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II
La variazione netta del disavanzo pubblico è data da: Ricavi scali - Spesa pubblica, ovvero
⋅ −1 . Per stimare le entrate scali sarebbe necessario
T I − A − M − A − I ΔG
(I )
II,0 II
endogenizzare il comportamento delle famiglie, soprattutto il loro consumo.
Esternalità quando la produzione o il consumo di un bene in uenza il benessere di un altro
negative
soggetto, senza che questo riceva un compenso o paghi un prezzo. Possono essere
( come l'inquinamento causato dalla produzione dei vari settori produttivi, rientra nella SAM
positive.
estesa) e
Emissioni dirette: come per inquinamento si può calcolare i coe cienti tecnici, ad esempio
emette direttamente
10/40, 10 unita di CO2, proveniente dal settore che produce il bene nale.
Emissioni indirette: inquinamento dovuto alla produzione degli input di questi beni (consumi
intermedi)
fi ff
ff
ff
ff ff ff fi ff ff ff fi fi fl ffi ffi fi fi ff fi fi
MOLTIPLICATORI,
I si può de nire come:
- e etto, variazione nale, e etti complessivi, risposta, variazione endogena
- Variazione iniziale, e etto diretto, stimolo, variazione esogena, spesa autonoma
Tipi di moltiplicatore
1. La rappresentazione dell’economia che adoperano (il modello matematico utilizzato)
Nel modello IO abbiamo visto tre tipi:
I tipo: Q = (I -
considera solo i settori produttivi, solo l’attivazione di consumi intermedi :
A) D
-1
II tipo: aggiunto il settore delle famiglie,
al tipo I viene con l’aumentare della domanda si
A
attiverà anche una serie di redditi di lavoro. è una matrice A aumenta, con l’aggiunta di
II
una riga (la rimunerazione del lavoro) e di una colonna (i consumi delle famiglie)
Q = (I - A ) D: ma Q ha n+1 componenti, ma solo n settori produttivi; quindi per
-1
II II II
calcolare la produzione dobbiamo escludere una variabile riga di tale vettore.
Applicando l’intera matrice SAM, che considera tutti i ussi economici la logica del
Q = (I - A ) D,
moltiplicatore a tutti i settori presenti nella SAM: anche qui, si usa
-1
SAM SAM
come vettore [1,1,1,0,0] per selezionare solo i settori prodotti nel calcolo
2. L’e etto che intendono calcolare, VA, occupazione ⋅
−1
valore della produzione Q: Q = − A) D
(I
๏ n×1
n×1 n×n
๏ Valore aggiunto VA n×1
Redditi: il valore aggiunto serve a rinumerare i fattori K e L: conoscendo la variazione di
๏ valore aggiunto e l’incidenza della rimunerazione di ogni fattore possiamo calcolare la
variazione di reddito che deriva dal valore di Q
Occupazionali: conoscendo la variazione di produzione in ogni settore e i requisiti di
๏ mano d’opera.
Espressione algebrica:
1. Per un moltiplicatore di tipo I l’e etto sul Valore Aggiunto ∆D è (I - A -M)(I - A ) ∆D, per
-1
I I
calcolare il moltiplicatore dobbiamo fare una frazione tra e etto e causa, ossia
⋅ ΔVA
μ n , misura quanto valore aggiunto viene generato per ogni unità di domanda
= ⋅ ΔD
n
nale.
A o A contengono altre righe e colonnini addizione a quelle dei consumi intermedi, ma solo i
II SAM
consumi intermedi domestici devono essere sottratti nel calcolo del valore aggiunto. E quindi
necessario aggiungere A0 (A aumenta di una riga e di una colonna), per avere le dimensioni giuste
(I (I )
I A M Q A M) A −1
delle matrici: − − = − − − ΔD
0 0 II II
II
n+1×1 n+1×1
Proprietà moltiplicatori IO e SAM
I. moltiplicatore della produzione ha poco signi cato. valore aggiunto signi ca
Un Solo il
quanta ricchezza è prodotta.
II. Il moltiplicatore di VA è sempre inferiore al moltiplicatore di fatturato/valore della
produzione
III. il moltiplicatore di valore aggiunto di tipo I è uguale a 1
In economia chiusa,
A. A livello mondiale il moltiplicatore di tipo 1 è uguale a 1, poiché l’economia mondiale è un
economia chiusa
IV. moltiplicatore di VA di tipo I è inferiore a 1,
In economia aperta, il a causa delle importazioni
V. coe cienti della matrice Leontief diretta,
I inversa hanno un’interpretazione indicano
l’e etto su ogni settore in risposta a una variazione unitaria della domanda nale in un altro
settore.
VI. permettono un confronto immediato
I valori della matrice Leontief inversa tra settori
osservando e sommando le colonne della matrice inversa di Leontief; i settori con meno
importazioni tendono ad avere moltiplicatori più alti
VII. Linearità: per calcolare l’impatto di una variazione della domanda nale si può direttamente
applicare il moltiplicatore alla variazione della domanda nale.
fi ff ff ffi ff fi ff ff fi ff fi fl fi ff fi fi fi
VIII. disaggregazione
Il livello di della matrice intersettoriale può in uire sull’impatto misurato. Più
e disaggregata la matrice settoriale, più precisa è la misura dell’impatto. Se i settori hanno
pro li di spesa simili, l’aggregazione ha poco impatto.
