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Il socialismo scientifico di Marx
Conia il termine socialismo scientifico per indicare la sua visione del socialismo: Marx riteneva che la prassi del movimento operaio dovesse essere ispirata da una rigorosa analisi. Marx si propone nelle sue opere di dimostrare come il capitalismo, gestito dalla borghesia, opprimesse il proletariato (lavoratori industriali) nella fase storica in cui scriveva. Nell'opera "Il Capitale" Marx analizza come i capitalisti comprassero forza lavoro dai lavoratori ottenendo il diritto di rivendere il risultato dell'attività produttiva ottenendo così profitto e questo porta a un'insostenibile sperequazione nella distribuzione della ricchezza. Per Marx era solo questione di tempo: le classi lavoratrici di tutto il mondo, presa coscienza dei loro comuni obiettivi, si sarebbero unite per rovesciare il sistema capitalista che le opprimeva. Lo considerava un risultato possibile di un processo storico in atto. Dalle rovine del capitalismo sarebbe sorta, dopo unperiodo di transizione (dittatura del proletariato) in cui lo Stato avrebbe controllato i mezzi di produzione, una società in cui la proprietà sarebbe passata alla società stessa nel suo complesso (lo Stato era destinato a dissolversi). La proprietà privata sarebbe stata limitata agli effetti personali. La conseguenza della proprietà collettiva dei mezzi di produzione sarebbe stata, nell'ottica di Marx, la fine della divisione della società in classi sociali e, di conseguenza, la fine dello sfruttamento e la piena realizzazione dell'individuo. L'ateismo (Marx pensava che la religione cristiana insegnasse che le sofferenze di questa vita non sono nulla in confronto alla gloria della vita ultraterrena. Essa spingeva gli uomini ad assumere un atteggiamento passivo nella vita terrena rinunciando ad ogni tentativo di modificare lo status quo. Pertanto, il Cristianesimo del suo tempo è per Marx la religione del capitalismo in quanto
sarebbe funzionale agli interessi della classe dominante che non vuole in nessun modo la modifica dello status quo) era una conseguenza logica del materialismo dialettico (si chiama materialismo dialettico, perché il suo modo di considerare/conoscere/investigare i fenomeni della natura è dialettico (cioè conversare, polemizzare) e perché la sua interpretazione/concezione di questi fenomeni è materialistica.) che il marxismo adottava come metodo. Concetto di alienazione Per Marx l'economia politica aveva trascurato il rapporto tra l'operaio, il suo lavoro e la produzione per celare l'alienazione, caratteristica del lavoro nella società industriale moderna. L'alienazione è il "diventare altro", il "cedere ad altri ciò che è proprio". Alienazione politica (quella dell'uomo privato che si depoliticizza), religiosa (= oppio dei popoli, fa vivere in una condizione di irrealtà) edeconomica (= non è l'operaio che adopera i mezzi di produzione ma i mezzi che adoperano l'operaio)
L'uomo attraverso la rivoluzione contro l'alienazione si riappropria di sé.
Alexis de Tocqueville è considerato uno degli storici e studiosi più importanti del pensiero liberale.
Nasce nel 1805 da una famiglia aristocratica (Normandia, Francia).
La rivoluzione del 1830 che depone Carlo X e la linea primogenita dei Borboni, portando sul trono il cugino del re, Luigi Filippo d'Orléans, scatena in lui una forte crisi spirituale e politica, in quanto è combattuto tra la fedeltà al re precedente, in linea con gli ideali familiari, e il desiderio di appoggiare il nuovo monarca che appare in linea con le sue idee liberali. Alla fine, presta comunque giuramento al nuovo regime.
Nell'aprile 1831 viene inviato negli Stati Uniti d'America assieme all'amico Gustave de Beaumont, rimanendovi fino al marzo dell'anno successivo.
