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T

h. asso di utilizzazione della capacità produttiva: è il rapporto tra la produzione

eTettiva e quella massima che potrebbe essere prodotta con gli impianti e le

attrezzature già esistenti e disponibili.

2. Indicatori del mercato del lavoro: riveste un ruolo importante l’indagine sulle forze di

lavoro, ha frequenza trimestrale o mensile e utilizza le definizioni stabilite dall’ILO, ha

come obiettivo quello della rilevazione dell’oTerta di lavoro, quindi viene condotto

sulla popolazione.

a. Popolazione totale: è la popolazione residente che include tutti i cittadini

presenti o temporaneamente assenti e gli stranieri permanentemente stabili nel

paese.

b. Tasso di attivita = forza lavoro totale / popolazione: include tutti lavoratori

subordinati e disoccupati

c. Occupazione totale: tutte le persone, che in un determinato tempo, hanno svolto

lavori retribuiti anche in natura.

d. Disoccupazione: persone che al di sopra di una determina età o che durante il

periodo di riferimento sono senza lavoro, ma disponibili a lavorare.

e. Disoccupazione registrata: fanno riferimento a fonti amministrative e che

permettono di raccogliere molte informazioni sui disoccupati ma sono soggette

a modifiche legislative.

f. Tasso di partecipazione = forze di lavoro / popolazione (15 e 64 anni, fascia di vita

a livello lavorativo)

g. Tasso di occupazione: popolazione occupata / popolazione in età lavorativa

h. Tasso di disoccupazione: numero di disoccupati / totale della forza lavoro.

i. Disoccupazione nascosta: persone sottoccupate e lavoratori scoraggiati

j. Occupazione nascosta: lavori in nero e straordinari non pagati o pagati in nero

3. Conti nazionali: attraverso la pubblicazione di linee guide e manuali su temi specifici

nonché attraverso la preparazione delle varie edizioni del Sistema dei Conti Nazionali

(SNA)

Gli indici composti sono strumenti utili per riassumere fenomeni complessi attraverso un

insieme di indicatori elementari. Il principale è il BES (benessere equo e sostenibile), che tiene

conto di molteplici dimensioni del benessere.

¨ Addetti = numero di persone occupate nell’impresa

¨ Addetti = numero dipendenti + numero indipendenti

¨ Dipendenti = numero di persone a libro paga (contratto)

¨ Contratti atipici/lavoratori esterni = si distingue il personale esterno con contratto di

collaborazione, senza vincolo di subordinazione che riceve un compenso a carattere

periodico e prestabilito.

Si possono descrivere alcuni indicatori che sono legati alle voci di bilancio: parte di stato

patrimoniale (analisi per indici) e parte di conto economico (valori medi per

dipendente/addetto).

¨ Valore aggiunto: può essere calcolato come di8erenza tra ricavi (A) e costi intermedi

della produzione.

¨ MOL (Margine Operativo Lordo) è dato dalla di8erenza tra il valore aggiunto e i costi del

personale.

¨ Monte ore lavorate rappresenta l’insieme delle ore e8ettivamente lavorate, retribuite e

non, purché finalizzate alla produzione del reddito.

¨ Indici di redditività (conto economico): valore aggiunto/fatturato = quanta parte delle

vendite si traduce in guadagni tali da essere ripartiti per la distribuzione del reddito.

¨ Retribuzioni: costituite da salari, stipendi e competenze accessorie, in denaro e in

natura, al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali

¨ Oneri sociali: comprendo l’insieme dei contributi sociali (possono essere e8ettivi e

figurativi) a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori.

¨ Investimenti fissi lordi: misurano le acquisizioni di capitali fissi e8ettuate nel corso

dell’anno e comprendono anche il valore dei beni capitali prodotti dall’azienda per uso

proprio e delle riparazioni e manutenzioni straordinarie

¨ Costo del lavoro per dipendente: Costo del lavoro/Numero dipendenti*100

¨ Retribuzioni per dipendente: Retribuzioni/Numero dei dipendenti *100

¨ Costo del lavoro/costi della produzione: Costo del lavoro/costi *100

¨ Costo del lavoro/ricavi di vendita: Costo del lavoro/fatturato *100

¨ Costo orario del lavoro: Costo del lavoro/monte ore

¨ Tendenza all’export = Incidenza del fatturato esportato di beni sul fatturato totale * 100

¨ Investimenti per addetto: Ammontare investimenti/numero addetti *100

La competitività, da sempre presente nel dibattito economico, ha assunto un ruolo centrale

negli ultimi decenni a causa della globalizzazione, che ha intensificato la competizione tra

imprese e tra sistemi economici nazionali.

L’ISTAT pubblica un rapporto sulla competitività dell’industria e dell’economia italiane, basto

su ampio patrimonio di dati economici. Il rapporto analizza il sistema produttivo italiano

sotto diversi profili, permettendo valutazioni a livello micro, meso e macroeconomico.

Il rapporto sulla competitività dei settori produttivi fornisce:

• un quadro dettagliato e aggiornato sulla struttura e performance dei settori produttivi

• analisi tematiche annuali su export, innovazione, occupazione, legami internazionali,

confrontate con il contesto europeo

• un’appendice statistica con altri 70 indicatori di serie storiche, disaggregati per settore,

dimensione e territorio, o8re due modalità di approccio: scheda (informazioni

congiunturali e viene sempre aggiornata) e database (disaggregazioni dimensionali e a

livello regionale).