IX. Più conti endogeni portano moltiplicatore più alto: maggiore endogenizzazione aumenta il
valore del moltiplicatore
X. Più conti endogeni portano un moltiplicando più basso, ma il valore della domanda
esogena si riduce, quindi il moltiplicatore si applica a una base minore
Implicazioni: non si può dire a priori se un moltiplicatore di tipo II porta un impatto più alto di uno
di tipo I, dipende da:
- quali conti sono endogeni o esogeni
- La composizione dello shock
- Il settore analizzato
XI. stimare quanto lavoro nazionale è contenuto nella
Il moltiplicatore IO consente di
produzione indotta da una variazione della domanda nale, conoscendo la domanda nale
e i coe cienti tecnici è possibile calcolare, la variazione della produzione settoriale e il
fabbisogno di lavoro.
XII. analizzare gli e etti della variazione dei prezzi
I modelli IO possono essere estesi per E etto totale E etto indiretto
μ
XIII.Scomposizione del moltiplicatore: ,
= =1+
E etto diretto E etto diretto
A) A)
−1 −1
formalmente: , dove ∆D è e etto diretto e il resto
− ΔD = ΔD + − ΔD − ΔD
(I (I
è l’e etto indiretto/indotto
XIV.L’e etto di un aumento della domanda è simmetrico a quello di una sua riduzione: da qui
se un’espansione ∆G genera un disavanzo X di euro, servirà una contrazione di pari entità ma
di segno opposto -∆G per riassorbirlo
Pregi del modello IO:
1. Chiarezza concettuale: il modello IO rappresenta bene i legami intersettoriali
2. Capacita di simulazione: permette di simulare gli impatti economici di variazione della
domanda nale
3. Linearità: la proporzionalità consente facili calcoli anche in caso di shock più grandi
4. Applicabilità ampia: usato per valutare impatti su produzione, valore aggiunto, occupazione,
imposte, esternalità ambientali
5. Base empirica forte: si fonda su dati osservabili e disponibili
Limiti:
i. Assunzioni rigide: coe cienti tecnici ssi e nessuna economia di scala
ii. Assenza di vincoli capacità: non tiene conto dei limiti sici o strutturali della produzione
iii. Statisticità: è un modello comparatico statico, non considera l’evoluzione nel tempo
iv. Assenza di prezzi: salvo estensioni speci che, il modello IO lavora in quantità, non tiene
conto di variazioni nei prezzi.
v. Economia chiusa o aperta poco essibile: non sempre si riesce a cogliere completamente il
ruolo delle importazioni e delle esportazioni.
vi. Validità solo per piccoli shock: può portare a risultati distorti se applicato a variazioni troppo
ampie.
Gli altri moltiplicatori:
1. L’equilibrio macroeconomico: Y = C+I+G+X-M, dove C=c +cY (c è propensione marginale al
0
C I G X M 1
+ + + −
0 μ
Y moltiplicatore scale
consumo) , dove è il
=
= c c
1 − 1 −
- importazioni endogene:
Con Se importazioni (M=mY) dipendono dal reddito allora
1
μ più alta è la propensione a importare m, più basso è il moltiplicatore, perché
= c m
1 − +
parte della spesa esce dall’economia interna.
- tassazione:
Con se lo stato nanzia con delle tasse, allora C=c +c(Y-T) e quindi ∆Y=∆G,
0
ovvero la spesa pubblica è uguale all’aumento del PIL, ma solo in assenza di importazioni
Il moltiplicatore scale è equivalente a un moltiplicatore IO con: un solo settore produttivo e e etti
indotti inclusi
ff ff
ff ff
ff fi ff ffi fi fi ffi fi fl fi fi ff fi fi fl ff fi fi ff
Macroeconomici:
2. evoluzione dei moltiplicatori scali e considerano più variabili e relazioni
economiche
Econometrici:
3. stima basata su dati storici e usano metodi statistici per calcolare la relazione
tra spesa e crescita
CGE
4. è l’evoluzione del modello SAM: usano funzioni non lineari e considerano prezzi e quantità
separatamente. Sono adatti per simulazioni con grandi shock
DSGE
5. sono modelli dinamici e stocastici. Includono aspetti monetari e aspettative degli agenti
Attenzione nell’uso di moltiplicatori:
1. Unità: il moltiplicatore va espresso come numero adimensionale
2. Tempo: i moltiplicatori devono essere confrontabili nel tempo. Moltiplicatori riferiti a un solo
anno ≠ moltiplicatori cumulati su più anni.Per confronti corretti, somma tutti gli e etti lungo gli
anni
3. Attenzione ai lori usi impropri
Cosa ricordare
+ Endogene/esogene: alcune variabili sono ssate (esogene), altre calcolate (endogene).
+ Linearità: utile per simulazioni, ma attenzione agli shock grandi.
+ Limiti: modello statico, rigido nei comportamenti, non considera i prezzi salvo modi che.
Gli altri moltiplicatori:
- tipi di moltiplicatore:
- Tipo I: considera solo i settori produttivi e i consumi intermedi (diretti + indiretti)
- Tipo II: include anche i consumi delle famiglie (si aggiungono e etti indotti)
- SAM: include tutti i conti della matrice SAM (Stato, Investimento, pro tti…), impatti più
completi
- Moltiplicatori per e etto
- Produzione
- Valore aggiunto (VA)
- Occupazione
- Fiscale (tasse generate)
- Ambientale
- E etti inclusi
- Diretti: impatto iniziale
- Indiretti: e etto sui fornitori
- Indotti: e etto da redditi dei lavoratori e spesa aggiuntiva
Il moltiplicatore di tipo II è più alto di quello di tipo I, ma si applica a una domanda esogena piu
piccola
Cosa fa il modello I