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Estratto del documento

Una volta preso il bene materiale o immateriale è necessario determinarne un valore iniziale da

scrivere nello stato patrimoniale. Tale valore è il costo iniziale e deve essere determinato in maniera

oggettiva, quindi deve essere chiaro e difendibile.

Il costo iniziale di una immobilizzazione materiale o immateriale acquistata include:

• il prezzo effettivo d’acquisto da corrispondere al fornitore del bene, rilevato dalla fattura emessa

dal fornitore per quel dato bene. Tale valore deve essere oggettivo, non devo depurarlo di alcun

valore: ad esempio se fosse presente l’inflazione due identici beni acquistati in periodi diversi a

prezzi diversi verranno valorizzati ciascuno con il proprio prezzo d’acquisto.

• i costi accessori d’acquisto, cioè tutti i osti collegati all’acquisto che l’impresa sostiene affinché

ad esempio tale materiale possa essere collocato nel luogo opportuno, oppure messo nelle

condizioni necessarie affinché possa essere utilizzato.

• la stima dei costi di smantellamento, rimozione del bene o d bonifica del sito su cui insiste. Nel

caso in cui la bonifica supera il valore residuo (quindi il valore che un bene ha ala fine della sua

vita utile), la parte che eccede viene gestita attraverso degli accantonamenti.

Il costo iniziale di una immobilizzazione materiale o immateriale prodotta dall’impresa include:

• il valore delle risorse consumate nel processo produttivo quindi l’insieme dei costi delle risorse

umane, delle materie prime, dei macchinari e tutto ciò che è stato necessario per la produzione di

quell’oggetto, o in alternativa il fair value.

• il valore delle risorse consumate per le attività accessorie di installazione o di collaudo

necessarie a mettere in esercizio il cespite

• la stima dei costi di smantellamento, rimozione del bene o d bonifica del sito su cui insiste. Nel

caso in cui la bonifica supera il valore residuo (quindi il valore che un bene ha ala fine della sua

vita utile), la parte che eccede viene gestita attraverso degli accantonamenti.

Tale valore iniziale deve poi essere aggiornato in base ai vari eventi che si manifestano, in

particolare è necessario stimare il valore consumato dall’immobilizzazione materiale nel processo

produttivo attraverso due tipi di usure, le quali abbattono il valore del bene nell’ambito del processo

produttivo, e sono:

• usura meccanica: tale usura è dovuta ad un deterioramento strutturale e fisico del materiale,

quindi al fatto che il materiale fisicamente lavora. Tale tipologia di usura riguarda solamente

immobilizzazioni di tipo materiale, in quanto le immobilizzazioni immateriali essendo un bene

intangibile non possono usurarsi dal punto di vista fisico.

• usura nel tempo o obsolescenza: tale usura è dovuta all’evoluzione della tecnologia, il bene è

diventato obsoleto e non è più in grado di restituire la stessa utilità che aveva nel momento in cui

era stato acquistato, ad esempio a causa aggiornamenti dal punto di vista operativo oppure un

cambio di software.

L’ammortamento

La tecnica contabile dell’ammortamento si occupa della ripartizione del costo di un bene materiale

o immateriale, in altre parole consiste nella ripartizione in più anni del valore consumato di un dato

bene. L’ammortamento ha 4 caratteristiche:

1. calcola una ripartizione del costo che è solo una stima del reale valore consumato nel processo

produttivo a seguito dell’usura meccanica o del tempo.

2. si applica a beni con vita utile pluriennale finita, ad esempio i terreni che hanno vita utile

illimitata non vanno ammortizzati e vanno contabilizzati separatamente dai fabbricati anche nel

caso in cui essi vengano acquistati congiuntamente.

3. viene calcolato quando il bene materiale o immateriale è disponibile per l’uso, quindi dal

momento in cui l’impresa ha effettuato tutto il necessario per permettere al bene di funzionare e

partecipare al processo produttivo. Se il bene non è ancora stato messo nelle condizioni di

funzionare allora tale bene non può essere ammortizzato, in quanto non in grado di partecipare

al processo produttivo.

4. il costo che viene ammortizzato lungo la vita utile del bene materiale o immateriale corrisponde

al costo iniziale del cespite al netto del valore residuo, quindi al costo iniziale del bene - il

valore residuo (il valore che un bene ha alla fine della sua vita utile), effettivamente corrisponde

soltanto al valore complessivo che verrà consumato nel processo produttivo di quell’impresa

durante la sua vita utile.

I metodi di ammortamento sono 3:

• ammortamento a quote costanti: in questo caso ogni anno viene calcolata la quota di valore

ceduta dal bene al processo produttivo, immaginando che ogni anno essa risulti equamente

distribuita nella vita di utilizzo di tale bene.

• ammortamento a quote crescenti (ammortamento accelerato): in questo caso la quota di

valore ceduta dal bene al processo produttivo anno per anno risulta distribuita in maniera

differente nella vita utile di utilizzo di tale bene, in particolare all’inizio si ha un ammortamento

maggiore, poi con il passare del tempo esso diminuisce.

