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Il dadaista tedesco negli anni '20 Kurt Switerz e l'assemblaggio artistico

Kurt Switerz, un dadaista tedesco attivo negli anni '20, contribuì alla linea già avviata da Picasso, Braque e molti altri cubisti, introducendo l'uso di oggetti di recupero trovati per caso o abbandonati nelle sue opere. Con lui nasce proprio l'arte dell'assemblaggio, in cui oggetti come rondelle, pezzi di legno, fili di ferro e altri elementi isolati vengono assemblati sulla tela, assumendo un valore formale, storico, cromatico e narrativo.

Nella mente aperta di un artista, nel "recinto sacro dell'arte", si cerca il vero, la realtà. E cosa c'è di più vero di un pezzo di spazzatura salvato e inserito come elemento compositivo destinato a un museo? Il riciclo di ciò che altrimenti avrebbe perso il suo significato è un atto di salvataggio. Se togliamo funzionalità ed economicità a un oggetto, improvvisamente emerge la vita. Nella vita non bisogna buttare niente, perché ogni cosa ha il suo valore.

Vita degli oggetti è come la memoria, ricordiamo tutto. L'opera d'arte che con il dadaismo e le avanguardie perde i connotati di bellezza classica cioè idealizzazione della forma, figurazione, è fatta per entrare dentro la vita. L'arte apre le finestre alla vita. È fatta di oggetti che insieme formano la verità cioè oggetti sporchi, poveri, insignificanti ed inutili. Ha un valore socio produttivo, salviamo un oggetto dal ciclo sociale: produzione, consumo, scarto, rifiuto, abbandono. Quando salvano un oggetto dal ciclo sociale lo pongono nell'arte, nel quadro e improvvisamente questo assume un valore e diventa bello, si entra così in una dimensione sospesa al di là del tempo ciclico, si entra in una dimensione metafisica. La retina sporca sta li per essere guardata, io sollevo l'oggetto in una dimensione sospesa, in cui non c'è il tempo, con ci sono nomi, non ci sono distinzioni.

ne giudizi.Il mondo dell'indistinto fra "sè e l'altro sè" non giudica ma accetta tutto per come è. Amava raccogliere da terra biglietti dei tram (pezzi di carta senza significato), sono delle tracce di vita, di esistenza, la rete che utilizza è vera, indica quindi la presenza della verità. Questa è un'arte poverissima, arte che fa della sua povertà la sua ricchezza, ogni particolare è un ricordo / racconto di vissuto, immesso "nell'ordine disordinato dell'arte". Dadaismo vuol dire anche giocare sul nome "arte" e sulla figura "dell'artista", "dada" è un anti-parola, è una parola senza significato. Kurt Switcher dice che la sua arte non si chiama "arte" ma "merz bilder" (immagini merz), tutte le sue opere si chiamano così. "Merz" è una parola che ha trovato per caso su una

pubblicità della "Commerz Bank" (banca del commercio), da ciò lui toglie delle sillabe, provocatoriamente non ha significato come parola.

L'artista ha fatto la "Merzbao" cioè una casa, la sua, giorno dopo giorno plasma la sua casa con oggetti e cose, come fosse un quadro, una scultura abitabile, un'opera d'arte attraversabile.

L'arte esce fuori dalla cornice e dal piedistallo si espande nella vita e nel quotidiano diventando un'opera domestica ed entrando nella vita come la vita entra nell'arte.

Il "Merz bao" è la prima installazione della storia dell'arte contemporanea (bombardata dagli alleati nella II guerra mondiale, l'artista scappa in Svezia e in Inghilterra per sfuggire alla guerra).

Altro artista è George Horfild e Raul Madsman erano dei dadasofi cioè esperti del niente.

Tutte le avanguardie negli anni '60 e '70 sono figlie del dadaismo.

artisti citati sono:

  • Piero Manzoni artista milanese ed organizzò la "Mostra del niente" una mostra in cui effettivamente non veniva esibito alcuno oggetto / opera d'arte.
  • Gruppo M sempre di Milano, mostra dove si invitava la gente a non venire perché la mostra era una galleria sbarrata, quindi chiusa (opere c'erano ma non erano visibili).
  • MaOsmann crea fotomontaggi, elemento pittorico che ricorda De Chirico a cui i dadaisti guardavano molto e si rifacevano.
  • Anna Musc moglie di Maosman, berlinese creava fotomontaggi e caos. Rappresentava il kaos o pandemonio con scritte, immagini, parole, elementi meccanici.

Cosa vuol dire "Dadaismo"? Niente. Bisogna essere disposti a rinunciare a tutti i nomi e a tutte le definizioni, perché esse sono definitive e nulla è definitivo, con il dadaismo noi raggiungiamo la "non arte".

Negli stessi anni in cui si sviluppa il dadaismo (Zurigo 1916) altri artisti

Ricorrono a stili e linguaggi differenti. L'arte è contemplazione della realtà, l'arte non ha bisogno dell'opera d'arte. Il "contemplativo" è l'opposto dell'attivo (riferimento a Friedrich, Turner...)

