Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 29
Spiegazioni programma completo per preparazione esame Diritto penale 2 Pag. 1 Spiegazioni programma completo per preparazione esame Diritto penale 2 Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Spiegazioni programma completo per preparazione esame Diritto penale 2 Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Spiegazioni programma completo per preparazione esame Diritto penale 2 Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Spiegazioni programma completo per preparazione esame Diritto penale 2 Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Spiegazioni programma completo per preparazione esame Diritto penale 2 Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Spiegazioni programma completo per preparazione esame Diritto penale 2 Pag. 26
1 su 29
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L’abuso deve avere come effetto il costringimento della vittima a dare o promettere: il reato si

consuma infatti nel momento della dazione o della promessa. Il dolo sussiste quando si ha la

consapevolezza dell’indebita natura della dazione o della promessa: se l’agente è in buona

fede il dolo è escluso.

La norma intende tutelare sia la p.a. che la persona che subisce il danno particolare

(soggetti passivi) contro l’abuso del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio, che

in questo modo si procura un vantaggio che non gli spetta.

Pena: reclusione da quattro a dodici anni.

Aggravanti od attenuanti: -

Reato: Corruzione per atto di ufficio (corruzione impropria)

Riferimenti normativi: art. 318 c.p.

Fattispecie: La corruzione consiste in un accordo tra pubblico funzionario ed un privato

con il quale il primo accetta dal secondo un compenso che non gli è dovuto per effettuare

un atto relativo (c.d. corruzione impropria) o contrario (c.d. corruzione propria) alle sue

funzioni.

Il reato è consumato quando il pubblico ufficiale accetta il compenso o anche solo la

promessa. Il dolo del funzionario è costituito dalla coscienza e volontà di ricevere una

retribuzione non dovuta con la consapevolezza che essa è stata data per il compimento di un

atto d’ufficio non dovuto; il dolo del privato corruttore consiste nella coscienza e volontà di

dare un compenso al pubblico ufficiale per ottenere l’esecuzione di un atto non dovuto.

A differenza della concussione, dove il pubblico funzionario opera in condizione di

metus),

superiorità rispetto al privato che è in una condizione di soggezione o timore (c.d.

nella corruzione le parti sono in condizioni di parità. Quandanche non lo fossero del

tutto, si configura la corruzione e non la concussione, in quanto è il privato ad avere

l’intenzione di conseguire un vantaggio a danno della p.a. e non il pubblico funzionario.

Pena: reclusione dai sei mesi ai tre anni. È un reato pluri-soggettivo per cui soggiace alla

stessa pena anche il privato corruttore.

Aggravanti od attenuanti: in caso di corruzione susseguente, ovvero qualora il pubblico

ufficiale riceve una retribuzione per un atto d’ufficio da lui già compiuto, la pena è della

reclusione fino ad un anno ed il privato corruttore non è punito.

Reato: Corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio (corruzione propria)

Riferimenti normativi: artt. 319 e 319 bis c.p.

Fattispecie: La corruzione consiste in un accordo tra pubblico funzionario ed un privato

con il quale il primo accetta dal secondo un compenso che non gli è dovuto per effettuare

un atto relativo (c.d. corruzione impropria) o contrario (c.d. corruzione propria) alle sue

funzioni. La corruzione propria è considerata più grave perché si turba la p.a. ed il regolare

svolgimento della sua attività.

La fattispecie si integra quando il compenso sia dato o promesso per omettere o ritardare un

atto o per compiere un atto contrario ai doveri d’ufficio. Il reato è consumato quando il

pubblico ufficiale accetta il compenso o anche solo la promessa.

Pena: reclusione dai due ai cinque anni.

Aggravanti od attenuanti: L’art. 319 bis c.p. prescrive che quando l’atto di cui all’art. 319

c.p. ha per oggetto il conferimento di pubblici impieghi, stipendi o pensioni o la

stipulazione di contratti nei quali sia interessata l’amministrazione alla quale il pubblico

ufficiale appartiene la pena è aumentata (aggravante speciale).

Reato: Corruzione in atti giudiziari

Riferimenti normativi: art. 319 ter c.p.

Fattispecie: Il reato sussiste quando i fatti previsti negli artt. 318 e 319 c.p. sono commessi

per favorire o sfavorire una parte in un processo, civile, penale o amministrativo che

sia.

Pena: reclusione dai tre agli otto anni.

Aggravanti od attenuanti: se dal fatto deriva l’ingiusta condanna di qualcuno alla

reclusione fino ai cinque anni, il colpevole è punito con la reclusione dai quattro ai dodici

anni; se dal fatto deriva l’ingiusta condanna di qualcuno alla reclusione superiore ai cinque

anni o all’ergastolo, il colpevole è punito con la reclusione dai sei ai venti anni.

Reato: Induzione indebita a dare o promettere utilità

Riferimenti normativi: art. 319 quater c.p.

Fattispecie: La norma è stata introdotta dall’art. 1 co. 75 l. 190/2012, il quale ha scisso il

reato di concussione rimuovendo l’induzione indebita dalla fattispecie dell’art. 317 c.p. (a

seguito della riforma si ha concussione solo in caso di costringimento). Il reato sussiste

quando il pubblico funzionario o l’incaricato di un pubblico servizio, abusando della sua

qualità o dei suoi poteri, induce altri a dare o promettere indebitamente a lui od a terzi

denaro od altra utilità.

Pena: reclusione dai tre agli otto anni; reclusione fino a tre anni per il privato

corruttore. Reato: Istigazione alla corruzione

Riferimenti normativi: art. 322 c.p.