• ammortamento a quote variabili in base alle unità prodotte: tale tipologia di ammortamento

viene applicata soltanto ai beni che non vengono utilizzati sempre con la stessa intensità, ma che

lavorano in maniera incessante per un periodo di tempo e sporadicamente per un altro. In questo

caso la quota di valore ceduta dal bene al processo produttivo viene connessa all’utilizzo del

bene: mi aspetto una maggiore usura nel momento in cui il bene ha lavorato in maniera

incessante, e una minore usura nel momento in cui il bene ha lavorato sporadicamente, il valore

che risulta dominare è l’usura meccanica.

La contabilizzazione dell’ammortamento viene definita all’interno di un fondo ammortamento che

rappresenta in un determinato istante t il valore comunato di tutte le quote di ammortamento fino a

quell’istante, cioè il costo complessivamente ammortizzato fino a t.

La svalutazione

La svalutazione è anch’essa una riduzione del valore di un bene materiale o immateriale dovuta

ad un qualche evento come un danno o un guasto che pregiudica le prestazioni di quel bene, il

quale è costretto a cedere la propria utilità al processo produttivo.

La svalutazione deve uguagliare la riduzione del valore al valore di recupero, che è pari al maggiore

tra il fair value e in valore d’uso, ovvero il beneficio prodotto dallo stesso bene come conseguenza

dell’uso dello stesso.

La contabilizzazione della svalutazione viene definita all’interno di un fondo svalutazione che

rappresenta in un determinato istante t il valore comunato di tutte le quote di svalutazione fino a

quell’istante, cioè la perdita di valore complessivamente realizzatasi fino a t.

Ora siamo in grado di dare due metodi per aggiornare il valore:

• metodo del costo: una volta considerato un bene materiale o immateriale e una volta scritto nel

bilancio il suo costo iniziale, si aggiorna tale valore in un nuovo istante sottraendo il fondo

ammortamento e il fondo svalutazione.

• metodo della rivalutazione o del fair value (tale metodo risulta più sofisticato e fa riferimento al

concetto di fair value): nel momento in cui si effettua un calcolo del livello del cespite, se il fair

value di un bene materiale o immateriale può essere attendibilmente determinato, il bene deve

essere scritto ad un valore pari al suo fair value, al quale verranno il fondo di ammortamento e il

fondo di svalutazione. Le rideterminazioni del fair value devono essere effettuate con regolarità

sufficiente da assicurare che il valore contabile alla data di costituzione del bilancio non differisca

troppo da quello determinato con il fair value.

Possiamo quindi rappresentare le immobilizzazioni in due modi equivalenti:

1. metodo del valore lordo: viene indicato il valore lordo (il costo iniziale noto anche come

valore contabile lordo dell’attività o valore di libro lordo dell’attività) dei beni materiali e

immateriali e il totale tra il fondo ammortamento e il fondo svalutazione.

2. metodo del valore netto: viene indicato il valore netto (noto anche come valore contabile netto

dell’attività o valore di libro netto o valore di libro dell’attività) che è pari al valore lordo dei

beni materiali e immateriali al quale vengono sottratti i fondi di ammortamento e i fondi di

svalutazione.

valore lordo o valore contabile lordo o valore di libro lordo → costo iniziale

valore netto o valore contabile netto o valore di libro netto → valore lordo - fondi

La rivalutazione

I beni materiali o immateriali oltre a subire delle variazioni negative dovute ad ammortamento o

svalutazione, possono anche configurare degli incrementi, quindi variazioni positive del loro livello

che prendono il nome di rivalutazioni.

Tale incremento di valore del bene verrà bilanciato da un incremento del patrimonio netto, ed

essendo dovuto alla gestione ne identifica un ricavo. Nella costruzione del bilancio ci siamo ispirati

a numerosi principi e il fatto di considerare tale variazione del patrimonio netto come un ricavo

entra in conflitto con il principio di prudenza dal momento che è un qualcosa di potenziale e di non

ancora certo, nonostante tale valore comporti un aumento del patrimonio netto, e quindi un aumento

dei diritti della proprietà.

Quindi, non considerando tale variazione un ricavo, non verrà imputata all’interno dell’utile netto

(somma di costi e ricavi), ma verrà creata una nuova voce all’interno del patrimonio netto che

prende il nome di riserva di rivalutazione nella quale inseriremo questo valore.

Se il valore di un bene materiale o immateriale ha precedentemente subito delle svalutazioni, che

consideriamo come un costo, allora possiamo una successiva rivalutazione di tale bene vero

considerata come un ricavo, solamente nella misura sufficiente a ricompensare la svalutazione.

Allo stesso modo, se è presente una svalutazione che si determina a valle di una rivalutazione, in

questo caso la svalutazione viene utilizzata per ridurre la riserva di valutazione e non verrà imputata

nell’utile netto come un costo, ovviamente ciò viene fatto nella misura in cui il decremento non

ecceda la riserva di rivalutazione.

Alienazione

Nel momento in cui un bene materiale o immateriale viene ceduto a terzi, viene alienato, il suo

valore contabile viene azzerato e il bene viene eliminato dall’attivo, viene espulso dal perimetro

degli impieghi.

Tale valore contabile zero non deve essere confuso con il valore contabile zero di svalutazione di un

bene, il che significa che da quel bene materiale o immateriale non sono più attesi benefici

economici futur

Dettagli
A.A. 2022-2023
24 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ludovicaa.ioffredi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia ed organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Avenali Alessandro.