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IL LATTOSIO

È lo zucchero maggiormente rappresentato nel latte e risulta essere il principale "regolatore osmotico" della

secrezione ghiandolare. Le sue fluttuazioni sono minime e legate più allo stato sanitario della mammella, che

alla dieta.

Dei livelli bassi (4,6-4,7%) possono essere associati a carenze energetiche nella razione con presenza di animali

magri (BCS < 2,5) o a stati patologici della mammella dovuti a mastite.

Dei livelli alti (5%) si riscontrano con razioni ad elevato contenuto energetico, gli animali sono in genere in

buona forma corporea (BCS > 3,8-4)

Il lattosio risulta essere un marker per capire se l’animale ha un calo energetico in quanto utilizzerà il lattosio

come fonte di energia e quindi la percentuale si abbassa.

CARATTERISTICHE IGIENICO-SANITARIE (Conta Cellule Somatiche e Conta Batterica Totale)

- SCC e CBT non evidenziando quindi una relazione con la formulazione della razione ed al tipo di

foraggio impiegato

- una errata gestione dell'allevamento spesso può essere la principale causa responsabile nella catena di

"trasmissione" di spore clostridiche

CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE – PROPRIETÀ REOLOGICHE (Attitudine alla Coagulazione,

Forza del Coagulo)

ATTITUDINE ALLA COAGULAZIONE

• risultante delle specifiche qualità tecnologico-casearie del latte quali l’acidità titolabile, il pH ed il

contenuto di caseina→ la caseina è legata alla genetica e agli amminoacidi che arrivano intatti al

22

parenchima mammario. Il grado di acidità del latte è dato Acidità titolabile: valore attribuito a ciascun

dalla somma delle funzioni acide apportate dal latte che viene analizzato e corrisponde ai

contenuto in caseina e della azione acidificante di fosfati millilitri di idrossido di sodio che vengono

e citrati. aggiunti al latte per arrivare a pH neutro (il latte

• L’acidità titolabile viene espressa in gradi Soxhlet – normalmente è sub acido). L’acidità è bassa

Henckel (SH°). quando ho bisogno di poca base per

I valori di riferimento sono: neutralizzare il pH, mentre è alta quando noi

3.2– 3.8 °SH/50 Latte con acidità normale dobbiamo utilizzare molta base.

< 3.2 °SH/50 Latte ipoacido Se l’acidità è alta il latte coagula più

> 3.8 °SH/50 Latte iperacido velocemente

Quindi più ho la presenza di fosfati, citrati e caseina, che di per sé rende acido il latte, più il latte tende ad

essere intrinsecamente acido. Per aumentare i fosfati bisogna apportare un contenuto corretto di fosforo mentre

per i citrati è un po’ più difficile però questi aumentano all’ottimizzazione delle fermentazioni ruminali in

quanto sono dei sottoprodotti del metabolismo batterico.

CONTENUTO DI CATABOLITI (UREA)

Dalla degradazione delle proteine nel rumine si forma AMMONIACA

Al normale pH ruminale (6,5 – 6,0) l’ammoniaca non è dispersa come gas, mentre una quota può essere

utilizzata dai batteri del rumine in quanto passa per diffusione attraverso la parete e la membrana batterica;

È assorbita principalmente dalle pareti del rumine e dei prestomaci. È trasportata al FEGATO attraverso la

vena porta dove viene convertita in urea

Il Ciclo dell’UREA avviene nel CITOPLASMA e nel MITOCONDRIO delle cellule epatiche

La conversione dell’ammoniaca in urea ha un costo energetico di 4 moli di ATP / g di NH3, pari a 7.3 kcal di

Energia per grammo di AMMONIACA. L’urea in circolo può tornare nel tratto digestivo (GIT) attraverso la

saliva (rumine) o per diffusione dal sangue (intestino). L’urea è parzialmente eliminata attraverso il LATTE,

le feci e le urine. Ciclo dell’azoto

Quando l’alimento entra nel

rumine, si hanno le proteine e

l’azoto non proteico, che viene

utilizzato dai microrganismi

ruminali, sottoforma di

ammoniaca, per produrre le

proteine microbiche, mentre gli

scarti formano l’urea. Le

proteine si dividono in proteine

degradabili e non degradabili a

livello ruminale. Le non

degradabili vanno all’intestino,

mentre le degradabili vengono

degradate in amminoacidi da

utilizzare per la sintesi di

proteine microbiche.

