nella continua verifica dei valori che regolano le norme del vivere associato
- È garanzia che a ciascuno sia data l’occasione di mettere a frutto nella società il meglio di sé
stesso − →Per raggiungere questi fini deve essere sostenuta dall’educazione presupposto peruna società davvero democratica
L’educazione:
- − →Non è mai un fenomeno individuale è un’attività che ha la sua giustificazione e ilsuo fine nella società della quale l’individuo è parte, della quale eredita le conquiste erifiuta ciò che può essere dannoso o ormai obsoleto
- − È adattamento ai costumi e agli ideali della società
- − È sviluppo costruttivo della personalità dell’educando che opera per trasformare emigliorare la realtà che lo circonda
- − Nell’educazione convivono:
- • →Un fine sociale mettere le competenze a disposizione della società
- • →Un fine individuale stimolo allo sviluppo e alla maturazione di tutte lecompetenze
Scuola:
− Una vera democrazia ha bisogno di individui che, fin da bambini, siano
Stati avviati a collaborare, in scuole concepite in modo diverso da quello tradizionale:
- Una scuola davvero democratica favorisce l'inserimento attivo degli individui
- Scuola che fa sentire ogni bambino protagonista
- Scuola basata sull'attività e gli interessi degli alunni
- È soprattutto un'occasione di sviluppo, di miglioramento della qualità dell'esistenza, di collaborazione tra gli uomini, di partecipazione alle decisioni comuni
- Dato che la scuola è strettamente legata alla società, anch'essa dovrebbe organizzarsi secondo uno spirito comune
- La scuola tradizionale ha una debolezza: non contiene dentro di sé lo spirito sociale, impone dei compiti individuali
- La scuola deve aprirsi alla comunità e partecipare alla vita sociale
- I bambini devono partecipare alle decisioni sull'organizzazione della scuola e delle attività
Si confrontano,
argomentano le proprie decisioni alla fine giungono aduna decisione
L'insegnante:
- Non spiega, non impone idee prepara degli stimoli in modo da arrivare a porsi delle domande più attivo rispetto all'insegnante montessoriano è a supporto dellavoro dei bambini
- Aiuta ad organizzare il processo di ricerca dei bambini
Interesse:
- Significa "essere tra"
- È un qualcosa che c'è tra il ragazzo e quello che accade tra il soggetto che sta apprendendo e l'esperienza che sta facendo
- Fa scattare la volontà se io ho interesse nel fare una cosa, ho la volontà di continuare a farla
- Se una persona è interessata, si autodisciplina
- Spesso l'adulto, per interessare, non si chiede quale sia il reale interesse del bambino, ma cerca di imbellettare dei contenuti non è reale interesse
Gioco e lavoro:
- A favore dei giochi al
contrario della Montessori− Gioco e lavoro sono entrambe forme di occupazione attiva− Il lavoro:• È partecipare alla memoria storica della comunità• Permette al bambino di apprendere conoscenze disciplinari attraversoun’attività pratica• →Suscita un atteggiamento problematico problem solving• →Aggira la tradizionale separazione tra teoria e pratica critica a PlatoneScuola-laboratorio di Chicago:− Fondata sui bisogni e sugli interessi− Al centro delle attività c’è il bambino− I programmi sono elaborati con la collaborazione degli insegnanti e degli alunni− Cerca di rendere interessante il lavoro del bambino a scuolaCicli scolastici:− → →4-8 anni istinti e bisogni spontanei si manifestano nell’attività ludica→ connessione con il mondo domestico e del vicinato− →8-10 anni perfezionamento delle attività di lettura, calcolo e scrittura,
attività in laboratorio che portano a consapevolezze di tecniche e regole -> 11-12 anni applicazione delle abilità acquisite
Come viene diffuso e attuato il pensiero di Dewey? -> Nell'attivismo prevalgono interpretazioni di tipo spontaneistico. Dewey risponde a tutte le cattive interpretazioni del suo pensiero e le critica. Lui non ha mai detto che gli alunni devono fare ciò che vogliono, l'importante è che facciano esperienza. Si deve partire da delle azioni e si devono trasformare in esperienze. Poi ci si pongono delle domande per suscitare un pensiero riflessivo. Si passa alla teoria organizzazione razionale dell'esperienza.
Pedagogia: Non è una scienza che riflette su cos'è l'educazione e che propone dei valori. Deve essere una disciplina scientifica che si fonda su dei dati: - Il pedagogista raccoglie dei dati dalla statistica - A partire da quei dati propone una
Il pensiero di Dewey in Italia:
- In Italia non arriva il pensiero di Dewey c'era il fascismo non si poteva fare entrare niente dall'esterno
- 1945 in Italia ci sono le truppe americane crea un governo provvisorio il ministero dell'istruzione affida il potere al braccio destro di Dewey dà una maggiore attenzione alle attività manuali, agli esperimenti
- In Italia arrivano le opere di Dewey grazie ad una casa editrice La Nuova Italia
- Tra il '50 e il '60 viene pubblicata la rivista "Scuola e città" segue il pensiero di Dewey
Molti criticano Dewey:
- Ha una visione troppo pragmatica
- In tanti pensano abbia un pensiero troppo ottimista della società
Il Novecento:
- Tematica della corporeità:
- Molto presente nella riflessione sulle esperienze extrascolastiche summer camp, scuole all'aperto