Fattispecie: Il reato sussiste quando qualcuno offre denaro od altro ad un pubblico

ufficiale per indurlo a compiere un atto del suo ufficio, ma questi non accetta l’offerta o la

promessa, oppure quando è il pubblico funzionario a sollecitare la promessa o la

dazione di denaro. Sia la corruzione propria che impropria integrano questa fattispecie.

Pena: reclusione dai sei mesi ai tre anni ridotta di un terzo per il tentativo di corruzione

impropria; reclusione dai due ai cinque anni ridotta di un terzo per il tentativo di

corruzione propria. Abuso d’ufficio

Reato: Abuso d’ufficio

Riferimenti normativi: art. 323 c.p.

Fattispecie: Il reato sussiste quando un pubblico ufficiale od un incaricato di pubblico

servizio nello svolgimento delle loro funzioni, in violazione di leggi o regolamenti oppure

omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto

o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto

vantaggio patrimoniale oppure arreca ad altri un danno ingiusto.

Il reato si consuma con la realizzazione dell’evento dell’ingiusto vantaggio patrimoniale o del

danno ingiusto, anche per effetto di un comportamento omissivo. Il dolo consiste, oltre che

nella volontà, nella consapevolezza dell’esercizio di una pubblica funzione e della violazione di

norme di legge o regolamenti anche tramite l’obbligo di astensione in presenza di interessi

propri o di un prossimo congiunto, procurando a se o ad altri un ingiusto vantaggio o

arrecando un danno ingiusto ad altri.

ratio

La della norma è quella di assicurare il buon andamento e l’imparzialità

dell’amministrazione (art. 97 Cost.). Questa norma si applica anche quando il fatto sia

disciplinato già da un’altra disposizione, a patto che non si tratti di un reato più grave: ad es.,

non si applica l’art. 609 c.p. “perquisizione e ispezione arbitraria da parte di pubblico ufficiale”

(reclusione fino ad un anno) e si applica solo l’art. 323 c.p., mentre si applicano

congiuntamente l’art. 323 c.p. e 605 c.p. “sequestro di persona” (reclusione fino ad otto anni).

Pena: reclusione dai sei mesi ai tre anni.

Aggravanti od attenuanti: La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno

hanno un carattere di rilevante gravità.

Reato: Utilizzazione d’invenzioni o scoperte conosciute per ragioni d’ufficio

Riferimenti normativi: art. 325 c.p.

Fattispecie: Il reato sussiste quando il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico

servizio impiega a proprio o altrui profitto invenzioni, scoperte scientifiche o

applicazioni industriali che egli conosca per ragione del proprio ufficio e che debbano

rimanere segrete.

Pena: reclusione da uno a cinque anni e multa non inferiore ad € 516.

Reato: Rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio

Riferimenti normativi: art. 326 c.p.

Fattispecie: Il reato sussiste quando il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un

pubblico servizio, nell’esercizio delle proprie funzioni ed abusando della propria qualità,

rivela o agevola la conoscenza di notizie d’ufficio segrete.

La notizia deve essere d’ufficio, e cioè riguardare un atto della p.a., su cui è posto il segreto

da una disposizione di legge o da un atto di un’autorità, che proibisce la divulgazione ad

estranei. Il reato si consuma con la realizzazione del fatto, e non è necessario che da ciò la

p.a. abbia effettivamente avuto un danno.

Pena: Reclusione fino ad un anno in caso di responsabilità per colpa. Reclusione fino a due

anni se il fatto è commesso con dolo (specifico) al fine di procurare a sé od ad altri un

ingiusto profitto non patrimoniale o di cagionare ad altri un danno ingiusto. Reclusione dai

due ai cinque anni se il fatto è commesso con dolo (specifico) al fine di procurare a sé od ad

altri un ingiusto profitto patrimoniale.

Reato: Violazione di doveri inerenti alla custodia di cose sequestrate

Riferimenti normativi: art. 334 c.p. ed art. 335 c.p.

Fattispecie: Il reato sussiste in caso di sottrazione, dispersione o danneggiamento di

cose sottoposte a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dall’autorità

amministrativa ed affidata alla sua custodia, al solo scopo di favorirne il proprietario.

È richiesto il dolo generico (art. 334 c.p.) o la responsabilità per colpa (art. 335 c.p.).

Pena: reclusione dai sei mesi ai tre anni e multa da € 51 ad € 516 per dolo. Reclusione

fino a sei mesi e multa fino ad € 309 per colpa.

Aggravanti od attenuanti: si applica la reclusione da tre mesi a due anni e la multa da

€ 30 a € 309 se il fatto è commesso dal proprietario della cosa affidata alla custodia del

proprietario stesso. Si applica la reclusione da un mese ad un anno ed una multa fino ad

€ 309 se il fatto è commesso dal proprietario della cosa, non affidata alla sua custodia.

Omissioni dolose di doveri funzionali

Reato: Omissioni o rifiuto di atti d’ufficio

Riferimenti normativi: art. 328 c.p.

Fattispecie: Il reato sussiste quando il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico

servizio rifiuta indebitamente un atto del suo ufficio, quando questo deve essere

compiuto senza ritardo per ragioni di giustizia, sicurezza pubblica, ordine pubblico, igiene o

sanità.

Fuori da questi casi, il reato sussiste anche quando il pubblico funzionario fa decorrere

trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse senza rispondere per iscritto per

esporre le ragioni del ritardo. In questo secondo caso si presuppone quindi una richiesta

chiara ed univoca di un interessato, a seguito della quale il pubblico funzionario ha 30 giorni

per adempiere l’atto oppure non adempierlo e rispondere p

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
29 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher David893. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Fiorella Antonio.