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MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA (1848)

È letteralmente un manifesto politico e ideologico che gli viene commissionato, in quest'opera troviamo i concetti portanti del materialismo storico ovvero quella concezione filosofica che è un po' l'ossatura del socialismo scientifico di Marx.

Gli esseri umani come tutti gli esseri viventi hanno dei bisogni e per fare questo sono costretti a produrre ciò che hanno bisogno. La prima azione storica è quindi la creazione dei mezzi per soddisfare questi bisogni, la produzione della vita materiale stessa.

Materialismo storico: concezione filosofica, in cui si sono avvicendate varie forme di società e ognuna di esse si è caratterizzata per una particolare forma di produzione, per la presenza di particolari mezzi di produzione e ognuna di queste società vede trionfare una particolare classe sociale.

Secondo Marx ci sono state 3 grandi forme di società:

  • Feudale (società antica)
  • Borghese (società capitalista)
  • Comunista (società senza classi)

medievale fino al 700)- borghese (società che nasce e si afferma con la rivoluzione francese, classe che lui ritiene comunque rivoluzionaria per quanto riguarda la rivoluzione francese, ma crede arriverà il tracollo di questa società e si passerà a quella comunista)- comunista (formata dai lavoratori)

Che cosa significa dunque materialismo storico?

Concezione filosofica secondo la quale la storia è sempre storia dei particolari rapporti e modi di produzione economici che determinano poi il modo stesso in cui gli uomini e le donne vivono, si comportano etc.

Secondo Marx il modo in cui noi viviamo nella nostra società è condizionato dal tipo di economia, dai rapporti economici che stanno alla base della nostra società.

Il Manifesto si divide in 3 parti:

  1. Si sofferma sul ruolo storico della borghesia
  2. La conquista del potere
  3. I socialisti utopisti

Secondo Marx la classe borghese è destinata ad essere sconfitta dalla sua grande

antagonista: la classe operaia. La classe nata attraverso l'affermazione dell'economia capitalistica. M. afferma che necessariamente a causa delle contraddizioni e delle debolezze del sistema capitalistica la classe operaia diventerà sempre più povera ma numerosa mentre la borghesia sempre più ricca ma ristretta e questo farà implodere il sistema capitalista. Questo porterà ad uno scontro frontale che verrà vinto dalla classe operaia che con il tempo imparerà ad organizzarsi politicamente sempre meglio ad essere sempre più proattiva, combattiva e consapevole della loro autentica missione: realizzare una grande rivoluzione comunista.

La classe operaia organizzata in un partito comunista dovrà imporre una dittatura del proletariato: il primo compito sarà concentrare tutti i mezzi di produzione nella mano dello stato, il secondo quello di eliminare i borghesi, i nemici di classe. Sarà un periodo transitorio per

passare dalla società borghese a quella comunista. La terza parte è dedicata ai socialisti utopisti in cui esprime il suo disaccordo e disprezzo. Il termine dittatura del proletariato era un termine coniato da Filippo Buonarroti, rivoluzionario pisano. Per Marx esistono due tipologie di condizioni: oggettive e soggettive. Oggettive: intende il verificarsi di questa polarizzazione sempre più estrema e radicale tra lavoratori e borghesia. Soggettiva: la capacità della classe operaia di organizzarsi politicamente e creare un partito ed essere proattiva. Alla fine del Manifesto vuole dare questo messaggio: Il suo socialismo è il vero socialismo, la sua visione è quella oggettiva e scientifica, perché a differenza di quello utopista e statalista scopre le leggi dello sviluppo economico e politico, comprendendo queste leggi esso mostra come a) il soggetto rivoluzionario sia la classe operaia b) la fine del capitalismo sia necessaria e inevitabile. Vuol dire

Che lui possiede la concezione filosofica corretta della realtà, sulla base del materialismo storico lui ha basato il suo socialismo scientifico, che è l'unico reale perché:

  • Riconosce nella classe operaia quel soggetto che farà la rivoluzione comunista
  • A differenza degli altri socialismi, il suo comprende l'inevitabilità della fine del capitalismo

Capitalismo destinato a finire a causa delle sue contraddizioni interne.

Londra è la capitale che ha fatto la rivoluzione industriale, è la culla del capitalismo.

L'ambizione di Marx è di fondare una dottrina economica e politica innovativa (1850-1870) che trova spazio nei volumi del "Capitale" (1865/67), in questa opera enciclopedica e densa Marx spiega quello che secondo lui è il senso del sistema capitalista e del processo di sfruttamento economico e sociale che caratterizza questo sistema economico.

Secondo Marx il sistema economico capitalista poggia su 2

elementi:

  • borghesia
  • investimento di capitali

L'operaio vende il proprio tempo al capitalista. Dalla vendita delle merci il capitalista ne ricava un profitto. Il problema è che tutta l'economia capitalista si basa su una indebita appropriazione del plusvalore generato dall'operaio da parte del capitalista. Il capitalista una volta che si è appropriato del plusvalore generato dall'operaio lo utilizza per arricchirsi e accumulare nuovi capitali. Questa teoria spiega perché l'operaio viene sfruttato.