All’intestino arrivano le

proteine non degradabili a livello ruminale, l’ammoniaca e i batteri morti. L’urea è escreta dai reni mediante

le urine, ma una parte è fatta ricircolare e raggiunge il GIT (tratto gastro intestinale) tramite il circolo

sanguigno. Il rumine ottiene ulteriore urea endogena dalla saliva (60-70% di azoto in saliva)

Il ricircolo dell’urea al rumine è uguale al 10-15% dell’ingestione di N (più alto in diete povere in proteine)

I microrganismi ruminali hanno a disposizione una quantità relativamente costante di NPN 23

Molto importante: quando il livello di urea

aumenta anche solo di poco nel latte vuol

dire che c’è una perdita maggiore di urea a

livello delle urine

Oggi si cerca di rimanere tra i valori di urea

pari a 20-24 mg/L

Si cerca di avere meno scarto e di dare in

modo più preciso agli animali gli

amminoacidi

L’UREA è uno strumento per la valutazione dello stato energetico e proteico della razione. Serve per:

§ Controllare il tenore proteico (PG) della razione (min. 15%, max 18%)

§ Controllare il livello di RDP (60-65% della PG) = 2/3 PG

§ Controllare il livello di RUP (35-40% della PG) = 1/3 PG

§ Controllare il livello di Proteina Solubile (50% della RDP)

§ Controllare il livello di amido della razione (24-28% della SS) ed i livelli di zuccheri (4-6% della SS)

§ Valutare Prot. vera/Grasso nel latte: Prot. vera = 82% Grasso. Se la UREA è bassa, la Prot. Vera scende

fino al 75% del Grasso

§ Valutare la consistenza delle feci: con l’UREA alta le feci sono più tenere

Urea nel latte:

Tenore di riferimento: 24 – 27 mg/100 ml di latte

- indicatore di squilibri proteici ed energetici della razione

- strumento diagnostico in caso di infertilità problemi sanitari nella bovina da latte (es. clostridiosi).

Lezione 27/10 vedi fine corso

GESTIONE ED ALIMENTAZIONE DELLA MANZA

L’allevamento delle manzette e delle manze include degli animali dai 6 mesi di età fino al primo parto. Si tratta

di animali che per un periodo iniziale risultano essere un “output” in quanto non sono produttive.

Oltre alle manzette e le manze anche i vitelli sono improduttivi.

Con il termine vitello noi indichiamo un animale sotto i 6 mesi d’età, mentre a livello europeo il termine era

riferito ad un animale con un peso fino a 220 kg, non tenendo conto delle tipologie di razza, altri paesi extra-

europei considerano vitelli tutti qui bovini fino a un peso di 80 kg, senza, ancora una volta, tenere conto della

razza.

Nei 6 mesi di età il vitello presenta un rumine completamente sviluppato in termini funzionali, ma ovviamente

aumenterà di volume con la crescita dell’animale; quindi, l’animale a 6 mesi in natura si dovrebbe alimentare

senza latte.

Dopo i 6 mesi il vitello se è femmina diventa manzetta e rimane tale fino alla pubertà; se invece il vitello è un

maschio viene definito fino a circa 18 mesi.

La manzetta mostra il primo calore diventa una manza e rimane tale fino al parto.