La motivazione ufficiale è lo studio del sistema penitenziario statunitense (essendo Tocqueville un magistrato, voleva trovare rimedi per migliorare il sistema penitenziario francese, in crisi e del tutto inadeguato alle esigenze del paese); in realtà, è probabile che la decisione della partenza sia stata presa anche sulla scia della suddetta crisi, che avrebbe spinto Tocqueville ad allontanarsi dalla Francia per poterne osservare la situazione politica dall'esterno. Nel corso della sua permanenza negli Stati Uniti, non è solo l'organizzazione del sistema penitenziario a colpire l'attenzione di Tocqueville: è in particolare il livellamento sociale americano (cioè l'assenza di privilegi di nascita e di ceti chiusi e la possibilità per tutti di partire dallo stesso livello nella competizione sociale). Dall'osservazione di questa realtà americana prende vita il suo studio che sfocerà nella sua opera più importante.La democrazia in America (pubblicata in due parti nel 1835 e nel 1840 dopo il suo ritorno in Francia.) in cui, contro molte teorie, affermò che la Rivoluzione francese e quella americana non hanno aspetti in comune in quanto da quella francese scaturiscono violenza e terrore, mentre da quella americana libertà. Studio sul sistema penitenziario statunitense Il sistema di recupero statunitense dei detenuti, affinché non delinquino più, funzionava perché era un sistema sperimentale nelle prigioni. Arriva nella prigione più famosa degli Stati Uniti: Sing Sing, situata su una collina e vede 900 detenuti, senza catene all'aperto e con picconi (lavoravano come operai spaccando pietre) e sorvegliati da pochissime guardie (22), ciononostante lavoravano sodo. Due sistemi utilizzati negli esperimenti statunitensi: Sistema di Philadelphia Il detenuto sta sempre da solo nella sua cella tutto il giorno (lavora anche all'interno della cella) ilche mira all'uguaglianza tra gli individui e alla partecipazione di tutti alla vita pubblica. Tocqueville sostiene che la democrazia non può esistere senza una società civile forte, cioè senza una rete di associazioni e istituzioni che permettano ai cittadini di organizzarsi e di partecipare attivamente alla vita politica. Inoltre, secondo Tocqueville, la democrazia può essere un sistema pericoloso se non viene bilanciata da un governo forte e da una serie di istituzioni che limitino il potere della maggioranza e proteggano i diritti delle minoranze. Tocqueville osserva che la democrazia può portare alla tirannia della maggioranza, cioè alla soppressione dei diritti delle minoranze da parte della maggioranza. Per evitare questo pericolo, Tocqueville sostiene che è necessario un sistema di controlli e bilanci che limiti il potere della maggioranza e protegga i diritti delle minoranze. Infine, Tocqueville sottolinea l'importanza dell'educazione per la democrazia. Secondo lui, i cittadini devono essere educati alla partecipazione politica e devono essere consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri. Solo così la democrazia può funzionare correttamente e garantire la libertà e l'uguaglianza per tutti.che permette l'uguaglianza delle condizioni che si traduce con: - L'instaurazione di un'uguaglianza di diritto. Tutti i cittadini sono assoggettati alle stesse norme giuridiche. - Una mobilità sociale potenziale. - Una forte aspirazione degli individui all'uguaglianza. Negli USA c'è la democrazia, cioè un sistema sociale in cui vige l'uguaglianza delle condizioni e non ci sono differenze di nascita, non ci sono ceti. La società da cui proviene, quella francese, sta iniziando un percorso di democratizzazione e lui andando in America vede ciò che poi sarebbe arrivato anche in Francia. Ma, le società democratiche si trovano difronte a due possibilità: società in cui l'uguaglianza è nella libertà e tutti valgono uguale oppure dare vita a delle società in cui sono tutti uguali perché tutti non valgono niente. Da cosa dipende se si è liberi o oppressi? Da quanto le persone sono.abituate e appassionate alla vita politica. Es: lo sport è contemporaneamente una fatica e un piacere, cosa fa sì che alcuni facciano sport e altri no? L'aspetto che prevale in noi tra fatica e piacere. Se facciamo uno sport che ci piace è più facile appassionarsi. Per la libertà è la stessa cosa: prendersi cura della libertà politica (se noi lo percepiamo come un piacere) permette che la società si mantenga libera, (viceversa, se è percepita come noiosa è molto facile che ad un certo punto arrivi un qualcuno che dica "ma perché dovete preoccuparvi voi di queste cose faticose? Me ne occupo io" dando così un potere a un'unica entità). La differenza la fa il piacere e l'abitudine. La gente in America fa politica nei comuni, discute, parla nelle: - Associazioni civiche (es movimenti per creare nuove scuole) - Giuria popolare nei processi (le persone che fanno parte della giuria siDevono informare sul processo e si accorgono che la loro opinione conta. Tutto questo fa sì che le persone negli USA siano appassionate dell'attività politiche e non tentate di cedere la loro libertà politica ai governi. Lui vuole replicare questo aspetto di uguaglianza nella libertà anche in Francia ma ciò non accadrà.
Se le cose andassero male nel modello americano? Il lato negativo lui lo chiama in due modi:
- Tirannide maggioranza: singolare tendenza delle persone, quando siamo tutti uguali non abbiamo nessuno di cui fidarci nelle opinioni. Non c'è più il grande intellettuale di turno a cui chiedere un'opinione perché tutti possono dire la loro. (Nella società di ceto, ad esempio, c'era l'intellettuale perché pochi potevano studiare).
In un mondo in cui ciascuno può dire la sua, lui vede un rischio: se tutti la pensano allo stesso modo, chi sono io per dire la mia se la penso diversamente?