Nel giro di pochi anni Marx diventa un punto di riferimento per una grande parte del mondo operaio europeo, non viene molto accolta in Inghilterra ma proprio a Londra nasce la Prima Internazionale (l'associazione internazionale dei lavoratori) nel 1864. Insiste che negli statuti definitivi dell'associazione si parli apertamente di rivoluzione comunista. Si scontra con grandi personalità, tra cui l'anarchico Bakunin.

Esprime l'anima anarchica e Marx il socialismo scientifico. Gli anarchici sono quei pensatori che credono che la vera giustizia e libertà si possano raggiungere distruggendo lo stato, visto come la fonte dello sfruttamento e della repressione. Questa visione si scontra con quella di Marx che non crede sia lo stato il nemico ma il sistema economico capitalista.

Per Marx:

  • Lo stato è quella organizzazione politica suprema che esprime e difende gli interessi della classe borghese
  • Lo stato è una forma di organizzazione politica creata di volta in volta dalla classe sociale che domina per tutelare i propri interessi
  • Lo stato borghese è lo strumento politico di cui si avvale la borghesia per opprimere la classe operaia

Per Bakunin lo stato significa:

  • Lo stato è negatore dell'uomo, è oppressione e repressione, nega l'umanità, rende gli uomini degli schiavi
  • Si schiera contro ogni forma di burocrazia e centralismo
  • È sostenitore

Delle autonomie locali e a favore del federalismo

La prima internazionale è formata nel 1864 a Londra e da lì a pochi anni, in Francia succede qualcosa che attira l'attenzione di Marx:

Accade una guerra civile nel 1871, una guerra lampo, la guerra franco prussiana tra la repubblica francese e la Prussia che unifica l'intera Germania, dura qualche mese e viene velocemente vinta dalla Prussia che invade la Francia. Questa sconfitta provocherà una grande umiliazione per i francesi.

A Parigi nella capitale a seguito di questa sconfitta scoppia ad una rivoluzione che porterà alla proclamazione della Comune, la Comune di Parigi.

A questo evento Marx dedica la sua opera senile "la guerra civile in Francia" 1871

La comune dura poco, meno di un anno, attira Marx perché Marx nella comune francese vede la realizzazione di un grande esperimento rivoluzionario perché gli esponenti della comune di Parigi sciolgono l'esercito, eliminano la burocrazia.

eliminano la rappresentanza parlamentare, affermanola revocabilità di ogni deputato eletto, tutte queste scelte sono considerata rivoluzionarie da Marx. È un'opera particolare perché la comune di Parigi è stata creata dopo una sconfitta militare; eppure, nonostante questo è una nuova forma di governo che rappresenta autenticamente gli interessi della classe lavoratrice.

7/11/22 FABIAN SOCIETY/ FABIANISMO/ FABIANESIMO CONIUGI WEBB

Socialismo, eguaglianza, classe operaia e movimento dei lavoratori alle fine dell'800. Torniamo in Inghilterra, socialismo chiamato Fabian Society o Fabianesimo. L'aggettivo fabiano si riferisce ad una figura romana: Quinto Fabio Massimo detto il Temporeggiatore. Si ispirano a lui perché lui seguiva una strategia militare gradualista fatta di piccoli ma graduali miglioramenti. I fabiani vogliono realizzare il socialismo in maniera graduale attraverso piccoli avanzamenti ma concreti. I fabiani si chiamano fabiani.

perché sono dei temporeggiatori.Sono un gruppo di intellettuali, c’è una corposa presenza femminile, e fanno parte di questa società alcuni dei maggiori scrittori, artisti e giornalisti dell’epoca.I due fondatori sono Beatrice e Sydney Webb, attivisti e intellettuali, hanno entrambi una formazione accademica e scientifica molto solida, sono stati due importanti economisti.Il socialismo promosso da loro è un socialismo non marxista. Rifiutano Marx. OPERE Hanno scritto: “Storia dei sindacati inglesi” del 1894. “Democrazia industriale” del 1897. Sviluppano il concetto di democrazia sociale. Intendono un nuovo tipo di democrazia che si basa sulla giustizia sociale, sulla libertà e sull'emancipazione sociale e politica della classe operaia. In questo libro, il primo, indicano le 4 condizioni per realizzare una democrazia sociale: 1) Gradualismo 2) Sviluppo dell'associazionismo (dei lavoratori, operaio, pensano ai sindacati e alloro ruolo) 3) riuscire ad attribuire il controllo dei mezzi di produzione alla comunità 4) consapevole partecipazione democratica C'è una grandissima fiducia nella democrazia e nelle riforme, c'è un'attenzione molto forte al ruolo proattivo delle associazioni operaie attenzione che caratterizza la fabian society. Nel secondo libro parlano della distribuzione demografica delle trade unions, si afferma che i sindacati sono una vera e propria palestra della democrazia perché gli operai imparano che cosa significa vivere in una comunità democratica. I lavoratori eleggono i rappresentanti che hanno il compito di fare gli interessi dei lavoratori, il rapporto che si crea fra rappresentati e rappresentanti all'interno del sindacato è un rapporto di fiducia che per loro dovrebbe essere il sentimento alla base della democrazia. Inoltre, nei sindacati gli operai imparano ad
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A.A. 2022-2023
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Irene_B di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del pensiero politico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Lagi Sara.