L'arte come contemplazione, chi lo fa come arte dadaista e c'è chi lo fa in un altro modo tipo Brancusi (1876 - 1954)

All'indomani dell'avanguardia cubista, radicalizza ancora di più la ricerca della forma pura e assoluta (accomuna tutto il XX secolo), non rappresenta il mondo come lo vede ma come lo immagina nella sua essenza delle cose.

Ricerca della sintesi plastica della forma e delle forme: ridurre - a forza di ridurre le forme della realtà che percepiamo arrivano all'arte astratta.

Sottrarre - ciò che non serve alla contemplazione.

Brancusi crea sculture come: "Uccello" lui raffigura un'ala. "Il corpo umano"

secondo lui la forma che da è di 3 cilindri incastrati•La componente che accomuna tutte queste forme è la superficie traslucida., le forme appaiono come magiche, divine, non di questa terra. L'origine della forma, e l'essenza sta in tutte le forme.Dice "Le mie forme sono l'incontro dell'inizio con la fine", limitare la forma nella sua essenza "spiritualizzazione della forma" in oggetti magici.L'artista plasma assoluti formali, riducendo la forma all'essenziale, all'insegna del "less is more".Riduco a pochi elementi essenziali, per evocare contenuti molto profondi, complessi (il tutto), la forma semplice è quella che vediamo e ci appare essenziale.Legge dell'arte è che il silenzio può essere più espressivo di mille parole."Majastra": rappresenta un uccello magico della tradizione popolare rumena (miti del suo popolo,favole rumene), è

un'idea di un ala, non vuole raffigurare l'uccello, l'uomo, l'ala ma vuole raffigurare l'idea di un uccello, l'idea di un ala e l'idea di un uomo.

"Musa in mano": scolpita all'insegna del less is more, ogni particolare ha un valore molto intenso. Più riduco i segni e più quel segno deve essere assoluto, puro e divino. La musa è addormentata, valore del sonno e del sogno in cui l'inconscio si esprime per quello che realmente è (luogo della verità).

"Un pesce": disse che non voleva scolpire un pesce ma rappresentare il bagliore dell'idea di un pesce. È presente una rarefazione non solo della forma plastica ma anche delle parole e del senso. Come faccio a creare una scultura infinita?

"Scultura infinita": prende dei moduli, li mette uno sopra l'altro finché l'ultimo non lo lascia sospeso e interrotto. Il titolo fa capire che

Quest'ultimo modulo non-finito deve mentalmente proseguire verso il cielo.

Nel XX secolo si scopre l'arte astratta, che rivela alla mente umana delle possibilità della mente umana.

Espressionismo

Schiele e Kirchner sono i padri dell'espressionismo, utilizzano un modo per ingannare la mente, si deve essere più rapidi nella scelta le immagini che escono, sono immagini che provengono da un flusso continuo. La tecnica utilizzata è quella di far cadere del colore sulla sabbia.

Shiele (Austria) A 16 anni aveva delle visioni molto chiare e una grande padronanza del mezzo, era stato allievo di Klimt, ritroviamo anche un po' di decorazione (decorativismo klimtiano), schacciatura dell'immagine e bidimensionalità.

Shiele non ha avuto una vita facile ed esprime tramite l'arte il suo dolore, lo oggettivizza (placazione dell'animo, alla base dell'arte).

Aderisce al movimento espressionista, raffigura soprattutto nudi e corpi.

fatica nel rappresentare il corpo umano. Utilizza spesso colori scuri e tonalità terrose, creando un'atmosfera cupa e malinconica. Le sue opere trasmettono un senso di solitudine e disperazione, evidenziando la fragilità dell'esistenza umana. Nonostante ciò, riesce a comunicare una profonda emotività attraverso la sua tecnica espressiva e la sua capacità di catturare l'essenza dell'animo umano. Le opere di questo artista sono un invito a riflettere sulla condizione umana e sulla complessità delle emozioni che ci accompagnano nella vita.

tristezza all'interno della sua arte. Dipinge questa sofferenza esistenziale dell'uomo che prova, utilizza l'arte come terapia universale come anche è stato per Magritte. Fa del suo dolore il campo di lettura della vita, la sua musa e l'ha trasportato nell'arte. Con grande coraggio si è denudato non solo fisicamente, raccontando attraverso volti, ritratti, corpi nudi storie segrete. L'elemento più importante sono le mani (divaricate, tragiche, bloccate, dolorose, nodose e cupe) anti-naturalistiche, il corpo viene usato come un geroglifico, il corpo nudo urla. Il tutto per una tragedia personale e i ricordi dell'infanzia: suo padre era un capostazione che lavorava in una stazione di Vienna, quando era bambino andava a vedere i treni, le mani sono gli scambi dei binari che vengono tradotti in una traduzione fisica-corporea (mani) di un ricordo infantile. Molto spesso raffigura anche il sesso/amore ma il suo è un sesso triste,

Non giogioso. Il padre, con cui non aveva un bel rapporto, mancava sempre e non gli dava affetto a differenza della madre.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
36 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AnnaPrandini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Gigliotti Guglielmo.