Scottona: vacca che non riesce a rimenare gravida e quindi si procede all’ingrasso dell’animale per venderla

come femmina

Le manze, quindi, sono una categoria di bovini apparentemente improduttiva e quindi l’allevatore tende a non

curarle molto, infatti sono spesso stabulate in locali angusti ed alimentate con i residui della razione delle

24

UN RAZIONAMENTO AD ELEVATO CONTENUTO ENERGETICO E PROTEICO (CON

CONCENTRATI) ANCHE DOPO I 6 MESI DI ETA’ E’ IN GRADO DI INFLUENZARE LA

COMPARSA DEL PRIMO CALORE NELLE MANZETTE

vacche in lattazione o con le materie prime di minore qualità. Molto spesso quindi non si tiene conto che le

manzette e le manze

LIVELLO PESO CIRCONF. ETA’ AL PRIMO N° DI

ALTEZZA sono animali giovani e

CORPOREO A INTERVENTI

ALIMENTARE TORACICA CALORE in pieno sviluppo e di

24 MESI FEC/CONCEP

(%) (mesi)

(cm)

(cm) conseguenza hanno dei

(Kg) fabbisogni da

140 632 130 192 9,4 1,33 soddisfare.

Lo schema riguardante

100 510 125 174 11,3 1,22 l’alimentazione di un

vitello-vacca va:

- Nascita, con

alimentazione lattea

65 350 119 131 17,3 1,56 all’inizio seguito da un

periodo di adattamento

legato all’assunzione di

concentrati

(da Henderson H.O. and Reaves P.M.)

permettendo la formazione e lo sviluppo del rumine.

- Da 6 mesi segue l’aumento della capacità di assunzione

- In seguito, avviene una alimentazione con prevalenza di foraggi per avere un adeguato sviluppo

corporeo, una adeguata fertilità, e anche per facilitare il parto

Lo scopo della nutrizione in questa fase di allevamento è importante in quanto deve permettere:

- Lo sviluppo corretto degli animali

- Predisporre gli animali alla carriera produttiva

Lo sviluppo deve essere precoce ed armonico delle masse muscolari, dello scheletro e dei parenchimi. Lo

sviluppo deve influenzare in modo positivo la precocità sessuale.

La predisposizione degli animali alla carriera produttiva deve permettere l’anticipata entrata in produzione, la

fertilità, la produttività, la longevità e il corretto sviluppo della ghiandola mammaria.

SVILUPPO PRECOCE ED ARMONICO

Se il razionamento ad elevato contenuto energetico e proteico (attraverso l’utilizzo dei concentrati) anche dopo

i 6 mesi di età è in grado di influenzare lo sviluppo di manze e manzette

PRECOCITÀ SESSUALE

SVILUPPO PRECOCE ED ARMONICO:

Attraverso adeguate tecniche di gestione e razionamento è possibile anticipare la pubertà delle manze,

avviandole più precocemente alla carriera riproduttiva e produttiva.

UN RAZIONAMENTO AD ELEVATO CONTENUTO ENERGETICO E PROTEICO (CON

CONCENTRATI) ANCHE DOPO I 6 MESI DI ETA’ E’ IN GRADO DI INFLUENZARE LO

La fecondazione e il conseguente parto non possono prescindere dallo sviluppo corporeo

SVILUPPO DI MANZE E MANZETTE

LIVELLO PESO CIRCONF. ETA’ AL PRIMO N° DI

ALTEZZA

CORPOREO A INTERVENTI

ALIMENTARE TORACICA CALORE

24 MESI FEC/CONCEP

(%) (mesi)

(cm)

(cm) Si abbrevia in pratica il periodo di

(Kg) tempo che intercorre fra la nascita e

140 632 130 192 9,4 1,33 l’entrata in lattazione al primo parto

In base alla linea genetica

100 510 125 174 11,3 1,22 dell’animale si hanno diverse curve

di crescita e dello sviluppo

65 350 119 131 17,3 1,56 25

(da Henderson H.O. and Reaves P.M.) Et&ag

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
71 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alpha2314 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Agronomia e coltivazioni erbacee e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Righi Federico.