• dati aggiornati da registri statistici su occupazione, scambi con l’estero e gruppi

d’impresa &/%

#

$

"# % !"

= (∏ 100)

indice sintetico di competitività SCI: , rappresenta una media

" #

$ $"

geometrica degli indicatori. Gli indicatori coprono sia aspetti strutturali (competitività di costo,

redditività lorda, propensione all’export, variazione delle esportazioni e quota di imprese

innovatrici) che aspetti congiunturali (produzione industriale, fatturato estero e grado di utilizzo

degli impianti).

Il rapporto 2016 è dedicato specificamente alla tematica dell’occupazione. La comprensione

del fenomeno occupazionale è necessaria per avere comprensione del problema e per

proporre misure di policy atte a raggiungere i livelli più elevati di occupazione. Infatti, lo studio

e la rappresentazione del fenomeno possono essere approcciati da diversi punti di vista: la

domanda o l’o8erta di lavoro, o in accordo allo specifico oggetto di misurazione.

All’interno del rapporto viene analizzata la dinamica occupazionale utilizzando microdati a

livello di impresa e facendo riferimento ai settori di attività economica. Il database utilizzato

Oros contiene i dati sulle posizioni lavorative delle imprese con dipendenti dell’universo delle

imprese italiane.

Labour hoarding è un fenomeno che può essere definito come la parte dell’input di lavoro

che non è pienamente utilizzato da un’impresa nelle varie fasi del suo processo di

produzione. La sottoutilizzazione può manifestarsi come una riduzione delle ore lavorate o la

disposizione di formazione aggiuntiva. Pertanto, al fine di fronteggiare una flessione delle

attività delle imprese possono preferire la riduzione delle ore lavorate piuttosto che la riduzione

del personale che sarebbe più costosa; questo diminuirà la produttività nei periodi di crisi

economica. Invece, nella fase di ciclo discendente preferiranno addizionare l’assunzione di

nuovi lavoratori finché la produttività non si sia incrementata su8icientemente e la ripresa non

sia ra8orzata. [durante la crisi prima riducono le ore di lavoro e successivamente quando la

crisi si intensifica cominciano a ridurre i posti di lavoro; nella ripresa prima sfruttano l’input di

lavoro a loro disposizione aumentando le ore lavorative e, successivamente, cominciano ad

assumere nuovi lavoratori].

La posizione lavorativa alle dipende è identificata da un contratto di lavoro tra una persona

fisica e un’impresa e prevede una retribuzione in compenso a una prestazione lavorativa.

Il numero complessivo di posti di lavoro può essere inferiore o superiore a quello delle persone

occupate, poiché una stessa persona può attivare più contratti, anche se ne mantiene uno solo

in un dato momento.

Le posizioni lavorative sono calcolate con dati da fonti amministrative e statistiche, mentre

le persone occupate derivano da dati individuali o familiari. Per confrontare diverse fonti, è

importante verificare: le definizioni usate; le modalità di misurazione (stock, flusso, saldo);

l’unità di tempo (mese, anno, settimana, ecc.).

La domanda di lavoro si può misurare anche in ore lavorate, che dipendono sia dal numero di

posti disponibili che dall’intensità del lavoro (part-time, full-time, straordinari, CIG, ecc.).

Fenomeni come il labour hoarding (mantenere personale in eccesso) influiscono su questi

dati.

Nel Rapporto sulla Competitività, le informazioni su addetti e ore lavorate provengono

da fonti diverse, incrociando più basi dati per una visione completa.

Per analizzare l’economia e fare confronti internazionali si usano:

• STS Eurostat: dati armonizzati a livello europeo.

• GI: rilevazione mensile sulle grandi imprese (500+ addetti).

• VELA: rilevazione trimestrale sulle medie e piccole imprese (10-499 addetti).

• OROS: dati INPS sulle imprese con dipendenti.

Il quadro di riferimento dele essere ricondotto a quanto detto precedentemente nella

descrizione dei mercati dove famiglie e imprese si scambiano i fattori della produzione e

beni servizi prodotti. È rilevate la popolazione e la sua descrizione, rappresentata dal settore

delle famiglie che detiene l’o8erta del fattore lavoro e i capitali. Il fattore lavoro entra nella

funzione di produzione assieme al capitale per la produzione degli output.

Definire altri fattori: l’istruzione che accumulandosi crea e implementa il capitale umano,

l’età, la fecondità, i movimenti migratori (influenzati dall’ambiente economico e influenzano

le determinanti economiche come il mercato del lavoro).

Lo sviluppo demografico e quello economico non sono sempre legati in modo diretto e

costante nel tempo e nello spazio. Sebbene la crescita della popolazione possa mettere sotto

pressione le risorse naturali e il capitale, il progresso tecnologico ha permesso di

aumentare il prodotto pro-capite. Economisti come Malthus temevano che una crescita

demografica eccessiva ostacolasse lo sviluppo economico, rischio ancora attuale per

alcuni Paesi in via di sviluppo con alti tassi di natalità.

Il tema della disoccupazione diventa centrale quando si vogliano determinare e analizzare i

fattori che regolano la crescita economica e il ciclo produttivo. Le retribuzioni vigenti e il

Dettagli
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A.A. 2024-2025
36 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-S/03 Statistica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher delbononicole di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Statistica economica II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Mariani Paolo.